STEFANO MARIA BIANCHI

Nato a Taranto l'8 maggio 1963. Laureato in Scienze Politiche. Giornalista.

Comincio con la radio nel 1986, su Radio Roma, con un programma quotidiano di musica e informazione chiamato "Collasso melico". Dal 1988 al 1991 collaboro per il quotidiano "La Gazzetta del Mezzogiorno" per la pagina degli spettacoli. Nel maggio del 1989 inizio la mia avventura in televisione. Esordisco in una storica emittente privata romana: Videouno. Vi rimango fino al 1993, ricoprendo l'incarico di caporedattore. La televisione ormai è la mia malattia! Nel 1994 comincio a collaborare con la Rai. I miei primi lavori li faccio con la società di produzione televisiva Palomar per Mixer di Giovanni Minoli, su Rai 2. Nel 1996 arrivo nella redazione di Piero Marrazzo. La trasmissione è "L'Errore" per Format Rai 2. Quello stesso anno, a febbraio, pubblico per la Kaos edizioni "Geometra Cito, Sindaco di Taranto" un libro inchiesta sulla storia di questo incredibile politico meridionale. Un intreccio di Tv, politica e malavita sulle coste dello Ionio. Un lavoro di cui sono orgogliosissimo! E le motivazioni, credetemi, non sono solo professionali! Nel 1997, sempre per Format Rai 3, lavoro per la trasmissione Film Vero. Dal 1997 al 1999 faccio l'inviato della trasmissione "Cronaca in diretta" su Rai 2. Ad aprile del 1999 mi mandano come inviato a Kukes, in Albania, per raccontare la guerra del Kosovo. Vi rimango un mese per una straordinaria esperienza professionale e di vita. Nell'aprile del 1998 una mia sceneggiatura originale, "The Italian Dream", vince il premio di produzione cinematografica europeo Media. Il film, un gangster movie ambientato al sud Italia, è in attesa di essere prodotto. Nel 1999 infine approdo alla redazione di Michele Santoro per Circus prima e per Sciuscià oggi. Questo è quanto! Il resto se vi interessa è che mi piacciono in ordine sparso: i Chemical Brothers, Quentin Tarantino, Oliver Stone, Sergio Leone, le orecchiette con le cime di rapa, John Woo, Frank Sinatra, i Joy Division, i Sound, Viaggio al termine della notte di Celine…

PERCHE' CI TROVIAMO IN QUESTA PIAZZA ?

STEFANO - ragazzi, la partita che si gioca e' pesante, e' definitiva, in questo caso cioe' non si puo' piu' nascondere nulla. Giornalisti intellettuali, operai, casalinghe, insomma tutti, devono lasciare una traccia e una testimonianza di quanto accade e subiscono in questo momento, nel nostro paese. Io sono uno di quelli che non ha paura a dire che stiamo vivendo ora, in un regime, in una democrazia bloccata, una rappresentanza politica che non ci identifica. Insomma abbiamo tutti un bisogno di portare solidarieta' alle persone che ci stanno piu' vicine, e quelle che sentiamo in particolar modo, sono quelle della societa' civile, non sono i politici.

QUESTO ACCADE PER LA STAMPA E LA TV - MA ABBIAMO MAI PROVATO A PENSARE AD UNA COMUNICAZIONE ALTERNATIVA ?

STEFANO - Guarda, io ti posso ripetere quello che ci diciamo sempre nelle riunioni, quando ci incontriamo per definire o montare una trasmissione. LA GUERRA VA COMBATTUTA AD ARMI PARI, non possiamo combattere la battaglia per la liberta' e la democrazia senza utilizzare i mezzi di comunicazione forti come la televisione e la stampa. Bisogna riappropriarsi dei mezzi di comunicazione di massa, renderli liberi e pluralisti seriamente , senza togliere nulla a tutti gli altri tipi di strumenti alternativi HUNDER GROUND che debbono vivere fianco a fianco con questa ed altre manifestazioni.

grazie .... redazione namir.

 

 

 

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