ANALISI DI UN DISCORSO PROPRIO IERI
CE STATO IL GRANDE EVENTO
il
PAPA - ha superato - IL MURO - del nostro
governo
e venuto in un periodo, che
ricorderemo tutti come storico, importante influente
E DRAMMATICO allo stesso tempo.
E GIUNTO , questo papa che ha sconfitto il
sistema RUSSO, sostenendosi con le sue gambe, facendo
una gran fatica fisica, alla quale ha dato la
piu alta dignita di uomo e di morale.
QUELLA sua CHIESA che aveva invitato ad andare verso
destra, a consigliare ai suoi fedeli di votare a
destra, cosa che non gli e riuscita a ROMA,
quando ci sono state le elezioni del sindaco, che
come uno stato si e schierata, dalla parte
sbagliata, ha pero il coraggio, oggi di esporsi
contro lAMERICA - la guerra - e in favore
delluguaglianza, che non si puo piu
defendere a parole ma con i fatti.
ANALIZZIAMO
levento, che piu di un incontro
ce sembrato un rimprovero, che piu che
un fatto storico, ci e sembrato un consiglio,
comunicato da una persona che le sue lotte sicuramente le
ha fatte e che queste sicuramente in parte le ha vinte.
14.11.2002
Il
discorso del Papa
Signor
Presidente della Repubblica Italiana, Onorevoli
Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato, Signor
Presidente del Consiglio dei Ministri, Onorevoli Deputati
e Senatori,
Mi
sento profondamente onorato per la solenne accoglienza
che mi viene oggi tributata in questa sede prestigiosa,
nella quale l'intero popolo italiano è da voi degnamente
rappresentato. A tutti ed a ciascuno rivolgo il mio
saluto deferente e cordiale, ben consapevole del forte
significato della presenza del Successore di Pietro nel
Parlamento Italiano.
Ringrazio il Signor Presidente della Camera dei Deputati
ed il Signor Presidente del Senato della Repubblica per
le nobili parole con cui hanno interpretato i comuni
sentimenti, dando voce anche ai milioni di cittadini del
cui affetto ho quotidiane attestazioni nelle molte
occasioni in cui mi è dato di incontrarli. E' un affetto
che mi ha accompagnato sempre, fin dai primi mesi della
mia elezione alla sede di Pietro. Per esso voglio
esprimere a tutti gli italiani, anche in questa
circostanza, la mia viva gratitudine.
NAMIR - il PAPA -
sottolinea questo aspetto dellaffetto, facendosi
portavoce non solo della CHIESA che rappresenta, ma di
tanti uomini e donne a livello mondiale, cioe fa
leva sulla sua reale forza, quella di avere una base di
persone che lo seguono, e quindi gli danno anche
capacita politica di intervenire, cosa che non
possono pretendere di avere molti uomini politici che ci
governano, compresi quelli che sono
allopposizione
. E questa riflessione
sulla - BASE - che la sinistra deve poter rinnovare, deve
saper adottare, e intraprendere nel suo nuovo viaggio,
altrimenti non andra lontana.
Già negli anni degli studi a Roma e poi nelle
periodiche visite che facevo in Italia come vescovo,
specialmente durante il Concilio ecumenico Vaticano II,
è venuta crescendo nel mio animo l'ammirazione per un
Paese in cui l'annuncio evangelico, qui giunto fin dai
tempi apostolici, ha suscitato una civiltà ricca di
valori universali ed una fioritura di mirabili opere
d'arte, nelle quali i misteri della fede hanno trovato
espressione in immagini di bellezza incomparabile.
NAMIR - larte,
quella che vogliono lasciar gestire ai privati, non
e un caso che il PAPA si soffermi su queste
bellezze, sulla nostra ITALIA, sui suoi capolavori.
Infatti nel nostro paese ci sono il 70 per cento delle
opere darte mondiali, basterebbero queste, se
valorizzate come fanno in FRANCIA, ad aiutare in termini
concreti la disoccupazione, privatizzarle non serve a
niente e a nessuno.
Quante volte ho toccato, per così dire, con mano le
tracce gloriose che la religione cristiana ha impresso
nel costume e nella cultura del popolo italiano,
concretandosi anche in tante figure di Santi e di Sante
il cui carisma ha esercitato un influsso straordinario
sulle popolazioni d'Europa e del mondo. Basti pensare a
San Francesco d'Assisi ed a Santa Caterina da Siena,
Patroni d'Italia.
NAMIR - due SANTI
. materialisti, SAN FRANCESCO fu soprattutto il
vero rivoluzionario della CHIESA, colui che si rivolse ai
popoli, colui che scese dalla gerarchia e parlo con
la natura, ispiro GIOTTO ad inventare la
prospettiva, cioe la realta, e lamore
per quello che ci circonda, questo deve far un vero
governo, proteggere non distruggere il popolo.
Il legame fra l'Italia e la Santa Sede
Davvero profondo è il legame esistente fra la Santa Sede
e l'Italia! Ben sappiamo che esso è passato attraverso
fasi e vicende tra loro assai diverse, non sfuggendo alle
vicissitudini e alle contraddizioni della storia. Ma
dobbiamo al tempo stesso riconoscere che, proprio nel
susseguirsi a volte tumultuoso degli eventi, esso ha
suscitato impulsi altamente positivi sia per la Chiesa di
Roma, e quindi per la Chiesa Cattolica, sia per la
diletta Nazione italiana.
A quest'opera di avvicinamento e di collaborazione, nel
rispetto della reciproca indipendenza e autonomia, hanno
molto contribuito i grandi Papi che l'Italia ha dato alla
Chiesa ed al mondo nel secolo scorso: basti pensare a Pio
XI, il Papa della Conciliazione, ed a Pio XII, il Papa
della salvezza di Roma, e, più vicini a noi, ai Papi
Giovanni XXIII e Paolo VI, dei quali io stesso, come
Giovanni Paolo I, ho voluto assumere il nome.
NAMIR - GIOVANNI
XXIII - il papa dei poveri, dei carcerati, quello
che cesso di farsi portare con la poltrona papale,
quello delle parole storiche, tutte rivolte in difesa dei
piu deboli, quello cattocomunista. Non possiamo
certo dire che questo papa non abbia stravolto la storia,
ma certo e che non ha compreso bene il capitalismo,
sottolineare GIOVANNI XXIII e come dare una
risposta alla quotidianita, stravolta, perseguirne
le cause e piu difficile.
Tentando di gettare uno sguardo sintetico sulla storia
dei secoli trascorsi, potremmo dire che l'identità
sociale e culturale dell'Italia e la missione di civiltà
che essa ha adempiuto ed adempie in Europa e nel mondo
ben difficilmente si potrebbero comprendere al di fuori
di quella linfa vitale che è costituita dal
cristianesimo. Mi sia pertanto consentito di invitare
rispettosamente voi, eletti Rappresentanti di questa
Nazione, e con voi tutto il popolo italiano, a nutrire
una convinta e meditata fiducia nel patrimonio di virtù
e di valori trasmesso dagli avi.
NAMIR - il
CATTOLICESIMO e in crisi, lo e per le
numerose religioni esistenti al mondo, il CATTOLECESIMO
e in crisi, perche anche questa dottrina,
come il governo attuale, non e stata capace di
parlare ai deboli, di aiutarli e sostenerli. Invocare ora
una REPUBBLICA alla sua difesa, ci sembra alquanto
inutile, perche in realta il CATTOLECISIMO
per vivere deve sapersi rimettere in discussione,
esattamente come il capitalismo, con il quale per secoli
e stato, come dire, complice.
E' sulla base di una simile fiducia che si possono
affrontare con lucidità i problemi, pur complessi e
difficili, del momento presente, e spingere anzi
audacemente lo sguardo verso il futuro, interrogandosi
sul contributo che l'Italia può dare agli sviluppi della
civiltà umana. Il rispetto dei diritti umani.
Alla luce della straordinaria esperienza giuridica
maturata nel corso dei secoli a partire dalla Roma
pagana, come non sentire l'impegno, ad esempio, di
continuare ad offrire al mondo il fondamentale messaggio
secondo cui, al centro di ogni giusto ordine civile, deve
esservi il rispetto per l'uomo, per la sua dignità e per
i suoi inalienabili diritti?
NAMIR - questo passo,
che si basa sulla giustizia, non e certo un fatto
nuovo, ripeterlo in questo caso, dopo la Cirami, con i
vari processi in corso per molti ministri e
parlamentari
LA GIUSTIZIA UGUALE PER TUTTI
.
Oramai e solo un sogno, ed in questo sembra il papa
voler criticare fortemente, quanto accade.
A
ragione già l'antico adagio sentenziava: Hominum causa
omne ius constitutum est. E' implicita, in tale
affermazione, la convinzione che esista una 'verita'
sull'uomo, che si impone al di là delle barriere di
lingue e culture diverse.
In questa prospettiva, parlando davanti all'Assemblea
delle Nazioni Unite nel 50esimo anniversario di
fondazione, ho ricordato che vi sono diritti umani
universali, radicati nella natura della persona, nei
quali si rispecchiano le esigenze oggettive di una legge
morale universale. Ed aggiungevo: 'Ben lungi dall'essere
affermazioni astratte, questi diritti ci dicono anzi
qualcosa di importante riguardo alla vita concreta di
ogni uomo e di ogni gruppo sociale. Ci ricordano che non
viviamo in un mondo irrazionale o privo di senso, ma che,
al contrario, vi è una logica morale che illumina
l'esistenza umana e rende possibile il dialogo tra gli
uomini e tra i popoli' (Insegnamenti di Giovanni Paolo
II, vol. XVIII/2, 1995, p. 732).
NAMIR - il rispetto
per limmigrazione, per i popoli diversi, non essere
nazionalisti, quante di queste realta la nostra
societa italiana sta applicando ? nessuna - ma
e vero anche che con le parole di BIFFI - la CHIESA
ha pre-giudicato anche la sua convinzione di aprirsi alle
nuove religioni e quindi allimmigrazione.
La
realtà italiana
Seguendo con attenzione amica il cammino di questa
grande Nazione, sono indotto inoltre a ritenere che, per
meglio esprimere le sue doti caratteristiche, essa abbia
bisogno di incrementare la sua solidarietà e coesione
interna. Per le ricchezze della sua lunga storia, come
per la molteplicità e vivacità delle presenze e
iniziative sociali, culturali ed economiche che
variamente configurano le sue genti e il suo territorio,
la realtà dell'Italia è certamente assai complessa e
sarebbe impoverita e mortificata da forzate uniformità.
La via che consente di mantenere e valorizzare le
differenze, senza che queste diventino motivi di
contrapposizione ed ostacoli al comune progresso è
quella di una sincera e leale solidarietà. Essa ha
profonde radici nell'animo e nei costumi del popolo
italiano e attualmente si esprime, tra l'altro, in
numerose e benemerite forme di volontariato. Ma di essa
si avverte il bisogno anche nei rapporti tra le
molteplici componenti sociali della popolazione e le
diverse aree geografiche in cui essa è distribuita.
NAMIR - lanalisi
storica e perfetta e anche il monito rivolto a
questo governo e chiaro, bisogna integrare ed
esporre in modo non confuso - ISTITUZIONALE - la cultura
delle diversita, e un richiamo preciso e
inequivocabile, perche in questa chiave gira tutto
il futuro del mondo.
Politica
e valori della democrazia
Voi stessi, come responsabili politici e
rappresentanti delle Istituzioni, potete dare su questo
terreno un esempio particolarmente importante ed
efficace, tanto più significativo quanto più la
dialettica dei rapporti politici spinge invece ad
evidenziare i contrasti. La vostra attività, infatti, si
qualifica in tutta la sua nobiltà nella misura in cui si
rivela mossa da un autentico spirito di servizio ai
cittadini. Decisiva è, in questa prospettiva, la
presenza nell'animo di ciascuno di una viva sensibilità
per il bene comune.
L'insegnamento del Concilio Vaticano II in materia è
molto chiaro: "La comunità politica esiste (...) in
funzione di quel bene comune nel quale essa trova
significato e piena giustificazione e dal quale ricava il
suo ordinamento giuridico, originario e proprio"
(Gaudium et spes, 74).
NAMIR -
limmigrazione quindi come fatto culturale, e devo
dire che e stata bruttissima lazione svolta
dai medici che non hanno fondi economici per fare
ricerca, quando sono scesi in piazza ed hanno cominciato
a lavare i vetri alle macchine per contestare la loro
situazione. BRUTTISSIMO GESTO, perche la storia di
un immigrato e tuttaltra da quella di un
medico laureato e cittadino del nostro paese. NON
MISCHIARE i drammi, ci fa comprendere meglio la
realta. Un uomo un giorno mi disse - non lamentarti
con una persona che e cieca del fatto che ti si sta
abbassando la vista, i problemi sono diversi e il tuo si
risolve con gli occhiali. ECCO LA CULTURA
DELLIMMIGRAZIONE che non ce, che viene
imitata per contestare, con gesti impropri
..
e stato veramente orrendo. ECCO CHE QUESTO governo
dovrebbe difendere GLI IMMIGRATI - ecco come con la LEGGE
- BOSSI - FINI - concretamente si espone alla critica
papale.
Le sfide che stanno davanti ad uno Stato democratico
esigono da tutti gli uomini e le donne di buona volontà,
indipendentemente dalla posizione politica di ciascuno,
una cooperazione solidale e generosa all'edificazione del
bene comune della Nazione. Tale cooperazione, peraltro,
non può prescindere dal riferimento ai fondamentali
valori etici iscritti nella natura stessa dell'essere
umano.
NAMIR - richiamo alla
sinistra allintervento, per il bene di tutti, a non
fare scioperi, ma manca la collaborazione da parte dello
STATO da parte di chi ci governa che non apre per una
linea al dialogo, ma come ha confermato oggi, preferisce
lo scontro, arrestando dei manifestanti - NO GLOBAL. Caro
papa - su questa linea ci vuole dire lei come e
possibile una collaborazione ?
Al riguardo, nella Lettera enciclica Veritatis
splendor mettevo in guardia dal "rischio
dell'alleanza fra democrazia e relativismo etico, che
toglie alla convivenza civile ogni sicuro punto di
riferimento morale e la priva, più radicalmente, del
riconoscimento della verità" (n. 101). Infatti, se
non esiste nessuna verità ultima che guidi e orienti
l'azione politica, annotavo in un'altra Lettera
enciclica, la Centesimus annus, "le idee e le
convinzioni possono essere facilmente strumentalizzate
per fini di potere. Una democrazia senza valori si
converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure
subdolo, come dimostra la storia" (n. 46).
NAMIR - e in questo
ce il piu FORTE E CHIARO MONITO nei
confronti di questo governo
lopposizione,
comunque nuova, da parte della chiesa, a certe situazioni
innescate nei confronti degli immigrati e delle
popolazioni economicamente povere, che certo potrebbero
far nascere di nuovo il fascismo. Ma e anche vero
che e proprio la destra a difendere la chiesa, e
non si comprende come lideologia passata, possa
riuscire a migliorare in questo momento. E EVIDENTE
che lattacco frontale dello STATO ALLA CHIESA,
soprattutto nei temi dellimmigrazione, sui quali
sono stati accusati organizzazioni come la CARITAS e
tante altre associazioni del volontariato CATTOLICO, ha
fatto comprendere a questo papa, che la destra ha le sue
tradizioni e che e pronta a difendere la chiesa,
purche questa non invadi il suo campo.
Crisi
delle nascite
Non posso sottacere, in una così solenne circostanza,
un'altra grave minaccia che pesa sul futuro di questo
Paese, condizionando già oggi la sua vita e le sue
possibilità di sviluppo. Mi riferisco alla crisi delle
nascite, al declino demografico e all'invecchiamento
della popolazione. La cruda evidenza delle cifre
costringe a prendere atto dei problemi umani, sociali ed
economici che questa crisi inevitabilmente porrà
all'Italia nei prossimi decenni, ma soprattutto stimola -
anzi, oso dire, obbliga - i cittadini ad un impegno
responsabile e convergente, per favorire una netta
inversione di tendenza.
L'azione pastorale a favore della famiglia e
dell'accoglienza della vita, e più in generale di
un'esistenza aperta alla logica del dono di sé, sono il
contributo che la Chiesa offre alla costruzione di una
mentalità e di una cultura all'interno delle quali
questa inversione di tendenza diventi possibile. Ma sono
grandi anche gli spazi per un'iniziativa politica che,
mantenendo fermo il riconoscimento dei diritti della
famiglia come società naturale fondata sul matrimonio,
secondo il dettato della stessa Costituzione della
Repubblica Italiana (cfr art. 29), renda socialmente ed
economicamente meno onerose la generazione e l'educazione
dei figli.
NAMIR - e cio
non e possibile, visto le tasse, i tagli
elleconomia, agli ospedali, alleducazione,
che si stanno attuando in favore di un sistema privato
che certo non favorira le classi povere del nostro
paese. Anche in questo caso il PAPA ha duramente
criticato loperazione economica di questo governo.
La finanziaria, quanto accade al sud agli operai della
FIAT. Insomma il suo entrare in questo momento, dentro la
mortadella repubblica, non e certo stato un fiorire
di rose e sorrisi, la sua CRITICA e stata forte e
chiara e lattuale potere politico deve riflettere,
perche sembra che la CHIESA tutta abbia modificato
il suo sostegno allattuale governo.
In un tempo di cambiamenti spesso radicali, nel quale
sembrano diventare irrilevanti le esperienze del passato,
aumenta la necessità di una solida formazione della
persona. Anche questo, illustri Rappresentanti del popolo
italiano, è un campo nel quale è richiesta la più
ampia collaborazione, affinché le responsabilità
primarie dei genitori trovino adeguati sostegni. La
formazione intellettuale e l'educazione morale dei
giovani rimangono le due vie fondamentali attraverso le
quali, negli anni decisivi della crescita, ciascuno può
mettere alla prova se stesso, allargare gli orizzonti
della mente e prepararsi ad affrontare la realtà della
vita.
Scuola
e cultura
L'uomo vive di un'esistenza autenticamente umana grazie
alla cultura. E' mediante la cultura che l'uomo diventa
più uomo, accede più intensamente all' 'essere' che gli
è proprio. E' chiaro, peraltro, all'occhio del saggio
che l'uomo conta come uomo per ciò che è più che per
ciò che ha.
NAMIR - laccusa
allideologia del capitalismo e anch in uesto
passaggio evidente e da sottolineare. Stiamo costruendo
una societa senza piu valori e punti di
riferimento, non ce nulla di nulla che
protegga la dignita delluomo e questo avviene
proprio per mancanza culturale.
Il
valore umano della persona è in diretta ed essenziale
relazione con l'essere, non con l'avere. Proprio per
questo una Nazione sollecita del proprio futuro favorisce
lo sviluppo della scuola in un sano clima di libertà, e
non lesina gli sforzi per migliorarne la qualità, in
stretta connessione con le famiglie e con tutte le
componenti sociali, così come del resto avviene nella
maggior parte dei Paesi europei.
NAMIR -
luguaglianza scolastica - la MORATTI che cosa sta
facendo della nostra scuola ? non pensa ad esempio che
aiutando la privatizzazione della stessa, le persone che
non possono permettersi una scuola dignitosa,
rivolgendosi a quella pubblica, non trovano la cultura
del diritto, in essa, che serve per una societa
futura ? la scuola della MORATTI, quante disuguaglianze
attua ? quanta distinzione tra chi e ricco e chi
e povero, in un mondo, quello della cultura, in cui
tutto questo, come afferma il papa, non deve esserci ?
Non meno importante, per la formazione della persona,
è poi il clima morale che predomina nei rapporti sociali
e che attualmente trova una massiccia e condizionante
espressione nei mezzi di comunicazione: è questa una
sfida che chiama in causa ogni persona e famiglia, ma che
interpella a titolo peculiare chi ha maggiori
responsabilità politiche e istituzionali. La Chiesa, per
parte sua, non si stancherà di svolgere, anche in questo
campo, quella missione educativa che appartiene alla sua
stessa natura.
NAMIR - e la critica
ce tutta, LIBERTA DI STAMPA, conflitti
di interessi, insomma, una chiara accusa alla
comunicazione, di cui il PAPA sembra aver preso distanza
da quella attuale e pronto a rivolgersi nei confronti di
quella che deve ancora venire.
Crisi
dell'ocupazione e povertà
Il carattere realmente umanistico di un corpo sociale
si manifesta particolarmente nell'attenzione che esso
riesce ad esprimere verso le sue membra più deboli.
Guardando al cammino percorso dall'Italia in questi quasi
sessant'anni dalle rovine della seconda guerra mondiale,
non si possono non ammirare gli ingenti progressi
compiuti verso una società nella quale siano assicurate
a tutti accettabili condizioni di vita. Ma è altrettanto
inevitabile riconoscere la tuttora grave crisi
dell'occupazione soprattutto giovanile e le molte
povertà, miserie ed emarginazioni, antiche e nuove, che
affliggono numerose persone e famiglie italiane o
immigrate in questo Paese. E' grande, quindi, il bisogno
di una solidarietà spontanea e capillare, alla quale la
Chiesa è con ogni impegno protesa a dare di cuore il
proprio contributo.
NAMIR - lattuale
sistema sociale, non si rivolge alla difesa delle classi
deboli, non sostiene comunque anche nei limiti, la vita
di tutti, tende invece a far cadere nella disperazione
chi deve cadere e a salvare il salvabile, cioe il
capitalismo e chi e ricco. IL PAPA non si e
rivolto soltanto allITALIA, ma sapendo che questa
sua azione avrebbe avuto eco mondiale, critica
direttamente lamerica di BUSH, il quale sta
cercando di risolvere le crisi economiche a colpi di
guerra.
La
situazione nelle carceri
Tale solidarietà, tuttavia, non può non contare
soprattutto sulla costante sollecitudine delle pubbliche
Istituzioni. In questa prospettiva, e senza compromettere
la necessaria tutela della sicurezza dei cittadini,
merita attenzione la situazione delle carceri, nelle
quali i detenuti vivono spesso in condizioni di penoso
sovraffollamento. Un segno di clemenza verso di loro
mediante una riduzione della pena costituirebbe una
chiara manifestazione di sensibilità, che non
mancherebbe di stimolarne l'impegno di personale recupero
in vista di un positivo reinserimento nella società.
NAMIR - e certo
e che con larresto dei manifestanti, avvenuto
oggi, questo breve capitolo del PAPA e andato a
farsi friggere definitivamente.
L'Italia
e l'Europa
Un'Italia fiduciosa di sé e internamente coesa
costituisce una grande ricchezza per le altre Nazioni
d'Europa e del mondo. Desidero condividere con voi questa
convinzione nel momento in cui si stanno definendo i
profili istituzionali dell'Unione Europea e sembra ormai
alle porte il suo allargamento a molti Paesi dell'Europa
centro-orientale, quasi a suggellare il superamento di
una innaturale divisione. Coltivo la fiducia che, anche
per merito dell'Italia, alle nuove fondamenta della 'casa
comune' europea non manchi il 'cemento' di quella
straordinaria eredità religiosa, culturale e civile che
ha reso grande l'Europa nei secoli.
NAMIR - e qui si
concentra tutta la soluzione della crisi cattolica, che
vuole trovare posto e in primo piano sullortodossa
RUSSIA, il papa spera in un allargamento EUROPEO verso la
sua madre terra, in questo modo sottolinea il fatto che
bisogna importarci anche la religione cattolica. Speriamo
che tutto questo non diventi fonte di interscambi
politici,, cosi come e avvenuto nella passata
storia del 900.
E' quindi necessario stare in guardia da una visione
del Continente che ne consideri soltanto gli aspetti
economici e politici o che indulga in modo acritico a
modelli di vita ispirati ad un consumismo indifferente ai
valori dello spirito.
Se si vuole dare durevole stabilità alla nuova unità
europea, è necessario impegnarsi perchè essa poggi su
quei fondamenti etici che ne furono un tempo alla base,
facendo al tempo stesso spazio alla ricchezza e alla
diversità delle culture e delle tradizioni che
caratterizzano le singole nazioni. Vorrei anche in questo
nobile Consesso rinnovare l'appello che in questi anni ho
rivolto ai vari Popoli del Continente: "Europa,
all'inizio di un nuovo millennio, apri ancora le tue
porte a Cristo!".
Pace e solidarietà
Il nuovo secolo da poco iniziato porta con sé un
crescente bisogno di concordia, di solidarietà e di pace
tra le Nazioni: è questa infatti l'esigenza ineludibile
di un mondo sempre più interdipendente e tenuto insieme
da una rete globale di scambi e di comunicazioni, in cui
tuttavia spaventose disuguaglianze continuano a
sussistere.
Purtroppo le speranze di pace sono brutalmente
contraddette dall'inasprirsi di cronici conflitti, a
cominciare da quello che insanguina la Terra Santa. A
ciò s'aggiunge il terrorismo internazionale con la nuova
e terribile dimensione che ha assunto, chiamando in causa
in maniera totalmente distorta anche le grandi religioni.
Proprio in una tale situazione le religioni sono invece
stimolate a far emergere tutto il loro potenziale di
pace, orientando e quasi "convertendo" verso la
reciproca comprensione le culture e le civiltà che da
esse traggono ispirazione.
NAMIR - e in questo
ce il summit del PAPA - NO - GLOBAL -,
perche il movimento non ha dimostrato altro, e
finalmente dichiara con precisione, che le guerre si
stanno approfittando della religione, per poter svolgere
con comodo le loro azioni perverse e di potere. CHE LE
RELIGIONI devono imparare a coesistere e che queste non
spingono mai nessuno allodio. INSOMMA UN PAPA PER
LA PACE che precedentemente ha fatto tanto casino
politico mondiale.
Per questa grande impresa, dai cui esiti dipenderanno
nei prossimi decenni le sorti del genere umano, il
cristianesimo ha un'attitudine e una responsabilità del
tutto peculiari: annunciando il Dio dell'amore, esso si
propone come la religione del reciproco rispetto, del
perdono e della riconciliazione.
NAMIR - ma non solo il
cristianesimo, e notate bene, che ha detto cristianesimo,
non cattolicesimo - con cio ha inserito per la pace
sulla terra anche la forte organizzazione dei testimoni
di geova - i russi - altrimenti esclusi. Insomma un
papa attento e fine politico, unlatra storia
per gli attuali rappresentanti del nostro governo.
L'Italia e le altre Nazioni che hanno la loro matrice
storica nella fede cristiana sono quasi intrinsecamente
preparate ad aprire all'umanità nuovi cammini di pace,
non ignorando la pericolosità delle minacce attuali, ma
nemmeno lasciandosi imprigionare da una logica di scontro
che sarebbe senza soluzioni.
Illustri Rappresentanti del Popolo italiano, dal mio
cuore sgorga spontanea una preghiera: da questa
antichissima e gloriosa Città - da questa "Roma
onde Cristo è Romano", secondo la ben nota
definizione di Dante (Purg. 32, 102) -chiedo al Redentore
dell'uomo di far sì che l'amata Nazione italiana possa
continuare, nel presente e nel futuro, a vivere secondo
la sua luminosa tradizione, sapendo ricavare da essa
nuovi e abbondanti frutti di civiltà, per il progresso
materiale e spirituale del mondo intero. Dio benedica
l'Italia!.
NAMIR - e noi poveri -
e speriamo tutti che il suo lucido discorso politico, di
quelli che mancavano in questo governo da tempi dei
tempi, sia realmente ascoltato in parte da tutto il
mondo.
Redazione
namir.
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