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originale----- Da: Prof. Principe Alfonso <aprincipe@orsola-malpighi.med.unibo.it> Data: lunedì 9 dicembre 2002 16.51 Oggetto: Commento > >Commento >Non ho letto la legge Burami-Procaccini ma, da quello che scrivete, >l'impressione che ne traggo è un vago ricordo della "Legge MERLIN". >Mette a tacere la coscienza dei cosidetti "Ben pensanti" e di quelli che in >fondo, ma non lo vogliono ammettere,e in maniera estremamente superficiale, >temono i diversi, i fragili, i deboli e tutti quelli che non si possono >permettere un'assistenza privata. >In fondo, senza porsi tanti problemi, eliminano dalla scena tutti quelli che >hanno un bisogno estremo del Sociale, parola molto temuta e costosa, oltre >che di sinistra. > > Alfonso Principe >Associate Professor of Surgery >Dept. of Surgery and Transplantation >University of Bologna >S.Orsola-Malpighi Hospital |
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originale----- Da: Francesco Errante <f_errante@libero.it> Data: lunedì 9 dicembre 2002 7.42 Oggetto: Re: FIRMA PER I MATTI - LUANA >Buon biorno, Luana > >non mi stupisce quello che stanno cercando di fare . >Ecco il perché : > >visita http://www.margherita-caminita.org > >Ciao e gradirei un Tuo commento in proposito > Francesco LUANA - il mio commento e' identico al tuo - un bacio luana. |
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originale----- Da: Luigi Melilli <luigi_melilli@libero.it> Data: domenica 8 dicembre 2002 22.49 Oggetto: Da 180 a zero >Cara Luana, rispondo con immediatezza al tuo appello in favore dei >minorati di mente. Spero solo che non trovi il mio scritto troppo >veemente o magari troppo acceso o rettorico. Ho dietro le spalle una >storia di lotte che mi hanno costretto alla clandestinità >dell'operare, coinvolgendo anche le mie due mogli come protagoniste. >In attachment. Un abbraccio. Luigi Melilli > >P.S. Avendo sostituito una prima stesura frettolosa, spero proprio che >in attacvhment figuri la seconda e non la primastesura, se ciò non >fosse, potrei r ipetere l'invio. > Da 180 a zero LA SBRUIGATIVA UMANA CIVILTÀÀ DI MANILUGHE Con settaria ferocia contro chi ostacola di luigi Melilli Sì, non ci volevo credere, ma mi è stato autorevolmente confermato da chi, non sopportando come me, i rigurgiti di barbarie autoritaria, ha chiesto aiuto a quanti hanno buona volontà per combatterli. Io sono tra quelli, che da sempre, sin da giovanissimo, si sono impegnati in questo campo insieme alle mie due mogli, la prima della quale morì autenticamente di scienza. Lho fatto anche perché, per le mie condizioni di minorazione della vista, ero anchio da sempre sotto minaccia di questi riformatori a parole, a cui si è dovuto strappare con le lotte ogni concessione,seppur minima. Infatti, non erano ancora iniziati gli anni Sessanta dellaltro secolo che già, daccordo con mia prima moglie, inserimmo nelle nostre classi di scuola elementare allinsaputa di tutti e a nostro rischio e pericolo - un bambino, forse un po troppo cresciuto negli anni e, con un visibilissimo deficit mentale. Lo tenemmo a mezzadria, io e mia moglie, per sfruttare le nostre diverse professionalità: io ex musicista passato alla scuola elementare, lei, come me minorata non della vista ma per esiti di poliomielite, provenendo da altre esperienze discriminatorie. Sapendo che eravamo capaci di mordere, le autorità scolastiche fecero finta di nulla, anche se ripetutamente avvertite; non sarebbe loro mancato il modo di farcela pagare. E ci provarono più volte, ma rimasero sempre perdenti, perché eravamo capaci di fronteggiarle a viso aperto e di mettere in piazza apertamente gli abusi, anche con denunce allAutorità giudiziaria. Il fatto che questa non abbia dato seguito ufficiale alle mpstre denunce non significa che fosse stato inutile averle inviate. Purtroppo la nostra pubblica amministrazione non ha, molto spesso, e in larga misura, il coraggio che deriva dalla propria dignità professionale, e si ripara, per fare il proprio comodo, dietro politici in vista o in voga, a cui rendon servigi vari, come dei buoni buroprostituti, come ebbi a qualificarli io in un sonetto (sì. Quando ho dovuto fare satira politica mi sono servito anche ed ampiamente di questa vecchia forma poetica) che ho fatto stampa come pagina fuori testo del mio Compiti in classe e dufficio materiale didattico doccasione. Poi linserimento dei portatori di handicap divenne legalizzato in qualche modo nel 1971 e ci potemmo finalmente rimboccare le maniche per unattuazione la più ampia e fruttuosa possibile del pur avaro di questa legge. Io avevo vinto il concorso ed ero stato già nominato direttore didattico nel circolo di Leonessa, dove trovai, come segretaria di direzione didattica, lattuale mia moglie, a cui debbo gran parte del merito di quanto ivi potemmo fare, realizzando, in collaborazione dellA.A.I. un soggiorno estivo nella scuola elementare dove il rapporto dei fanciulli freque2ntanti tra normali e subnormali era di uno a due. Non dico cosa dovemmo fare perché lesperienza andasse a buon fine, data la pres4enza di soggetti provenienti dal Santa Maria della Pietà di Roma: ci improvvisammo, io e lallora segretaria della mia direzione didattica psicologi, psichiatri e assistenti sociali: la mia collaboratrice contattò un numero ragguardevole di famiglie, anche per far fronte al malcontent i di certi stradi di popolazione. Ma questo ci permise, per il successivo anno scolastico 1971/72, di inserire efficientemente degli svantaggiati nella scuola a tempo pieno, che potemmo attuare grazie allapprontamento di un refettorio ed una cucina da parte dellA.A.I. di Rieti. Ma allora avevo dalla mia parte il Provveditore agli Studi Luigi Minervini, la cui madre era stata maestra elementare. Pagò a caro prezzo. Lanno scolastico successivo fui trasferito a Monopoli di Sabina, grazie alla rimozione e alla promozione a Roma del direttore didattico ivi mandato per punizione. Il Dott. Minervini quasi con le lacrime agli occhi mi confessò di non potermi più star e vicino ma mi esortò di andare avanti. Trasferito su mia domanda al secondo Circolo di Rieti potei continuare la mia battaglia insieme allex segretaria della direzione didattica di Leonessa divenuta mia moglie dopo la morte della prima, ripeto morta di scienza. Dallanno 11985 al 1990, anno del mio pensionamento, nelle scuole da me dirette furono inseriti, per una volta o due alla settimana, i matti che ancora risiedevano nel manicomio di Rieti, perché rifiutati dalla famiglie. Fu unesperienza meravigliosa: gli adulti ritenuti matti insegnarono ai nostri piccoli quanto era nel loro bagaglio di conoscenze e di abilità anche manuali e i nostri bimbi insegnarono loro lapplicazione in materie che agli altri erano ormai sfuggite di mente, tanto erano lontane e non solo temporalmente. Vennero delegazioni un po da tutto il mondo, Giappone ed USA compresi, ma in Italia, esclusa lorganizzazione cattolica che ci aveva fatto da tramite, dandoci anche così un minimo di copertura, nessuno seppe niente, massime il nostro impagabile Ministero della P.I., Non credo che i bambini, i maestri e i genitori che vi parteciparono possano aver dimenticato la manifestazione di fine anno che si tenne alla scuola elementare da poco reintitolata a Luigi Minervini. Vi parteciparono insieme ex o ancora ospiti del manicomio reatino e i nostri alunni, perché fu la definitiva e completa smentita dei pregiudizi che ancora attecchivano nella gente, specie dopo linfausto ritiro dalla scuola di Paolo, ad opera dei genitori, che se lo levarono così di torno internandolo in un istituto (non posso dare maggiori indicazioni per ovvi motivi). Come potrei, dopo tante battaglie, qui solo sommariamente accennate, dal momento che non le considero affatto eccezionali rispondendo esse ad un preciso dovere civile, come potrei non essere sensibile allinvito di protestare contro il tentativo di abolire la legge 180, per azzerare anche quel minimo che essa prevedeva? Grido, anzi, un vergogna! sentito e meritato a quelle forze politiche che provenendo da partiti che allora avevano approvato la legge 180 e la legge 517/71, ora si fanno manutengoli e collaboratori del ritorno alla barbarie della discriminazione più iniqua ed anticristiana, seppure questa parola può avere un significato ancora per la parte dI Buttiglione & C, e per quella di Cicchitto, Manca, De Michelis & C., nonché di quella dei cosiddetti repubblicani, per quel che per loro un tempo significò giustizia sociale, umanitarismo o addirittura mazzinianamente Dio e Patria. Ma si tratta di gente che, per come si è associata e con chi, ha deciso di divorziare dalla civiltà e persino dal decente: per questo ce lhanno con la legge che sancì, dopo un referendum la legalità del divorzio e persino dellaborto, il quale non piacerebbe a nessuno se le condizioni delle maternità non fossero, per troppe donne, tutte a loro carico esclusivo. Uniamoci dunque nella protesta, la più vibrata, insistita e convinta: forse qualcuno si vergognerà alla fine di sentirci gridare. Almeno è augurabile per la decenza del nostro vivere sociale. Rieti, domenica 8 dicembre 2002
Luigi Melilli |
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originale----- Da: marco petrella <mpetrella2000@yahoo.it> Data: domenica 8 dicembre 2002 21.12 Oggetto: firma >no alle nuove disposizioni sulla psichiatria marco petrella |
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originale----- Da: Michele Cecere <michele.ce@tiscali.it> Data: domenica 8 dicembre 2002 21.01 Oggetto: legge180 Contrario alle modifiche proposte della legge 180, protesto decisamente!! Michele Cecere Bari |
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originale----- Da: a.lupari@infinito.it Data: domenica 8 dicembre 2002 9.14 Oggetto: inacettabile volevo protestare contro >l'approvazione di questo articolo che ci riporterebbe >all'antica preistori per non parlare della mancanza di >civiltà e rispetto per le persone che hanno bisogno di >aiuto. Fermiamo questo scempio altrimenti risentiremo >molto presto parlare anche di ellettro-shock e di tante >altre sevizie e torture basta!!!! Alessandro Lupari |
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