Il ministro del Welfare lo annuncia da "Radio 24"
Vogliamo cogliere l'eredita di Biagi, "uomo di dialogo"


Maroni: "Lunedì o martedì
convocherò le parti sociali"

Cofferati: "La Cgil ha sempre risposto alle convocazioni"

ROMA - Il ministro del Welfare tenta di riprendere il filo del dialogo con le parti sociali e annuncia che convocherà i rappresentanti dei sindacati per un incontro lunedì o martedì. Roberto Maroni, intervenendo questa mattina a "Radio 24", ha ribadito la disponibilità del governo a riprendere il confronto con Confindustria e Cgil, Cisl e Uil. Disponibilità già annunciata ieri dal premier Berlusconi tra le tante reazioni all'assassinio dell'economista Marco Biagi a Bologna. "Non è arrivata ancora nessuna convocazione comunque la Cgil ha sempre risposto alle convocazioni - ha risposto Sergio Cofferati - se il governo ci chiamerà ripeteremo le cose che abbiamo detto nelle circostanze passate".

COMMENTO - dalla risposta di COFFERATI - si puo' immaginare che si attende dal governo la solita trattativa alla quale piu' volte lui ha gia' detto no.



La trattativa, secondo Maroni, riparte dalla riforma dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Da dove si era interrotta cioè il 14 marzo scorso con l'approvazione da parte del governo della linea dura sulla riforma. "Credo che convocheremo le parti sociali i primi giorni della prossima settimana probabilmente a Palazzo Chigi - ha detto Maroni - se disponibilità ci sarà anche dalle parti sociali, credo che faremo un servizio alla democrazia, ma ci deve essere una condanna senza ambiguità del terrorismo".

COMMENTO - forse non e' stato chiaro al MINISTRO MARONI - ma e' pervenuta un'ambigua rivendicazione delle BRIGATE ROSSE - e tutti - dico tutti - hanno condannato il terrorismo. ora chiedere questo ai sindacati e' come continuare a renderli colpevoli di quanto accaduto.... mentre se non ci sbagliamo - qualcuno come BIAGI - aveva richiesto una scorta che le era stata tolta - e visto che lavorava soprattutto per lei signor ministro - doveva pensarci un tantino sopra.



E' proprio per cogliere l'eredita di Biagi, "uomo di dialogo", che il governo ha deciso questo passo, spiega Maroni. "Il fatto di tornare a sedersi attorno a un tavolo e di discutere dalle proprie posizioni segna una netta linea tra chi sta all'interno delle regole della democrazia e chi sta dall'altra parte. Quindi, di per sé, il fatto di sedersi a discutere diventerà la prossima settimana un fatto di assoluta forza e grandezza".

COMMENTO - e' saltata anche la linea della fermezza del governo - ora lo puo' fare - ne ha lascusa... ma era da tempo che gli si chiedeva di dialogare invece di imporre.



Per la risposta dei sindacati si dovrà aspettare. Proprio ieri le segreterie riunite hanno deciso che lo sciopero generale si farà, entro aprile. Prima ci saranno la manifestazione della Cgil (sabato 23), e delle tre sigle riunite (mercoledì 27) per il corteo contro il terrorismo. E a questo proposito il ministro del Welfare ha puntato il dito su centri sociali di Padova, Cobas e Casarini, chiedendo che "a questi criminali" venga impedito di partecipare alle manifestazioni.

COMMENTO - ed ecco le prime ritorsioni - dare dei CRIMINALI AI CENTRI SOCIALI e la prima impostazione e conseguenza di quanto accaduto. LA LOGICA NON CORRETTA di queste nuove brigate rosse - che nel loro volantino non fanno altroche ripetere la solita fanfarata scritta precedentemente - cioe' tre anni fa - per l'assassinio di MASSIMO D'ANTONA. e' tutto cosi' confuso - ma certo quelli che devono vigilare non si stanno facendo scappare le occasioni.



"Voglio essere molto fermo e determinato su questo punto: voglio sottolineare alcune cose dette da questi ambienti", ha detto Maroni, citando le dichiarazioni dei Cobas ("non verseremo una sola lacrima per l'assassinio di Biagi") e di Casarini ("il mandante dell'omicidio è chi non voleva la manifestazione di sabato 23 a Roma"). "Mi sembrano affermazioni talmente gravi - ha commentato il ministro - che se non c'è da parte della sinistra e del sindacato una presa di distanza immediata, il collateralismo è dimostrato coi fatti e allora per me sarà impossibile tornare a discutere con queste persone".

COMMENTO - attenzione - quanto si afferma in queste righe e' talmente grave che veramente ci vorrebbero fiumi di riflessioni altro che questi piccoli e brevi commentini. IL MINISTRO MARONI - scende per il dialogo - ma non accetta critiche da parte di nessuno - e' il solito monologo quindi a senso unico - mi sembra veramente impossibile pretendere di giustiziare uno come CASARINI - e bollarlo TERRORISTA - e chi per una certa eta' non comprende l'errore politico sociale di questo assassinio. SE SI VUOLE discutere si deve discutere - e il dialogo si fa proprio con le parti con le quali non si va d'accordo. L'AFFERMAZIONE DI CASARINI poi e' del tutto logica - lui associa queste forme di terrorismo ad una forma di oppressione durezza espressa sia a GENOVA G8 che attraverso la cancellazione dell'articolo 18 - cio' - secondo lui - puo' portare a questi atti di terrorismo.



Maroni aveva già criticato in precedenza le "falsità" pronunciate nei mesi scorsi da alcuni sindacalisti, falsità che avrebbero contribuito all'assassinio di Marco Biagi. "Non ho nessuna risposta per il mnistro", dice Cofferati a chi gli chiede un commento sulle sue dichiarazioni. Poi aggiunge: "La condanna del terrorismo, per i sindacati e nello specifico per la Cgil è sempre stata netta, senza tentennamenti né equivoci. Siamo stati, non a caso, il bersaglio del terrorismo e continuiamo a esserlo insieme ad altri come riconfermato dalla folle rivendicazione di questa notte".

(21 marzo 2002)

 

 

 

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