Quei radicali che hanno così a cuore la sorte dei detenuti. Di certi detenuti...

Mandato da Vittorio Trupiano

Giovedì, 26 June 2003, 01:43 uur. Questo strano partito denominato dei "radicali italiani", o anche "partito radicale transnazionale", che avrebbe a cuore la sorte dei detenuti...
Non mi stupisce che questa lettera inviata a nome di tutti i detenuti al 41 bis allocati nel "Marina del Tronto Kamp" (Ascoli Piceno) e sottoscritta, per tutti,da Pasquale Renna non sia stata ancora pubblicata nelle consuete rubriche dedicate ai detenuti sui numerosi siti radicali,eppure la lettera è datata 28 maggio 2003 ed è indirizzata all' Eurodeputato M. Turco.
Così come non mi stupisce affatto il silenzio tombale dei signori radicali su alcuni detenuti di fede politica comunista, che non si chiamano Sofri o Bompressi, in cui favore si è addirittura espresso il Consiglio d'Europa ai cui dictatum questi radicali, che devono la loro rappresentanza parlamentare proprio e solo al Parlamento Europeo, dovrebbero essere particolarmente accorti. Mi riferisco al vergognoso caso di Paolo Dorigo, oggetto di ingiustizie e di torture di stampo irakeno, o cubano, se non proprio wietnamita o ceceno-tibetano per usare termini che hanno ispirato le più recenti battaglie politiche di questo inutile partito, non a caso senza la pur minima rappresentanza parlamentare in Italia, che tutto è al di fuori di un partito politico in senso stretto e che reclamizza solo i "compagni dissociati".
Non mi stupisce,quindi,come questi professionisti dello sciopero della fame abbiano perso solo pochissimi grammi,ben sapendo che sarebbe stato approvato prima, e votato poi, il testo del "mini-indultino", da loro in effetti a lungo caldeggiato e voluto in pieno dispregio del principio costituzionalmente garantito della eguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla Legge. Sono stati capaci di fomentare addirittura divisioni e contrasti all'interno del pianeta carcere, caldeggiando e determinando un atto di mini-clemenza che permetterà di uscire dalle patrie galere solo ad una parte impercettibile di detenuti,lasciando la stragrande maggioranza degli stessi peggio di come stava prima, ignorando volutamente quella estesa fascia di detenuti di cui all'esimente dell'art. 4 bis L.P., e solo per questo più bisognevoli degli altri di un trattamento risocializzante.
Razzismo nel razzismo, e pensare che avevano fatto il "cella a cella" presso i quarantuniani di tutt'Italia! Ci vadano ora, che quest'ultimi hanno perfettamente compreso essersi trattato solo di una passerella pubblicitaria-propagandistica finalizzata alla loro stessa sopravvivenza (?) politica. Mi stupisce, viceversa, constatare come ci sia ancora qualche fesso che si illude e crede in una loro mediazione politica per risolvere i problemi della giustizia.
Passiamo, quindi, a leggere il contenuto di questa missiva che costituisce un vero e proprio documento politico-programmatico dei detenuti al 41 bis, volutamente non pubblicato nei siti radicali: "Egregio Onorevole Turco,è trascorso quasi un anno dalla protesta pacifica messa in atto dai sepolti vivi del 41 bis. E' trascorso quasi un anno da quando lei, in compagnia del segretario di Nessuno tocchi Caino, Sergio D'Elia, avete, con un tour de force, visitato le carceri italiane in un cosiddetto cella a cella. Avete ascoltato, con apprezzabile senso umano, le nostre storie, i nostri malumori, le nostre profonde sofferenze. La vostra visita placò gli animi ed in molti di noi riaccese un barlume di speranza credendo,purtroppo erroneamente, che qualcuno si prendesse finalmente cura di derelitti come noi. Da allora,egr.on.,nulla è cambiato, anzi, senza timore di smentita, posso affermare che molto è peggiorato. Capisco, egr.on., che l'art. 41 bis è fortemente impopolare per cui quasi nessun politico è interessato a capirne la crudeltà che esso provoca. Però speravamo,vedendo il vostro iniziale impegno, che almeno lei ed il suo partito foste pronti a tutelarci e a installare un presidio fisso contro questa tortura democratica. Mi creda, egr.on., non basta un seppur lodevole cella a cella; non basta scrivere in un libro le torture che subiamo ed i drammi che viviamo. Servono fatti, impegno profuso e presidio fisso contro questo cinico regime. Non si offenda,egr.on.,ma è opinione della stragrande maggioranza che il vostro giro cella a cella altro non è stato che una demagogica euforia estiva e che il vostro libro sia frutto di una raffinata pubblicità politica, oltre che fonte di guadagno derivante dalla vendita dello stesso moltiplicata da tutte le copie acquistate dai nostri familiari ed altri e sono decine di migliaia! A quanto pare sono sempre meno le persone che spendono cristianamente una buona parola per noi in modo indefesso di farci trattare da esseri umani e non come bestie su cui scaricare vendette. Il primo fra tutti è sicuramente l'avvocato Vittorio Trupiano con la sua Lista. A questo punto credo che l'unico, il vero presidio fisso contro questa tortura democratica è quello installato da diversi anni dall'avv. Trupiano che lotta per un regime meno violento. Egr.On., termino questo scritto con l'auspicio che ritorniate ad interessarvi di noi, mi riferisco a lei e al suo partito,e che i giochi politici e le alleanze forzate pur di ottenere un posto al sole rimangano fuori dalla vostra logica, come è sempre stato e come, purtroppo, da un pò di tempo sembra non esserlo più".
Stia tranquillo il detenuto Renna, sono più in forma che mai: ma cosa volete che sia qualche grammo perso per far approvare il mini-indultino rispetto alle centinaia di detenuti anoressici che hanno perso sino a 50 chilogrammi in queste putride e luride galere, magari condannati pure in contumacia come Surace docet, senza aver potuto fruire di una sospensione dell'esecuzione della pena e senza che verranno minimamente sfiorati dal mini-atto di mini-clemenza fortemente voluto da questi mini-uomini politici?
Avvocato Vittorio Trupiano, Presidente di "Lista Trupiano per i detenuti".   Per contattare l'avv Trupiano, scriveteci all'indirizzo:

redazione@legnostorto.com

 

 

 

 

 

per tornare in namir - www.namir.it