10 novembre
2002 Il mondo migliore si fa
casa per casa?
Con un
articolo, apparso sull'ultimo numero del settimanale
Internazionale (numero 462), Naomi Klein pone, con la
consueta gentilezza, un problema oggi centrale per quello
che lei chiama il "movimento dei movimenti":
Quale tipo di strategia adottare? Puntare sulle grandi
campagne di opinione o sulle lotte locali intorno a
immediate questioni concrete?
E' sotto gli occhi di tutti che stiamo vivendo un'ondata
di piena della follia guerrafondaia e del trionfo morale
dei furbi. In tutto il mondo la linea della violenza e
della difesa a oltranza dei privilegi sta raccogliendo
grandi successi. E il popolo statunitense ha tristemente
consegnato a Bush un mandato in bianco per mettere a
ferro e fuoco il mondo. Evidentemente non si rendono
conto che stanno gettando benzina sul fuoco. In Italia,
crocevia degli intrighi internazionali tra mafia e
malaffare, assistiamo a un immane banchetto delle leggi
essenziali che garantiscono la legalita'. L'approvazione
della legge Cirami e' un'umiliazione della democrazia.
E tutto questo e' esaltato con un'enorme strombazzare dei
mass media che esercitano un livello di autocensura
veramente efficiente. Ad esempio in Russia un unico
settimanale, Versija, ha tentato di pubblicare che i
morti del teatro di Mosca sarebbero stati oltre 300. Ma
la polizia ha bloccato le rotative e sequestrato i
computer della redazione. La notizia e' stata pubblicata
dall'autorevole Newsweek ma e' passata quasi sotto
silenzio sui media mondiali. Si tratta di un segnale
molto preoccupante sulla capacita' di esercitare
realmente la liberta' di stampa.
Di fronte a questa perdita di valori e di diritti, di
fronte a questo inasprirsi dei massacri non possiamo solo
stare li' a guardare testimoniando il nostro dissenso. In
questa situazione di grave emergenza ognuno deve
chiedersi: "Il mio impegno ottiene dei risultati?
Riesce a limitare l'orrore? Apre nuove
opportunita'?"
In questa situazione di grave emergenza dire la cosa
giusta non basta, dobbiamo fare appello a tutte le nostre
forze e riuscire tutti insieme a ottenere dei risultati.
Naomi Klein sostiene che oggi il movimento si trova in
una posizione di debolezza anche perche' non ha fatto
ancora una scelta chiara sulla filosofia che l'azione
deve seguire.
Nel movimento ci sono due tipologie di organizzazioni che
sono molto diverse anche dal punto di vista strutturale.
Da una parte i grandi movimenti nazionali, che in qualche
modo assomigliano ai partiti, puntano principalmente su
rivendicazioni planetarie, come la Tobin Tax, obiettivi a
lungo termine intorno ai quali creare eventi mediatici,
manifestazioni internazionali, radunare grandi masse di
persone, ottenendo cosi' l'attenzione dei media e dei
potenti. Ma concentrandosi su queste iniziative
centralizzate, osserva Naomi Klein, si sottraggono enormi
risorse di tempo,
denaro e energie alle altre iniziative.
Bisogna affittare gli autobus,
stampare manifesti, organizzare servizi d'ordine. E
l'organizzazione continua di questi eventi entra in
contraddizione con le esigenze dell'altra anima del
movimento costituita da piccoli gruppi locali di base che
sono nati intorno a esigenze concrete e immediate. Non si
tratta di gruppi di opinione ma di persone che cambiano
la loro vita e il loro modo di pensare a causa di un
obbiettivo preciso e circoscritto che si sono dati.
Naomi Klein parla di sindacalismo sociale per definire le
migliaia di piccole azioni locali, le lotte per difendere
un pezzo di natura o opporsi alla privatizzazione
dell'acqua di una regione, le occupazioni di terre dei
contadini poveri oppure le cooperative di inventori di
campagna che sviluppano tecnologie eco compatibili a
basso costo, gruppi d'acquisto, banche del tempo. Questo
movimento che si basa su azioni all'apparenza minimaliste
ha pero' avuto la capacita' di connettersi formando reti
formidabili che sono la somma di micro-situazioni.
Il microcredito ha prestato
denaro a 31 milioni di poverissimi, per lo piu' donne. Ma
l'iniziativa del microcredito a livello mondiale e'
minima, tutte le risorse vengono utilizzate casa per
casa. Il successo e' dare una soluzione concreta ai
problemi di quella singola donna. E anche se poi le donne
sono 20 milioni sono considerate personalmente, con nome
e cognome. E lo stesso vale per il commercio equo e
solidale, sono migliaia i piccoli gruppi di produttori
che si sono consociati nel terzo mondo, ma sono sempre la
somma di piccole realta' locali. Quei dieci lavoratori di
quel villaggio piu' quei sette
dell'altro.
E ugualmente dall'altra parte
troviamo ancora quel piccolo gruppo di boy scout, in quel
paesino, che organizza un banchetto di prodotti del terzo
mondo alla festa patronale. E poi negli anni, crescono, e
il banchetto diventa un negozio e gia' che ci sono
iniziano anche a praticare gli acquisti consociati, la
banca del tempo... ed e' da queste interazioni minime che
poi nascono anche esperienze strabilianti. Ad esempio
oggi, grazie a internet, gli allevatori Mongoli scambiano
ricette per guarire rari disturbi dei cavalli con i
nativi americani del Canada con il supporto di alcuni
veterinari australiani.
Questi piccoli gruppi locali
sono poi all'origine di alcune azioni che sono diventate
di rilevanza internazionale grazie alla capacita' di
questi micro associazioni di fare rete. E' il caso dei
gruppi di pressione di consumatori e risparmiatori che
hanno vinto moltissime battaglie mettendo con le spalle
al muro le imprese con la minaccia del boicottaggio degli
acquisti o di investire altrove i propri
risparmi.
Ad esempio in Inghilterra un gruppo di pensionati, nato
spontaneamente, e' riuscito a connettere migliaia di
risparmiatori e ha costretto la Glaxo a ridurre il prezzo
delle medicine salvavita in Africa. Hanno impiegato
parecchio tempo e fatica a mettere insieme risparmiatori
in possesso complessivamente di 1000 miliardi di lire.
Poi e' stato sufficiente fare una sola telefonata ai
gestori dei loro fondi di investimento. Hanno
detto:"Non vogliamo piu' avere azioni Glaxo nei
nostri fondi pensione. Abbandoneremo tutti il vostro
fondo.
Dopo soli 7 giorni la Glaxo ha fatto crollare i prezzi
delle medicine in Africa.
In Argentina
questo stile di iniziativa politica diretta ha dato vita
a esperienze straordinarie proprio nel momento di massima
crisi economica con ospedali e fabbriche autogestite e
una mobilitazione di massa di milioni di persone che sono
riuscite a far cadere cinque governi uno dietro l'altro e
a sopravvivere creando enormi mercati del baratto dove
scambiare cibo e vestiti con servizi di ogni tipo, dal
parrucchiere, al sarto, al calzolaio, alla lavandaia,
all'avvocato.
Il movimento dovra' scegliere
in che direzione andare: i gruppi locali devono dedicare
la maggior parte delle energie a sostenere le
organizzazioni nazionali o e' meglio che sia il
contrario? Vogliamo un movimento di opinione intorno ai
grandi temi o vogliamo arrivare ai grandi temi attraverso
reti di gruppi locali che agiscono su problemi
particolari e concreti occupandosi delle persone
individualmente?
E' chiaro che nessuna delle due impostazioni esclude
l'altra ma dobbiamo decidere quale e' prioritaria.
E noi crediamo che si debba scegliere l'azione che parte
dal piccolo e dall'immediato, dal personale. Anche
perche' questa via apre una straordinaria sequenza di
modificazioni culturali. Chi agisce localmente si sente
coinvolto in prima persona, non si limita a
protestare ma sperimenta la possibilita' di mettere
insieme le risorse, di verificare la propria capacita'
individuale e farla crescere, vede nella pratica che e'
vero che la solidarieta' e la collaborazione possono fare
miracoli e cambiare il mondo.
La Tobin Tax e' giustissima ma quanti anni ci vorranno
per ottenerla? Forse faccio prima a convincere il mio
condominio a risparmiare 30 mila euro all'anno di
riscaldamento (e di inquinamento) isolando il sottotetto!
La lotta alla corruzione e' giusta ma quando otterremo la
fine dell'era delle mazzette? Forse faccio prima a
controllare il bilancio della scuola di mia figlia, della
circoscrizione, dei lavori sulla strada che passa sotto
casa mia.
Li', se mi do da fare, posso
veramente impedire che facciano i furbi. Ognuno, nel suo
condominio e' piu' potente di Berlusconi. Certo e' piu'
difficile e faticoso, si fanno errori e si sbatte la
testa contro i propri limiti, ma certamente e'
appassionante. E questa collaborazione fa crescere la
voglia di stare con gli altri, di far festa, di vivere
rapporti umani e di lavoro in modo diverso.
Perche' alla fin fine, abbiamo bisogno che il nostro
sogno di pace entri nella nostra vita quotidiana e la
migliori qualitativamente. Lottiamo per un mondo migliore
casa per casa.
E' sempre la cultura la questione centrale. Ognuno ha i
governanti che si merita, bisogna cambiare la cultura di
milioni di persone imbesuite dalla televisione. Non ti
ascolta nessuno se gli parli di Tobin Tax. Forse ti danno
retta se gli parli di qualche cosa che hanno davanti, di
quel che mangiano, di quel singolo bruciatore che hanno
sotto il naso e che li inquina. Serve ripartire dalla
gente, e' l'unico modo per far capire alla maggioranza
delle persone che se si prende direttamente l'iniziativa
si e' capaci di migliorare il mondo. In fondo si tratta
di spiegare una cosa molto semplice: la gente che ama la
gente e' meglio della gente che ama i soldi della gente.
Dario Fo, Franca Rame,
Jacopo Fo
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