Le
critiche del centrodestra alla manifestazione
"Nessuna marcia indietro sull'articolo 18"
Tremonti:
"Ha vinto
l'estrema sinistra"
Il
ministro dell'Economia: "Rutelli e D'Alema
sembrano un po' come i capretti di Pasqua"
ROMA - Una manifestazione
"politica" volta a "delegittimare il
governo". Berlusconi per il momento tace ma il
centrodestra si fa sentire forte e chiaro nel criticare
il Cgil-Day, definita tra le altre cose un'iniziativa di
piazza nel segno dell'"ipocrisia" e
dell'"ambiguità". Per la Cdl l'obiettivo reale
del sindacato era quello di dare una spallata al governo,
costringerlo a un dietro-front sulla riforma del lavoro,
sotto la spinta di una piazza indottrinata da una
"falsa propaganda".
Secondo il ministro Tremonti, poi, la manifestazione di
oggi è stata "una grande prova di forza soprattutto
dentro la sinistra: hanno vinto Cofferati, Bertinotti e
Agnoletto, mentre hanno perso Fassino, Rutelli e D'Alema
che - ha ironizzato - sembrano un po' come i capretti che
si preparano per la Pasqua".
La maggioranza ha inoltre attaccato frontalmente
Cofferati che, come ha denunciato il leghista Alessandro
Cè, prima ha "seminato odio" preparando il
terreno all'assassinio di Marco Biagi, poi oggi si è
presentato come il paladino che combatte contro il
terrorismo. Non sono mancate poi ironie e sarcasmo, da
parte della maggioranza, sulle presenze in piazza che,
secondo gli organizzatori ha registrato il tutto
esaurito.
L'europarlamentare azzurro Antonio Tajani non è andato
per il sottile e ha bollato come vera e propria
"bufala" la cifra di 3 milioni indicata dalla
Cgil. Anche Giorgio Lainati ha preso in giro l'ottimismo
degli organizzatori: "Sono state moltiplicate per 6
le 500 mila bandiere rosse... imbarazzante".
COMMENTO - il
problema vero e' negare l'evidenza - SE CIRCO MASSIMO
quando la ROMA HA VINTO LO SCUDETTO conteneva un milione
di persone - lo stesso vale quando lo stesso spazio lo
riempie il sindacato - ma con questo - tutta la citta'
era bloccata a partire dalla STAZIONE TERMINI.
Per il governo, dunque, l'iniziativa di piazza è come se
non ci fosse stata: sulla riforma dell'articolo 18 si va
avanti senza tentennamenti né ripensamenti perché in
gioco c'è il futuro dei lavoratori. Lo ha confermato il
ministro Tremonti. E anche i ministri Franco Frattini,
Antonio Marzano e Rocco Buttiglione, osservando che se è
indiscutibile il diritto alla protesta, lo è anche
quello, per l'esecutivo, di procedere sulla giusta strada
della riforma.
"La nostra è una scelta giusta - ha sottolineato il
ministro per le Politiche comunitarie Buttiglione - la
Cgil non pensi di delegittimare il governo o di rendersi
complice di chi invoca la resistenza".
"Il governo è più coeso
che mai - ha fatto presente Frattini - e la Cgil sbaglia
di grosso dato che ha una visione conservatrice della
politica". Ma l'avvertimento più esplicito è
venuto proprio dal ministro per le Attività produttive
Antonio Marzano: "Cambiare la posizione del governo
non è possibile. E tanto meno è possibile oggi, pochi
giorni dopo il crimine compiuto contro un nostro
collaboratore. Se si facesse marcia indietro adesso si
potrebbe interpretare come il riconoscimento di questo
tipo di azioni e mai e poi mai noi lo potremmo
fare".
Anche Giuliano Ferrara ha accusato la piazza chiamata dal
sindacato di essere schierata a favore della
"conservazione di certe norme". Il direttore
del "Foglio" è poi andato giù duro con
Cofferati ("cattivo maestro dell'ambiguità
politica") definendo il suo discorso
"irresponsabile e rozzo".
COMMENTO -
GIULIANO FERRARA continua a vivere di vittimismo
personale - il problema vero e' che COFFERATI DISSE DI NO
anche a D'ALEMA - e quindi la sua coerenza e' evidente.
Renato Schifani ha letto nella iniziativa di piazza il
"trionfo dell'uso politico del sindacato". Il
capogruppo azzurro al Senato ha quindi evidenziato le
"ambiguità": "Si manifesta contro
l'assassinio di Biagi, contro il governo Berlusconi, la
gente va in piazza contro le idee dell'uomo Biagi che
invece si dice di voler celebrare".
Il sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi ha
esternato tutto il suo malessere politico. "E' un
brutto giorno quello in cui si manifesta contro le idee
di Biagi il cui Libro bianco la Cgil aveva definito
'limaccioso'. E' una manifestazione contro il governo ma
anche contro Cisl e Uil". A suo giudizio la
manifestazione di oggi "completa un circolo
politico" avviato dalla Cgil fin dall'inizio della
legislatura: il sindacato punta a diventare "la
guida politica di uno schieramento sociale e politico
antagonista senza 'confini' a sinistra".
(23 marzo 2002)
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