27
giugno 2003
INDONESIA
ACEH
Due reporter stranieri
detenuti
Decise
nuove restrizioni per la stampa internazionale
Un
reporter nord-americano, William Nessen, e un fotografo
giapponese, identificato come Tadatomo Takagi, sono
attualmente detenuti, per ordine delle autorità
indonesiane, per aver tentato di coprire, in maniera
indipendente, l'offensiva dellesercito contro i
ribelli nella provincia di Aceh. Inoltre, le autorità
alle quali spetta applicare la legge marziale, hanno
deciso in data odierna, (27 giugno 2003), di rafforzare
ulteriormente le restrizioni imposte al lavoro dei
giornalisti stranieri.
"Lesercito indonesiano sta imponendo
progressivamente un black-out totale dell'informazione
relativa alla situazione in atto nella provincia di Aceh.
Gli arresti ingiustificati di giornalisti stranieri e
ladozione di un nuovo decreto, che ha per preciso
obiettivo la stampa internazionale, stanno ad indicare
come i responsabili dimostrino di temere un informazione
indipendente, diversa da quella offerta dai, peraltro
rari, giornalisti incorporati nelle truppe", ha
affermato Reporter senza frontiere (Reporters sans
frontières), in una lettera indirizzata al ministro
indonesiano della Difesa e Sicurezza, Juwono Sudarsono.
L'organizzazione internazionale per la difesa della
libertà di stampa chiede, contestualmente, la
liberazione dei due giornalisti che hanno semplicemente
esercitato il loro diritto ad informare lopinione
pubblica internazionale sulla situazione in corso ad
Aceh, e labrogazione delle restrizioni recentemente
imposte alla copertura mediatica della guerra.
Il 26 giugno 2003, l'esercito indonesiano ha arrestato un
fotografo giapponese, identificato come Tadatomo Takagi,
nella provincia di Aceh sottomessa alla legge marziale in
vigore dallinizio delloffensiva militare
contro i ribelli del "Movimento Aceh libera"
(GAM). Sono state diffuse delle informazioni
contraddittorie in merito allidentità e al luogo
esatto dellarresto del fotografo giapponese.
Secondo lufficiale Ahmad Yani Basuki, citato
dallagenzia Associated Press
(AP), Tadatomo Takagi, di 25 anni, è stato arrestato nel
nord della provincia mentre lavorava senza aver ricevuto
le autorizzazioni regolamentari. Per contro, l'Agenzia France-Presse
afferma che il giornalista giapponese si chiama M.
Takashi e che è stato arrestato al sud di Aceh.
Dal 24 giugno 2003, il giornalista nord-americano William
Nessen è detenuto dalla polizia indonesiana a Banda Aceh
(capitale della provincia di Aceh, a nord dell'sola di
Sumatra). Le autorità lo accusano di aver "violato
la legge sullimmigrazione " e di aver
"abusato del suo visto di giornalista". Il 26
giugno, la polizia ha respinto la domanda di
scarcerazione presentata dal suo avvocato, nonostante
levidente stato di debolezza del giornalista. Per
più di un mese, il giornalista aveva coperto, a fianco
dei ribelli del GAM, l'offensiva lanciata
dallesercito indonesiano. Il suo mandato di
detenzione preventiva è valido fino all11 luglio
prossimo e in sede di processo rischia una condanna fino
a cinque anni di carcere.
Nonostante la legge marziale, in vigore dal 19 maggio
scorso nella provincia di Aceh, proibisca ai giornalisti
di lavorare a fianco dei ribelli, accusati di
"terrorismo", le autorità hanno deciso, in
data 27 giugno, di inasprire ulteriormente, per decreto,
le restrizioni già in vigore. I giornalisti della stampa
estera sono obbligati ormai a non uscire dalle principali
città di provincia, a meno di essere accompagnati dai
membri delle forze di sicurezza. Se un giornalista non
rispetta questo ordine, verrà espulso dalla provincia
nelle 24 ore successive. Il colonnello Ditya Sudarsono ha
dichiarato alla stampa che queste regole mirano a
garantire lincolumità dei giornalisti e non a
ostacolare il loro lavoro.
I giornalisti dei media stranieri erano già obbligati a
chiedere unautorizzazione speciale al ministero
degli Affari esteri per coprire il conflitto in corso ad
Aceh.
Dalla proclamazione della legge marziale in vigore in
tutta la provincia di Aceh, sono stati arrestati almeno
altri cinque giornalisti, mentre una ventina di colleghi
sono stati aggrediti o feriti da colpi di arma da fuoco.
Contatti:
Flora Cappelluti (responsabile
dellufficio di corrispondenza)
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(sezione italiana di Reporters sans frontières
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Vincent Brossel
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