appunti di religione

VENDETTA E PERDONO ALLA LUCE DELLA LEGGE UNIVERSALE

di Alessandro D'Angelo

LA TEMATICA DEL PERDONO È STATA ESPOSTA IN VARIO MODO SIA NEL NUOVO CHE NEL'ANTICO TESTAMENTO

NEL LIBRO DEI PROVERBI, AL CAPITOLO 25; V.2i-22 E RIPORTATO

21) "SE IL TUO AMICO PROVA FAME DAGLI DA MANGIARE, SE PROVA SETE DAGLI DA BERE.

22) COSÌ AMMUCCHIERAI SUL SUO CAPO CARBONI ARDENTI E IL SIGNORE TI RICOMPENSERA"

QUESTI VERSI CI RICORDANO QUANTO SCRISSE LUCA NEL CAPITOLO 6 DAI VERSI 27- 29

27) "MA A VOI CHE MI ASCOLTATE IO DICO AMATE ANCHE I VOSTRI FRATELLI, FATE DEL BENE A QUELLI CHE. VI ODIANO, 28) BENEDITE QUELLI CHE VI MALEDICONO, PREGATE PER QUELLI CHE VI FANNO DEL MALE 29) SE QUALCUNO TI PERCUOTE SU LA GUANCIA PRESENTAGLI ANCHE L'ALTRA. ( cioé PERDONALO, AMALO).

DA QUANTO RIPORTATO NEI TESTI SACRI VIENE SPONTANEO CHIEDERSI SE L'EVANGELISTA LUCA AVESSE COMPRESO CHE "PERDONARE NON SìGNIFICA "AMMUCCHIARE CARBONI ARDENTI SUL CAPO DEL PROPRIO NEMICO"?

E, SE AVESSE CAPITO CIÒ È STATO GIUSTO O "CRISTICO" QUANTO HA SCITTO O HA RIPORTATO NEI SUOI SCRITTI ?

APPARE CHIARO DA UN'ANALISI ATTENTA DEI TESTI SACRI CHE NON SUSSISTE PIÙ' (COME NON C'E MAI STATA) UNA NETTA DIFFERENZA TANTO CONCLAMATA FRA VANGELO E BIBIBIA, FRA NUOVO TESTAMENTO E ANTICO TESTAMENTO

ANSI VIENE SPONTANEO CHIEDERSI SE " il PERDONO CRISTICO" O LE "VENDETTE BIBLICHE" SIANO LA STESSA COSA". O ANCHE SE I "PERDONI'. SIA BIBLICI CHE EVANGELICI, COME DI ALTRI TESTI ALTRI TESTI SACRI, NON SIANO CHE "VENDETTE SOTTILI"

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Vangelo secondo Luca - 21:

[22]saranno infatti giorni di vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si compia"

Lettera ai Romani cap. 12:

v. [19]Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all'ira divina. Sta scritto infatti: A me la vendetta, sono io che ricambierò, dice il Signore.

Seconda lettera ai Tessalonicesi cap. 1 – v. [8]in fuoco ardente, a far vendetta di quanti non conoscono Dio e non obbediscono al vangelo del Signore nostro Gesù.

Lettera agli Ebrei – cap. 10 -

v. [30]Conosciamo infatti colui che ha detto: A me la vendetta! Io darò la retribuzione! E ancora: Il Signore giudicherà il suo popolo. (?)

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Seguono alcuni passi dell'Antico Testamento che sfatano "il Dio delle VENDETTE" presente nei testi biblici.

Esodo - 32 [30]Il giorno dopo Mosè disse al popolo: «Voi avete commesso un grande peccato; ora salirò verso il Signore: forse otterrò il perdono della vostra colpa».

Numeri - 14 [20]Il Signore disse: «Io perdono come tu hai chiesto;

Proverbi - 19 [17]Chi fa la carità al povero fa un prestito al Signore che gli ripagherà la buona azione.

Siracide - 11 [15]Sapienza, senno e conoscenza della legge vengono dal Signore; carità e rettitudine sono dono del Signore.

Siracide - 40 [24]I fratelli e un aiuto servono nell'afflizione, ma più ancora salverà la carità.

Siracide - 17 [24]Quanto è grande la misericordia del Signore, il suo perdono per quanti si convertono a lui!

Siracide - 18 [11]Vede e conosce che la loro sorte è misera, per questo moltiplica il perdono.

Siracide - 18 libro deuterocanonico)

[20]Prima del giudizio esamina te stesso, così al momento del verdetto troverai perdono.

Daniele - 9 [9] ...al Signore Dio nostro la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui,

PARALLELO FRA B U D D H A E C R I S T O


Il BUDDHA ebbe, come il Cristo molti nemici, primi fra tutti i
BRAHAMANI. Il suo acerrimo nemico fu proprio suo cugino DEVADATA che in
numerose occasioni cercò di ucciderlo.
Si narra che una volta DEVADATA codusse un elefante in uno
strettissimo vicolo per spingerlo contro il BUDDHA e che quest'ultimo
fece inginocchiare l'animale attraverso il proprio Amore. Questo fu uno
dei numerosissimi MIRACOLI che la tradizione attribuisce al BUDDHA. Questi
fu un Grande Maestro che seppe comunicare profonde verità attraverso
immagini ed allegorie, semplici come il Cristo fece con le parabole.
Sarebbe da aggiungere che tutti e due fecero miracoli . I pricipali miracoli
di Cristo sono rportati in : Matteo cap. 14 v. 13; e 14 v.23; Marco cap. 8
vv. 1- 9; e Luca cap. 5, vv 4-11.
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O monaci, disse l'Illuminato:"La nostra dottrina si basa sul DOLORE: la
nascita è dolore, la vecchiaia è dolore, la malattia è dolore, la morte è
dolore, la separazione da ciò che si ama è dolore, Dolore è non raggiungere
ciò che si desidera. (cocetto cristico dell'amore). Egli procede: "La
bramosia si rinnova ad ogni rinascita, la ricerca nelle cose terrene è
l'avidità, la bramosia del divenire e dell'essere, la bramosia
dell' impermanenza.
Il Cristo ne è un esempio, anche troppo eclatante se morto in croce
(ricordiamo che secondo l'Apocrifo di S. Tommaso, il Corano (sura IV^, v.
156) e alcuni testi moderni egli andò verso l'oriente (dove si troverebbe la sua tomba).
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BUDDHA rivolto ai monaaci asserì:" "Questa è la nobile verità sulla
cessazione del dolore: l'ELIMINAZIONE della BRAMOSIA attraverso
l'ANNULLAMENTO del DESIDERIO, la RINUNCIA TOTALE al DESIDERIO, il DISTACCO ASSOLUTO SU TUTTO CIO' CHE SI DESIDERA".

( l'Illuminato ci ricorda il vangelo nella parabola del ricco Epulone:" lascia tutto e vieni con me..."oppure Marco cap. 4, v. 25: "Poichè a chi ha, sarà dato e a chi non ha,
sarà tolto anche 'quello che ha." mentre Luca traduce con "quello che crede
di avere" (Illussione)). Comunque questo secondo verso credo che sia un pò
forte. (?)

Il BUDDHA così prosegue: "Questa, o monaci è la nobile verità sulla
Cessazione del dolore: Il NOBILE OTTUPLICE SENTIERO: RETTA VISIONE,
RETTA SOLUZIONE, RETTO PARLARE, RETTO AGIRE, RETTO MODO DI SOSTENTARSI,
RETTO SFORZO, RETTA CONCENTRAZIONE , RETTA MEDITAZIONE"
Qui BUDDHA supera se stesso.
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" Dopo la mia morte, insegnate il bene, fate del bene, operate del bene. Se
così agirete io sarò sempre a vostro fianco" (Mi pare che il concetto non si
discosti da quello cristico).
(basterebbe ricordare Giovanni dove nel suo vangelo scrive: "Amatevi come
io ho amato voi").
Le ultime parole del BUDDHA furono: "Monaci, io vi dico: tutto
trascorre e perisce, ma il vostro "Compito" e' quello di "Cercare
la Verità e mirare alla salvezza eterna". Poi spirò entrando nell'estasi
e risalendo i 4 stadi della liberazione sino a raggiungere la SFERA SUPREMA
senza distinzione fra coscienza e incoscienza. Ridiscese (come il
Cristo - vedere il "Credo"-) poi attraverso i NOVE livelli fino a tornare
al primo stadio della meditazione per poi ripercorrere nuovamente le 4
SFERE. Dopo di che la terra prese a TREMARE E ROBOANTI TUONI si
scatenarono in cielo. (come accadde quando morì il Cristo, riportaato nel
cap. 12, v.29 del vg. di Giovanni)
Il BUDDHA non nominò alcun successore al contrario del Cristo con
S. Pietro; (Matteo 16,v.18), limitandosi a suggerire ai discepoli di fare
della dottrina stessa la loro unica e vera guida. Presto i seguaci si
scontrarono sull'interpretazione della parola del GRANDE MAESTRO e
sorsero così molte scuole buddhiste. Questa realtà storica si è verificata
anche fra i cattolici che si scissero in numerose chiese Protestanti.
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Il BUDDHA non ha mai risposto alla domanda sull'esistenza di Dio, non
considerandola fondamentale ai fini della salvezza. ((L'esistenza di Dio fu
trattata, invece nella religione ebraica e cristiana. Fra i tanti versi un' esempio è
la Lettera di Paolo ai Romani cap. 4, v.17, concetto ripreso dalla Genesi cap.
15, v.6: " Egli credette al Signore che ...."))
BUDDHA asserì che l'origine del dolore è quasi sempre, celata
dall'ILLUSIONE (stato di sogno) che impedisce all'uomo dl liberarsi dal
DOLORE. Questo concetto invece, appunto dell' ILLUSIONE-DOLORE non sembra
evidensiarsi nè nel nuovo, nè nell'Antico Testamento dove solo il PECCATO
impedisce a l'uomo di liberarsi dal dolore.
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Il BUDDHA si manifesta ai soli "BODHISATTVA" ( (qualche studioso asserisce
che anche il Cristo fu un "BODHSATTVA")) con le 32 Caratteristiche dell'uomo
cosmico, e rappresenta l'aspetto della beatitudine, oltre al tempo
e allo spazio, di cui BUDDHA gode nel Suo Paradiso Celeste. In praatica,
il corpo del BUDDHA ha la stessa centralità della dottrina da lui
predicata.
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In sintesi, mentre il BUDDHA si immerge nella "figura" dell'ASSOLUTO, il CRISTO

vive e si proietta verso quella dell'ALTISSIMO.
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In Cina la figura del BUDDHA è venerato attraverso una dea Femminile, quella
della MISERICORDIA GUANYN, invocata dai devoti per ottenere la grazia.
Essa è presente nell'arte in un'infinità di rappresentazioni come figura
versatile come nessun altra. Anche in Giappone la figura del BUDDHA viene
celebrata attraverso una dea Femminile con il nome di CANNON, che i
pellegrini onorano recandosi verso i 33 Templi. Questa dea viene
rappresentata con molteplici mani e volti per indicare la sua infinita
misericordia.
A volte è raffigurata con un bambino (ricordando la figura cristiana
della MADONNA).
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Il BUDDHA futuro (come il Messia) indicherà agli uomini il Cammino e
proseguirà la sua azione attraverso i BUDDHA PASSATI, in attesa di
rilevarsi, dimora in cielo. Le immagini di questo BODHISATTVA ((secondo
gli gnostici, i teosofi o gli antroposofici BUDDHA e CRISTO sarebbero
entrambi BODDHISATTVA)) sono oggi molto venerate e oggetto di attesa
messianica (Concetto presente anche fra il popolo ebraico).

La religione BUDDHISTA descrive un Macrocosmo composto da infiniti
universi attigui che fluttuano nello spazio. Ognuna di questi universi
presenta una superficie, un centro, una zona inferiore e una una
superiore . In quella Inferiore sì trovano gli inferi, nei quali i vari
esseri subiscono delle pene temporanee in base alle azioni compiute.
Al di sopra si erge il Disco Terrestre con il monte MERU al centro del
quale si dipartono i 4 Continenti circondati dai mari. Sulla superficie
vivono gli animali, uomini, spiriti e demoni. Intorno al monte MERU ruotano
il SOLE, la LUNA e le stelle nella zona superiore al "Mondo dell'Avidità",
mentre nella regione della "pura forma", o della "non forma" dimorano
gli Dei.

Questa visione ci ricorda molto la Divina Commedia , ma il concetto, anche se in maniera assai diversa è ripreso anche dal Cristianesimo con la presenza del Paradiso (Luca: cap. 23, v. 43; 2Corinzi: 12,4, e Atti A. cap.2, v.7 ) ; Inferno dove il verso più significativo è in Luca cap. 16,v.23 e Purgatorio (1Corinzi cap. 3, v.15).

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Solo con l'eliminazione dell'IGNORANZA si potrà porre fine alla catena
della causalità, quindi alla morte e alle successive reincarnazioni;
concetto molto dibattuto, poichè secondo alcuni (soprattutto fra gli
gnostici e alcuni Rosa+Croce), leggendo il vangelo credono di poter scorgere fra le
righe la preseza di una reincarnazione e di un Karma, in sanscrito= azione).

In sintesi, l'eliminazione del DESIDERIO e della BRAMOSIA libera dal
DOLORE. A tal proposito, se s'interpreta la Sacra Srittura letteralmente, i
vangeli sinottici sono un pò severi quando asseriscono: "Se uno non odia la
propria vita non può essere mio discepolo (Luca cap.14, v.26).
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Il DOLORE è il nobile OTTUPLICE SENTIERO.

Se si elimina il "DESIDERIO", la "SETE DI ESSERE" e di "AVERE" s'interrompe la RUOTA delle reincarnazioni, imboccando la "VIA DI MEZZO" tra ricerca del piacere e mortificazione della carne (come indicato anche nella filosofia TAOISTA attraverso
Laotzu').
Nel BUDDHISMO, il NIRVANA è uno stato di PACE totale e di gioia assoluta; è la verità ultima che solo gli ILLUMINATI riescono a scorgere. Questo stato si potrebbe raggiungerlo anche in vita.

VANGELI APOCRIFI e PROTOVANGELO DI GIACOMO

(Apocrifo deriva dal greco APOCRIFON, cioè "cosa nascosta": Per gli antichi apocrifo era un libro che conteneva dottrine religiose per iniziati.

Nel linguaggio ecclesiastico, era un libro non ammesso alla lettura pubblica nella Comunità, anche se somigliante ai libri ispirati della Bibbia. Apocrifo dunque, è un libro da escludersi perché non canonico (dal greco CANON = Regola).

Canonico, infatti, è quel il libro che si trova nel canone, in quanto ispirato da Dio, e, come tale riconosciuto dalla chiesa. Dal 1500 in poi si usa chiamare PROTOCANONICI i libri che sin dall'inizio si ebbe il consenso unanime di tutta la chiesa, e DEUTEROCANONICI, quei libri della cui ispirazione si ebbero dei dubbi sino al 400 d.C.

Gli Apocrifi, invece, erano di provenienza sospetta e messi in circolazione da sette che volevano dare autorevole fondamento alla loro dottrina. Alcuni però sono frutto della pia curiosità di lettori che non trovavano nei testi sacri tante minute notizie su persone e periodi della storia sacra e vollero completarle con informazioni, nella maggioranza dei casi, frutto di fantasia. Alcuni di questi scritti in buona fede, ebbero credito fra i fedeli e gli scrittori ecclesiastici.

Nell'attuale edizione ufficiale della Vulgata (la Bibbia di San Girolamo) sono riportati in appendice, tra altri, gli Apocrifi III° e IV° di Esdra e la preghiera del re Manasse, ispirati a testi canonici; alcuni testi liturgici furono derivati dai suddetti due libri, per esempio: "Il Requiem".

Gli studiosi moderni dedicano particolare attenzione a questa produzione letteraria interessante per la conoscenza religiosa e morale vigenti al tempo di Cristo.

La vasta letteratura apocrifa, difficilmente accessibile ai lettori comuni, segue il contenuto biblico.

Gli Apocrifi dell'Antico Testamento sono di argomento Messianico e hanno talvolta subito interpolazioni cristiane. Qualche vangelo, come le Odi di Salomone sembrano di totale provenienza cristiana .

Gli Apocrifi si possono distinguere, ma non perfettamente, in:

- libri Storici, dedicati alle grandi figure dell'A.T.

- libri Didattici: di contenuto morale;

- libri Profetici o Apocalittici che riportano rivelazioni sul mondo degli angeli, sul mistero della natura, sulla sorte di Israele e sulla persona ed il Regno del Messia.

Tra gli Apocrifi della prima classe, è degno di nota il libro dei Giubilei o Piccola Genesi scritto da un fariseo moderato verso la fine del II° sec. A. C. in cui Mosè narra la storia del mondo dalla Creazione fino all'esodo dall'Egitto distribuendola in periodi giubilari di 49 anni.

Altri libri:

il III° di Esdra, il III° dei Maccabei, l'Ascensione di Isaia, il Testamento di Salomone.

Tra i libri Didattici sono notevoli il Testamento dei Patriarchi in cui i figli di Giacobbe profetizzano l'avvenire delle 12 Tribù da essi discendenti, i Salmi di Salomone e David, le Odi di Salomone, e il IV° libro dei Maccabei.

Dei libri profetici, molto conosciuto è il libro di HENOC, al quale si riferisce l'apostolo Giuda nella sua lettera che consta di scritti giudaici del II°- I° sec. A.c. ed è importante per la conoscenza delle idee religiose dei giudei del tempo di Gesù .

Tra l'altro il Messia è detto "Figlio dell'Uomo". Altri libri sono: l'Assunzione di Mosè, il IV° di Esdra, l'Apocalisse di Baruch, gli Oracoli Sibilllini, libri di propaganda giudaica fra i pagani.

Gli Apocrifi del Nuovo Testamento risalgono ai secoli II- III° dopo Cristo e vengono distinti in Evangeli, Atti, Epistole e Apocalissi.

Il più diffuso evangelo apocrifo fu il Proto vangelo di Giacomo dedicato alla vita della Madonna, di san Giuseppe e all'Infanzia di Gesù; esso ebbe, tra l'altro, molta influenza anche sull'arte cristiana.

La liturgia ne ha ricavato, infatti, la festa della presentazione di Maria al Tempio e molte pitture della chiesa ne furono influenzate. Altri Evangeli sono : Vg. Secondo gli Ebrei, Vg. Degli Ebioniti, Vg Secondo gli Egiziani, Vg, di Pietro, Vg. Di Tomaso, di Nicodemo.

Si tratta in generale di letteratura mediocre che tradisce i modelli ispirati senza avvicinarsi (secondo i più) alla loro spontaneità ed equilibrio.

Sono talmente tanti i vangeli apocrifi il cui contenuto si ripete in modo analogo, che sembrano addirittura altri vangeli "sinottici". Questo fatto mi induce a scegliere le parti più interessanti, presenti in più di un vangelo apocrifo.

Molto interessante si presenta la nascita della Madonna presente in parecchi vangeli apocrifi.

PROTOVANGELO DI GIACOMO

Si prenda in considerazione il Proto Vangelo di Giacomo:

[1,1] Secondo le storie delle 12 Tribù di Israele c'era un certo Gioacchino, uomo estremamente ricco. Le sue offerte le faceva doppie, dicendo: "Quanto per me è superfluo , sarà per tutto il popolo, e quanto è dovuto per la remissione dei miei peccati, sarà per il Signore, quale espiazione a mio favore"[2] Giunse il gran giorno del Signore e i figli di Israele offrivano le loro offerte. Davanti a lui si presentò Ruben, affermando: "Non tocca a te offrire per primo le tue offerte, poiché in Israele non hai avuto alcuna discendenza". [3] Gioacchino ne rimase fortemente rattristato ………. (infatti in Israele tutti i giusti avevano avuto posterità).

[4] Gioacchino rimase talmente rattristato che non si fece più vedere da sua moglie. Si ritirò nel deserto, vi piantò la tenda e digiunò 40 giorni e 40 notti, dicendo tra sé: "Non sceglierò né cibo, né bevanda, fino a quando il Signore non mi abbia visitato: la preghiera sarà per me cibo e bevanda".

[2,1] Ma sua moglie innalzava due lamentazioni e si sfogava in due pianti dicendo: "Piangerò la mia vedovanza e piangerò la mia sterilità". [2] Venne il gran giorno del Signore, e Giuditta sua serva le disse:"Fino a quando avvilisci tu l'anima tua ? Ecco è giunto il gran giorno del Signore e non ti è lecito essere in cordoglio. Prendi invece questa "fascia per il capo" che mi ha dato la signora del lavoro: a me non è lecito cingerla perché io sono serva perché essa ha un'impronta regale".

[3] Ma Anna rispose:" Allontanati da me, io non faccio queste cose. Dio mi ha umiliata molto…"

Segue il capitolo [3,1]:Guardando fisso verso il cielo, vide, nell'alloro, un nido di passeri e compose in se stessa una lamentazione: "Ahimé! Chi mi ha generato ? Qual ventre mi ha partorito ? Sono, infatti, diventata una maledizione davanti ai figli di Israele, sono stata insultata e mi hanno cacciata con lo scherno dal Tempio del Signore. [2] Ahimé a chi somiglio io mai ? Non somiglio agli uccelli del cielo, poiché anche gli uccelli del cielo sono fecondi dinanzi a te, Signore. Ahimé! A chi somiglio io mai ? Non somiglio alle bestie della terra , perché anche le bestie della terra sono feconde dinanzi a te Signore. Ahimé ! A chi somiglio io mai ? [3] Non somiglio a queste acque, perché anche queste acque sono feconde dinanzi a te, o Signore. Ahimé a chi somiglio mai ? Non somiglio certo a questa terra, poiché anche questa terra porta i suoi frutti, secondo le stagioni e ti benedice".

Mentre il capitolo [4,1] si presenta carico di speranza, di poesia :

"Ecco, un Angelo del Signore le apparve dicendole: "Anna, Anna! Il Signore ha esaudito la tua preghiera; tu concepirai e partorirai. Si parlerà in tutta la terra della tua discendenza". Anna rispose: "Il Signore mio Dio vive se io partorirò, si tratti di maschio o di femmina, l'offrirò in voto al Signore mio Dio, e lo servirà per tutti i giorni della sua vita.". [2] Ed ecco che vennero due Angeli per dirle:" Tuo marito Goacchino sta tornando con i suoi armenti". Un angelo del Signore era infatti disceso da lui per dirgli: "Gioacchino, Gioacchino ! il Signore ha esaudito la tua insistente preghiera. Scendi di qui. Ecco, infatti che Anna tua moglie , concepirà nel suo ventre".

Dopo di che Gioacchino chiamò i suoi pastori per immolare i suoi armenti al Signore".

Il capitolo [4] prosegue: "Ed ecco che Gioacchino giunse con i suoi armenti (da sacrificare al Signore). Anna che stava sulla porta, vedendo venire Gioacchino, gli corse incontro e gli si appese al collo, esclamando: "Ora so che il Signore Iddio mi ha benedetta molto. Ecco, infatti, la vedova non più vedova, e la sterile concepirà nel ventre" Il primo giorno Gioacchino si riposò in casa sua"……..

[5,] "Il giorno seguente Gioacchino presentò le sue offerte dicendo tra se: "Se il Signore è propizio me lo indicherà la lamina del sacerdote". (la Lamina era d'oro puro e portata sulla fronte del Sommo Sacerdote). (Per alcuni questa era considerata come sede della gloria dell'Altissimo.

"Quando questi salì sull'Altare del Signore, Gioacchino non scorse in sé alcun peccato ed esclamò:" Ora so che il Signore mi è propizio e mi ha rimesso tutti i peccati. Scese dunque dal Tempio del Signore "giustificato" e tornò a casa sua. [2] Si compirono intanto i mesi di lei. Nel 9° mese Anna partorì e domandò alla levatrice:" Che cosa ho partorito ? Questa rispose: "Una bambina" In questo giorno è stata magnificata l'anima mia e pose la bambina a giacere. Quando furono compiuti i giorni, Anna si purificò, diede poi la poppa alla bambina e impose il nome di MARIA".

[6,1] "La bambina si fortificava di giorno in giorno e, quando raggiunse l'età di sei mesi, sua madre la pose per terra per vedere se stava diritta. Ed essa, fatti sette passi, tornò in grembo a lei che la riprese dicendo: "Vive il Signore mio Dio, non camminerai su questa terra fino a quando non ti condurrò al Tempio del Signore". Così nella sua camera fece un santuario e attraverso le sue mani, non lasciava passare nulla di profano e di impuro. A trastullarla chiamò le figlie senza macchia degli ebrei. [2] Quando la bambina compì l'anno, Gioacchino invitò i sacerdoti, gli scribi, il consiglio degli anziani e tutto il popolo di Israele. Gioacchino presentò allora la bambina ai sacerdoti, i quali la benedissero dicendo:" O Dio dei nostri padri, benedici questa bambina e da a lei un nome rinomato in eterno, in tutte le generazioni. E tutto il popolo esclamò "Così sia, così sia! Amen La presentò anche ai Sommi Sacerdoti, i quali la benedissero dicendo: "O Dio delle sublimità, guarda questa bambina e benedicila con l'ultima benedizione…[3] Poi la madre la portò via nel santuario della sua camera, e le diede la poppa. Anna innalzò quindi un cantico al Signore Iddio dicendo:"…Il Signore mi ha dato un frutto di giustizia, unico e molteplice dinanzi a Lui. …Ascoltate 12 tribù d'Israele: Anna allatta !…"

[7,1] Per la bambina passavano intanto i mesi. Giunta che fu l'età di due anni, Gioacchino disse ad Anna: "Per mantenere la promessa fatta conduciamola al Tempio del Signore, affinché il Padrone non mandi contro di noi e la nostra offerta riesca gradita" Anna rispose: "Aspettiamo il terzo anno, affinché la bambina non cerchi poi il padre e la madre"…

Segue qui un breve testo che ci fa comprendere come fu rivestita di grazia MARIA: [2] "Quando la bambina compì i tre anni Gioacchino fece chiamare le figlie senza macchia degli ebrei: "ognuna prenda una fiaccola in mano la tenga accesa affinché la bambina (MARIA) non si voltasse indietro e il suo cuore non vada fuori del Tempio". …Il Sacerdote l'accolse e, baciatala , la benedisse esclamando: "Il Signore ha magnificato il tuo nome in tutte le generazioni. Nell'ultimo giorno si manifesterà in te ai figli d'Israele la tua redenzione."

[3] "la fece poi sedere sul terzo gradino dell'altare e il Signore Iddio la rivestì di grazia; ed Ella danzò con i suoi piedi e tutta la Casa di Israele prese a volerle bene.

[8,1] I suoi genitori scesero ammirati e lodarono il Padrone Iddio perché la bambina non s'era voltata indietro. Maria era allevata nel Tempio del Signore come una colomba e riceveva il vitto per mano di un angelo.

[2] Quando compì 12 anni (altri testi riportano 14 anni), si tenne un consiglio sacerdotale: - Ecco che Maria è giunta all'età di 12 anni nel Tempio del Signore. "Adesso che faremo di lei affinchè non contamini il Tempio del Signore?".

Dissero dunque al Sommo Sacerdote: "Tu stai presso l'Altare del Signore: entra e prega a suo riguardo - faremo quello che il Signore ti manifesterà".

Quando entrò per pregare ecco che gli apparve un Angelo del Signore che gli disse: "Zaccaria, Zaccaria! Esci e raduna tutti i vedovi del popolo".

In sintesi il vangelo prosegue nel [9,1] asserendo che fu Giuseppe ad essere scelto poiché dal suo bastone, a differenza di molti altri pretendenti, uscì una colomba. Il Sacerdote disse allora a Giuseppe: "Tu sei stato eletto a ricevere in custodia la Vergine del Signore". [2]Ma Giuseppe si oppose: "Ho figli e sono vecchio, mentre lei è una ragazza; non vorrei diventare oggetto di scherno per i figli d'Israele"; ma il Sacerdote lo ammonì e Giuseppe intimorito la ricevette in custodia."

In seguito Giuseppe disse a Maria:" Ti ho ricevuta dal Tempio del Signore e ora ti lascio in casa mia"……

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Mentre il libro dei Giubilei fu scoperto nel XVII° secolo, quello di Enoc,alla fine del VIII° secolo in lingua etiopica.

Una svolta decisiva nella ricerca e nello studio degli APOCRIFI DELL’ANTICO TESTAMENTO è stata provocata dalla scoperta dei rotoli del Mar Morto. Questi testi, riscritti da scribi, sono tutti anteriori all’anno 70 d.C., data della chiusura delle grotte nelle quali sono stati ritrovati per lo più composti in ebraico ed aramaico.

E’ evidente che gli apocrifi dell’A.T. non sono che una parte della letteratura accanto a quella accettata dai Canoni dalla Chiesa e dalla Sinagoga.

I cattolici continuano a chiamare "APOCRIFI" gli stessi libri che chiamava "Apocrifi" la Chiesa antica. I protestanti, invece chiamano questi libri "PSEUDOPIGRAFI" e Lutero chiamò apocrifi solo quelli non accettati dal Codice Palestinese (100 a.C.) e non quello Alessendrino che che fu definitivamente fissato nel Concilio di Trento.

Secondo alcune notizie ENOC nacque e visse circa 700 anni a.C.

Per altri egli visse prima del diluvio ed al suo nome furono intitolate diverse apocalissi scritte appunto nel I° sec. a.C.

Comunque le date del suo apparire furono moltissime.

E N O C H (Parte I^)

1) La parola di benedizione di ENOC, come egli benedisse gli eletti ed i giusti che, nel giorno della affilzione, han da essere per scacciare tutti tutti i malvagi e gli empi.

2) Ed ENOC, uomo giusto i cui occhi erano stati aperti dal Signore e vedeva una visione santa nei cieli, parlò e disse: "(Questo è) quel che gli angeli mi hanno mosstraato, io ascoltai tutto da essi e tutto io conobbi, io che vedo non per questa generazione, ma per quella che verrà (per le generazioni lontane).

3) Io parlai a proposito degli eletti e parlai per loro col Santo e Grande che uscirà dalla Sua sede ed è dominatore del mondo.

4) Di colà andrà sul monte Sinai ed apparirà nel suo tabernacolo, nella potenza della sua forza, dal cielo.

5) E tutti temeranno e tremeranno gli angeli vigilanti, e li prenderà spavento e grande terrore, fino ai confini della terra.

6) E le alte montagne si spaventeranno, si abbasseranno le alte colline e si liguefaranno come cera al fuoco-

7) E la terra sarà sommersa, tutto ciò che è in essa perirà e sarà giustizia su tutto e su tutti i giusti.

8) Ma per i giusti, Egli farà la pace e proteggerà gli eletti; su di loro sarà la benevolenza e tutti saranno del Signore, prospereranno, saranno benedetti e la luce di Dio splenderà per loro.

9) Ed ecco: egli è venutocon 10.000 Santi per far giustizia su loro e distruggerà gli empi ed i peccatori...

Parte II^

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Il testo prosegue sino ed oltre la parte LXXII dove si parla di ASTRONOMIA:

1)Il libro del giro delle luci del cielo, ognuna come sta, nella propria classe, nella propria potenza, nel proprio tempo, nel proprio nome, nella propria nascita, nel p roprio mese che che mi mostrò Uriele, l’Angelo Santo che stava con me, che è il loro condottiero. (io scrivo) tutto il loro libro, così come egli mi mostrò.

secondo tutti gli anni del mondo, fino all’eternità e finchè sarà fatta un’opera nuova, che starà in eterno.

2)E questa è la prima legge delle luci: l’uscita della luce "sole" è nelle porte del cielo che sono verso oriente e il suo tramonto nelle porte del cielo di occidente.

3)E vidi sei porte da cui usciva il sole e sei ove esso tramontava e la luna, attraverso di esse, sorgeva e tramontava. E, guida aklle stelle e a quelli che le guidanosono 6 porte ad oriente e 6 porte ad ofinestre finestre apoerte da cui usciva la fiamma quando esse, alk loro tempo si aprirccidente del sole. E tutte una dietro l’altra, ritte ( in filla), e molte finestre a destra e sinistra di questa porta

4) E per prima usciva la LUCE MAGGIORE, chiamata Sole, e la sua orbita è come la circonferenza del cielo e tutto era pieno di fuoco splendente ed ardente.

5) Il vento soffiava sui carri sui quali esso saliva. Ed il Sole tramontava dal cielo e tornava per il Nord per andare ad oriente ed era guidato per entrare in questa porta e illuminava la faccia del cielo

6)Così sorgeva nel I° mese per la porta grande ed usciva per la quarta di quelle sei porte che erano verso oriente del Sole.

7)Ed in questa quarta porta da cui usciva il Sole nel primo mese vi erano 12 finestre aperte da cui usciva la fiamma quando esse al loro tempo si aprivano

8)Quando il Sole sorgeva dal cielo, usciva per quella 4^ porta per trenta mattine e scendeva direttamente attraverso la quarta porta che è ad occidente del cielo.

9)E in quei giorni, il giorno si allungava e la nottesi accorciava, per trenta giorni.

 

 

 

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