Docente di Diritto del Lavoro
all'università di Modena. Come consulente del ministro
Maroni aveva curato la parte relativa alle deroghe
all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Marco Biagi, docente di diritto del
Lavoro all'Università di Modena del Gruppo di alto
livello, era consulente del ministero del Welfare Roberto
Maroni. Da tempo era impegnato sul fronte della riforma
del mercato del lavoro.
Collaboratore del Sole-24 Ore ha seguito passo dopo passo
con i commenti sul nostro giornale l'evoluzione dello
scontro sindacale sull'articolo 18. L'altro giorno aveva
firmato l'appello lanciato da Renato Brunetta (Polo) per
le riforme del mercato del lavoro.
Biagi è stato il curatore, fra le altre cose, della
parte giuridica del "Patto di Milano".
L'economista ha poi curato, nell'ambito della delega sul
mercato del lavoro chiesta dal governo Berlusconi in
Parlamento, anche la parte relativa alle deroghe
all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: è stato,
di fatto, l'autore dell'articolo 10 del disegno di legge.
Quello, appunto, che propone la sperimentazione
innovativa sulla disciplina dei licenziamenti senza
giusta causa.
La sua figura viene ricordata, nelle prime reazioni a
caldo di suoi colleghi, come quella di una persona
moderata, fautrice del dialogo sociale. La sua uccisione
viene accostata a quella di Massimo D'Antona e di Ezio
Tarantelli.
Era uno degli autori del
«libro bianco sul lavoro» del ministero
Bologna, assassinato consulente
di Maroni
L'economista Marco Biagi, 51
anni, assassinato sotto la sua abitazione nel centro
della città. Lascia moglie e due figli
ROMA - È stato ucciso a
Bologna l'economista Marco Biagi, 51 anni, consulente del
ministero del Lavoro. Lo ha reso noto il portavoce del
ministro Maroni, Matteo Mauri, il quale ha riferito che
la notizia è stata comunicata
telefonicamente dal prefetto di Bologna al ministero del
Lavoro. Non si conoscono al momento altri particolari.
Marco Biagi, nato a Bologna nel 1950, era professore di
diritto del lavoro nell'Università di Modena ed era
consulente del ministro del Welfare, Roberto Maroni.
Biagi era uno degli autori del «libro bianco sul
lavoro» del Ministero. Era anche collaboratore del
«Sole-24 ore». Di recente aveva scritto, insieme a
Tiziano Treu, un libro sulle politiche del lavoro. Marco
Biagi è stato ucciso con colpi d'arma da fuoco. Il
delitto è avvenuto alle 20 e 35 nel centro di Bologna.
Secondo quanto si è appreso Marco Biagi, quando è stato
ucciso, stava rientrando a casa in bicicletta. Il
cadavere di Biagi è stato portato via dal luogo del
delitto a bordo di un furgone funebre del comune di
Bologna. Davanti alla porta di ingresso della sua
abitazione la scientifica ha segnato sul terreno una
decina di cerchi in gesso.
SOTTO CASA - In via Valdonica è giunto anche il sindaco,
Giorgio Guazzaloca. Il primo cittadino di Bologna si è
intrattenuto con inquirenti e investigatori. Guazzaloca
è poi salito nell' abitazione dove Biagi abitava con la
moglie e due figli. Sul posto anche il sen.Arturo Parisi,
vicepresidente della Margherita.
TERRORISMO - Non ci sono ancora elementi per dare
un'attribuzione precisa all' omicidio di Marco Biagi, ma
la pista «prevalente» è quella del terrorismo. È
quanto si è appreso in ambienti dei Carabinieri. La
«prevalenza» della pista terroristica, sempre secondo
quanto appreso, è determinata soprattutto dal ruolo
rivestito da Biagi.
SCAJOLA INTERROMPE LA VISITA NEGLI USA - Il ministro
dell'Interno Claudio Scajola, in visita ufficiale negli
Stati Uniti, appresa la notizia dell' omicidio
dell'economista Marco Biagi, ha deciso di rientrare
subito in Italia. Il responsabile del Viminale e la
delegazione che lo accompagna, di cui fa parte anche il
capo della Polizia, dovrebbero essere di ritorno già
nelle prime ore della mattinata di mercoledì.
IL CORDOGLIO DI CIAMPI - Il presidente della Repubblica
Carlo Azeglio Ciampi ha incaricato il prefetto di Bologna
di esprimere alla vedova del professor Biagi i sentimenti
del suo personale cordoglio. 19 marzo 2002
Consulente
di Maroni
ucciso in un agguato
Evidenti le analogie col delitto
D'Antona
La pista più accreditata è quella terroristica
BOLOGNA - Lo
hanno freddato a colpi di pistola, davanti alla sua
abitazione, in un agguato di probabile stampo
terroristico. Eì così che, questa sera a Bologna, è
stato ucciso l'economista Marco Biagi, 52 anni,
consulente del ministro del Welfare Roberto Maroni. E
co-autore del famoso "Libro bianco" prodotto
dal Ministero.
L'omicidio è avvenuto questa sera nel cuore della
città, intorno alle 20,35, davanti alla residenza di
Biagi in via Valdonica 14, a pochi passi da piazza
Maggiore. In una prima ricostruzione, si era parlato di
due persone in moto che si sarebbero avvicinate al
professore,che stava rientrando a casa in bicicletta,
esplodendo alcuni colpi di pistola. Secondo altre fonti,
potrebbe trattarsi di una persona sola. Inquietanti le
analogie con l'omicidio di Massimo D'Antona, consulente
dell'ex ministro del Lavoro Antonio Bassolino, e ucciso
nel maggio '99, a Roma, da esponenti delle
"nuove" Brigate rosse.
Come allora anche adesso, a oltre due anni e mezzo di
distanza, l'intero Paese è sotto choc. E Bologna è in
stato d'assedio, col centro bloccato: l'assassino
potrebbe essere ancora all'interno della cerchia dei
viali; ci si appresta dunque a una caccia all'uomo. La
zona è stata transennata e sono in corso i rilievi della
Scientifica.
"E' un segnale. Biagi era consulente del ministero
del Lavoro e sembra che domani il ministro dovesse venire
a Bologna". Lo ha detto il procuratore reggente
Luigi Persico, titolare delle indagini, parlando con i
giornalisti in via Valdonica, poco dopo l'assassinio.
"E' possibile
ipotizzare analogie con il caso D'Antona?", hanno
chiesto i cronisti. "Con tutta l' attenzione che
c'è sull'articolo 18, fate voi", è stata la
risposta.
La telefonata del prefetto di Bologna con la notizia
dell'omicidio ha raggiunto il ministro delle Welfare
Maroni proprio al termine della registrazione della
trasmissione "Porta a Porta". Gli ospiti di
Bruno Vespa si sono riuniti in una piccola sala sgomenti
e sotto choc.
Un lutto che colpisce tutto il mondo del lavoro,
indipendentemente dalle convinzioni politiche. Un mondo
di cui Biagi, nato a Bologna nel 1950, era grande
esperto, nel suo ruolo di docente di diritto del lavoro
all'Università di Modena, di collaboratore del
"Sole-24 ore". Oltre che di consulente del
ministero del Lavoro e della commissione Affari sociali
dell'Unione europea. Insieme al "Libro Bianco"
di Maroni, di recente aveva scritto, insieme a Tiziano
Treu, un altro libro sulle politiche del lavoro. Era
sposato con due figli.
E proprio qualche giorno Biagi aveva firmato, insieme ad
altri intellettuali vicini alla Casa delle libertà, un
appello sulla riforma dell'articolo 18. Tra gli altri
firmatari, Renato Brunetta, iuliano Cazzola, Giampaolo
Galli, Stefano Micossi, Luigi Paganetto, Mario Arcelli,
Innocenzo Cipolletta, Enrico Cisnetto, Fiorella Kostoris
Padoa Schioppa, Antonio Pedone e Antonio Socci.
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