VITTORIA
dell'avamposto degli incompatibili. IL TEMPO DELL'URGENZA
oltre il LETS. oltre il commercio equo e solidale, oltre
la banca Etica,
oltre la Banca del tempo, oltre i nostri castelli di
carta, oltre le nostre
parole, oltre i nostri silenzi, oltre il tempo
liberato.C'è un un vento che
ci soffia sul collo il suo alito pressante: il vento del
tempo dell'Urgenza.
Il tempo dell'Urgenza col suo vortice violento ci sbatte
in faccia
l'ineluttabilità e la necessità della rivoluzione.
Mattanza: parola che significa strage, sterminio, morte
indiscriminata;
certo ora acquista anche un ulteriore significato quello
di follia diffusa.
Le parole col tempo si arricchiscono, si stratificano di
significazione.
Questa è l'era della Gran Mattanza.
La merce da feticcio da adorare dismette le vesti del
vitello d'oro e ci
presenta la sua carcassa purulenta.
Si diffonde la paura della merce, questa è un'occasione
da non perdere!; le
cose più rassicuranti, quelle più ovvie, anche quelle
fondamentali hanno il
teschio sull'etichetta: pericolo di morte!
La mucca ci guarda, la testa fra le assi che sono la sua
o la nostra gogna?
E il suo occhio annacquato ci dice non c'è scampo, tutto
ciò che vive è
merce: esseri viventi animali e vegetali, semi, acqua,
aria e anche tu uomo
sei merce fra la merce. E anche tu finirai nella gran
mattanza.
Qualcuno si illude, riformisti di ogni risma, che sia
possibile correggere
il sistema, che sia possibile aggiustarne le storture, il
Tempo dell'Urgenza
ci mette sotto gli occhi che questa si è un utopia,
malefica pure.
La terza guerra mondiale è già in atto e pochi di noi ,
cosiddette
avanguardie, ne hanno coscienza: una guerra nucleare
"dolce" si estende sul
pianeta dall'Iraq ai Balcani, passando per il Kurdistan e
la Palestina,
visto che anche gli Israeliani sono dotati di armi
all'uranio e a questo
punto: perché plutonio no? E i Turchi visto che sono
armati dagli Amerikani
non avranno queste armi?La guerra si fa anche con altri
mezzi, con dighe che
assetano territori, per esempio, e con il disastri
ambientali,che succedono
a getto continuo. Con la desertificazione che avanza e
con tutto quello che
di disperante abbiamo davanti a noi.
Vecchia storia dice qualcuno, è sempre stato così, da
centocinquanta anni a
questa parte. Se quelli che dicono è sempre stato così
non riescono a vedere
la differenza fra la catena al piede e il braccialetto
elettronico, se non
riescono a vedere gli alchimisti del duemila che ci
preparano un futuro di
cloni animali o umani che ,chi avrà i soldi, porterà al
guinzaglio, se non
riescono a vedere che presto, proprio a causa della BSE,
metteranno nel
Computer dei computer i nostri DNA per sapere se siamo
geneticamente portati
ad avere o no questo "morbo", se non
riescono a vedere queste differenze
che sono sostanziali, e che si sta arrivando a un punto
di non ritorno: cosa
si può dire loro? Volete continuare a segnare il passo
colla testa voltata
all'indietro? Non si può: senso vietato! e anche
qui la parola senso ha più
di una significazione è il "vietato" non vuol
dire che te lo vietano, anzi
gli fa un gran piacere che stai col collo torto, ma
significa che il "senso"
lo vieta.
Qualcun altro propone di creare "isole
liberate", poi voi dategli il nome
che volete : LETS, TAZ , Banche Etiche, Banche del Tempo,
società del
Baratto, Commercio equo e solidale, monete antagoniste:
dategli tutti i nomi
che volete ma "isole" sono e a volte pure
comici "paesi dei balocchi",
quando non sono delle vere e proprie truffe: perché
qualcuno dovrà pure
spiegarmi come fa il commercio ad essere "equo e
solidale" quando c'è
qualcuno che parte sempre in posizione di sottomesso,
quando c'è chi produce
merce e chi la mette nel ciclo di distribuzione, come
qualcuno dovrà pure
spiegarmi come fa una Banca ad essere Etica: per essere
Etica non dovrebbe
avere danaro e allora che banca è? Oltre tutto costoro
dicono che a tutto
questo caos si può benissimo porre rimedio scambiandosi
e barattandosi
servizi e saperi: ma non è quello che dice sempre
quell'angioletto della
Melandri? A parte il fatto che ridurre a merce
l'umana compartecipazione e
gli umani saperi e l'umana solidarietà è nella logica
del sistema che tutto
mercifica. Anche qui: non si può: senso
vietato!
Ci sono tante voci che non giungono alle orecchie di
Internet e di chi
frequenta Internet, eppure queste voci rimbombano nella
mia testa e
straziano la mia anima: a volte le captiamo da qualche
comunicato che è un
SOS lanciato nella rete, una bottiglia che vaga nel mare
delle informazioni,
eppure quelle voci sono fatte di carne e sangue: i
disoccupati aggrediti,
gli scioperi soffocati, la notizia dei migrati che
vengono a morire sulle
nostre coste, chi ancora sputa il sangue curvo sul campo
di pomodoro o di
carciofi donna o senegalese che sia non si sente in rete,
come non si sente
il ragazzo italiano o cinese che si avvelena nella
fabbrica di scarpe
clandestina. Non si sente il barbone, né Mamma
Roma. Si tanti clandestini
ci sono nel mondo reale.
Il tempo dell'Urgenza, questa bora indomabile, butterà
all'aria i nostri
castelli di carta e tutte le nostre belle o brutte o
dotte o sciocche
parole.
Il Tempo dell'Urgenza deve farci capire che il rifiuto
del lavoro è
improcrastinabile, continuare a soggiacere alla
produzione di "queste" merci
vuol dire essere corresponsabili della catastrofe che
incombe sull'intero
pianeta. E questa Urgenza che fa uscire dall'utopia la
richiesta del reddito
di cittadinanza. E' evidente che per uscire da un ciclo
di produzione che
produce morte, bisogna avere reddito indipendentemente
dalla prestazione
d'opera: solo così sarà possibile attuare il
"controllo" sulle merci
prodotte. Solo così potrà essere posto il gran rifiuto,
solo così chi
fabbrica armi potrà dire non ci sto, non le faccio;solo
così il soldato
potrà dire chi me lo fa fare?; solo così chi è addetto
agli allevamenti
potrà dire questo modo di procedere non va,è
contronatura;solo così gli
addetti dei supermercati potranno dire questa merce non
può essere venduta;
solo così, cioè col reddito in tasca, liberi dal
bisogno, la gente potrà
dire:alt da qui le petroliere non passano, qui è senso
vietato! e in questo
caso senso vietato, vuol dire proprio senso vietato.
Il Tempo dell'Urgenza ci fa capire che un grosso business
si sta preparando
con i prodotti biologicamente sani, quanto sani poi
bisogna vedere, visto
che falde e terra e mari sono inquinati; e che le
merci avranno la scala di
purezza come i diamanti, e che naturalmente per
disoccupati, vecchi con la
pensione sociale, ospizi, atipici e precari ci
sarà a disposizione solo
l'immondizia, mica penserete che bruceranno tutte le
merci,no? Per non
parlare di quelli del terzo e quarto mondo che finalmente
potranno riempirsi
la pancia, o con la carne matta o con le farine più
matte della carne: tanto
loro , morire di fame, di Ebola, di HIV, di Lebbra, di
Enterocolite, di
Bronchite o di BSE che differenza fa?
Il Tempo dell'Urgenza, deve farci smettere di essere
professionisti
parcellizzati di campi specifici. Perché a furia di non
essere
rivoluzionari, ma di essere antagonisti, è successo che
ciascuno vede un
solo aspetto del problema totale dell'Impero totale, e
quindi chi vede gli
OGM, chi la migrazione, chi la guerra chi il problema del
lavoro ecc..in
pratica ci succede come ai dottori che, essendo
frammentati nella
specializzazione, non vedono l'uomo nella sua totalità,
così noi non
riusciamo più a vedere il disastro totale del Capitale.
Il Tempo dell'Urgenza ci fa capire che è l'ora di
dissotterrare l'ascia di
guerra. Il reddito di cittadinanza è un strumento per la
rivoluzione:
pretendiamolo; non ce lo daranno: allora facciamo la
rivoluzione! Perché il
tempo dell'Urgenza ci ricorda l'ammonizione di Marx : se
lasciamo che il
Capitale imploda per le sue contraddizioni, travolgerà
tutto e tutti nella
sua implosione.
IL SILENZIO E LA TORRE
DI BABELE
In merito all'ultimo fatto di cronaca "nera"
che poi si è rivelato essere
tutto bianco, è stato detto tanto, sinceramente troppo.
Forse bisogna
cercare il silenzio per pensare.
E nel silenzio, mettendo la sordina alla torre di Babele,
la prima
considerazione che viene spontanea e vedere come gli
schieramenti in campo
si siano fiondati su questa tragedia, che non ha nulla di
greco, per la
rispettiva campagna elettorale, naturalmente pure
qualche vescovo e
cardinale ci ha inzuppato il biscotto.
Come sempre il comportamento dei politici di professione
è la chiave di
lettura dell'accadimento, sorge spontanea la domanda: ma
dove è finito il
rispetto?
E subito diviene palese che il rispetto non esiste più .
Che senso di rispetto può avere una società che
idolatra il vitello d'oro?
Tanto per restare in ambito biblico.
Il sonno della ragione genera mostri, diceva qualcuno, è
tocca dire che
aveva colto nel segno.
L'adorazione del vitello d'oro, cioè della merce
divenuta feticcio, permea
tutte le società del mondo cosiddetto
"civile". Infatti pure la placida
mucca è stata costretta a diventare un vitello d'oro.
Il rispetto nasce dall'imparare il rispetto delle piccole
cose e dal
rispetto dei più deboli: le piccole cose sono derise, i
deboli sono oggetto
di scherno e di violenza.
Rispettare una pianta, un fiume, un seme, un fiore, i
nostri fratelli e
compagni di viaggio gli animali, è un ottima scuola per
passare a un grado
ulteriore di rispetto: vediamo che tutte queste creature
sono violentate e
costrette a divenire vitelli d'oro. Rispettare i cuccioli
umani, le donne, i
popoli oppressi, dovrebbe essere il primo dovere, il
dovere dei doveri per
una civiltà che si dice cristiana: Vediamo che i bambini
e i fanciulli
diventano vitelli d'oro pure loro e che tramite loro si
fanno soldi col
commercio sessuale o con la schiavitù del lavoro
minorile. Le donne poi sono
state rigettate indietro di millenni, gli stupri sono
all'ordine del giorno
e la violenza in generale contro questo sesso è in
continuo aumento, bambine
o anziane non si salva nessuna e come al solito c'è
sempre chi dice: che ci
va a fare in giro alle due di notte?, perché alle due di
notte una donna
deve dormire e che cavolo! Specialmente se ha una certa
età, non lo sa che
il vitello d'oro vuole i suoi sacrifici?
I popoli oppressi poi: milioni di persone non hanno
diritto ad una patria
dai Kurdi ai Palestinesi, milioni di persone sono
costrette alla fuga per
fuggire alle guerre e alla fame, pure loro sbattuti sulle
navi di Lazzaro
sempre per ingrassare il vitello d'oro.Milioni di persone
crepano per
embargo ed Uranio.
E allora di cosa meravigliarsi? perché gettare grida e
stracciarsi le vesti?
Pensavamo di uscire indenni dal disastro perpetrato
continuamente? Eppure la
vecchia saggezza popolare di proverbi in materia ne ha
tanti: chi la fa
l'aspetti, tutti i nodi vengono al pettine e tanto va la
gatta al lardo...
Nel gran frastuono della torre di Babele, che come al
solito viene innalzata
per arroganza e presunzione si è persa l'abitudine
all'ascolto delle parole
e dei segni e soprattutto al silenzio della meditazione e
del ragionamento.
Ora meditare sulle proprie colpe è doloroso, anche
perché non si tratta di
meditare come dei guru, ma di rimettere in discussione
tutto e di
capovolgere il dis-ordine esistente. E allora la
scappatoia diviene sempre
la solita quella del capro espiatorio: che può essere
ora la criminalità,
quella micro, perché quella macro sta nella banche e
nelle multinazionali
amerikane, ora l'immigrato, ora il pedofilo, ora la
puttana e buon ultimi
sono arrivati i novelli mostri: i figli.
Ma cosa ci si doveva aspettare da dei figli allevati
nell'adorazione del
vitello d'oro? amore? benevolenza?
reverenziale attaccamento ai genitori?
A questo punto debbo essere molto chiara, io non sto
dando la colpa ai
singoli e specifici genitori, i quali presi in questo
meccanismo infernale,
non hanno alcuna colpa perché non riescono più a
controllare il meccanismo
in questione. La colpa è collettiva di noi tutti in
quanto società che
dovrebbe ascoltare e indirizzare questi giovani
e soprattutto capire anche il loro silenzio. Perché c'è
anche il silenzio
negativo dei giovani nelle discoteche assordanti , anche
lì a fare gli
adoratori del vitello d'oro e a fornire fiumi di denaro a
un divertimento
che divertimento non è,che è illusione di divertimento.
Perché non dirci chiaramente che la famiglia è stata
abolita di fatto dalle
discoteche, dai programmi demenziali della TV, e dalla
pubblicità?: Ma non
avete mai fatto caso che un qualsiasi film e
telefilm grondante sangue e
coltellate e spari e' intervallato dalla pubblicità
della merce? Il
messaggio che passa è : se vuoi queste cose devi
guadagnartele col sangue. E
allora sangue sarà, e il vitello d'oro ha il suo
sacrificio giornaliero!
Questo è il messaggio culturale che passa ogni giorno e
noi sappiamo che i
bambini e i giovani guardano queste cose, anche perché
programmi come" C'era
una volta"o" Report"
o"Satiricon"o qualsiasi altra cosa che potrebbe
far
pensare e creare dubbi viene data in orario notturno.
Ma questo è proprio quello che si vuole, il silenzio
della Ragione e il
trionfo della Torre di Babele.Perché i giovani debbono
essere dei "bravi
ragazzi", cioè ispirarsi al modello di Fiorello e
del suo cane, anche lui
vitellino d'oro. E si, i giovani debbono essere
"bravi ragazzi", mica degli
scostumati come quelli del 68 e degli anni 70, che invece
di prendersela con
mamma e papà se la pigliavano con la società intera e
la volevano cambiare,
visto che così non andava proprio. Ora ingabbiare il
vulcano di ribellione
della gioventù è la cosa più idiota che si possa fare.
Infatti i progressi e
le trasformazioni sono sempre prodotti dalle rivolte
giovanili. E' un
processo naturale, ma qui la natura la vogliono negare ad
ogni costo! E
allora i giovani debbono intrupparsi e fingere di essere
dei "bravi
ragazzi", finché esplodono, naturalmente contro
l'obbiettivo sbagliato, non
avendo strumenti per decodificare la loro
insofferenza. E a proposito di
strumenti vogliamo parlare di scuola? che pure lei è
diventata una azienda
con tanto di direttore amministrativo, visto che deve
preparare non degli
esseri coscienti e critici ma degli adoratori del vitello
d'oro per la gran
civiltà della Torre di Babele. E che sia una Torre di
Babele la scuola mi
pare evidente, è tanto torre di Babele che gli si sono
incavicchiate tutte
le riforme che fanno: le fanno e le disfano in
continuazione! La storia non
deve essere più storia cronologica ma tematica,
l'italiano non si sa più
cos'è, la maestra sostituita da una truppa di
insegnanti, accorpamenti e
scorpamenti, gli insegnati che sono costretti a riempire
registri, note,
libelli, schede a fare riunioni su riunioni e dove hanno
il tempo di
insegnare e di ascoltare? Però gli daranno il computer
fin dalle elementari
ai bambini così smetteranno pure di imparare a scrivere,
sempre per
ingrassare il vitello d'oro delle multinazionali
informatiche. In più
aggiungiamo che questi bambini e giovani non sono più
educati all'amore per
il bello, per l'arte per la musica, per la poesia, non
hanno dei panorami
belli da vedere: o discariche e rifiuti; i più
fortunati, cioè i ricchi,
campi da sci e finti villaggi vacanze, gli animali gli
vengono dati come
giocattoli, e a questo punto meno male che hanno fatti i
cani robot, così
almeno vedrò meno cani abbandonati! Inoltre con loro si
passa da un estremo
all'altro e cioè dal permissivismo più lassista alla
durezza di reprimere un
bacetto dato in classe: insomma il trionfo della torre di
Babele anche qui e
come potrebbe essere diversamente?
Se ordine naturale deve essere sconvolto mi piacerebbe
che fosse quello di
genitori e figli che si unissero per lottare contro
questa torre di Babele.
Se smettessero di guardarsi di sottecchi ,di spiarsi e di
giudicarsi in
silenzio e covare delusioni e rancori reciproci :
guardarsi in silenzio per
conoscersi e finalmente uscire dal sonno della Ragione.
MA ALLORA NON SIAMO
TANTO GENI-ALI
Finalmente gli scienziati al servizio delle
multinazionali americane sono
riusciti a decifrare il "Libro della vita"!!,
Affermano che ormai le famose domande, che qualcuno
faceva sul serio,
qualcun altro per scherzo:" chi siamo? da dove
veniamo? dove andiamo?" hanno
trovato risposta.
Veramente da dove veniamo l'aveva già detto Darwin, sul
dove andiamo dicono
che andiamo "verso maginifiche sorti e
progressive". La sorpresa è stata sul
"chi siamo"!!!
In fatti gli stregoni in questione erano convinti di
trovare nell'uomo
almeno 100mila geni, ma in vece, sorpresa!, ne hanno
trovati 30mila o giù di
lì: un moscerino, quello della frutta, si quello che
vediamo abbastanza
spesso, quando abbiamo la rara fortuna di trovare frutta
non appestata, ha
13000 geni : quindi per un uomo ci voglio 2,3
moscerini;
un verme ne ha 18000, quindi per un uomo 1,6 vermi,
l'Arabidopsis thaliana (nome dificilissimo ma comunissima
piantina) ne ha
26.000: siamo quasi alla pari!!!
Non si sa quanti geni ha la mucca, che hanno fatto
impazzire, mica ne avrà
più dell'uomo?
Forse questo scarto minimale di geni era da aspettarselo
visto che tutte le
forme di vita discendono dai batteri, ma si sa l'uomo è
un presuntuoso
tremendo!
Di fronte a questa scoperta che vuole, credo, significare
alcune cose, la
più evidente che tutti: animali, piante, uomini siamo
una stessa famiglia e
stiamo sulla stessa barca, una persona saggia avrebbe
detto: alt, facciano
stop, non è il caso di mettere mani e
bisturi e provette in meccanismo
così delicato e apparentemente troppo semplice e
minimale e con uno scarto
cosi ridotto di margine, forse le probabilità di creare
un casino della
madonna sono inimmaginabili, visto che non avevamo
immaginato questa
semplicità!
Forse di fronte a questa semplicità così complessa una
persona saggia si
sarebbe stupita e commossa e avrebbe potuto trovare tante
cose da meditare
su quanto poca differenza ci sia fra un bruco un
uomo e una pianta. Tutto
questo se si avesse a che fare con una persona saggia e
disinteressata, non
con servi delle multinazionali. Ma qui si tratta di
mettere i geni in
Banca, di farne dono alle multinazionali, e di offrire
loro la possibilità
di avere il brevetto della vita e quindi stabilire il
dominio totale su
tutto e su tutti, ripulendogli pure la fedina penale di
rapinatori.
Perchè al di là delle urla e grida e pestate di piedi
che Dulbecco e
compagni fanno rispetto al loro "diritto alla
libertà di ricerca" di questo
si tratta: di consegnare il destino degli esseri viventi
nelle mani delle
multinazionali.
Naturalmente dicono che la decodificazione del genoma ci
porterà tante belle
cose, ci aiuterà in tanti malanni e sofferenze,
sopratutto ai disperati del
terzo mondo. Non lo sapevate che facevano tutto questo
per portare benessere
laggiù? Anche qui certo, ma loro ti mettono sempre
davanti la questione del
riso con la vitamina A arricchita che sta sfamando il
terzo mondo!
Ma come mai questi servi delle multinazionali che si
vogliono far chiamare
scienziati, visto che sono così sensibili ai problemi
del terzo mondo, non
si arrabbiamo colla Glaxo per esempio? che tutti sappiamo
quello che sta
facendo in Sud Africa, dove i medicinali per l'HIV, per
la polmonite, per la
tubercolosi, per il colera per la malaria hanno prezzi
alle stelle? Prezzi
imposti dalle case farmaceutiche incazzatissime col
Brasile e la Tailandia
che vogliono fornire medicinali a costi più bassi, tanto
da far intervenire
lo zio Sam all'OMC contro il Brasile, perchè no queste
cose non si fanno!!
Questa sensibilità tanto sbandierata è veramente
pelosa.
Ora Dulbecco sarà una mente eccelsa, pero' ha sempre
tanti geni come me,
l'ha detto lui e gli amici suoi, e allora io coi miei
geni uguali ai suoi
gli chiedo, in merito alla sua frase:".....i
cibi geneticamente modificati
sono pericolosi, nessuno può negare che un pericolo
potenziale ci sia: ma
quanto grande?", scusa ma non toccava ai tuoi geni
di stabilire quanto
grandi sono questi pericoli?, visto che i tuoi geni
dovrebbereo avere
acquisito questa competenza,
tanto che ti hanno dato pure un Nobel per la competenza
dei tuoi geni? e
che? i geni miei debbono fare da cavia ai geni tuoi per
far divertire te,
dare prestigio a te e profitto alle multinazionali?
E questa la "libertà di ricerca" tanto
reclamata? ma c'è una libertà senza
responsabilità? Questi signori oggi vanno a chiedere
libertà senza
responsabilità, bisogna dirglielo chiaro: E non
tirassero fuori Galileo e
Copernico perchè con quei due non hanno nulla che
fare nè per la serietà,
visto che quei due prima sperimentavano, l'ho gia'
detto, e poi pagavano di
persona, loro invece vogliono essere pagati facendo
esperimenti sulla pelle
nostra.
Per tornare al genoma umano, il progetto che hanno in
mente è stato già
detto in "progetto genoma" di mister
hyde: una società stratificata in
competenze, degli esseri umani privi di specificità,
facilmente dominabili,
una natura omologata a questa società, il trionfo del
Nazismo senza fare la
figura dei nazisti, è tutto questo è stato confermato
dall'ultima "scoperta"
e cioè che il fattore dell'evoluzione è tutto nella y
che portano i maschi!!
ma guarda un pò tanto progresso scientifico per tornare
poi al punto di
partenza, alla costola di Adamo. E poi i retrogradi
saremmo noi che siamo
contro le biotecnologie!
E certo che la Natura essendo Madre e quindi donna, va
castigata e
duramente, perchè l'hanno detto i capoccioni di
"scienziati", che la Natura
è una ribelle tremenda e indomabile, che sputa fuoco dai
vulcani, che si
incazza e fa terremoti, e alluvioni e le peggio cose!!
Mica gli è vento in
mente che forse se aveva inventato un meccanismo così
semplice di geni così
limitati, se l'avessimo rispettata
forse si incazzerebbe di meno. E poi non capisco perchè
una se ha i suoi
buoni motivi non si debba incazzare!!!
Forse il motore della trasformazione sta proprio
nell'incazzatura.
Ma loro no, hanno deciso che la Natura ha sbagliato tutto
e coi lori pochi
geni, vogliono riformare tutto il disegno che Lei aveva
intessutto in
milioni e milioni di secoli e mischiare geni animali,
vegetali e umani, per
tirare fuori dal cilindro il coniglio delle meravigle!!
Naturalmente sul
cilindro c'è un simbolo di dollaro e il conglio ha i
baffetti alla Hitler.
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PIERGIORGIO
TERENZI
Giovani, la
miopia degli adulti
Recuperare le "radici"
Fiumi di parole sono stati versati e tuttora si versano
sul pianeta giovani.
Tutte parole assennate ed anche con bravi e solidi
fondamenti. Parole
specialistiche di psicologi, sociologi, sacerdoti ed
educatori compresi.
L'ampiezza, se da un lato arricchisce e permette la
focalizzazione delle
varie facce del diamante, alla fine rischia di
scoraggiare anche il più
dotato di metodo, pazienza e buona volontà. Come uscire
dalla strettoia
nella quale, senza colpa, siamo?
Unica pista, almeno ipoteticamente parlando, è quella
del recupero serio
delle "radici". A questo, pur in poche righe,
vorrei mirare.
Sempre di più succedono fatti che sconcertano. Episodi
che hanno come
protagonisti dei giovani che, con apparente illogicità,
sconvolgono, anzi
negano schemi di valori o di comportamento cosiddetto
"civili".
Il punto interrogativo che ne nasce, è anche stizzoso,
quasi risentito. E'
premessa logica e psicologica di una risposta non solo
violenta, ma persino
dittatoriale.
"Oggi hanno i soldi e noi non li avevamo!
Hanno tempo per divertirsi e noi
solo in certi periodi dell'anno. Vanno quasi tutti a
scuola e noi a
lavorare duro! Cosa cavolo vogliono di più dalla vita?
Il vero male è che
'hanno troppo'! Andava meglio quando andava
peggio!". Potremmo continuare.
Tali giudizi hanno una logica ed una loro credibilità.
Sono fondati. A mio
parere, il difetto più grande che presentano è quello
di essere "miopi"!
Vedono bene e chiaro da vicino, ma non riescono a
cogliere con lucidità "il
contesto".
Contesto non colto perché di questo essi stessi sono
prigionieri. Lo
considerano dogmaticamente "normale".
Il vero punto critico da esaminate meglio è proprio il
normale.
Normale non tanto in se stesso, ma "perché
pacificamente e tacitamente
accettato". Potremmo definirlo il "dogma"
inamovibile della nostra cultura.
Dogmi identici a destra come a sinistra. Cambia solo
l'indicazione
dell'idolo davanti al quale prostrarsi.
Però, alla fine del nostro discorso, potremo ripetere
con sicurezza: "L'uno
o l'altro per me pari sono".
La radice di tutto, in termini psicoanalitici, si chiama
"sindrome da
onnipotenza". In termini mitici si chiamava più
semplicemente "pietra
filosofale". E' la ricerca spasmodica della
"chiave" in grado di aprire
"tutte le porte".
Per possedere, o meglio per conquistare questa chiave
(messianismo) occorre
essere disposti ad uccidere anche la propria madre (vedi
ultimo episodio).
Come si chiamano tali chiavi magiche?
"Mercato", "Collettivismo",
"Scienza e
tecnica", "Medicina", a voi il
compito di completare.
Spesso l'irrazionalità oggettiva dei loro comportamenti
è dura denuncia
della follia storica, oltre che teorica, delle mete e dei
valori che ci
muovono non solo in chiave personale, ma anche
politico-sociale.
Bisogna riconoscere che per "curare" i giovani,
dobbiamo fare una seria
autoanalisi ed una severa terapia di noi "più
adulti".
Facile rendersi conto che l'analisi e la terapia proposte
non sono di
"nostro pieno gradimento". Alla fine, però è
così.
PIER LUIGI
BAGLIONI
La strage di
Novi Ligure
Nella strage di Novi Ligure
lopinione pubblica è deviata dalla piena
comprensione del terribile fatto dagli astratti discorsi
che ascolta in televisione dalle bocche dei soliti
addetti come Matone o Slepoj, Crepet e Bruno. Difatti io
ritengo che se, allomicidio di una mamma e di un
fratellino con 90 coltellate compiuto da figlia e
amichetto, si tolgono i due unici fattori scatenanti,
droga o follia, il caso diviene
inestricabile.
Allora ricostruiamo scarnamente la vicenda
basandosi esclusivamente su fatti dimenticando
completamente le dichiarazioni degli accusati e dei
protagonisti dell inchiesta stessa. Al centro
cè Erika. Una ragazzina di buona famiglia,
normalissima, ben educata; senza apparenti problemi di
studio o esistenziali. Una mamma moderna, disponibile,
molto attaccata ai figli (si licenzia alla nascita del
secondo figlio); forse irrequieta soltanto rispetto al
problema della fede. Un fratello dodicenne che ha tolto
ad Erika le attenzioni prima riservate esclusivamente a
lei, facendola alquanto ingelosire. Ma questo succede in
tutte le famiglie col secondogenito, che diviene il cocco
della famiglia, quindi naturalmente integrato
maggiormente in essa. Il capofamiglia, direttore di
azienda, è il classico uomo di carriera;
serio, affettuoso, volitivo, ma che considera la casa il
sicuro porto di attracco. Ha piena fiducia di essa: non
lo può tradire, la cosa è scontata e assoluta.
Con questi presupposti il gruppo familiare dei
quattro vive felicemente e sarebbe vissuto così nel
futuro verso gli sviluppi normali della vita: matrimonio
dei ragazzi, pensione tranquilla degli adulti.
Invece interviene qualcosa di traumatico a
infrangere lequilibrio. Erika incontra sulla sua
strada la droga, o le droghe secondo le varietà oggi
introdotte sul mercato. Lascia le vecchie compagne e si
accompagna ad un ragazzo probabilmente conosciuto
nellambiente. Le sue nuove frequentazioni ruotano
intorno alla stazione ferroviaria, luogo ovunque
caratteristico di quella circolazione.
La vita ed il carattere di Erika cambiano
radicalmente, ma madre, padre, e professori di scuola non
se ne accorgono. Lo sanno invece amici ed amiche che non
la vedono più avvicinarsi a loro e la considerano una
Jack Frusciante uscita dal gruppo. A
raccordare lignoranza degli adulti con la sapienza
dei giovani è il fratellino interno allambiente
giovanile. Quando lo viene a sapere, lo dice alla mamma e
da quel momento esplode il conflitto tra le due donne. La
madre Giusy crede di far bene prendendola di petto,
limitandole la libertà, contrastando la relazione con
Omar al quale forse addebita la cattiva strada di Erika
(per le mamme le colpe sono sempre degli altri). La
figlia subisce questa stretta come affronto e si ribella,
accumulando un forte odio verso la vessatrice
.
E poiché il fratello si schiera con la mamma
(daltronde è stato proprio lui a fare la
spia) lodio lo coinvolge con la stessa
esagerata (ma tipica dei tossici) irrazionale
esasperazione.
Se questa ricostruita situazione è reale, per
non esplodere abbisognava di una gestione molto accorta
che la famiglia (come quasi tutte le famiglie che si
ritrovano la droga in casa) non è preparata nè adeguata
ad affrontare. Così precipita con una accelerazione che
è il vero fatto eclatante degli avvenimenti. Che Erika
mediti lo sterminio e lo prepari insieme ad Omar, o che
esso esploda in maniere del tutto contingente è di
interesse puramente legale e giudiziario. Ai fini della
comprensione bastano le ore prima del duplice delitto: La
ragazza è in casa col padre che sta per uscire a
raggiungere gli amici del calcetto. Appena resta sola
chiama lamichetto ed insieme rovistano la casa in
cerca di quattrini (le famose 600.000 lire). A questo
punto vengono sorpresi dalla mamma che entra in casa col
fratellino. La rissa fatale nasce in questa maniere e
porta ai al drammatico incredibile sviluppo che riduce la
casa ad un mattatoio come dichiara il
magistrato dopo limmediato sopraluogo.
Quello che segue è cronaca alterna, da
dimenticare. O le cose sono andate secondo la mia
ricostruzione, oppure viviamo in una società impazzita
in cui tutto può succedere.
RODOLFO
CANALETTI
>
> cosa ne pensi
dei macabri delitti che stanno avvenendo in questo mese ,
di
> chi e' la colpa, e fanno bene i giornalisti a
parlarne in prima pagina per
> settimane ?
Premessa: la stampa, e i mezzi informativi in genere sono
una grande
conquista della civilta'.
Quello che occorre invece analizzare e' come questi mezzi
vengono
utilizzati, ossia qual'e' il valore, il livello
professionale di coloro che
li gestiscono, i giornalisti.
Io credo che un buon giornalista debba dare informazioni,
nel modo piu'
obiettivo che sia in grado di ottenere. La sua funzione
non dovrebbe essere
quella di influenzare (o, come dice qualcuno, educare)
l'opinione pubblica.
Non e' il loro compito e nessuno ha mai dimostrato che ne
abbiano la
capacita'.
Questa "stampa" ideale non esiste in nessuna
parte del mondo, ma in Italia
son gia' mille e tre.
I giornalisti italiani sono nella loro grandissima
maggioranza (la
tentazione di dire totalita' e' fortissima) degli
erogatori non di
informazioni, ma di emozioni.
Citare degli esempi e' ridicolo. Basta prendere un
giornale e leggerne i
titoli, o accendere la TV e guardare un telegiornale, e
magari guardarne due
o tre. Si scopre che i particolari delle notizie
differiscono dall'uno
all'altro; quello che non differisce e' il modo fatto per
suscitare
emozione, che non cambia.
Non ho esitazioni a dire che il livello dell'informazione
giornalistica in
Italia e' infimo, e che di tutti i sistemi al servizio
del cittadino,
informazione e giustizia in Italia occupano da tempo e
saldamente l'ultimo
posto.
Per quanto riguarda il delitto di Novi Ligure siamo sullo
stesso piano. La
notizia che una bambina possa avere ucciso la madre e il
fratello e' una
notizia sconvolgente di per se'. Tutti sentono la
necessita' di capire
perche' questo sia potuto avvenire. Ognuno formula della
sue teorie, ne
parla in casa, con gli amici, sui luoghi di lavoro.
I giornalisti cosa fanno? Non si accontentano di dare la
notizia. Vogliono
suscitare emozione, e allora via, col ripetere (magari
cambiandolo ogni
volta) il numero delle coltellate - l'importante e' che
siano molte, cosi'
la "ggente" si emoziona di piu'; allora via con
le ipotesi "forse (notare il
forse!) volevano uccidere anche il padre"; e ancora
via con le interviste
con la cosiddetta gente comune "Lei cosa ne
pensa?" Mah, chissa' cosa ne
possa pensare! E poi andare a frugare nelle carte, nei
piccoli segreti che
un adolescente, tutti gli adolescenti hanno per lanciare
ipotesi sulle
motivazioni del delitto "mamma ti odio!" (e chi
non l'ha pensato o scritto
nell'eta' dell'adolescenza?), oppure "faceva uso di
droghe" (ma quali, con
che frequenza? ha fumato qualche volta uno spinello con
amici o era dedita
alle droghe pesanti, era un'assuefatta? Non si sa! Ma
allora si tace!!!).
Insomma l'impressione che se ne ricava e' quella di
persone (i giornalisti)
che sono preoccupati solo di creare emozione fra la
ggente, non di
informarla correttamente.
E questo e' dimostrato anche dall'intensita' con la quale
si da'
l'informazione. Non e' un caso che la stessa intensita'
sia stata data al
delitto di Novi Ligure e alla "scomparsa" della
Vacca Agusta; due fatti di
peso sociale e umano infinitamente distanti. Ma
l'importante e' dare
"emozione", e allora giu' con le ipotesi, con i
si dice, con i forse. Piu'
racapriccianti sono, meglio e'.
Magari frasi di pura routine, come l'affrmazione che in
una perquisizione si
e' trovato materiale "che gli inquirenti definiscono
interessante", oppure
"si sta indagando in ogni direzione", oppure
"poteva essere una strage",
dette in un certo contesto possono sembrare avvalorare
ipotesi
racapriccianti e quindi creare emozioni. E cosi' vengono
usate.
In questi giorni si sente molto spesso discutere su
valori come "il libero
arbitrio", o "la liberta' di scelta", e
quindi attribuire ad una distorsione
di questi valori la causa degli omicidi di Novi Ligure.
Ma questo e' pleonastico.
Quello che occorre approfondire, secondo me', non e' se
esista una "liberta'
di scelta" giusta o sbagliata, o se vi e' capacita'
di distinguere il bene
dal male. Il problema vero e' che, se esiste una liberta'
di scelta, devono
esistere dei valori, al nostro interno, che permettano di
fare la scelta; se
esiste la possibilita' di distinguere fra bene e male,
occorre sapere che i
concetti di bene o male non sono insiti nell'uomo
all'atto della nascita,
non si succhiano col latte materno, ma si sviluppa a poco
a poco, e prendeno
la direzione che gli input, ai quali il bambino che
cresce e' piu'
sensibile, suggeriscono.
Quali sono questi input? La famiglia dovrebbe esserne la
fonte principale;
ma lo e' realmente? La scuola? Quale scuola, nella quale
la figura del
"maestro", cioe' della persona che gode della
tua fiducia perche' ti da'
cose fino a qual momento da te ignorate e ti fa scoprire
orizzonti
sconosciuti, e' praticamente scomparsa, e sostituita da
burocrati che come
primo obiettivo hanno quello di calcolare i ponti nelle
festivita', o di
consumare i trenta giorni di assenza per malattia? Dal
gruppo? ma anche il
gruppo, oltre che creare input, ha bisogno di ricevere
input.
Non resta che lo strumento che da' piu' fiducia
all'adolescente: la TV. E'
uno strumento perfetto. Non rompe le palle, obbedisce
docilmente al
telecomando, e' anonima, da' esempi visibili che si
possono imitare senza
tanti problemi, e' comune, cioe' quello che vedo io lo
vedono anche gli
altri del gruppo. Strumento perfetto, ma che ha un solo
grande difetto: fa
vedere un mondo che non esiste. Tutte le donne sono
bellissime, ci sono i
VIP, che si presentano come persone dalla felicita'
eterna, (chi non
vorrebbe essere un VIP?), tutto e' magico, desiderabile,
emozionante, fa
liberare adrenalina...
E ancora di piu' delle trasmissioni "ufficiali"
che presto si impara a
snobbare, intervengono i veri persuasori occulti, i veri
creatori di mondi
virtuali, immaginari, scontati come se fossero la
normalita' quotidiana: gli
spot pubblicitari. E' vero, ci propagandano una pasta
dentifricia, una
macchina, un orologio. Ma ci mostrano anche uno stile di
vita, un modo di
essere, o di poter essere, o di voler essere: tutti hanno
sempre il sorriso
sulle labbra; tutti sono eroi, guerrieri invincibili,
tutti baciano con
passione donne bellissime; tutti fanno guadagni facili, a
portata di
click... Con input di questo genere, come sara' poi la
scelta fra il bene e
il male? E se l'input dato dalle famiglie e' indebolito,
quello dato dalla
scuola divenuto ormai inesistente, che cosa puo'
bilanciare questo potente,
categorico, indiscutibile input di falsita'?
Allora se le categorie del bene e del male si vengono a
formare in questo
modo, i valori sono questi, beh, da statistico, diciamo
che nelle code della
curva di Gauss ci possono stare anche gli omicidi di Novi
Ligure.
Basta, sono nauseto.
> RELIGIONE :
>
> E' dimostrato, attraverso i suoi interventi sociali,
che la chiesa dal
> giubileo in poi ha attuato un piano di intervento
sociale e politico,
> secondo te e' giusto che la religione si intrometta
politicamente ?
Il giusto o lo sbagliato sono anch'esse categorie, come
il bene o il male.
Certo l'"intromissione politica" e' giusta, per
la Chiesa. Essa si e'
largamente dimostrata un'organizzazione economica e
quindi di potere; per
essa e' giusto tutto cio' che conserva o accresce
patrimonio e potere,
sbagliato cio' che lo diminuisce.
Ormai non c'e' telegiornale che non riferisca, almeno per
qualche minuto
qualche "messaggio" del Papa: per la pace, per
i poveri bambini del
terremoto, per i poveri carcerati, per le mostruosita'
dell'aborto, per i
pericoli della genetica... Pubblicita', e di tipo
occulto. I pannolini Lines
fanno bene al bambino perche' lo lasciano asciutto; il
papa fa bene
all'umanita' perche' si preoccupa. Comprate i pannolini
Linus per i vostri
figli; versate l'otto per mille alla chiesa, perche' e'
guidata da un Papa
che si preoccupa. Pubblicita'. Forse quello che dico e'
semplicistico, le
cose sono piu' complesse. Ma il segno e' quello.
La Chiesa tuttavia non si intromette nella politica, ma
sfrutta la
pubblicita' affinche' siano i politici a farla
intromettere. I nostri
politici sanno benissimo che le loro facce non fanno
vendere piu' pannolini,
anzi, ne potrebbero addirittura diminuire la vendita. E
allora hanno bisogno
di qualche cosa che nell'immaginario della gente sia
solido, faccia vendere.
E allora si va alla Chiesa. Non e' la Chiesa che si
intromette. Sono i
politici che per ricuperare un po' di credibilita' (che
ormai non hanno
piu') corrono alla Chiesa a chiederne la benedizione,
l'avvallo, l'appoggio,
pagando tutto quello che c'e' da pagare (ma poi e' chiaro
che siamo noi a
pagare!). Come avviene per l'industrialotto siciliano che
chiede aiuto alla
Mafia: pagando quello che c'e' da pagare. Il potere ha
una logica, e questa
non puo' essere violata da nessuno, tanto meno dalle
parole.
Poi ci sara' chi dice che tutto cio' che dico e' vieto
anticlericalismo, che
la Chiesa fa del bene, etc. Forse ha ragione lui. Ma io
non posso dire che
quello che vedo.
> SCIENZA :
>
> La scienza ha manifestato per poter compiere i suoi
esperimenti compresi
> quelli sul transgenico, secondo te e' giusto ?
Tenendo sempre in mente che giusto e sbagliato, bene e
male sono delle
categorie, la risposta qui mi sembra semplice e breve.
La scienza e' la risposta a una delle caratteristiche
fondamentali
dell'uomo: il mito di Ulisse, la ricerca del nuovo.
Nessuno e nulla puo'
impedirla. Ed e' ridicolo provarci, come e' ridicolo
pensare di poter
violentare le leggi dell'economia.
Si possono fare leggi, si possono fare manifestazioni di
piazza, si possono
mobilitare eserciti. Ma la scienza andra' avanti perche'
essa e' la risposta
ad una delle esigenze piu' costanti e impellenti
dell'uomo: la ricerca.
Se poi le sue conseguenze saranno catastrofiche o
daranno all'umanita' la
felicita' di cui e' in cerca, questo proprio non lo so, e
non lo sanno
neppure gli scienziati, e credo che tutto sommato non
gliene freghi piu' di
tanto.
Per esempio la ricerca sul genoma umano: e' gravida di
pericoli, tutti ce ne
rendiamo conto. Gli scienziati ci dicono che questo
progetto servira' per
guarire malattie oggi incurabili. Ed e' anche vero. Ma
gli scienziati,
consapevolmente o no, non fanno il progetto genoma per
questo. Lo fanno
perche' e' imperativo conoscere. Poi sperano che venga
usato per questi
scopi, e manifestano la loro speranza gabellandola come
intenzione, come
scopo della ricerca.
Ma sappiamo benissimo che non e' cosi'. L'importante e'
sapere, e la scienza
ha questo compito, farci sapere; non quello di dirci come
dobbiamo usare le
conoscenze. E per questo motivo nessuno, sottolineo il
nessuno, sara' in
grado di ostacolarla.
CRUCIATA
GIUSEPPE
L'uomo è un essere vivente , con certe
caratteristiche di esistenza biologica a lui
specificatamente proprie , ed un essere sociale , in
larga misura plasmato dalla struttura della società in
cui vive ,struttura che deve essere quindi
analizzata.Ogni tentativo di comprendere una
situazione deve fare i conti con i
bagagli biologico e istintuali, le influenze sociali
della società in cui vive , e i problemi etici che sono
condizioni di transfert psicologici determinati da
condizioni di contesto socio-economico, ovvero il sistema
di norme che è il più adatto per il funzionamento
di una data società. Bisogna pure fare distinzione tra
soggetti a secondo la età .Nel delitto di Novi ligure ,
è evidentissimo la mancanza assoluta della presenza
nella vita psicologica , nella vita reale di chi non
si assoggetta alle regole , a stereotipi imposti da
virtuali perbenismi o similari . Il vero dramma attuale ,
sta nel credere che l'affetto , il dialogo con i figli
sia "una merce " , che può essere
"comprata " , con adeguate soluzioni
"monetarie" . Esiste una marcata
incompatibilità tra presenza efficiente dei
genitori , e arrivismo sociale o consumismo galoppante .
In uno schema in cui , io genitore, "impongono
" figure psicologiche definite , per
condizione di orientamenti propri , e non sento il
"polso " , lo stato dei problemi del
giovane ,si apre una conflittuale esistenza , che in
condizioni di autentico stato di schiavitù , degenera ,
perché un essere umano è imprevedibile nelle
reazioni , in ultima analisi . Alla domanda del padre di
Erika , dove sono stati i suoi errori , si può dare
una risposta , apparentemente non ha commesso nessun
errore , in quanto seguiva certi "orientamenti
" che la società attuale crea artificialmente
; ma era la sua "carriera " , la sua vita
; non era quella della figlia , che nel suo
individualismo ripercorreva con la stessa
intensità dei genitori ,
una ricerca della affermazione
della propria identità , che gli veniva
continuamente negata in quanto ribelle agli schemi che i
genitori gli imponevano .Il successo sociale ,
secondo gli schemi di una società disumanizzata
, mercantilmente orientata , spesso è un
insuccesso affettivo . Si potranno usare le più potenti
tecniche psicologiche per vendere , far comprare un
prodotto, ma nel campo affettivo,dei rapporti umani
, "la merce " affetto , non si può
comprare nei giovani , bisogna sudarselo . I figli
non sono "cuccioli " da addestrare
secondo le nostre illusioni , pulsioni ; ma esseri
umani , con tutte le grandi contraddizioni che porta
dentro un essere umano , a cui bisogna dare presenza e
spazio , non solo economia .Ma questo in una
società di consumi non importa ,
l'importante è ..il profitto ...e la ..produzione
. Non credo che hai giovani basti solo il denaro ,
sentono " la necessità di essere presenti ,
non di essere esclusi , e non solo merce per la
vendita , destinatari dei prodotti
commerciali. Alienazione, emarginazione umiliazione
, sia per giovani che per adulti , questo è lo
scenario in cui è ridotto un essere umano .Ma
anche da questo molti......traggono profitti
Il giornalismo e i giornalisti di
oggigiorno ,si ritrovano , sono stati ridotti a
"NUOVI SERVI DELLA GLEBA ". Tale viene
evidenziato , in maniera palese con il parlare
continuamente di un fatti di cronaca, che in ultima
analisi sono spesso tragedie personali
, esperienze umane personali molto dure per che le
vive .Non hanno più argomenti e quindi insistono
su un fatto .Questo esasperare la Notizia , è dovuto
principalmente per la mancanza di un contesto socio
economica in cui si sono identificati al servizio di
questo o quel partito o movimento politico -economico .
Infatti in questo periodo storico , non esistono quasi
più politici che non sono contemporaneamente proprietari
o altro di qualche situazione economica
imprenditoriale . L'annullamento delle ideologie , delle
idee , ovvero l'appiattimento di una economia basata
sul consumismo , di fatto genera una scarsa
presenza di notizie , ovvero il tentativo di zittire o di
imbavagliare eventi anche sociali ,che sono il dape dei
cittadini nella loro vita. I giornalisti , strumenti di
quel che De Gaulle espresse ( ciò che conta in politica
oggi , è disonorare il nome di cui si appetisce il posto
) sono una massa informe è uniforme di persone che
ridotti a escrementi del sistema aspettano che
qualche dittatura , elimini la maggior parte ,
in quanto è sufficiente un solo mezzo , giornale o
altro , per manipolare la gente , per fargli sapere ciò
che devono sapere e nel modo che lo devono sapere
.Virtualmente si può visualizzare , la
stragrande maggioranza,( alcuni poi sono
paradossali) , come gli schiavi che venivano venduti con
i piedi incatenati . Giornalismo è giornalisti ??
Sarebbe meglio dire scribacchini e scagnozzi .
La società
tecnetronica è la società del futuro, ma la gente
avverte un pericolo determinato dai principi ispiratori
del sistema. Questo sistema attuale si fonda su due
principi fondamentalmente: a) la massima che una cosa deve
essere fatta perché tecnicamente possibile , quindi se
è possibile "costruire " prodotti
transgeneci bisogna "produrli"
, se è possibile
"clonare" bisogna clonare , anche se
questo potrebbe portare a conseguenze non conosciute . Se
si accetta il principio che qualcosa va fatto
perché tecnicamente possibile , tutti gli altri valori
vengono messi da parte e lo sviluppo della tecnologia ,
in senso lato , diventa il fenomeno dell'etica.
b) Il principio della
massima efficienza e della massima produzione , porta
come conseguenza ala richiesta della minima
individualità; ovvero uomini ridotti a unità
puramente quantificabili. A questo punto è evidente che
, in un sistema sociale in cui si osserva che ogni
cosa , per non dire ogni persona , è in vendita ; non
solo le merci e i servizi , ma anche le idee , l'arte ,
le convinzioni , i sentimenti , tutto è trasformato in
merce , ivi compreso l'uomo nella sua interezza , con le
sue facoltà e potenzialità ; ha come conseguenza che si
riduce , sempre di più , il numero di persone , di
coloro di cui potersi fidare. I comportamenti subdoli e
la disonesta dei grossi gruppi produttivi , come dei
piccoli operatori , se uno è in vendita , come può
rassicurarci che domani non sarà in modo in cui
non doveva essere . In un sistema che crede che
l'aumento della produzione , ovvero dei consumi , sia una
caratteristica "vitale " del sistema
economico-sociale , è un fallimento sicuro , quindi
tentativi illeciti per assicurarsi profitti .
Gli stessi scienziati
sono "Homines Consumens" , uomini il cui
scopo e di avere è consumare di più ; e in quanto
ingranaggi della macchina produttiva , diventano
una cosa e cessano di essere un uomini, quale fiducia
possono ispirare??? C'è una necessità di certezza .
L'uomo non dispone di istinti che regolano
automaticamente il suo comportamento. Egli deve compiere
delle scelte in tutte le più importanti situazioni , che
porterebbero gravi rischi per la vita per il genere umano
; la certezza scientifica non è una certezza assoluta
,è una certezza incerta, ovvero basata sulla
prevedibilità. Che influenza può esercitare
l'individuo ???Il problema non è tanto
possibilità di compiere gli esperimenti, ma chi
sono ,cosa fanno, quanto valgono , non come scienziati ,
ma come " Homo Sapiens" nella direzione
della difesa della vita e dignità umana , ovvero nel
rispetto della "salute " altrui .
Un uomo è
libero veramente solo a tre condizioni :
a) libertà economica
b) libertà
intellettuale -un uomo è libero soltanto quando
può scegliere ; egli può scegliere se sa abbastanza per
potere fare confronti c) libertà morale - che non
significa licenza. In questo periodo storico , con
la umanità ridotta in stato di schiavitu'e servitù , in
maniera evidente , gli scienziati devono riflettere più
degli altri e la loro manifestazione è indice di
non contare assolutamente niente , come individui ,
ma sono solo merce, mezzi di produzione , anche loro
alienati . Quale fiducia si può porre ?????Nessuna
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