L'ANGELO CUSTODE
Titolo provvisorio
di Dario Fo
Commedia in due atti - III parte  

ANGELO:  Zitto!


SILVIO:  Eh no! Zitto a me non lo dici...

ANGELO:  Vuoi un'altra fulminata nel cranio? (Cambia tono) Sta arrivando qualcuno...


SILVIO:  E chi e'?


ANGELO:  Eccolo... se non mi sbaglio e' proprio Cesarone, quello autentico...


SILVIO:  Ci voleva anche questa!


ANGELO:  Fallo entrare.


Bussano.


ANGELO:  Chi e'?


SILVIO:  Entra, entra pure... Chi sei?


Entra un altro attore


CESARE:  Io sono.


SILVIO:  Oh, Cesarone!


CESARE:  Silvio? Ammazza 'sto fijo d'androcchia... ma 'ndo te s'eri intruppato?


SILVIO:  Mi devi scusare ma ho avuto dei problemi...


CESARE:  Ah si'... quando io te cerco... no' ci so' problemi che contano... tu me devi risponne... io no' so' uno de' tuoi reggicoda.


SILVIO:  Stop! Un momento... e che e'? Ricominciamo tutto da capo?!

CESARE:  Ma che da capo?! Mi stai a sfottere?

SILVIO:  No, no, il fatto e' che 'sto stesso dialogo l'abbiamo messo in scena 10 minuti fa...

CESARE:  Messo in scena con chi?

SILVIO:  Con l'angelo.

CESARE:  Che angelo?

SILVIO:  Il mio angelo custode, non lo vedi?

CESARE:  Io non vedo niente... ma dico  sei andato fuori di testa o mi stai a prendere per il culo!?

SILVIO:  Ma che fuori di testa? Dico, e' qua... questa signora. Sembra una signora, ma e' un angelo!

CESARE:  (afferra Silvio per il bavero) Io ti mollo un cazzotto in faccia se non la pianti!

SILVIO:  Fermo! Angelo... diglielo tu, fatti vedere!

ANGELO:  (uscendo dall'ombra) Eccomi, sono qua. E' vero, io sono il suo angelo custode.

CESARE:  Cazzo, ma cos'e' 'sta farsa? Chi e' 'sta donna?!

SILVIO:  Te l'ho appena detto. Eravamo qua che si recitava tutta la scena di noi due che ci si scanna per via del processo... del fatto che io mi sarei tirato fuori lasciandoti dentro...

CESARE:  Ma sei scemo? Ma vai a raccontare a un'estranea cose delicatissime che neanche diciamo agli avvocati! E tu, ti metti pure a recitarle... a fare il teatrino!?

SILVIO:  Stai tranquillo, lei sa gia' tutto... e' il mio angelo custode! E' inutile starle a raccontar frottole.

CESARE:  Ah... adesso ho capito, fai lo scemo, il fuori di testa per fregarmi meglio... incapace di intendere e di volere molli la politica, scarichi tutto a tuo fratello, ai tuoi figli, alle tue mogli...

SILVIO:  Basta! Non c'e' nessuna trappola! Angelo, fatti riconoscere, senno' questo m'ammazza.
L'angelo pone la mano sul capo di Cesarone e gli affibbia una gran scarica a fulmine.

CESARE:  Aaaaahhhh! Per Dio, che e'? Brucio...!
Silvio afferra l'estintore e spruzza schiuma e vapore addosso a Cesare.

CESARE:  Ma che e' successo...!?

SILVIO:  Niente, una fulminata. Te l'avevo detto che e' un angelo, tu non mi credi mai!

CESARE:  Per favore, Silvio, non e' giornata. Dimmi chi e' 'sta donna o e' peggio per te... Chi e'? Fa parte del tuo gruppo di sorveglianza?

SILVIO:  Beh, si', dal momento che e' il mio angelo custode...

CESARE:  E ridagli con 'sto angelo... scommetto che ha addosso una microspia, una cimice...

ANGELO:  Come no? Sono talmente piena di cimici che non faccio che grattarmi...

CESARE:  Fammi un po' toccare...

ANGELO: Non permetterti una tastata o ti mando in cortocircuito...

CESARE:  D'accordo... l'hai tastata almeno tu?

SILVIO:  Fino adesso, in verita', e' lei che mi ha tastato... guarda qua, mi ha mandato arrosto tutti i capelli... appena trapiantati... Ah! Ah! Anche tu ce li hai tutti sbruciacchiati!

CESARE:  Ma sei un incosciente! Ti metti in casa una donna che manco sai chi sia senza neanche frugarla! Mi dispiace ma io qui non ci sto! Per quanto mi riguarda, ne ho avuto gia' abbastanza di quella bastarda della Stefania Ariosto... Cristo, mi spiava perfino nel cesso... sbirciava sui tavoli dove distrattamente avevo appoggiato i malloppi di quattrini... scattava foto peggio di un paparazzo... tutti gli amici miei ha fotografato, compresi i giudici di cassazione, di pretura, compresi i presidenti dei Gip e quelli di rincalzo.

ANGELO:  Eccolo, il furbacchione... e poi si lamenta, da' la paga durante un festino, distribuisce malloppi tra gli invitati come fossero assaggi di coca e adesso vien qui a fare il piagnisteo!

CESARE:  Ma che ne sai tu? Da dove l'hai succhiata 'sta roba?

SILVIO:  Lei non ha bisogno di succhiare, sa tutto di prima, di adesso e del dopo: vuoi metterti in testa che e' un angelo?

ANGELO:  Certo, se vuoi posso raccontarti per filo e per segno di tutte le vostre trappolate... a cominciare da come vi siete pappati pagando una miseria la villa San Martino di Arcore, 750 milioni del '74... pure a rate... valore effettivo oltre 7 miliardi ("La grande truffa" ed.Kaos) all'ereditiera Anna Maria Casati Stampa.   Di cui, oltretutto lui, Cesare era il suo avvocato di fiducia...

SILVIO:  Beh, si', a dir la verita', bisogna ammetterlo, li' non ti sei proprio comportato da gentiluomo... andiamo... approfittare d'un'orfana di padre e madre.

CESARE:  A parte che aveva un marito... E poi sentilo, 'sto impunito! Io gli procuro un affare da scannapolli, gli faccio avere quasi gratis villa, tenuta, laghetto coi pesci rossi e i cigni... e gia' pronto cavallo nella stalla con annesso stalliere mafioso... e adesso salta fuori che io sono il paraculo che incastra le fanciulle orfane... Ma parla per te piuttosto... piduista del cavolo... che ti sei fatto piu' intrallazzi del tuo Gran Maestro Gelli.

SILVIO:  Eh no, eh... non te lo permetto... io in quella congrega criminale massonica mi ci sono trovato dentro per un equivoco... mi avevano mandato una cazzuola da muratore d'oro... o dorata... credevo fosse un riconoscimento dell'Associazione costruttori per la creazione di Milano 2...

CESARE:  Ma che ipocrita... lui non sapeva! Adesso salta fuori che il poverino non era nemmeno iscritto a 'sta loggia sovversiva!

SILVIO:  E' vero... e' proprio cosi', non ero iscritto!

ANGELO:  E allora, scusate, ma... cos'e' questo?

SILVIO:  E che ne so io?

ANGELO:  (leggendo) Silvio Berlusconi, iscritto alla loggia P2 col numero di tessera 1816 ha versato l'iscrizione e le quote conseguenti di tre anni.

SILVIO:  Non e' vero! E' una menzogna fabbricata!

ANGELO:  Ah si'?! Ed e' fabbricata anche questa? "Condanna per falsa testimonianza davanti alla Corte di Verona, alla persona di Silvio Berlusconi per aver mentito sotto giuramento a proposito della sua iscrizione alla loggia massonica P2" (Mario Guarino "Fratello P2 1816" Ed.Kaos).

SILVIO:  Ma da dove salta fuori?

ANGELO:  Niente paura, e' soltanto una delle mie doti particolari: sono in grado di esibirti tutti i documenti che stanno distribuiti nei quattrocento archivi giudiziari d'Italia.

CESARE:  Davvero? Allora non sei un angelo ma un agente del fisco!

ANGELO: Qui ho anche l'onere della pena: 4 anni!

SILVIO:  Non e' vero! Non ho mai scontato un mese di galera, io!

ANGELO:  Giusto, infatti il Silvio qui presente ha goduto della amnistia scattata un mese dopo... quando si dice il culo!

CESARE:  Per essere un angelo parli un po' grasso, eh?   L'angelo ha ripiegato il foglio appena letto e lo trasforma in un piccolo aereo di carta che lancia in aria. L'aereo attraversa la scena incrociando un altro aereo molto piu' grande che esce dalle quinte emettendo un rombo di motore; altri aerei di carta solcano lo spazio scenico giungendo anche in platea. Il fracasso dei reattori aumenta fino ad assordare.   SILVIO:  Ma che e' 'sto frastuono?

CESARE:  Aerei di carta che rombano come jet... che stregoneria e'?

ANGELO:  Niente paura, e' un mio sfizio. Di colpo m'e' venuta una gran voglia di decollo... Non vi fa venire in mente niente 'sto sparacchio di reattori?!

SILVIO:  Mi spiace ma io per i quiz non ci sono proprio tagliato... e' roba da imbecilli ritardati.

CESARE:  E' per questo che ne mandi in onda 'na mezza dozzina al giorno nelle tue tv e in quelle di Stato?

ANGELO: Va bene, vi vengo in aiuto: Milano... aeroporto di Linate... piu' di 200 aerei in transito al giorno... gli aerei, nel decollo e nell'atterraggio, sorvolano una fascia di brughiere prive di abitazioni... ma ecco che qualcuno, proprio su quel terreno boschivo, vincolato da un decreto sul traffico aereo, pensa bene di costruirci un complesso ospedaliero.

SILVIO:  Ospedaliero? Non capisco a cosa voglia alludere...

CESARE:  Dai, Silvio, non fare l' allocchito che quella ti scarica un altro fulmine sul cranio... Sta parlandoti dell'insediamento dell'ospedale nei pressi di Segrate, del tuo amico don Verze'... detto il prete sospeso a divinis dalla Curia di Milano con tanto di interdizione... (Giovanni Ruggei "Gli affari del presidente" ed. Kaos).

SILVIO:  Ah si'... ma io c'entro solo di sfrodo...

ANGELO:  Di sfrodo o di frodo?

SILVIO:  Non cominciamo coi giochi bassi di parole!

ANGELO:  E tu non scantonare... dove sta Milano 2? Non e' che per caso si ritrovi proprio nella stessa zona?

SILVIO:  Beh, si', e allora?

ANGELO:  E allora... lasciamo correre la licenza arbitraria elargita al prete spretato dal sindaco compiacente di Segrate e le manovre per rendere edificabile una zona bloccata dalle leggi sulla navigazione aerea... arriviamo al grande intrallazzo... avanti, Silvio, racconta... come avete ottenuto la deviazione di rotta degli aerei che passavano sopra la brughiera?

SILVIO:  Ma... cosi'... all'improvviso... Non... mi ricordo proprio...

ANGELO:  Tranquillo. Se vuoi ti leggo tutte le denunce, le condanne al processo...

CESARE:  Eh gia', adesso che mi ricordo, su 'st'argomento c'e' stato un grosso processo, innescato da una vera e propria rivolta pubblica. 'Sti marpioni erano riusciti a corrompere sindaco, tecnici della navigazione, compreso il Magnifico Rettore dell'Universita' Statale di Milano...

ANGELO:  Bravo! 'Sti malnati erano riusciti a far deviare le rotte e i percorsi di decollo e atterraggio dalla fascia disabitata della brughiera brianzola ai comuni di (consulta delle carte) Segrate, Vimodrone, Cologno e Brugherio... la zona piu' popolata dell'hinterland milanese, cosi' avevano creato un inquinamento acustico a base di rombi stordenti... gli aerei sorvolavano le abitazioni cosi' bassa quota da far volar le tegole e scoperchiar i tetti.

CESARE:  Senza parlare di quello che capitava ai piloti, che, costretti ad una virata piu' strizzata e improvvisa rischiavano ogni volta di schiantarsi fra case, ciminiere e campanili.

SILVIO:  Si', si', lo ammetto, e' stato un errore di calcolo... ma noi non c'entriamo... io di calcoli non ci capisco niente.

CESARE:  E io gli unici calcoli che conosco sono quelli che tengo intorno al fegato...

SILVIO: Ad ogni modo ricordo che al processo sono stati condannati degli amministratori, dei tecnici, dirigenti dello Scalo...

ANGELO:  Per non parlare del Rettore Magnifico della Statale che e' stato cacciato con insulti e pernacchie dall'Universita'.

SILVIO:  Ma io che c'entro in questa storia? Sono stato forse condannato?

ANGELO E CESARE:  No!!! E come sarebbe possibile? Tu sei l'impunito principe, l'intoccabile, tu te la cavi sempre!

CESARE:  Certo, noi, i suoi soci e amici, ogni volta a tormentone arrestati, condannati, sbattuti in galera, e lui che galleggia sempre... come una boa da pesca...

ANGELO:  Gia'... e' unto dal Signore...

CESARE:  A parte gli scherzi... non e' che la presenza 'sto angelo qui sta proprio a dimostrare che 'sto paraninfo gode pure della protezione celeste?

SILVIO:  Bravo, c'hai proprio azzeccato, c'ho la protezione... senno' com'e' che mi riesce di cascare sempre in piedi?

CESARE:  (all'angelo) Ma, scusa una domanda un po' intima... tu, angelo, com'e' che all'improvviso ti sei fiondata in mezzo a noi? A che scopo?

ANGELO:  Perche' lassu' hanno deciso di mettere un po' d'ordine in 'sto bailamme, ne hanno sopra le aureole di sentirvi raccontar balle a tempesta.

CESARE:  Balle a tempesta?

ANGELO:  Si', voi, e i vostri solidali, portaborse, soci stretti, continuate a ripetere a ogni pie' sospinto che fin quando Berlusconi se n'e' stato a fare l'imprenditore nessuno l'ha mai tirato dentro ai tribunali, ma come s'e' messo in politica ecco che lo hanno tempestato di denunce, inchieste e processi.

SILVIO E CESARE:  Beh, e' la verita'...

ANGELO:  Sentili! Ma proprio facce di palta, siete! Veniamo adesso dal ricordare l'intrallazzo delle varianti di rotta a Segrate... la condanna per falso davanti ai giudici del Silvio piduista numero 1816, con la cazzuola d'oro... la corruzione degli ufficiali di finanza per stornare la loro inchiesta, la faccenda dei giudici comprati nel lodo Mondadori...

SILVIO:  No, quello e' roba di adesso...

ANGELO:  E' vero, il dibattimento e' proprio di questi giorni... ma l'intrallazzo con relativa inchiesta e' nato piu' di 15 anni fa quando il nostro Silvio manco si sognava di dover entrare in politica... possiamo andare avanti mezza giornata con 'sta lista quindi vi dispiace piantarla con 'sta menzogna a tormentone?
SILVIO:  Beh, ci proveremo! Purtroppo quando ci si sente aggrediti spesso si esagera nel mascherare la verita'.  

Continua....

 

 

 

 

 

per tornare in namir - www.namir.it