ROMA -
"Serenità", questo il carattere della
manifestazione di domani al circo Massimo nelle
parole di Sergio Cofferati. Serenità per
rispondere ai criminali che a Bologna hanno
colpito a morte Marco Biagi ma anche per
rivendicare il diritto al dissenso dal governo e
dalle sue politiche sociali. Sei cortei
attraverseranno il centro cittadino e ad aprire
la manifestazione sarà lo striscione:
"contro il terrorismo, per la democrazia e
per l'affermazione dei diritti delle
persone".
Una marea di persone che confluirà verso il
circo Massimo dove, intorno alle 13 prenderà la
parola il segretario della Cgil che, intanto,
intervistato da Enzo Biagi per 'Il fatto', spiega
il significato del raduno di domani dopo
l'omicidio di Marco Biagi: "Ci sarà,
insieme al senso di responsabilità, anche grande
fermezza nel confermare, come prioritaria, la
lotta contro i terroristi, ma contemporaneamente
la nostra critica ai provvedimenti di politica
economica e sociale del governo che non
condividiamo".
E a questo proposito Cofferati torna a ribadire
le ragioni della forte opposizione alle modifiche
dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori:
"Tolgono una prospettiva certa sul piano dei
diritti attuali e futuri a tanti giovani sia nel
Mezzogiorno, che nel resto del Paese". Per
questo, il leader della Cgil "rivendica il
diritto di dissentire dalle scelte che non
condivide e di contrastarle con gli strumenti che
non sono soltanto della ragione, ma sono quelli
consolidati in una lunghissima esperienza e
prassi sindacali".
"Sarà una grande manifestazione di
lavoratori e di popolo prima di tutto contro il
terrorismo", prevede il segretario dei Ds
Piero Fassino che poi aggiunge: "Domani a
Roma oltre un milione di persone diranno no al
terrorismo così come l'hanno detto quando hanno
rapito Moro, quando hanno assassinato Guido
Rossa, Massimo D'Antona. Ogni volta che un uomo o
una donna di questo Paese è caduto vittima del
terrorismo".
In piazza oltre alla Cgil, che ha sottoposto ad
un estremo sforzo organizzativo tutte le sue
strutture territoriali e di categoria, ci saranno
i partiti del centrosinistra (i giovani dei Ds
puntano a portare in corteo 50 mila studenti), i
"girotondisti" che formeranno un loro
spezzone di corteo davanti all'obelisco della
Fao, i Verdi che porteranno le loro bandiere
listate a lutto, i No global che hanno dato
appuntamento in piazza Esedra dove sarà anche il
segretario di Rifondazione comunista Fausto
Bertinotti. Il movimento sfilerà dietro due
striscioni con su scritto: "'Un omicidio
contro la partecipazione" e "Omicidio
per il regime, lotte sociali per la
democrazia". Anche l'Arci manifesterà con
circa 50 mila persone sotto le bandiere
raffiguranti il "Quarto stato" di
Peliza da Volpedo.
A seguire i viaggi dei manifestanti e i vari
cortei ci saranno anche 44 registi coordinati da
Citto Maselli che filmeranno la giornata per
farne poi un film sulla falsariga del film sul G8
di Genova. A vigilare sull'ordinato svolgimento
dei cortei, oltre al servizio previsto dalla
questura di Roma ci saranno anche 6 mila uomini
del servizio d'ordine della Cgil.
(22 marzo 2002)
COMMENTO - domani
- se i NO GLOBAL esclusi da tutto cio' non
faranno disordine - la manifestazione a ROMA
sara' pacifica - ma dubito che nelle prossime non
ci siano tafferugli vari e molto pericolosi.
dipende dalle trattative in atto per l'articolo
18.
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