Essalamu
Elikah! Tratto da: la Catena di San Libero n. 30 10 luglio 2000 di Riccardo Orioles (ricc@libero.it) Donne e no. L'onorevole Livia Turco, valorosa esponente del rinnovamento della sinistra nonche' del Protagonismo delle Donne nell'ambito del rinnovamento, ha deciso di schierarsi ufficialmente per la riapertura delle case chiuse: insieme a Montanelli, l'onorevole er Pecora detto Bontempo, i soci del Circolo del Tennis di Barcellona Pozzo di Gotto, la signora Fini, il generale in pensione Mannaggia La Rocca, il dottor Tommaso d'Aquino, l'avvocato Sconnamacchia del Foro di Napoli, la Confesercenti di Treviso e insomma tutto cio' che si chiama oggi la gente e un tempo il sano popolo italiano. La notizia, di per se', e' irrilevante: la signora Turco uscira' dalla scena politica con o senza queste trovate, e il cattivo gusto di un politico non merita, normalmente, alcuna particolare annotazione. E' significativa, invece - e, a questo titolo, fa parte della storia "alta" - come punto d'approdo di una evoluzione: nel luglio 2000, potranno scrivere gli autori dei futuri Bignami, la sinistra italiana, sorta dal movimento anarchico e poi dai socialisti, dai comunisti e dai sindacati, ha ufficialmente concluso il suo ciclo per confluire nella vecchia destra italiana. Cio' che caratterizzava i "compagni", quando il mondo era giovane, non era affatto la politica ma l'approccio umano. Soprattutto i socialisti - dalla fine dell'ottocento a tutti gli anni sessanta - condussero delle battaglie umanissime contro la vita grama delle donne e contro la prostituzione. Non per un fatto d'ordine pubblico, ma prima d'ogni cosa per un impulso umano. L'operaio comunista sapeva benissimo da quali storie umane venissero le prostitute, quanta miseria e violenza ci fosse dietro la decisione di vendere il corpo. La donna socialista (che aveva sempre una storia non banale alle spalle, che era arrivata alla politica pagando prezzi alti in termini personali) sapeva che la propria personale dignita' era strettissimamente legata a quella di tutte le altre donne, *comprese* le prostitute. E quando pensava ai casini, non ci pensava - istintivamente - in termini di legge e ordine ma di selvaggia ingiustizia, di cui fare vendetta in nome di tutte le donne. In piu', s'inseriva un filo di disprezzo - da donna che ha vissuto - per l'uomo che, goffo e impacciato nei rapporti erotici e sessuali, pretendeva ("siamo giovani", "e' la natura") la rozza scorciatoia del sesso-soldi. Ora, tutto questo e' passato. L'onorevole Turco non crede - non concepisce - di avere assolutamente nulla in comune con la donna prostituita nigeriana. Lei e' una signora, quella e' una puttana; una povera puttana, per essere caritatevoli e buonisti, ma nulla piu' di questo. "Che tu faccia questo lavoro e' nell'ordine delle cose, ragazza mia. Ma fallo senza dar scandalo e senza crear problemi alla gente perbene". Ecco il messaggio poitico della signora di "sinistra" alla nigeriana. La politica di Javert. Il "problema della prostituzione", come fatto a se' stante, non esiste. Sul piano del cosiddetto ordine pubblico puo' essere risolto facilissimamente nel giro di quindici giorni, semplicemente sputtanando (e quand'e' il caso incriminando per concorso in violenze) i clienti; chi non ce la fa a convincere allegramente una donna, vada a farsi le seghe e non rompa le scatole al prossimo o allo stato. Esiste invece il problema delle persone prostituite, cioe' degli esseri umani ai quali - come sapeva benissimo la sinistra d'una volta - dopo aver rubato tutto pretendiamo di rubare anche i loro corpi. Ua Elikah Essalam! by alFaris |