Il comboniano che da 12 anni
si batte per i più poveri
"Con Gesù hanno usato la croce, ora, con i poveri
usano le bombe"
Il
sogno di padre Zanotelli
"Un corteo pacifico e vinciamo"
"Sparirebbe la macchia che il governo ha buttato sul
movimento"
"L'obiettivo è fare pressione sull'Europa"
di ANDREA DI NICOLA
FIRENZE -
"I romani usavano le croci gli americani usano le
bombe per crocifiggere i poveri di oggi". Non è una
frase da poco detta da un padre comboniano con 12 anni di
Africa alle spalle, l'Africa dura, quella delle
baraccopoli di Bombay, uno che i "nuovi
crocifissi" li conosce bene e da vicino. Ma padre
Alex Zanotelli non è un uomo che pecchi di chiarezza per
questo dopo il trionfo in un'assemblea affollatissima che
lo ha ascoltato sillaba per sillaba gli abbiamo chiesto
un parere sul Social forum.
Padre,
partiamo da quel libro che porta con sé: I have a
dream" di Luther King. Qual è il suo sogno rispetto
a questi giorni?
"Sono rimasto stupito di quanta gente abbia
partecipato a questi giorni di dibattiti il sogno è che
anche oggi, in corteo, possa essere un momento vissuto in
pace in modo non violento. Così la macchia che il
governo ha buttato sul movimento sparirebbe e agli
italiani medi non potranno più raccontare che il
movimento sono solo degli sfasciavetrine. Dobbiamo uscire
da quella macchia e se usciremo bene dal corteo si volta
pagina".
E nella nuova
pagina cosa ci deve essere scritto?
"Dobbiamo Mettere insieme i forum europei, trovare
il modo di fare pressione sull'Unione europea, sul
Parlamento di Strasburgo. Chiederò incontri alle
autorità europee per capire come si può intervenire.
Questo movimento deve pesare sull'Europa è la fortezza
Europa che va aperta. Per questo ho fatto appello a
Veltroni per convocare una conferenza dei sindaci del
nord Africa e del medio oriente per dire ci sono mani
tese in Europa".
Le
leggi però chiudono quelle porte
"La Bossi Fini è di una gravità estrema, ma anche
in Spagna ci sono leggi che chiudono. Non capiscono che
non si può tenere fuori questa gente che scappa da
un'Africa distrutta, è chiaro che scappa. E noi
diventiamo una fortezza mentre l'Africa da a noi i suoi
diamanti, i suoi prodotti".
Ma
può essere un movimento di "ricchi" a battersi
per i poveri del mondo?
"King si domandava se laborghesia bianca americana
poteva fare qualcosa per i neri. Io penso che i poveri
del mondo hanno bisogno dei giovani del nord del mondo.
Dobbiamo creare reti, la speranza è la società civile,
quella società civile che si impegna, che si sente
soggetto politico. Per questo dico ai partiti state
lontani, ascoltate i movimenti ma state lontani. E' la
società civile che deve far nascere la progettualità
politica con la P maiuscola. Dobbiamo fare politica con
un processo democratico, trasparente e non
violento".
Possono
essere questi ragazzi riuniti a Firenze a fare questo?
"Ho visto ragazzi splendidi, avrei voluto avere le
loro capacità, le loro tecnologie la loro capacità
critica a 20 anni. Però devono imparare a fare a meno
della Tv e di certa stampa, tipo gli articoli della
Fallaci, devono trovare formule di aggregazione tutte da
inventare".
Intanto
si sono messi in testa di fermare la guerra
"La guerra è già nei fatti. Il sistema è
violento. Le armi servono per nutrire il sistema
economico. Faranno la guerra all'Iraq, faranno altre
guerre ma non perché lo vuole Bush. C'è un governo
ombra nel modno quello che Haisenower chiamava il
complesso industrial-militare. Questa è la logica e
quindi anche la guerra è logica. Ma dal basso arriverà
la risposta anche se bisognerà fare in fretta perché i
tempi, soprattutto per il problema ecologico, sono
corti".
(9 novembre 2002)
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