Marina Orlandi: "Ero terrorizzata, sentivo il pericolo vicino a noi"
lunga e affettuosa visita del presidente Ue Romano Prodi


Il dolore della vedova Biagi
"Non voglio funerali di Stato"


BOLOGNA - "Non voglio un funerale di Stato". Al termine di una giornata di trattative con rappresentanti del governo e della Curia bolognese, Marina Orlandi ha detto no, almeno per il momento, alle esequie solenni per il marito Marco Biagi, assassinato martedì sera. Donna schiva, ma forte e coraggiosa, Marina Orlandi, biologa all'Università di Bologna, ha trascorso le prime 24 ore dopo l'omicidio del marito con una sola preoccupazione: proteggere i figli Francesco e Lorenzo, il suocero Giorgio da poco rimasto vedovo, trovare il modo per dire della tragedia alla sorella di Marco che ieri rientrava dalle Maldive. Tenere insieme la famiglia in un momento terribile, insomma.

COMMENTO - per comprendere IL NO della vedova di MARCO BIAGI - ai funerali di STATO - basta seguire la vicenda dell'articolo successivo a questo sulla scorta - negata allo stesso MARCO - dopo seguite richieste dello stesso per minaccie subite.

E dare l'addio al marito senza clamore, lontano dalla pubblicità, dagli sguardi indiscreti delle telecamere che da due giorni assediano via Valdonica. Mai una dichiarazione pubblica, un pianto davanti agli ospiti o ai fotografi. Al parroco, all'ex ministro Angelo Piazza, al maestro di suo marito, ha solo accennato i timori dell'intera famiglia perché al professore era stata rifiutata la scorta. "Avevo paura. Me lo sentivo. Ero terrorizzata", le uniche frasi che si è lasciata andare con le poche persone che hanno superato il portone di via Valdonica 14, da quando Marco Biagi è stato assassinato sotto casa, pochi minuti dopo averle detto al telefono "ciao, sto arrivando".

"Non mi vergogno di dire che mi sono messo a piangere e lei ha consolato me" racconta il professor Luigi Montuschi, con il quale Biagi aveva iniziato la carriera accademica. "E' stata lei a dirmi le parole giuste per tirarmi su. 'Marco ti voleva bene'", dice Alessandra Servidori, un'amica di famiglia che l'ha vista il primo giorno. Ieri Marina Orlandi ha ricevuto solo l'ex sindaco Walter Vitali, il presidente dell'Unione Europea Romano Prodi e pochi amici. Poi ha dedicato l'intero pomeriggio a discutere della cerimonia funebre.

Mentre le agenzie di stampa annunciavano i funerali di Stato, l'arrivo del presidente della Repubblica e di tante personalità e si ipotizzavano i funerali per sabato 23 marzo. Una scelta alla quale la vedova ha detto "no". Alle 16,30 padre Angelo è entrato con la proposta del cardinale Giacomo Biffi di tenere la messa in San Petronio. "Non è convinta, non vuole una cerimonia sotto i riflettori", ha detto padre Angelo lasciando la casa pronto a tornare alle 19 per una risposta. Ma la risposta non è arrivata.

All'ora di cena è stato il parroco di San Martino, padre Augusto, a lasciare deluso l'abitazione. "Ti lascio in sospeso - ha detto la donna al sacerdote - perché Marco è ancora in obitorio, non sappiamo ancora il giorno e nemmeno il luogo". "Non è escluso che vogliano farlo fuori città - rivela padre Augusto -. In campagna, forse. A Pianoro, dove hanno una casa. Con me non era mai stata così riservata".

(21 marzo 2002)

 

 

 

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