Anna Maria Farabbi

NUDITA' DELLA SOLITUDINE REGALE marginalia.

primo premio quinto concorso nazionale di narrativa - G.Perrone - citta' di San Donato di Lecce.

Ho letto questo libro, attratto dal titolo e soprattutto dalla citta' - S.Donato, perche' quando ero ragazzo ho avuto una storia d'amore legata ad un altro S.Donato paese, con una bellissima Donna Luciana, e una giornata atmosferica uggiosa e particolarmente calda - l'Egitto della pelle.

La mia e' stata una sciocca decisione, intrapresa per leggere un libro inviato alla nostra redazione Namir con la quale grazie ad internet, siamo riusciti a raggiungere poeti e scrittura in tutti i luoghi del mondo, ma come al solito mi posso dichiarare particolarmente fortunato, perche' in questi viaggi della memoria passata si possono fare incontri con quella presente e futura di notevole interesse come e' Anna e il suo modo di esprimersi, la sua intelligenza particolarmente viva, la sua capacita' di darti in pillole concentrati emozione che nessun erborista potrebbe prepararti...... una porzione magica che ti lega i polsi, stimolandoti il desiderio di liberta', della ricerca e il contatto con il MAESTRO-DIVERSO ..... vela senza barca dello stagno mattutino che conosce il volo dei cigni, l'unico che puo' imitarlo e condurti sulla strada dell'anima ALTRUISTA.

Fin dalle prime pagine, io che sono un attento rompiscatole e criticone - costruttivo, mi sono trovato spiazzato dall'intensita' delle parole, incastri di giochi immagini, tutte legate al senso in una piccola riga bloccata solo da un punto finale che non chiude l'immenso di quanto si ascolta.

E' vero, con Anna ci siamo sentiti in email in questi giorni e subito ho capito che era una persona speciale, una scrittrice sensibile, per le sue critiche attente e il suo seguire la - poesia - quotidianamente. oggi seguire la poesia risulta strano, tanto immersi in questi tempi che non hanno piu' nulla di riflessivo e dove l'immagine commerciale, se non sei preparato, la fa da padrona su qualsiasi mezzo di comunicazione.

Seguire la poesia e' come fermarsi ore ed ore sul tracciato di uno squallido aquilone che non riesce mai, per sua volonta',anche con i venti piu' forti, ad innalzarsi - trovare le nuvole che si desidera scrutare almeno con la fantasia. Un poeta si soleva quanto basta, tanto per indicare alla societa' la strada da ritrovare, l'umano da scoprire, e proprio per questo suo non andare oltre, l'aquilone viene distrutto,riposto all'oscuro di un bidone puzzolente e successivamente scaricato nella spazzatura in pasto alle solite iene che non fanno nulla di male se non sono umane.... voraci, le uniche che trattengono la nostra produzione creativa, tutta regolarmente scartata.

Cosi' trovo l'eccitante impastato alla conoscenza alle sfumature dei toni alti e bassi in - Chiavaro. la chiave - poesia dalle mille vibrazione nel sunto di cio' che scrive Anna dice :

mentre la comandavo con le dita, lessi la toppa di rame su cui era inciso il nome del maestro.Spinsi la chiave decisa/mente nel tuorlo vuoto. Giro'. Rispose all'enigma. Di colpo lo scatto : l'apertura.

poesia che collega la testa all'azione. il pensiero all'amore, la dona alla riflessione tutta assorta nel sentire, come spiega in un brano seguente dello scritto - dentro la testa del faro -

- Il mio mestiere si fonda sulla lucidita' e sulla continuita' dell'attenzione. Due leve che comunque conducono sempre ad un relativo isolamento, faro o non faro. Intanto che scrivo i fuochi d'artificio cadono sul mare. Come parabolici sogni, toccano la profondita' e i pesci.

oppure :

IL LANTERNAIO - ........ sento secoli di cellule minerali vegetali animali sotto la pianta dei miei piedi ambulanti, malgrado il catrame. ho un fulmine sanguigno in testa, luce liquida in tutto il corpo. una piccolissima silenziosa felicita' nella vista.

e nei colori di VAN GOGH .... nei quali spesso esplodo dolore e reazione dice :

finche' un uccello becco' la sua fronte. le zampe dentro la fronte. per proteggersi, si giro'. si accorse dei verdi. e li' con gli occhi cammino' dentro le erbe, dentro le verticali dei cipressi, dentro le nascite umide dei muschi, nei palmi venati delle foglie, nel nitore del boccio.

la sua attenzione all'emarginazione e' puntuale, non prova pieta',superiorita' e tutto quello che termina nell'alto del fiato gettato dalla scala ......

LETTURA E TRASCRIZIONE..... le lancette dentro le tre : l'ubriaco ha appena finito il gorgheggio,dispone la sua carne sul cartone e diventa il respiro di una tragedia dormiente. vedo le valigie gonfie e sporche, la pelle crettata, toccata, trascinata, posata come un carico lievitante. sento i freni dei treni, l'arresto, coincidenze e fughe. i passeri non hanno materia leggera abbastanza per volare via da qui.

e all'interno di OSPEDALE MONTE/LUCE - ..... il mutismo delle malate e' in realta' linguaggio. ci trasmettiamo sorellanza con onde magnetiche cerebrali.... ci ricordiamo la natura guardando i fiori stampati sulle nostre vestaglie..... le narici della mia vicina hanno caldo, inspirano me e l'intonaco e perfino gli insetti che ci tormentano.......

cosi' io che sono uno di poche parole spinto sempre all'azione alla realta' per la realta'....ecco che prendo il telefono, la cerco, le parlo complimentandomi e mi dice che le pubblicazioni dei suoi libri sono fatte - artigianalmente - 100 pezzi soltanto, le rilega il suo editore, cone le sue mani come nell'ultimo libro che stapubblicando.....chiudo il telefono.... e' un miracolo.... e se la poesia fosse persona questa volta gli chiederei un amplesso, cosi'..... soltanto per soffiare e aspirare - pelle - profumo umano.... tanto raro nello smoggoso modo di fare falso quotidiano.

per richiedere i suoi libri potete scrivergli alla sua email.

afarabb@tin.it

D.M. - redazione Namir

 

 

 

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