per tornare in namir - www.namir.it

  -----Messaggio originale-----
Da: Prof. Principe Alfonso <
aprincipe@orsola-malpighi.med.unibo.it>

Data: lunedì 9 dicembre 2002 16.51
Oggetto: Commento

>
>Commento
>Non ho letto la legge Burami-Procaccini ma, da quello che scrivete,
>l'impressione che ne traggo è un vago ricordo della "Legge MERLIN".
>Mette a tacere la coscienza dei cosidetti "Ben pensanti" e di quelli che in
>fondo, ma non lo vogliono ammettere,e in maniera estremamente superficiale,
>temono i diversi, i fragili, i deboli e tutti quelli che non si possono
>permettere un'assistenza privata.
>In fondo, senza porsi tanti problemi, eliminano dalla scena tutti quelli che
>hanno un bisogno estremo del Sociale, parola molto temuta e costosa, oltre
>che di sinistra.
>
>
Alfonso Principe
>Associate Professor of Surgery
>Dept. of Surgery and Transplantation
>University of Bologna
>S.Orsola-Malpighi Hospital

-----Messaggio originale-----
Da: liberaMente <
liberamente02@libero.it>
Data: lunedì 9 dicembre 2002 16.13
Oggetto: per legge 180

Cara Luana, liberaMente intende con il nuovo anno affrontare con iniziative pubbliche la modifica alla 180.A Finale abbiamo un Servizio di Salute Mentale ben organizzato e con operatori molto bravi, un Centro Appoggio, un reparto ospedaliero. Non mancheranno quindi, discussioni e proposte. Ci risentiamo non appena abbiamo definito un programma. Ciao,

Daniela - LIBERAMENTE

-----Messaggio originale-----
Da: Paolo Serra <
mad9921@iperbole.bologna.it>

Data: lunedì 9 dicembre 2002 15.34
Oggetto: legge 180

aderisco alla raccolta di firme per salvare una delle poche leggi di civiltà promulgate in questo paese  

paolo serra

40131 bologna

 

-----Messaggio originale-----
Da: edizioni la meridiana <
edizioni@lameridiana.it>

Data: lunedì 9 dicembre 2002 11.48
Oggetto: i matti

In merito alla tua ultima e-mail sulla legge 180 volevo segnalare che le edizioni la meridiana hanno da poco pubblicato un libro intitolato "Matti da levare. Se tornano i manicomi" che fa parte di una collana diretta dal CNCA e che, come si può intuire dal titolo, parla della legge Basaglia.
In allegato ti invio il comunicato relativo a questo libro e agli altri due che si occupano ugualmente di problematiche sociali.
Marilena Sallustio
--
Dott.ssa Marilena Sallustio

 

-----Messaggio originale-----
Da: Spinosa Mauro <
spinosa.mauro@libero.it>

Data: lunedì 9 dicembre 2002 8.01
Oggetto: NO NO E NO!!!

No a questa modifica della 180....si all'impegno di maggiori risorse per la riabilitazione psichiatrica.

Spinosa Mauro

  -----Messaggio originale-----
Da: Francesco Errante <
f_errante@libero.it>

Data: lunedì 9 dicembre 2002 7.42
Oggetto: Re: FIRMA PER I MATTI - LUANA

>Buon biorno, Luana
>
>non mi stupisce quello che stanno cercando di fare .
>Ecco il perché :
>
>visita
http://www.margherita-caminita.org
>
>Ciao e gradirei un Tuo commento in proposito
>
Francesco

LUANA - il mio commento e' identico al tuo - un bacio luana.

-----Messaggio originale-----
Da: .:§~Rebel~§:. <
rebelll@tiscali.it>
Data: lunedì 9 dicembre 2002 4.01

Mattia Monetti

 

-----Messaggio originale-----
Da: Csa.barattolo <
csa.barattolo@libero.it>

Data: domenica 8 dicembre 2002 23.08

Desideriamo che ogni persona abbia diritto di essere seguita da uno psichiatra per riacquistare la propria stabilità psico-fisica, e lottiamo contro coloro che intendano relegare i più fragili in manicomi, considerandoli pazzi ed outsider.
 

I CoRSARI Centro Sociale Barattolo

-----Messaggio originale-----
Da: Luigi Melilli <
luigi_melilli@libero.it>

Data: domenica 8 dicembre 2002 22.49
Oggetto: Da 180 a zero

>Cara Luana, rispondo con immediatezza al tuo appello in favore dei
>minorati di mente. Spero solo che non trovi il mio scritto troppo
>veemente o magari troppo acceso o rettorico. Ho dietro le spalle una
>storia di lotte che mi hanno costretto alla clandestinità
>dell'operare,  coinvolgendo anche le mie due mogli come protagoniste.
>In attachment. Un abbraccio. Luigi Melilli
>
>P.S. Avendo sostituito una prima stesura frettolosa, spero proprio che
>in attacvhment figuri la seconda e non la primastesura, se ciò non
>fosse, potrei r ipetere l'invio.
>

Da 180 a zero

LA SBRUIGATIVA UMANA CIVILTÀÀ DI MANILUGHE

Con settaria ferocia contro chi ostacola

 

di luigi Melilli

 

Sì, non ci volevo credere, ma mi è stato autorevolmente confermato da chi, non sopportando come me, i rigurgiti di barbarie autoritaria, ha chiesto aiuto a quanti hanno buona volontà per combatterli.

Io sono  tra quelli, che da sempre, sin da giovanissimo, si sono impegnati in questo campo insieme alle mie due mogli, la prima della quale morì autenticamente ”di scienza.” L’ho fatto anche perché, per le mie condizioni di minorazione della vista, ero anch’io da sempre sotto minaccia di questi “riformatori” a parole, a cui si è dovuto strappare con le lotte ogni concessione,seppur minima.

Infatti, non erano ancora iniziati gli anni Sessanta dell’altro secolo che già, d’accordo con mia prima moglie, inserimmo nelle nostre classi di scuola elementare – all’insaputa di tutti e a nostro rischio e pericolo - un bambino, forse un po’ troppo cresciuto negli anni e, con un visibilissimo deficit mentale. Lo tenemmo a mezzadria, io e mia moglie,  per sfruttare le nostre diverse professionalità: io ex musicista passato alla scuola elementare, lei, come me minorata non della vista ma per esiti di poliomielite, provenendo da altre esperienze discriminatorie.

Sapendo che eravamo capaci di mordere, le autorità scolastiche fecero finta di nulla, anche se ripetutamente avvertite; non sarebbe loro mancato il modo di farcela pagare. E ci provarono più volte, ma rimasero sempre perdenti, perché eravamo capaci di fronteggiarle a viso aperto e di mettere in piazza apertamente gli abusi, anche con denunce all’Autorità giudiziaria. Il fatto che questa non abbia dato seguito ufficiale alle mpstre denunce non significa che fosse stato inutile averle inviate. Purtroppo la nostra pubblica amministrazione non ha, molto spesso, e in larga misura, il coraggio che deriva dalla propria dignità professionale, e si ripara, per fare il proprio comodo, dietro politici in vista o in voga, a cui rendon servigi vari, come dei buoni “buroprostituti, come ebbi a qualificarli io in un sonetto (sì. Quando ho dovuto fare satira politica mi sono servito anche ed ampiamente di questa vecchia forma poetica) che ho fatto stampa come pagina fuori testo del mio “Compiti in classe e d’ufficio – materiale didattico d’occasione”.

Poi l’inserimento dei portatori di handicap divenne legalizzato in qualche modo nel 1971 e ci potemmo finalmente rimboccare le maniche per un’attuazione la più ampia e fruttuosa possibile del pur avaro di questa legge. Io avevo vinto il concorso ed ero stato già nominato direttore didattico nel circolo di Leonessa, dove trovai, come segretaria di direzione didattica, l’attuale mia moglie, a cui debbo gran parte del merito di quanto ivi potemmo fare, realizzando, in collaborazione dell’A.A.I. un soggiorno estivo nella scuola elementare dove il rapporto dei fanciulli freque2ntanti tra normali e subnormali era di uno a due. Non dico cosa dovemmo fare perché l’esperienza andasse a buon fine, data la pres4enza di soggetti provenienti dal “Santa Maria della Pietà di Roma: “ci improvvisammo, io e l’allora segretaria della mia direzione didattica psicologi, psichiatri e assistenti sociali: la mia collaboratrice contattò un numero ragguardevole di famiglie, anche per far  fronte al malcontent i di certi stradi di popolazione. Ma questo ci permise, per il successivo anno scolastico 1971/72, di inserire efficientemente degli svantaggiati nella scuola a tempo pieno, che potemmo attuare grazie all’approntamento di un refettorio ed una cucina da parte dell’A.A.I. di Rieti. Ma allora avevo dalla mia parte il Provveditore agli Studi Luigi Minervini, la cui madre era stata maestra elementare. Pagò a caro prezzo. L’anno scolastico successivo fui trasferito a Monopoli di Sabina, grazie alla rimozione e alla promozione a Roma del direttore didattico ivi mandato per punizione. Il Dott. Minervini quasi con le lacrime agli occhi mi confessò di non potermi più star e vicino ma mi esortò di andare avanti. Trasferito su mia domanda al secondo Circolo di Rieti potei continuare la mia battaglia insieme all’ex segretaria della direzione didattica di Leonessa divenuta mia moglie dopo la morte della prima, ripeto morta di scienza.

Dall’anno 11985 al 1990, anno del mio pensionamento, nelle scuole da me dirette furono inseriti, per una volta o due alla settimana, i ”matti” che ancora risiedevano nel manicomio di Rieti, perché rifiutati dalla famiglie. Fu un’esperienza meravigliosa: gli adulti ritenuti matti insegnarono ai nostri piccoli quanto era nel loro bagaglio di conoscenze e di abilità anche manuali e i nostri bimbi insegnarono loro l’applicazione in materie che agli altri erano ormai sfuggite di mente, tanto erano lontane e non solo temporalmente. Vennero delegazioni un po’ da tutto il mondo, Giappone ed USA compresi, ma in Italia, esclusa l’organizzazione cattolica che ci aveva fatto da tramite, dandoci anche così un minimo di copertura, nessuno seppe niente, massime il nostro impagabile Ministero della P.I.,

Non credo che i bambini, i maestri e i genitori che vi parteciparono possano aver dimenticato la manifestazione di fine anno che si tenne alla scuola elementare da poco reintitolata a Luigi Minervini.  Vi parteciparono insieme ex o ancora ospiti del manicomio reatino e i nostri alunni, perché fu la definitiva e completa smentita dei pregiudizi che ancora attecchivano nella gente, specie dopo l’infausto ritiro dalla scuola di Paolo, ad opera dei genitori, che se lo levarono così di torno internandolo in un istituto (non posso dare maggiori indicazioni per ovvi motivi).

Come potrei, dopo tante battaglie, qui solo sommariamente accennate, dal momento che non le considero affatto eccezionali rispondendo esse ad un preciso dovere civile, come potrei non essere sensibile all’invito di protestare contro il tentativo di abolire la legge 180, per azzerare anche quel minimo che essa prevedeva?

Grido, anzi, un “vergogna!” sentito e meritato a quelle forze politiche che provenendo da partiti che allora avevano approvato la legge 180 e la legge  517/71, ora si fanno manutengoli e collaboratori del ritorno alla barbarie della discriminazione più iniqua ed anticristiana, seppure questa parola può avere un significato ancora per la parte dI Buttiglione & C, e per quella di  Cicchitto, Manca, De Michelis & C., nonché di quella dei cosiddetti repubblicani, per quel che per loro un tempo significò giustizia sociale, umanitarismo o addirittura mazzinianamente “Dio e Patria.

Ma si tratta di gente che, per come si è associata e con chi, ha deciso di “divorziare” dalla civiltà e persino dal decente: per questo ce l’hanno con la legge che sancì, dopo un referendum la legalità del divorzio e persino dell’aborto, il quale non piacerebbe a nessuno se le condizioni delle maternità non fossero, per troppe donne, tutte a loro carico esclusivo.

Uniamoci dunque nella protesta, la più vibrata, insistita e convinta: forse qualcuno si vergognerà alla fine di sentirci gridare. Almeno è augurabile per la decenza del nostro vivere sociale.

 

Rieti, domenica 8 dicembre 2002

Luigi Melilli

  -----Messaggio originale-----
Da: marco petrella <
mpetrella2000@yahoo.it>
Data: domenica 8 dicembre 2002 21.12
Oggetto: firma

>no alle nuove disposizioni sulla psichiatria
marco petrella
-----Messaggio originale-----
Da: Michele Cecere <
michele.ce@tiscali.it>

Data: domenica 8 dicembre 2002 21.01
Oggetto: legge180

Contrario alle modifiche proposte della legge 180, protesto decisamente!!

Michele Cecere Bari

-----Messaggio originale-----
Da: Luca Varrese <
luca127@interfree.it>

Data: domenica 8 dicembre 2002 11.36
Oggetto: Legge 180

Come molte persone ritengo che l'attuale stato della legge 180 non sia idale perchè sovente obbliga i parenti a tenere in casa persone che hanno bisogno di ben altre cure e di assistenza continua. Credo tuttavia che la legge Burami non vada nella direzione migliore perchè, anzichè prevedere idonee strutture per quanti ne hanno realmente bisogno, tenderebbe ad escludere anche persone come gli alcolizzati, per nasconderli come le magagne di una casa che si intende vendere.
  Cordiali saluti  

Luca Varrese

-----Messaggio originale-----
Da:
a.lupari@infinito.it

Data: domenica 8 dicembre 2002 9.14
Oggetto: inacettabile

volevo protestare contro
>l'approvazione di questo articolo che ci riporterebbe
>all'antica preistori per non parlare della mancanza di
>civiltà e rispetto per le persone che hanno bisogno di
>aiuto. Fermiamo questo scempio altrimenti risentiremo
>molto presto parlare anche di ellettro-shock e di tante
>altre sevizie e torture basta!!!!

Alessandro Lupari

 

-----Messaggio originale-----
Da: Gianna Gori <
gianna.gori@tiscali.it>

Data: sabato 7 dicembre 2002 22.28
Oggetto: Siamo matti???!!!!!

Credo che stiamo per assistere a una vera follia!    La reclusione di persone vittime della stessa società che le rende "diverse" perché incapaci di omologarsi a uno stile di vita che non appartiene più a nessuno! Non ho parole ma solo vergogna di appartenere a questa Italia, gli unici da chiudere dentro un manicomio sono l'italiani che accettano ancora queste violenze, queste ingiustizie. FORZA Italia MIA!!!!!!!!!!!

GIANNA GORI

PISTOIA

-----Messaggio originale-----
Da: Simona Palmero <
simona.palmero@libero.it>
Data: sabato 7 dicembre 2002 12.35

In qualità di psicologa-psicoterapeuta che lavora da oltre dieci anni  con persone affette da disagio psichico sono fortemente contraria alla nuova proposta di legge che indurrebbe un'ulteriore ghettizzazione dei pazienti psichiatrici. La legge 180 contiene già le soluzioni alternative ai manicomi (apertura di case protette....ecc.) sarebbe sufficiente applicarla nella sua totalità. Purtroppo il governo ha tutt'altro interesse che tutelare la diversità, anzi la maggiore preoccupazione dell'attuale governo è prorpio quelle di omologare le menti in modo tale da creare la totale anestesia del pensiero ed una ben più facile assoggettibilità al potere.
Tutto questo è sconvolgente e purtroppo, troppe volte ci sentiamo sopraffatti da un sentimento di impotenza nonostante la lucidità mentale e il ragionamento ci portino alla consapevolezza di ciò che sta accadendo. Questa è soltanto una voce.... che mi auguro si vada a d unire ad altre voci di menti non ancora annebbiate dallo stordimento psicologico di cui siamo bersaglio quotidianamente. Con forza e solidarietà

Simona Palmero