SENZA
LODO...MACCANICO
O SCHIFANI CHE SIA!!!
Non
è un fulmine a ciel sereno. Anzi per certi versi c'era
da aspettarselo, vista l'aria che si respira in questo
periodo di stanca calura estiva e di stanca del
movimento. La Corte di Cassazione non solo ha annullato
la sentenza di scarcerazione pronunciata dal Tribunale
del riesame di Catanzaro, ma ha accelerato al massimo il
rinvio al nuovo Tribunale in modo da farlo riunire in
piena estate, scongiurando il più possibile
l'eventualità di mobilitazioni del movimento.
Non è un fulmine a ciel sereno, dicevamo, ed infatti le
avvisaglie c'erano tutte.
Ormai fermi, perquisizioni e minacce sono all'ordine del
giorno in tutta Italia, ed anzi proprio in questi giorni
c'è stata l'ennesima perla: una compagna di Pisa
invitata (si fa per dire) a smetterla di frequentare
ambienti di movimento, pena sanzioni di carattere penale,
tramite il solito articolo riciclato dal solito codice
Rocco.
Intanto da Dicembre i compagni arrestati dai giudici di
Genova sono ancora dentro o ai domiciliari senza
processo.
Contemporaneamente continuamente si aprono e si chiudono
inchieste collegate ai casi Biagi e D'Antona, per i quali
continuamente vengono arrestati compagni, regolarmente
scarcerati dopo pochi giorni.
Insomma da mesi circola una brutta aria tendente alla
completa criminalizzazione del movimento, o perlomeno
alla parte di movimento non ingabbiata dai partiti.
E naturalmente a questa regola non poteva sfuggire La
rete Meridionale del Sud Ribelle.
Perchè, e questo non ce lo dobbiamo scordare mai,
l'obiettivo di lorsignori non è quello di sanzionare
comportamenti illeciti, al massimo portano a motivazione
in modo più o meno disinvolto presunti comportamenti
illeciti; il vero obiettivo è sanzionare come
comportamento illecito la lotta contro la guerra, il
dominio capitalista soprattutto amerikano, la repressione
nazionale ed internazionale. Si vuole insomma sancire
l'illegalità dell'opposizione sociale.
E l'inchiesta di Cosenza è la cartina di tornasole di
questo tentativo, in quanto si criminalizza tutto un
movimento in base a reati associativi e d'opinione, senza
veri reati specifici dimostrati, ma solo in base agli
articoli del famigerato codice fascista, denominato
Codice Rocco.
Non possiamo mollare adesso. Bisogna garantire la più
ampia partecipazione davanti al Tribunale di Catanzaro,
per far capire che il movimento c'è e continuerà ad
esserci contro la criminalizzazione.
Lo dobbiamo a tutti quei compagni arrestati per aver
partecipato alla lotta del movimento contro questa
società di sfruttamento, repressione e guerra.
Lo dobbiamo al compagno Puglisi e agli altri inquisiti
per i fatti di Genova. Lo dobbiamo a tutti quei proletari
criminalizzati dalle leggi emergenziali di questo governo
autogarantista.
huambo
e vittoria
imputati nel processo di Cosenza
L'Avamposto
degli Incompatibili
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