L'astenzionismo referendario non si e' ripetuto in queste pagine e nelle risposte inviateci. Evidente segno, questo, che la politica commette errori di comunicazione.

Salutoni da tutta la redazione Namir.

 

 

ElenaSidoli

 

Con molto piacere rispondo alle domande che avete proposto:

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?

Che rifondazione stia, benchè involontariamente, sostenendo la destra è fuori di dubbio. Secondo me in questo momento Bertinotti dovrebbe rendersi conto che scendere a compromessi con il centro sinistra è un male minore rispetto ad osteggiarla, facendo il gioco delle destre. Se si andasse alle elezioni anticipate, non solo il centro sinistra ne uscirebbe danneggiato, ma anche rifondazione, che si troverebbe un governo ancora più lontano dalle sue idee e posizioni.

domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo questi
referendum ?


Secondo me in questi referendum non ha vinto nessuno. Non ha ovviamente vinto chi ha promosso i referendum, e non ha nemmeno vinto chi li ha combattuti, visto che quando non si raggiunge il quorum il quesito referendario rimane valido e si può riproporre di nuovo.
Berlusconi dirà sicuramente di aver vinto, perchè ha sostenuto l'astensionismo, ma in realtà è solo stato più furbo degli altri e ha cavalcato l'onda più alta. Di fatto ha ostacolato la "libertà" che usa per bandiera: libertà significa poter esprimere un'opinione, e invitare i cittadini a non esprimersi, a mio parere, è come dire che la loro opinione non è importante.


Saluti

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Alessandro

 

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.

La politica dovrebbe essere un'attività "alta", anche se spesso lo è solo
relativamente ad interessi particolari e lobbistici. Forse la maggioranza
della gente, a parte i tecnicismi di alcuni referendum, ha ritenuto di non
voler influenzare troppo il dibattito politico o per la sua astrusità, o per
la sua inconcludenza: magari al cittadino fa anche comodo una politica non
troppo alta, che finerebbe per responsabilizzare forse un po' troppo il
cittadino stesso.

domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo questi
referendum ?

Ha vinto un certo pragmatismo, e un certo qualunquismo, un certo
conservatorismo trasversale a tutte le forze politiche. Ha perso un certo
utopismo, un modo di far politica distaccato dai problemi e dalle esigenze
dei più. Ha perso la mancanza di veri ideali (è come se i leader politici
viaggiassero a vista, con una capacità di intervento quasi sempre a
posteriori, senza una vera progettualità né a livello nazionale, né
tantomeno a livello internazionale), ha perso la mancanza di coraggio
politico.

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Alfredo Di Giacomo

 

domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo
questi referendum ?
Avere la possibilità di votare è un diritto costituzionale ma, come ben
sappiamo, è anche un dovere. Ritengo si tratti, innanzitutto, di un dovere
civico. Recandosi alle urne ogni cittadino esprime la propria volontà. Non
ha importanza quale essa sia. Non importanza, cioè, se questa volontà
sostiene ideologie di destra, sinistra o centro.
Non andando a votare non c'è nessuno che vince. Abbiamo perso tutti e
indistintamente.
Non sono convinto, come hanno affermato alcuni leader politici, che i
partiti dell'astensione hanno ottenuto il loro scopo. Credo che pochissimi
non si siano recati alle urne perchè seguaci di questa o quella forza
politica. Credo, invece, che l'italiano medio non abbia neanche capito su
cosa doveva esprimere la propria opinione. Il livello delle informazione,
dal mio punto di vista, è stato ancora una volta basso.
C'è chi di questa situazione si è riempito la bocca di orgoglio. Io non
sarei tanto orgoglioso alla luce dei tanti miliardi che sono andati sprecati
e alla luce dei rimborsi (vedi quesito referendario), che i partiti
chiederanno a breve, per le spese sostenute per consigliarci di non andare a
votare.
Alla prossima occasione bisognerebbe organizzare un partito nuovo. Accanto a
chi propone si, no o astensione, dovrebbe esserci il partito di chi informa
gli italiani che il mancato raggiungimento del "quorum" equivarebbe a
stracciare 100mila lire dai loro portafogli.

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Calogero Martorana

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il
mancato quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico
e' stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe
distinguersi dal centro destra ?.

Prima precisazione: Rifondazione non e' ne' una sinistra moderna ne' una
sinistra al governo ma un'opposizione interna alla sinistra. E non e' la
prima volta che le tesi di Bertinotti collimano con quelle di
Berlusconi. Quindi la distinzione riguardera' la sinistra vera, non la
sinistra apparente di Rifondazione la quale percio' non ha ne' la
volonta' ne' la necessita' di distinguersi.
Seconda precisazione: Non tutto il centrodestra ha vinto, per esempio
AN, in quanto forza referendaria, ha perso assieme a Pannella e a Segni.
Di questo Berlusconi fa finta di non avvedersi.
Terza precisazione: Prendere le distanze dalla destra? Non certo dalla
destra referendaria. Io direi di prendere le distanze dal neocentro
espresso da Berlusconi leader. E questo e' facile: lui vuole le
dimissioni del governo... Ma il governo non ha promosso i referendum!
Li ha solo subiti come tutti gli altri. Quindi, ancora una volta,
Berlusconi non fa ragionamenti ma spara slogans indirizzati agli scemi.
E visto che gli credono, dovremmo finalmente concludere che gli scemi
sono
tantissimi.
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo
questi referendum ?

Dopo questi referendum, hanno perso tutti: le forze politiche, tutte,
referendari e non, perche' potrebbero aver innescato una situazione di
governabilita' peggiore della precedente; e hanno perso anche gli
elettori, perche', preda dell'effetto mitridate della politica
referendaria, si allontaneranno definitivamente dalla politica,
lasciando libero il campo a chissa' quali sostituti!
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Alessandro Fargo

 

Carissimo Namir,
rispondo ai due quesiti con gioia.

1) Facendo una politica che non sia soltanto di 'facciata', con la sterile e
anacronistica difesa cioè degli interessi del lavoratore 'a tutti i costi'
(spesso anche a scapito dei suoi interessi)pensando che sia una politica
'premiante': Marx è morto da un pezzo.

2) Oggi, con il numero dei votanti più basso mai registrato nelle votazioni
per un referendum, hanno perso tutti, compreso il buon Berlusconi, che non
dimostra acume tattico se pensa che gli elettori lo abbiano voluto premiare
andandosene al mare piuttosto che ai seggi. I nostri politici non hanno
ancora capito che il disinteresse degli Italiani per la politica ed i suoi
rappresentanti è assurto a livelli a dir poco preoccupanti. Le dichiarazioni
da loro rilasciate per l'occasione non lasciano ben sperare. Poveri noi!
Un cordiale saluto

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Roberto Preti.

 

Mi permetto di dire la mia sul questionario in trattazione non prima
di sottolineare un debita premessa:
Da sempre mi considero ideologicamente liberale e libertario con una
leggerissima tendenza destrorsa ma senza dubbio democratica, manco a
dirlo...


Veniamo al questionario "de quo":
1) Modestamente credo che Rifondazione Comunista e quindi l'On. Bertinotti
debbano fare una seria analisi dei fatti potendosi comunque permettere di
trascurare l'esito di quest'ultimo referendum in quanto ne l'anzidetto
tantomeno l'On. Berlusconi, possono definirsi artefici dei fatti accaduti;

A mio avviso ritengo che il flop referendario sia dovuto al disinteresse
collettivo figlio in gran parte della poca "informazione" e della molta
"disinformazione" da parte di chi, nella stanza dei bottoni, non ha voluto
rischiare un esito contrario e cerchero' di spiegarmi meglio:
anche se il PDS appare battuto in prima persona a seguito di quanto
accaduto, in realta' il vero disegno che si perseguiva era quello del
dialogo con l'opposizione che fatta eccezione per l'On. Fini, l'unico a non
cavalcare l'onda della vittoria del Polo a seguito degli esiti sui
referendum, al fine di addivenire ad una legge quantomeno in materia
elettorale.

L'analisi che il partito dell'On. Bertinotti è giocoforza costretta ad
effettuare, dovrebbe imperniare i suoi passi salienti sull'analisi del
Sociale, in rapporto alle oggettive possibilita' economico strutturali a
corto-medio termine;
riformarsi in tal senso costa fatica certo e piu' ancora consensi da parte
di chi da sempre vota un partito che rappresenta comunque una bandiera
epocale per le cosiddette fasce "deboli".
L'On. Bertinotti che senza dubbio alcuno, in qualita' di pensatore ed
oratore non e' sicuramente secondo a nessuno nel panorama politico italiano,
dovrebbe badare meno a cio' che la "gente" potrebbe pensare di lui e tentare
il grande salto senza necessariamente prendere ad esempio altri paesi
comunisti del globo.

Per finire questa prima risposta bisogna purtroppo guardarsi attorno (come
fare finta di non notare l'andazzo di quei paesi bipolaristi da sempre?) e
cercare di imitarli se non altro per quanto di bene (poco peraltro) sono
riusciti a fare nel proprio "sociale" a scapito come sempre di qualche
classe che per la legge dei grandi numeri si trova in contrapposizione a
quella che ne ha tratto benefici...
per questo motivo ritengo la professione del politico quella piu' difficile
in assoluto...


2) A questa domanda credo di aver risposto con quanto sopra espresso:
ad ogni buon conto assolutamente nessuno ha vinto questa tornata
referendaria, e' stato semplicemente inopportuno indire questi referendum di
importanza "vitale" per gli equilibri della macchina "Stato", in un periodo
di "magra" quale quello che stiamo vivendo...
La gente ormai (qui mi piacerebbe non apparire qualunquista ma come si fa a
non esserlo?) e' stufa di tutti questi giochi a balzelli, di ribaltoni, di
scaldasedie, di assenteisti della classe politica dirigente, di vangate di
fango a destra e a randa.
Bisogna dare alla gente quello che da tempo ormai immemorabile non ha piu',
la "fiducia", nello Stato, nelle Istituzioni e soprattutto nella ormai
bistrattata classe politica...


P.S. Terrei molto acche' questa mia non sia considerata una forma di
protesta, ma sana, seppur sicuramente superficiale "analisi" del momento
politico italiano che a mio avviso latita di vocazioni.

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Carlo Catalano

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.
Credo che in fondo resta una frangia di sinistra, anzi una scheggia
impazzita che vuole attirare a se piu' persone possibile e quindi fa sue le
decisioni populiste e attualmente si trova in sintonia con Berlusconi che
cerca il consenso popolare (visto che sul consenso politico, non ci puo'
contare:-)).
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo questi
referendum ?
Vinto (credo) nessuno, hanno perso in primis i promotori, poi (data la
scarsissima affluenza alle urne) hanno perso gli educatori, infatti il primo
risultato di una buona educazione e' decidere con la propria testa, forse
una parvenza di vittoria ce l'ha Berlusconi che ha modo di dire, di essere
stato "ascoltato" da molti.

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fabiologico

 

Rispondo prima alla seconda domanda, dato che mi sta più a cuore:
Hanno perso gli italiani che si sono conformati ai loro governanti, non decidendo nulla. Ci meritiamo i politici che abbiamo.
Per quanto riguarda la prima domanda, temo che non mi interessi molto come si debbano differenziare le fazioni in gioco, perchè da una parte c'è un uomo rispettabile con idee improponibili e dall'altra ci sono prese di coscienza sulla reale situazione economica guidate purtroppo da un pregiudicato.
Da una parte c'è un uomo che ha perso l'occasione di evitare i licenziamenti suggerendo di votare per il no. Dall'altra c'è un uomo che pur di vincere ha lasciato perdere i fondamenti del suo programma.
Cosa volete che mi interessi di come si differenziano?
Ciao a tutti!

 

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Dr. Dario de Judicibus

 

 

domanda 1

Credo che oramai molti italiani si siano resi conto che fra destra e sinistra non esiste alcuna reale differenza. Al di là delle posizioni sui vari argomenti, entrambe usano i problemi del Paese come un arma di offesa nei confrondi dell'altra parte, adattandola alle proprie necessità volta per volta. A tal scopo, nessuno ha realmente interesse affinché i problemi più gravi vengano risolti. Questi problemi (disoccupazione, droga, criminalità, immigrazione...) hanno infatti due caratteristiche che fanno comodo a tutti: (1) sono così complessi da richiedere una pianificazione ed una strategia a lungo termine per risolverli, (2) sono così sentiti dalla gente che sono facile arma di attacco agli avversari. Il primo punto fa sì che nessuno cerchi di risolverli seriamente dato che richiederebbe più tempo di una legislatura, e quindi affrontarli è poco utile sul breve termine per portatr voti. Viceversa, sono molto utili per far leva sulla gente dato che chi sta al governo -- chiunque!
sia -- qualunque cosa faccia abreve termine, non li risolverà mai.

domanda 2


Abbiamo perso noi. Al di là del fatto che la Costituzione permetta l'astensione dal voto nei referendum (ma non nelle elezioni), fà si che il referendum stesso perda di significato. Sfruttando un 20-30% di astensione fisiologica, infatti, il meccanismo di chiedere di non votare fa sì che vinca la minoranza quando questa è per il NO, ovvero il NO vince sempre. Infatti, se il NO ha il 50%+1 del quorum, va a votare e vince. Se è in minoranza ma ha almeno il 30% degli elettori, non va a votare e fa scendere il quorum sotto il 30%. Questo vuol dire che ai NO basta un 30% degli elettori per vincere (o comunque 50%-X% dove X sono le astensioni VERE), ai SI è necessario almeno un 50% degli elettori. A questo punto nessun referendum potrà mai passare. Infatti, in un referendum serio, basta avere il 25%+1 degli elettori per vincere col minimo del quorum. Con questo trucco serve sempre e comunque il 50%+1, ovvero il 100% degli elettori votanti con il minimo del quorum. In pratica la rich!
iesta di astenersi cancella un diritto dei cittadini, ovvero quello di partecipare ai referendum, dato che li rende inutili.

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Aldo Ghigliano


domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.
credo che questo sia un'altra dimostrazione di come ormai le ideologie e le
fazioni contino poco, e come invece contino gli individui. Certo che se gli
italiani ritengono di non essere in grado di rispondere sì o no a 7 domande, mi
domando con che competenza e cognizione possano fare scelte ben più impegnative
come decidere chi ci amministra e ci rappresenta... Che occorra abolire del
tutto le elezioni?
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo questi

referendum ?
Abbiamo perso tutti noi italiani. In particolar modo quelli che non si sono
ritenuti abbastanza intelligenti da saper rispondere alle domande referendarie
hanno dimostrato di essere in effetti poco intelligenti. Persone che rinunciano
al diritto di esprimersi direttamente quando i rappresentanti sono quelli che
sono (essenzialmente bravi a parlare, per il resto poca cosa) non possono
definirsi intelligenti e responsabili. Questo referendum dimostra che realmente
abbiamo i governanti che ci meritiamo, e francamente non mi fa piacere.

Saluti
Aldo Ghigliano

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Matteo Barizza

Purtroppo nel referendum, a parte una distinzione ideologica tra il sì ed il no, non dovrebbero esserci vinti e vincitori, in senso "partitico", beninteso...
L'articolo75 della nostra Costituzione è un chiaro esempio di DEMOCRAZIA DIRETTA, attraverso la quale il singolo cittadino viene chiamato a pronunciarsi su questioni sociali, giuridiche, morali, economiche più o meno importanti. Ecco è questo il punto: è il cittadino che deve scegliere liberamente secondo la propria convinzione e non secondo le vessazioni di schieramenti politici più interessati ai propri interessi che non a quelli della società.
Di una cosa mi rammarico: che anche quell'unico mezzo attraverso il quale ci è data la possibilità di decidere è stato strumentalizzato e politicizzato.
Sia inteso, io non sono un liberale-radicale o un Pannelliano o un fautore di Emma Bonino.
Dico solo che, a prescindere da qualsiasi valutazione di tipo politico, il quesito referendario dovrebbe, appunto, essere depurato da ogni influenza partitica.
Dico che se gli elettori vogliono disertare le urne, cosa che sono legittimati a fare perchè è la nostra stessa Costituzione che ce lo garantisce, lo devono fare liberamente, senza obblighi di parte, senza motivazioni di tipo politico, senza latenti significati ideologici.
Io ho invece visto un referendum che è stato strumentalizzato fin nelle viscere; ho visto un'abile e calcolata mossa non tanto di Bertinotti, che propone un modello societario che è comprensiblimente incompatibile con la società liberale dei Radicali, ma di Berlusconi & Company, che hanno sfruttato il generale rifiuto per la politica da parte della società -e di rifiuto generale se ne deve parlare tanto per la destra, quanto per la sinistra- per una propria campagna politica antigoverno. Ammonendo insomma, che se qualcuno va a votare lo fa perchè sostiene l'esecutivo...
Ho visto un invito a disertare le urne proprio da chi, come Berlusconi, aveva fatto del sistema maggioritario e della riforma del sistema giudiziario un proprio cavallo di battaglia.
Ho visto un inganno che, purtroppo, è stato tratto a molti: invitando gli elettori a stare a casa e rendendo nullo il referendum, certo le cose, almeno formalmente, restano così come sono, e come sarebbero state se avesse vinto il no.
Essendo però il referendum stato invalidato, ora il Legislatore, sia questo o sia il prossimo venturo, è libero di modificare le cose come meglio gli pare. Cosa che invece non avrebbe potuto fare se, per esempio avesse vinto il no; avrebbe dovuto infatti rispettare l'esito della volontà popolare.
Ora, inoltre, gli stessi quesiti possono benissimo essere ripresentati l'anno prossimo -con ulteriori ingenti somme di denaro spese- se invece avesse vinto il no i referendari non avrebbero più potuto riproporre i sette quesiti per almeno 5 anni.
Il dire pertanto che il no alle urne o il non andare a votare siano la stessa cosa, è stata una grossa menzogna!


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Francesco Dini

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.
Risposta 1.

Che gli interessi di Berlusconi e Bertinotti abbiano coinciso è frutto della
confusione che regna nel Palazzo. Del resto questi 7 referendum erano
promossi da AN e radicali, oltrechè dall'onnipresente Mariotto Segni, che
certo non sono la stessa cosa. Fini non doveva avventurarsi in questa
avventura che già l'anno scorso aveva spaccato il suo partito (ricordate le
critiche della Mussolini?): così facendo ha creato spaccature a destra e
sinistra ma non ne ha tratto nessun vantaggio. Nella sinistra però, a parte
la spaccatura sul sistema elettorale, c'è stata coesione sui referendum
sindacali ed è su quel terreno che la sinistra ritrova sempre se stessa. Poi
la sinistra deve scegliere se è meglio essere coerenti con la propria
storia, e quindi sposare tesi progressiste, o allearsi con i vari Mastella,
Cossiga ed altri ex-democristiani e impelagarsi in inutili e odiate
avventure di governo stile prima repubblica. Fatta questa scelta, che può
anche costar cara, si può parlare di nuovo di sinistra. Al momento di
sinistra ce ne è molto poca.
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo questi
referendum ?

Risposta 2.
Hanno vinto quelli che volevano questo risultato: Berlusconi, Bertinotti,
Castagnetti. Ma non ha necessariamente vinto chi sostiene il proporzionale
integrale, cioè senza alcun sbarramento. Io penso che la legge elettorale
attuale può anche andar bene ma con alcuni correttivi quali ad esempio norme
anti-ribaltone, indicazione del presidente del consiglio, impossibilità di
sciogliere una coalizione all'indomani del voto e eventuale piccolo premio
di maggioranza. Sono questi i punti deboli del Mattarellum non il 25% di
proporzionale che già uno sbarramento al 4%.
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Guglielmo Cancelli

 

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?

Ritengo che festeggiare per una mancata occasione di democrazia sia, in

ogni caso, inadeguato e triste; occorre percio' puntualizzare.
Io faccio parte di quella vasta schiera di coloro i quali hanno scelto di
disertare le urne; al di la' del merito dei singoli quesiti referendari,
il sottoscritto ha voluto con l'astensione, inviare il seguente messaggio:
restituite ai referendum la loro dignita' e la loro funzione originaria
e non provate piu' a tempestare il popolo italiano con 20000 quesiti

contemporanei, dei quale la gran parte sono, francamente, troppo "tecnici", poco
comprensibili e per lo piu' inutili. Riguardo alla differenziazione esistente tra le posizioni di RC e quelle di Berlusconi, questa differenziazione esiste gia' ed enorme e

visibilissima: Bertinotti ed il suo partito hanno chiramente individuato nell'ultimo

sciame referndario un disegno politico-sociale ben preciso, il quale, sul fronte
politico-elettorale, tendeva ad imporre una sorta di pensiero che, se non
"unico", potremmo tranquillamente definire "binario"; tale operazione

avrebbe consentito, ad esempio, ai DS di schiacciare qualsiasi forma di

contestazione da sinistra (col solo reale risultato di far rimanere perennemente
astensionisti tutti coloro i quali sono di sinistra non si sentono
rappresentati da quella strana palude che sono diventati i Democratici di
Sinistra, n.d.r.). Sul fronte sociale, i referendum sindacali avrebbero dato il via libera
definitivo alla barbarie padronale, il referendum sulla separazione delle
carriere dei magistrati avrebbe rappresentato l'anticamera della sottomis=
sione della magistratura inquirente al potere politico ed, infine, quello sul
finanziamento pubblico ai partiti sarebbe stato una catastrofe

democratica, visto che, a quel punto, le lobby economiche sarebbero diventate a pieno
titolo gli unici soggetti in grado di finanziare i partiti, con prospetti=
ve per nulla tranquillizanti. L'analisi della sinistra non diessina (non solo di Bertinotti &C. !) e' stata, in estrema sintesi, questa. Berlusconi, invece...beh, si =E8 inventato antireferendario dell'ultim'ora, con scopi che chiari non mi sono a tutt'oggi (saranno nascosti in uno dei suoi mistici sondaggi!)...l'unico scopo palese che mi veine in mente e' che abbia
cercato di sfruttare, illeggittimamente tanto per cambiare, l'ennesimo
suicidio poltico dei DS, alfieri del referendum sul maggioritario, per
apparire come il vincitore di una battaglia nella quale lui, francamente,non
c'entrava per nulla...

domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo questi
referendum ?
Hanno perso l'arroganza radicale, la tracotanza diessina, il tentativo di Confindustria di aver mano libera nel trattare ancora di piu' i lavoratori come
una merce. Ha perso, in sintesi, un disegno di Stato autoritario.


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Carlo

 

Risposta 1.
Non è un problema di rifondazione e della sinistra quello di doversi
distinguere dal centro destra in merito al fallimento dei referendum:
semplicemente, chi se ne frega. Oltretutto, questa comune vittoria è valida
solo per alcuni referendum e non, per esempio, per il referendum sui
licenziamenti.

Risposta 2
Hanno perso gli intellettuali alchimisti giuridici dei sistemi elettorali,
i sapienti imbonitori su quale sia il miglior sistema di rappresentanza.
Hanno perso i falsi modernisti che stanno dentro i Ds e anche fuori:
Mariotto Segni e i suoi compari non devono essere più inquadrati da nessuna
telecamera, la loro voce non deve entrare in nessun microfono, il loro nome
dobbiamo dimenticarcelo in fretta.
Hanno vinto quelli che sanno benissimo di avere vinto e molti che non lo
sanno affatto. Ha vinto il popolo consapevole e di sinistra e quello
inconsapevole della destra.

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alanlo

 

Domanda 1:
la confusione....tra destra e sinistra.....a livello politico è totale....da
tempo.......non solo...in Italia.....vince il modello americano.....anche in
questo......resistiamo cercando differenze culturali.....come il valore
della selezione naturale.......o il predominio del sociale.
Domanda 2:
un piccolo....ulteriore.....e forse ultimo colpo..........alla voglia di
chiamarsi fuori.....resisteremo in pochi.....ma buoni.

alanlo

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Grazie della stima, siete troppo generosi: in realta io sono molto di buon
mercato come a dire "barato".
Voglio rispondere perchè mi siete simpatici a priori.

molino

1: Essere poveri.

2: "Chi ha vinto?" I ricchi sui poveri
"Chi ha "perso" (persokekosa?) ?" I precari e quelli che pèrdono sempre.
Ma davvero c'era qualcosa da vincere? Gratis?

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MATTEO PANERAI

Rispondo alle vostre domande, così:
1. Mi sembra che nella politica italiana ci siano un po' troppi
esibizionismi...
2. Hanno perso i cittadini, ha perso la Politica (intesa come diritto e
dovere di gestire la vita del proprio paese): l'italiano ha dimostrato come
al solito di essere una "pecora matta".

MATTEO PANERAI <matteopanerai@hotmail.com

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mi fa piacere rispondervi e
partecipare alle vostre iniziative.

Rudif

domanda 1 -
Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato quorum
referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e' stato
piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi dal
centro destra?.
RISPOSTA 1 -
Un altro referendum le stesse domande e le stesse scelte da fare.
Un'altra volta a votare cose già chieste e non ottenute, ancora decisioni
riggirate e raggirati?
Meglio andare a fare qualcosa d'altro, come il sottoscritto che
è andato a vedere la mostra di villa Medici a Roma sull'ideale classico di
Poussin ed altri pittori del 1600.
L'impressione che alcuni partiti abbiano sfruttato la prevedibile
disaffezione degli italiani per la politica, è forte.
Tale impressione lascia un profondo disappunto verso quei leader politici
che hanno invogliato gli italiani
a non votare. E' assurdo e vergognoso che un politico dica ai cittadini:
NON VOTATE!
Viene stravolto l'antico concetto di Politica nato nelle polis greche.
Siano essi di sinistra o di destra non hanno giustificazioni a tale loro
immorale affermazione.
In questa situazione sia destra che sinistra non hanno mostrato nessuna
differenza.
E nessuna differenza dovrebbero fare le ideologie politiche di fronte agli
interessi sociali e civili dei cittadini.
Le ideologie partitiche sono destinate a diventare sempre più confuse una
nell'altra.
Fino al punto che coloro che votano, non vedendo più alcuna differenza,
decidono di non votare.
E gridare vittoria sulla base di percentuali che, in verità, rappresentano
una minima parte del totale è ridicolo.
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo
questi referendum ?
RISPOSTA 2 -
Ha vinto quel terribile modus operandi dei politici che sta spingendo gli
italiani a non votare.
Ha perso lo spirito della politica che nasce per appartenere a tutti i
cittadini e per servire, indistintamente, a tutti.

Con i migliori auguri di buon la voro **** Rudif ****

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Pina Ranno

L'italia delle clonazioni!
Si clonano i referendum! Se la mia memoria non s'inganna non avevamo, noi popolo, già espresso la nostra opinione anni fa? L'avevamo espressa sulla carta igenica...visto l'uso che ne hanno fatto i politici!
Si clonano i finti politici! cambia la faccia ma il contenuto cerebrale è quello di una volta ...quello di sempre! L'unica cosa che non si clonano sono i soldi che noi pagheremo per colmare lo sperpero di chi non sa prendere delle decisioni e demanda tutto a quel popolino che pensa di soggiocare con quattro salamelecchi!
Nella confusione di un "mi consenta" "noi c'è l'abbiamo duro" e un "fffuuuff fufff" di quel baffetto dal pugno semichiuso... e un, nero sbiadito ....nella confusione di un girotondo di accoppiamenti ( una prostituta ha più classe!) andiamo a prenderci un caffe! ....tanto paga il popolo!
Una domanda assilla la mia mente...perchè gli italiani votano da anni gli stessi saltimbanchi? è un popolo " minus habens" ?! Rimane un dato di fatto noi siamo i protettori , invece d'incassare soldi incassiamo tasse! Senza dubbio ci meritiamo il governo che abbiamo! (Vendiamo di meno i voti...e votiamo l'uomo e non i favori personali che lui ci concederà! solo così le cose cambieranno!)

Le mie risposte saranno uscite fuori testo...sono coerenti con la politica italiana!
I politici italiani inzuppano il pane dove il piatto è più ricco...il tovagliolo degli ideali è il sipario per popolo...ma il popolo conosce il dietro le quinte di quel sipario...cosa aspetta a mandare a casa tutti questi commensali! Facciamo sfamare altri!
Chi ha vinto? chi ha perso? ha vinto la vergogna ha perso la dignità! Ma forse il termine dignità non sta nel dizionario dei nostri politici...se ci fosse stata i referendum non servivano! Non vi è nessun dibattito da instaurare perchè ...perchè trite e ritrite sono sempre le stesse domande,gli stessi argomenti...sguazziamo da anni nello stesso "pantano " ...facciamo una pausa per il caffe! Facciamo una pausa ....sparecchiamo questa tavola che si chiama italia...rinnoviamo i commensali...magari votiamo... degli anoressici dell'ambizione, del potere e dei soldi!
L'onorevole Mussolini si è indignata perchè dalla lista degli elettori avrebbero cancellato la famosa zia...non so poi com'è finita! L'onorevole Mussolini invece di indignarsi, da sceneggiata napoletana, perchè non s'informa quante volte a votato la zia in questi anni, che risiede all'estero? E poi lo faccia sapere anche noi! Così ci indigneremo insieme a lei! Tutto fa spettacolo!

grazie! Pina Ranno.

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Silvia

 

Rispondo volentieri ai due quesiti sul referendum.

1- Non saprei, sono di destra, nonostante non sia stata molto d'accordo con
l'astensione.
(comunque ho 17 anni e non posso votare in ogni caso)

2-Beh chi ha vinto è, se di vittoria si può parlare, ovviamente il
centro-destra di Berlusconi (persona che peraltro non sopporto)

Cordiali saluti,

---Silvia

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Gordiano Lupi

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.

Non credo che la sinistra abbia cavalcato il disinteresse politico, perchè
storicamente non è mai stato il suo compito nè il suo cavallo di battaglia.
La sinistra si distingue notevolmente dal Berlusconismo, che è capitalismo
senza idee allo stato puro.
Anzi probabilmente è la forma più perniciosa e terribile di capitalismo,
perchè alleva una generazione senza idee di figli del successo, mossi dalla
spinta inarrestabile verso il Dio denaro. La sinistra coltiva ancora i
vecchi valori sociali di uguaglianza e di solidarietà. Non educa all'odio
razziale anche tra figli di una stessa terra. E' sensibile ai problemi del
terzo mondo e dei poveri. Non li vede insomma come un fastidiooso problema o
come un bubbone da estirpare, ma come una parte di noi che deve essere
portata alle stesse opportunità degli altri.
Credo che lo stile Berlusconiano sia inconfondibile, quello Bossiano ancora
di più (rozza filosofia razzista che scimmiotta atteggiamenti nazisti non
avendone neppure la forza o lo spessore filosofico). I fascisti in doppio
petto di Fini sono più pericolosi, perchè si mascherano meglio, ma
l'ideologia è sempre quella di una volta ed è impossibile non riconoscerli.
Non c'è la minima apertura sui problemi sociali e non c'è mai tolleranza
verso chi è diverso da loro.
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo
questi
referendum ?
E' facile rispondere che abbiamo perso tutti.
Abbiamo perso una buona occasione per spendere meglio i soldi dello stato.
Abbiamo perso una buona occasione per far vedere alla gente che il
parlamento governa davvero ed è capace di fare una buona legge elettorale.
Abbiamo perso anche l'istiturto del referendum che viene utilizzato per
materie ignobili, che non dovrebbero mai essere oggetto di consultazione
polare. Mi dite per cosa ce lo abbiamo un parlamento? Pochi di voi si
ricorderanno una vecchia canzone di Giorgio Gaber (anni 80) sui mali
politici dell'Italia. C'era una strofa che diceva: "Compagno radicale,
preparacipure un altro referendum, questa volta per sapere dove i cani
debbono pisciare..." MI pare che ci stiamo arrivando. I compagni radicali
(che non si chiamano più compagni da tempo o anche se si chiamano di certo
non lo sono) si stanno organizzando.

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Mario Giuditta.


RISPOSTA A DOMANDA 1.
Rifondazione e la Sinistra avrebbero dovuto distinguersi dal Centro-destra andando a votare per il si o per il no a seconda del proprio convincimento. Ma votare, e non disertare le urne o invitare a farlo per far cadere il quorum.
Non esprimere il proprio voto significa quindi rifiutare una forma di democrazia popolare. In una parola: non partecipare. Che può essere certo una decisione autonoma - è vero - come è successo in passato tante volte. Oggi però pare sia stato seguito l'invito di chi furbescamente ha sfruttato l'astensionismo per raggiungere fini non certamente limpidi. E' stata cantata vittoria, sì, ma nello stesso tempo ai disertori è stata assegnata una patente, non certamente decorosa.
RISPOSTA A DOMANDA 2.

Nessuno ha vinto. Nessuno ha perso. Non vorrei dare una risposta scontata, ma sono convinto che se c'è un perdente vero, questo sia il Paese.
I cittadini italiani che non molti anni fa, a stragrande maggioranza, avevano indicato come preferito il maggioritario, nel corso di 5/6 anni hanno cambiato radicalmente idea. Quasi fossero stati plagiati da messaggi politici continui e ripetitivi, emanati da una sorta di megafono mediatico rispetuto a dismisura per anni e anni.
E' pur vero che il Paese è cambiato. Si ragiona ormai solo in termini di pil, cioè di fatturato. Il parametro fattore umano pare al momento accantonato. Sono esclusivamente i fatti privati al centro dell'attenzione. Non si concede più nulla alle esigenze collettive.
Qusto è il clima che aleggia oggi in Italia. Pur nel massimo rispetto, non c'è da stare allegri.
Ma, diamine, perchè il Centrosinistra (senza trattino, s'intende) dopo i tanti errori commessi non si rimbocca le maniche e ritorna in mezzo alla gente ?
Io faccio l'editore (di cose antiche, direi - www.giuditta.com), non sono comunista, nè lo sono mai stato (ricordo anzi che da ragazzo non sopportavo del comunismo l'intolleranza per le idee altrui), nè sono mai stato iscritto ad alcun partito. Non so se questi pochi dati biografici serviranno a farmi restare sulla stessa lunghezza d'onda.
Forse sono solo un idealista che ha sempre pensato e pensa tuttora che non sia difficile coniugare correttezza, solidarietà, impegno civile e dignità politica. Ma in una visione autenticamente liberale della vita. Dove tutti, proprio tutti, abbiano accesso alle stesse opportunità che di volta in volta si presentano, purchè - questo è estremamente importante - sia rispettata la linea di partenza,
E, infine, cerchi il Centrosinistra di non farsi ammaliare troppo dal POTERE ! Le idee hanno residenza anche lontano dal PALAZZO !
Lì dentro, di questi tempi, si fanno solo affari.

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Cesare Moriconi

 

 

 

1) Non festeggiano solo Berlusconi e Bertinotti, ma anche gli altri milioni
di italiani che hanno "scelto" di astenersi... e non tanto, o solo, per
disaffezione, ma per protesta contro coloro i quali hanno confuso e
trasformato l'importante istituzione del referendum in volgare e
inflazionato strumento di propaganda demagogica e irresponsabile.
Provate a chiedere (a campione) al 30% degli elettori che hanno votato... di
entrare nel merito dei contenuti dei quesiti ai quali hanno risposto con un
SI o un NO...
Per intervenire rispetto l'abbrogazione di una norma occorre quantomeno
conoscere la norma. O no???
E' semplice fare del populismo e urlare in piazza che un SI ti cambia la
vita!!!
La triste verità è che i vari promotori e i sostenitori dei quesiti
referendari avrebbero potuto e dovuto combattere la loro battaglia in
Parlamento... laddove, purtroppo per loro, non ci sono luci e telecamere
sufficienti a soddisfare l'esigenza di essere protagonisti senza dire e
pensare un gran che.
Hanno confuso la politica con lo spettacolo.

2) ...Così hanno perso innanzittutto i referendari; poi gli italiani per le
migliaia di miliradi che per l'ennesima volta sono stati gettati via senza
una valida ragione...; poi la politica che ha subito un brutto colpo sul
fianco più debole, cioè quello della disaffezione e della sfiducia verso una
classe politica sempre meno all'altezza delle proprie responsabilità...
sempre più nelle mani di tante "Vanna Marchi" delle istituzioni (con tutto
il rispetto per chi si fa pubblicità strillano in TV).

 

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Giuliano

 

 

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.
È forse un vizio appreso in altri tempi, ma prima di rispondere ad una
domanda mi interessa analizzarla.
E la domanda, lasciatemelo dire, è mal posta o, in termini più trastici, è
sbagliata e capziosa.
Ricordo che il quesito centrale, sul piano politico, della tornata
referendaria, quello sul maggioritario è stato appoggiato, congiuntamente,
da AN e dai Ds. Ben lieto che sia stato sonoramente battuto quest'ennesimo
tentativo di ridurre la rappresentanza di gruppi politici e ceti sociali
"marginalizzati" dalla trasformazione sociale in atto, registro che è stata
battuta una forza di destra e quella parte della sinistra che
sciaguratamente ha perso "le antenne" che la collegavano al sentire popolare
e la stella polare dell'allargamento della democrazia che la dovrebbe
caratterizzare.
Quindi, per restare sul piano della politica astratta, la domanda avrebbe
dovuto essere "a questo punto come i diesse devono distinguersi dalla
destra?".
Ma dopo questa lunga premessa rispondo anche alla (mal posta) domanda.
Rifondazione Comunista si deve distinguere dal centro destra, in relazione
agli orizzonti posti dai referendum, su due piani, principalmente.
Il primo piano, quello "politico-culturale" deve consistere nell'opposizione
alle pratiche, comuni purtroppo al centro-destra e al centro-sinistra, di
smantellamento della rappresentanza politica diffusa (lavoro nella scuola e
ho ben presenti le sciagurate "riforme" verticistiche e manageriali
dell'ex-ministro Berlinguer). In seondo luogo dovrà tentare di costruire un
movimento di unificazione delle forze che si oppongono alla subalternità
della sinistra al centro.
Il secondo piano, quello rappresentato dall'attacco referendario alle
conquiste dei lavoratori negli anni '70, vede già ora una galassia di forze
(sindacali e politiche) che lottano attivamente contro il neo-liberismo. Non
spero che i diesse riconvergano a sinistra e rivedano la loro convinta
adesione all'anima "buona" del liberismo (I care e sciocchezze del genere)
forse la batosta subita potrà risvegliare la sinistra interna, ma ne dubito.
Quindi il Prc non potrà contare, a breve termine, sull'alleanza con i Ds; e
infatti comincia ad abbandonare le giunte (il caso di Roma è significativo).

domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo questi
referendum ?
Chi ha perso è presto detto: prima di tutto i radicali (o come si chiami la
loro ultima incarnazione), poi i diessini che hanno scelto (forse per
ingraziarsi Bonino e Pannella) di legare le proprie sorti a quelle del
referendum, fino a votare affrettate revisioni delle liste elettorali per
restringere la base degli aventi diritto. Poi, ed è fondamentale, è stata
sconfitta l'idea populista e plebiscitaria di cortocircuitare il dibattito
politico, che tendeva a svuotare i modi "strutturati" di dibattere
politicamente fino a trasformare tutto in una serie di secchi "sic et non".
Avrebbe perso anche Fini, ma il suo partito ha evitato la sovraesposizione,
in base al principio di "gettare il sasso e nascondere la mano".
Ha vinto certamente il grande esperto in sondaggi, Berlusconi, che ha avuto
il polso della situazione e ha accortamente migliorato i propri rapporti con
le forze del centro, delle quali ora si pone come punto di riferimento, dopo
aver tacciato di "mira egemonica" la posizione filo-maggioritaria.
Ma ha vinto poi l'abilità anche tattica di chi ha capito che in una
situazione come quella attuale si può vincere anche con strumenti inusuali,
che non sempre l'astensione è sinonimo di disinteresse e distacco dai
problemi e che delegittimare i plebisciti si può fare meglio boicottandoli
che votando no.

La lettera è troppo lunga, forse, ma l'argomento è invitante e poi, l'avrete
capito, le risposte semplicistiche SI o NO non mi sono mai piaciute.

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Rodolfo Canaletti

 

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.

Non riesco a vedere progetti politici seri nelle attuali "forze politiche"
(che sarebbe piu' corretto definire "soggetti di potere".)
Uno dei tanti esempi (e neppure uno dei principali) puo' essere proprio il
tipo di propaganda che e' stata fatta sui referendum (che ha visto le
alleanze apparentemente piu' strampalate), e le manifestazioni che sono
seguite ai risultati.
Oggi Berlusconi e Bertinotti si sentono vincitori perche' affermano che la
maggioranza degli italiani ha seguito le loro "indicazioni". In realta', a
mio avviso (ma basta chiedere un po' in giro sulle motivazioni
dell'astensione per rendercene conto), le astensioni sono state in gran
parte dettate dalla sfiducia sempre maggiore che gli italiani hanno nei
confronti della classe dirigente: l'esito dei referendum viene
sistematicamente ignorato con marchingegni a dir poco truffaldini; le forze
politiche mancano di una vera progettualita', e il dibattito politico si
incentra solo e continuamente su questioni che hanno a che fare col potere
(di gruppi e di persone); la filosofia dell'apparenza prevale sulla
filosofia della sostanza (e questo e' l'unico vero legame delle forze
politiche con la societa' civile).
In queste condizioni come e' possibile pretendere una distinzione fra
centrodestra e centrosinistra? Essa non puo' essere che apparente, e
l'apparenza sfuma al momento in cui entra in discussione il potere (come
appunto e' successo in questi referendum). Ed e' possibile pensare a una
radicale cambiamento delle logiche oggi prevalenti per favorire la nascita
di vere progettualita', e quindi di vere distinzioni?
Su questo punto sono molto pessimista.
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo questi
referendum ?

La risposta a questa domanda deriva direttamente dalla risposta alla
domanda precedente. Certamente una vittoria la ha ottenuta Berlusconi,
perche' in qualunque situazione (trattative per le riforme, etc.) fara'
pesare questo risultato che gabellera' come il segno, la prova, che gli
italiani seguono le sue indicazioni, e che quindi oggi lui e il suo
"partito" hanno un reale potere. E questo lo fara' pur sapendo che, dicendo
questo, dice una cosa non vera. Ma, come dicevo sopra, quello che oggi
conta e' l'apparenza, e le apparenze sono dalla sua parte. Bertinotti e gli
altri non hanno la forza di appropriarsi di questa apparenza, e quindi non
credo che abbiano la forza di sfruttare questa "vittoria".
Ovviamente e' giusto chiederci se il Paese, come tale, ne e' uscito
sconfitto. Domanda la cui risposta e' molto difficile. Certamente la
permanenza in questo modo di essere della classe politica non giova al
paese. L'accumularsi della sfiducia, la perdita di credibilita' dello
Stato, il disinteresse che ne consegue sono fattori che possono portare a
conseguenze imprevedibili.
E questo rafforza il mio pessimismo.

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alessia pagnano

 

mi dispiace notare come la prima domanda sia impostata
su i nomi di bertinotti e berlusconi. Non era un
referendum per decidere una persona. ma
sfortunatamente, come anche nelle ultime elezioni, dal
reale punto della questione si passa a scegliere delle
persone. Quello che mi amareggia e che dobbiamo
decidere se stare dalla parte dei montecchi o dei
capuleti e non appoggiare un ideale, una scelta, una
linea politica, anche perchè, e mi dispiace dirlo ne
vengono proposte ben poche. non riesco proprio ad
immaginarmi un modo per la sinistra per distinguersi
dal centro-destra. Aggiungo inoltre che usare termini
destra e sinistra o centro è in questa situazione
inutile.
Alla seconda domanda rispondo ovviamente che non ha
vinto ne perso nessuno perchè la gara era nulla. Da
una parte si è ecceduto con i quesiti, dall'altra si è
sbagliato con le risposte.
Ma i corsi e i ricorsi storici esistono e da questa
superficialità, rinasceranno grandi idee e uomini politici.

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Emiliano

 

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato più facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.
Sinceramente rimango sconcertato quando leggo che due persone dagli ideali
così diversi mostrano un entusiasmo tale per la stessa cosa. Certo è che i
due politici presentano sfumature diverse. A me da maggior disturbo (per non
dire cose peggiori) il comportamento dell' On. Bertinotti, il quale sembra
felice del naufragio della sinistra più di tutti gli esponenti
dell'opposizione. Personalmente non condivido affatto la sua idea di
comunismo ormai pura nostalgia.
L'unica verità è che gli italiani si sono stancati di andare a votare
referendum inutili e soprattutto sono stufi di prendere decisioni al posto
dei politici che hanno votato, (anche se non siedono al governo politici
effettivamente eletti da elezioni da tempo...). Difficile distinguere ora
centro destra da centro sinistra, soprattutto in tema di referendum che
infondo sono stati presentati da diversi personaggi facenti parte di varie
correnti. In ogni modo sono contento di tale risultato soprattutto perchè
non sopporto più i radicali che non avendo più battaglie serie da combattere
si buttano alla disperata ricerca di qualche cosa su cui continuare a
vivere.
Crede di essere un po' fuori tema ma questo è il mio pensiero che non sto a
nascondere non è certo di sinistra.
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo questi
referendum ?
Praticamente non ha vinto nessuno, teoricamente hanno vinto tutte quelle
persone che proclamavano il non recarsi a votare come scelta, come protesta.
Hanno perso i radicali, spero ora scelgano meglio il campo in cui giocare;
ha nuovamente perso la sinistra governativa, nel senso quella parte della
sinistra che ricopre incarichi nel governo e nel parlamento. In teoria
vincono tutti quelli che sanno girarsi dalla loro i risultati e ne danno
un'interpretazione di comodo: chi dice che gli italiano sono stufi dei
referendum, che dice che sono stufi di questo governo, chi riesce a trovare
una spiegazione logica a tale astensionismo allora può fare il vincitore, ma
in realtà non è così. Credo che molti italiano siano andati al mare o
restati in pigiama tutti il giorno per pigrizia e soprattutto perchè ormai
la politica italiana è lontana dalla gente e non stimola più gli interessi
del popolo. La sinistra che ci ha governati ha deluso anche i più accesi
sostenitori e poi oggi non può lamentarsi che alle urne non ci va nessuno.
Staremo a vedere alle prossime elezioni politiche...

Distinti Saluti

Emiliano

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Gennaro Esposito

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?

Votando subito una legge elettorale.
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo questi
referendum ?

Ha vinto chi sosteneva l'astensionismo. Non credo nel totale
disinteresse dei cittadini verso la politica. La gente e' stanca di
essere chiamata in causa ogni volta che i partiti non si mettono
d'accordo su temi che riguardano le istituzioni parlamentari.

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Francesco Tranfaglia.

 

 

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato

quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe
distinguersi
dal centro destra ?.
Con la mobilitazione dei lavoratori per respingere l'attacco del padronato e
del
governo, che certo proseguirà, contro i diritti acquisiti, collegando la
lotta di quelli "garantiti" con quella dei lavoratori atipici, dei
disoccupati e degli immigrati. Tanto più che
anche coloroi che hanno votato, il no al tentativo di facilitare
ulteriormente i licenziamenti indica che i lavoratori, le loro famiglie,
sono perplessi di fronte alla richiesta di farsi immolare come uniche
vittime sacrificali sull'altare degli interessi nazionali. Rifondazione è
l'automobile giusta
per questo tipo di corsa? Sono perplesso e scettico.
Si è limitata a chiedere l'astensione, ma non ha
proposto di "affermare" qualcosa. E certamente nei prossimi mesi la vedremo
rincorrere e soccorrere il centro-sinistra per evitare l'"avanzata delle
destre".
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo
questi
referendum ?
Chi ha vinto e chi ha perso, si è trattato di una battaglia, non della
guerra. Qualla di Berlusconi è una vittoria di Pirro. Probabilmente vincerà
a man bassa le prossime elezioni politiche, ma dovrà governare contro i
lavoratori, che come dicevo non
sembrano disposti a fargli troppi regali. E dovrà governare saziando gli
appetiti
di tutti gli squali e squaletti, assai meno fedeli del fedelissimo Fini, che
sta raccogliendo intorno a sé. Hanno perso la Bonino e i radicali, fuoco di
paglia delle scorse elezioni europee, e spero (ma non credo, trattandosi di
veri professionisti di questa politica, altro che antipartitocratici!) che
la
piantino di tormentarci con la piaga referendaria, strumento rivelatosi
inutile anche ai fini restauratori della Confindustria. D'Alema e i suoi
hanno le ossa
rotte ben benino (due batoste in poco più di un mese!), e persino la Pivetti
ricorda
loro che sarebbero "sinistra" e che dovrebbero comportarsi da "sinistra", in
modo da
recuperare un po' di credibilità nel loro "bacino sociale di riferimento"
(bontà sua). Spero che Segni
sparisca senza lasciare altri segni (un golpista e un homeless
parlamentare sono più che sufficienti nella storia di un paese pur
sfortunato come il nostro). Temo che i nanetti del centro alzeranno le loro
flebili voci per mantenere i loro miserrimi sederi sulle comode poltrone
parlamentari e ministeriali, ma la vicenda del buon Mariotto non potrebbe
prefigurare anche il loro destino? C'è un nuovo astro nascente della
politica, D'Antoni: consentitemi di definirlo il Peron dello stivale, assai
meglio posizionato del defilato Di Pietro.
Ma la mia preoccupazione, che secondo me dovrebbe essere quella di tutta la
sinistra, è che i lavoratori smettano di credere alla fandonia che "per
salvare il benessere acquisito occorre rafforzare la barca capitalista
nazionale e farla navigare più corsara e piratesca nel mare in tempesta
della competizione globale"; la speranza è che rialzino la testa e
riprendano la lotta per sabotarla, quella barca, invece di continuare a
remarvi come galeotti in catene.

Cordiali saluti.
Francesco Tranfaglia.
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Giovanni Lupi

 

Gentile namir,
vi ringrazio per le interessanti questioni che puntualmente proponete e ne
approfitto per dire quello che penso riguardo alle vostre ultime domande.

risposta1: La sinistra si è già differenziata dalla destra; Berlusconi e chi
per lui fino a poco tempo fa (in occasione dei referendum dell'anno scorso)
erano favorevoli al maggioritario, e la loro stessa posizione politica, da
sempre favorevole agli imprenditori, è in profondo disaccordo con la loro
scelta di appoggiare l'astensionismo (sul referendum per i licenziamenti).
Questo cambiamento di rotta, a quanto ne so, si spiega solo con
l'eccitazione di Berlusconi seguita al successo delle Regionali di aprile.
Probabilmente, dopo esser riuscito a far cadere un governo ma non ad andare
alle urne, la sua sete di vittorie non era ancora terminata, ed ha intuito
che i referendum sarebbero stati snobbati dagli italiani, perciò si è
adeguato alla situazione, per poi poter esultare a seguito di fatti che solo
un anno fa l'avrebbero fatto rabbrividire, e poter avere una occasione in
più per minare la stabilità del governo. Diverso il caso della sinistrra e
dei sindacati, che sono rimasti coerenti con le loro storiche idee.

risposta 2: Gli sconfitti sono quelli che avevano puntato sul si: la Bonino,
Pannella (da sempre un po' esagitati e irrazionali) e Fini, che non ha avuto
la stessa furbizia e la stessa faccia tosta del collega Berlusconi di
adeguarsi al risultato prevedibilissimo. Gli italiani evidentemente sono
stufi di rispondere ogni anno agli stessi quesiti, ma questo non dovrebbe
rallegrare i radicali: dovrebbe solo farli riflettere sulla inadeguatezza
delle loro idee in un paese che non si può paragonare all'America o
comunque, come la Bonino intrepidamente fa, ai paesi anglosassoni.
Se la gente perde fiducia nella politica la causa è ovvia: è inaccettabile
(anche se legale) riproporre ogni anno decine di referendum, spesso gli
stessi, di cui la maggioranza non capisce nullà nè gli interessa. L'anno
scorso sono andati a votare il 49% degli italiani, quest'ano il 37-38%;
l'anno prossimo, quando di certo i soliti irriducibili e irragionevoli
radicali (il nome è tutto un programma) proporranno nuovi ed assurdi quesiti
al popolo, credo proprio che pochissimi andranno a votare, perchè chiunque
si sarà reso conto di essere preso per i fondelli.
Domenica ha vinto indubbiamente la sinistra e i sindacati: il referendum sui
licenziamenti è stato il più significativo; fra i pochi che hanno votato, il
65% ha detto no: doppia vittoria di chi si è reso conto che abolire l'art 18
significava tornare indietro di 40 anni. Il vincitore è il popolo italiano,
che è stato compratto (e non per menefreghismo, o, almenmo non più del
solito) nel mandare a quel paese chi proprio non vuole saperne di fare cose
veramente costruttive per il Paese. Mi dispiace solo che anche Berlusconi
abbia potuto esultare.

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Marzia Butti

 

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.

NON LO SO.
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo
questi
referendum ?

TUTTI. PER FAR SENTIRE LA PROPRIA VOCE E' MOLTO IMPORTANTE
VOTARE NONOSTANTE L'ABUSO CHE I RADICALI FANNO DEL REFERENDUM.

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Giancarlo Passarella

 

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.

In nessun modo: le differenze fortunatamente esistono, ma i due leader in
questione stanno solo cercando di appropriarsi di un risultato che non
dipende solo dal loro intervento, ma da una concomitanza di fattori.
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo questi
referendum ?

Saro' banale, ma secondo me sta perdendo l'Italia intera.
Il mancato quorum dimostra tutta una serie di cose che non rendono piu'
matura la nostra democrazia. Schematicamente potrei dire che il risulta
dimostra tangibilmente che:
1) L'italiano medio non e' in grado di stressarsi piu' di tanto con le
votazioni: una ogni mese gli confondono le idee e gli rovinano il suo
modus vivendi;
2) 500 mila firme sono oggi una cos airrisoria (potrei raccoglierle anch'io
tra i nostri iscritti e simpatizzanti) e quindi la quota per indirre un
referendum deve essere alzato. Suggerisco almeno 2 milioni!
3) Se seriamente i prossimi referendum verranno fatti con un lasso di tempo
maggiore tra uno e l'altro, forse sarebbe meglio ipotizzare l'eliminazione
del quorum: qualsiasi sia il risultato, il referendum e' valido!
Del resto se io decido di non votare, vuol dire che non sono interessato
e che delego gli altri a decidere per me;
4) Infine si tenga conto della vicinanza con altre consultazioni elettorali:
questi mesi sono stati un vero e proprio ingorgo, da cui e' stato difficile
per tutti districarsi. Quando sara' valido il voto elettronico, potremo anche
esprimere le nostre opinioni con maggiore frequenza, ma ora misembra
anacronistico!

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Nannim

 

La mia opinione ve la do volentieri: Credo che Bertinotti possa dirsi
soddisfatto, i referendum sulla democrazia nel lavoro non sono passati, e
questo per lui era vitale. Il referendum sul maggioritario doveva apparirgli
più che altro uno specchietto per le allodole.
Quanto a Berlusconi... Beh, quando si è reso conto che i il quorum
probabilmente non sarebbe stato raggiunto (ha i suoi sondaggisti) ha
strillato: chi è con me non vada a votare! Poi ne ha dedotto che chi non era
andato a votare era con lui, un classico falso sillogismo.
Nanni Malpica

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Mattia Campolese

Ci vuole solo una risposta per queste domande. In Italia, dopo l'esito indecoroso di questi referendum, è evidente la presenza di un elettorato stanco, svogliato, ma soprattutto senza volontà personale. Cosa vuol dire questo: alcuni elettori di gruppi politici seguono sempre e "bigottamente" le decisioni del loro capo, anche se queste risultano o sbagliate o immorali. Secondo me istigare al non - voto è una violazione - ammessa dalla costituzione - del diritto/dovere del cittadino. Quando capiremo che a volte i Referendum possono + dei parlamentari, e sono la nostra "arma" diretta per la politica?. Grazie, e arrivederci.

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Giorgio Cadoni

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.

E Veltroni e Fini piangono insieme il mancato successo del maggioritario...
Capita che avversari politici, per ragioni diversi e con diversi fini, si
trovino occasionalmente dalla stessa parte, ma non è questo che rimette in
questione la distizione. In particolare quella tra Berlusconi e Bertinotti è
di tutta evidenza. E non credo che un'astensione piombata improvvisamente al
70% dopo essere stata ampiamente propagandata possa essere posta sotto la
categoria del disinteresse politico. La domanda mi pare doppiamente ingenua.
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo
questi
referendum ?

Ha perso il progetto di riformare la sociatà secondo il modello politico ed
economico statunitense (liberismo assoluto e governo forte), che però in
Italia implicava una semplificazione autoritaria della rappresentanza. E ha
vinto chi non lo accetta. Per il momento. Perché a questa vittoria ha
contribuito anche chi, come Berlusconi, a quel modello non ha rinunciato ma
intende imporlo con altri tempi e con altri metodi. E probabilmente con
qualche variante legata ai suoi interessi di potere.

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Antonio Pagano

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.

Difficile rispondere a questa domanda.
In realtà la politica italiana è totalmente fuori dalla concretezza della
vita quotidiana. Destra e Sinistra ormai non hanno più alcun senso e
rappresentano solo i due aspetti di una stessa medaglia. L'uso spregiudicato
che fa Berlusconi dei sondaggi preelettorali (nascosti al pubblico) ha fatto
sì che il
cavaliere abbia anticipato le mosse degli elettori dichiarandosi favorevole
all'astensione collocandosi in anteprima così dalla parte ... vincente e,
quindi, risultando un "vincitore". Quello che va evidenziandosi, quindi, è
che fa una politica fine a se stessa con l'obiettivo, non tanto nascosto, di
essere soprattutto un vincente. Il resto è teatro per gli allocchi.
Bertinotti è un caso a sè, forse coerente fino al suicidio, ma sicuramente
non ha niente da festeggiare perché dietro le sue elucubrazioni c'è solo il
vuoto ideologico.
Per il caso particolare di rifondazione e di tutta la sinistra in genere si
potrebbe tranquillamente affermare che la loro ideologia è statica e
sorpassata, perché i valori che vogliono difendere sono valori appartenenti
ad un'epoca passata e non sono più collegati, né collegabili al presente, né
soprattutto tentanto alcuna proiezione futura, che dovrebbe essere
l'obiettivo di ogni seria politica. Invece di difendere una ideologia morta
e, soprattutto, invece di difendersi da "qualcuno", se veramente - come
affermano - hanno dei valori "veri" da privilegiare, lo facciano senza
preoccuparsi dei voti.

domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo
questi referendum ?
La classe politica italiana per i motivi che detto sopra. Una classe
politica dalla vuota ideologia, tesa, prima di qualsiasi cosa, a fare
soltanto quelle scelte che garantiscano loro la "sedia" in parlamento.



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Andrea Sopracolle

 

Spett. Redazione di Namir,

Per quanto concerne la questione referendum, io credo che il discorso vada incentrato molto al di là delle fazioni politiche.
L'evidente disinteresse verso il referendum affonda a parer mio le proprie radici in una sorta di senso di inutilità instauratosi negli elettori.
Da diverso tempo a questa parte l'Italia è governata da partiti che non sono stati direttamente votati dagli elettori; essi sono saliti al potere tramite un gioco di alleanze, che spesso calpestano le ideologie su cui si basano i partiti stessi, le quali, proprio per questo "calpestìo", sembrano volte più a "conservare le poltrone" che a fare gli interessi dei cittadini.
Come poi questo governo abbia svolto i prorpri compiti, ed a quale posizione appartenga, questo è un altro discorso.
Il punto è che forse gli italiani hanno visto quanto poco potere effettivo abbia il voto degli elettori, il cui esito può venire infatti ribaltato con estrema facilità.
Quindi, al di là di chi lo propone, al di là di cosa esso propone, a chi importerebbe, in una situazione come questa, di andare a votare per un referendum, i cui esiti sono per definizione assai meno concreti
ed importanti delle elezioni politiche?
Non a molti, credo, così come mi pare sia avvenuto.
Più che di vincitori e vinti, a questo punto parlerei di illusioni cadute.
Di una, in particolare: quella di essere in una democrazia.
Democrazia è "il governo del popolo"; in Italia siamo 56.000.000; un pò dura mettersi d'accordo; dunque ci vogliono dei rappresentanti, che si mettano d'accordo facendo i portavoce dei suddetti 56.000.000;
dunque, per forza di cose si ha un'oligarchia....................forse ora molti più cittadini se ne sono accorti.
Naturalmente, questa è solo la mia opinione.

Salutoni

Andrea

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Massimo

 

Ciao sono Massimo e vorrei rispondere alle vostre 2 domande:
1. si secondo me rifondazione e la sinistra si dovrebbe distinguere dal
centro destra.

2. secondo me non ci sono stati ne vinti e ne vincitori, anche se dal primo
impatto si direbbe che le elezioni referendarie hanno dato ragione a
Berlusconi. Però dobbiamo pensare che con alcuni referendum
potevam cambiare qualcosa.

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Sergio Veschi

La sinistra ha perso la sua identità, anche se non è facile averla in
questo periodo di transizione.
Bertinotti pensa sulla base di schemi ideologici vecchi e superati. I DS
sono troppo presi dal tentativo di accreditarsi al centro senza riuscirvi.
Veltroni con il suo americanismo stucchevole, Kennedy la nuova frontiera, e
D'Alema con la barca, i cuochi, le vacanze a Capri, Costanzo e i suoi Boys
di contorno ha dimostrato francamente di non essere all'altezza della
situazione.

Un gruppo dirigente che ha fallito come quello di Veltroni e D'Alema va
mandato a casa e sostituito con persone più serie e autorevoli e più legate
- al mondo del lavoro e della solidarietà
- l mondo della nuova realtà economica, il popolo delle nuove professioni e
del lavoro indipendente e autonomo

D'Alema, ma anche i vari Mussi, Melandri, Minniti, Leoni sono incapaci di
conservare il patrimonio storico della sinistra e non credibili verso la
nuova realtà economica che va politicamente rappresentata e che questi non
sono in grado di capire, a quanto sembra.

Non solo loro ma tutta la sinistra sembra incapace di capire il nuovo !!!!!!!!

Veltroni e D'Alema non rappresentano più la sinistra perchè non sono
credibili ne nei confronti del mondo del lavoro e sindacale ne nei
confronti del lavoro autono che è una realtà di fatto e che loro sembrano
non capire

Meglio quindi gente come Bassolino, Salvi almeno sembra........

Veltroni si presenta come un Borghese e D'Alema ha fatto degli errori
micidiali.
Il primo è stato quello di andare al governo in quelle condizioni dove
l'hanno bollito come un pesce.
Contare e avere peso non significa essere il Presidente del Consiglio ma
avere un peso nell'orientamento dell'azione di governo e nelle scelte da fare.

Senza fare i bacchettoni inoltre uno stile di vita più sobrio sarebbe
opportuno e quindi basta con barche, cuochi e Capri.

Il centro sinistra ha ben governato sul piano del risanamento economico e
della finanza pubblica ma ha fallito nel dare un funzione progressiva,
positiva alla sua azione politica ed inoltre non ha una idea di società
credibile per la gente.

D'Alema ha sbagliato con la bicamerale, i DS hanno sbagliato sulla
questione morale, hanno sbagliato sul conflitto d'interesse.

In particolare quella sul conflitto d'interesse è stato un errore micidiale
e in genere tutta la politica di mettere il silenziatore nei confronti di
Berlusconi.

Berlusconi è il nemico e va trattato come tale. Altro che salotti.

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antiame

 

1) Essendo segni d'aria i due personaggi non hanno un punto di convergenza , vanno dove tira il vento, però "politicamente" battono due strade parallele antitetiche.
2) In questo referendum ha vinto l'ignoranza degli elettori, in quanto l'esito, pur non pilotato, doveva uscire dalle urne; ha perso quel potere che era proprio del popolo italiano, unico strumento per essere veramente maturi, cioè il voto.


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Luca

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.

Premetto che, per motivi diversi, mi ripugnano entrambi i partiti in
questione (anche se non sono certo democristiano).
Checchè se ne dica, la politica, per fare presa sulla gente, ha bisogno di
ideali forti, contrapposizioni nette e battaglie all'ultimo sangue: sembrerà
cinico, ma se si vuole che la gente partecipi al gioco la posta deve essere
alta.
In Italia è stato effettivamente così dal dopoguerra agli anni settanta,
poi, un po' per convenienza e un po' per oggettività, certe lacerazioni si
sono ricomposte, i crepacci sono diventati fossi di campagna e tutti hanno
cominciato a darsi gran pacche sulle spalle e a spartirsi la torta. Il vero
problema, in questo momento, è dei DS, non di Rifondazione: un estremista
trova sempre qualcosa a cui aggrapparsi. Adesso gli operai non muoiono più
di fame? Ok, allora ce la prendiamo con la guerra. Un moderato, al
contrario, nel momento in cui scopre che le uniche posizioni sostenibili
conservando la dignità personale sono drammaticamente lontane dai diktat
imparati nelle sezioni giovanili venti o trent'anni fa, va automaticamente
in crisi e perde credibilità. E' difficile crescere in un modo e dover
vivere in un altro.
Spero di essermi spiegato.
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo
questi
referendum ?

Non ha vinto nessuno. Contrariamente a quello che crede il nano pelato, la
stragrande maggioranza della gente che non è andata a votare l'ha fatto per
tutt'altri motivi che il suo bel consiglio. Il punto è che è difficile
dimostrarlo, anche se tutti sanno che è vero. Comunque, se vogliamo metterla
così, quelli che hanno perso più di tutti sono senz'altro i Radicali.

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Gianfranco Bruno

 

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.

Facendo perno sulla legalità.Il nostro è stato un paese per decenni
illegale.Con mani pulite si era cominciato a rimettere ordine.Questo aveva
portato la sinistra al potere che è stata una delusione:anche lei una volta
al potere si è fatta illegale:clientele, corporazioni, lobbies da
favorire.In Italia ci sono le leggi bisogna che la Politica cominci ad
applicarle, c'è bisogno di tanto ordine legale.Il programma della sinistra
deve essere solo e soltanto questo:ripristinare la legalità in Italia , cioè
il bene comune.

domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo
questi
referendum ?


Ha vinto la grande, eterna Democrazia cristiana.

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LUCIO ANGELINI

1. Il mancato quorum per i referendum è una lezione che va fatta propria sia dalla destra che dalla sinistra, ad evitare futuri abusi dell'istituto. Secondo me la sinistra, per essere veramente sorprendente, dovrebbe scavalcare la destra... a destra!, sottraendole il monopolio del tema dell'ordine pubblico, così sentito dai ceti popolari e così temuto, per antichi complessi, dai loro rappresentanti storici. Non si può essere tolleranti con gli intolleranti, o supinamente garantisti contro chi viola in modi più o meno efferati i diritti altrui.

2. Ha veramente perso quel 30% di italiani che, più o meno straccamente, ha accettato di recarsi ancora una volta alle urne... malgrado tutto!

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Graziano Montanini

 

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.
La distinzioni e' a priori, secondo me, non a posteriori.
Rifondazione Comunista si e' battuto per il diritto, sacrosanto e
democratico, dell'elettorato ad essere rappresentato in Parlamento: un
paese con soli due partiti e' un paese in cui tantissime persone non si
sentono rappresentate. E non e' un caso se l'Italia, da sempre
proporzionale, ha sempre avuto delle percentuali di votanti molto alte.
Dato che e' diminuito negli ultimi anni con l'introduzione del
maggioritario (seppur solo parziale).
Berlusconi si e' battuto semplicemente contro un sistema elettorale che,
dati alla mano, l'avrebbe svantaggiato alle elezioni.
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo questi
referendum ?

Vincitori quasi tutti, perdenti Alleanza Nazionale e i Democratici di
Sinistra.
Alleanza Nazionale perche' riponeva nel referendum l'ultima chance di
potersi affrancare dalla figura carismatica di Berlusconi come leader
del Polo
I DS perche' vedono fortemente ridimensionato il loro potere all'interno
dell'Ulivo. E questo determinera' un ulteriore spostamento al centro
dello schieramento, e una conseguente ulteriore diminuzione di voti per
i DS.

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Verti_go

 

Qui,l'unco vincitore,come sempre è solo una corrente politica....Gli sconfitti siamo noi,quei poveri illusi che sono andati a votare,sperando di poter realmente "cambiare" qualche cosa....Come sempre,c'era qualche argomentazione nei quesiti posti dal Referendum che dava non poche "preoccupazioni"a coloro che volevano che gli italiani restassero a casa...Io non so,non voglio addentrarmi in Epiche battaglie contro i "mulini a vento",fatto stà che è la primissima volta che vedo un "sinistrodipendente" a braccetto con un "centrodestrista",sarà mica nata una nuova corrente di pensiero politico?
Magari,forse che la sinistra,visto che col centro fa qualche falla, aggregandosi con la destra si potrebbe far varare (finalmente) la nostra Cara Patria verso i lidi della prosperità e della Libertà a favore della Comunità e non del singolo......Personalissime opinioni...

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Roberto Solofria

 

risposta 1
non so rispondere, ormai l'ideale politico non è più attribuibile ad uno schieramento specifico.
risposta 2

ha perso la popolazione (soprattutto in denaro). E' ora di mandare a casa quelle persone che passano la loro vita a proporre referendum inutili e contrproducenti.

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Clod

 

 

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe
distinguersi
dal centro destra ?.

Che strano, dopo il REFERENDUM, ho sentito parecchie volte dai MEDIA
dire " LA SINISTRA HA PERSO E' STATA BATTUTA "
da quello che ne so, x i REFERENDUM odierni e passati la SINISTRA
Ha fatto ben poco ( LA DESTRA ANCORA MENO).
Il merito, il lavoro, l' esistenza stessa dei REFERENDUM è
dei RADICALI e della gente che li ha aiutati e che è andata a votare.
Comunque tornando alla domanda
La SINISTRA x distinguersi, credo dovrebbe semplicemente essere onesta
e tornare con la gente.
L'equazione "CAMBIA NOME E SARAI PERDONATO" è fin troppo usata
e abusata, perchè rinnegare il proprio passato (X AVERE + VOTI.?)
non si dovrebbe imparare dai prori errori ?
no, si cancellano.
(Questo e detto da uno che ha militato-lavorato-tesserato x anni nella FGCI
ai tempi di Berlinguer, e che si è scontrato con l' IPOCRISIA che vi
regnava,
io mi lamentavo allora....)
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo
questi referendum ?

Una parte della risposta è nella precedente, (Cioè, non credo che la
SINISTRA
abbia perso qualcosa, se non la faccia, ma parecchio tempo fa..).
Comunque, ha vinto IL POTERE, I POLITICI, di cui la SINISTRA
ne fa parte.
E ha perso LA GENTE, noi..
Strano non dovrebbero essere la stessa cosa.


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Pietro Buttiglione

 

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe
distinguersi
dal centro destra ?.

categorie in fase di superamento dx&sx!!!
prevalgono le singole svariate lobbies(ed i partiti-specie i piccoli-
altro non
sono che ormai lobbies, qualcuna di se stesso in prima persona=FI...)
QUINDI:
il vero problema e' <creare> una <wrtsgdgd> che sfugga a qs. criterio...
Di Pietro ha qs. in testa(ma gli tagliano le gambe....)
ma se non si caspisce questo si restera' a gestire solo <se stessi>
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo
questi referendum ?

perso tutti nel senso della disaffezione...
vinto la battaglia FI ma la guerra???????????
spariscono Radicali&Segni...
vinto la CIA che vuole un'Europa litigiosa e divisa..
vi basta??

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Massimo D'Angeli

 

 

 

domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo questi
referendum ?

ITALIANI : PECORE E PIAGNONI ?

Sette crocette su un foglio: questa era la fatica richiesta.
Ho fatto 70 Km di auto per votare i referendum, in viaggio ho sentito i dati
dell'affluenza: alle 19.00 era di circa il 20 % . Sono andato a votare ugualmente.

Molti cittadini italiani hanno una forte e pronta tendenza a lamentarsi: dei problemi
sociali, della disoccupazione, o direttamente dello Stato. Si lamentano dei governi che
durano 8 mesi; "piove, Governo ladro !" è una frase indicativa di una tendenza sempre in
atto. Si lamentano della magistratura, ma si disinteressano dei referendum appositi.
Alla comunità nazionale vengono attribuiti molti problemi che invece sono determinati
dall'azione personale: se una persona sceglie di non andare a votare, la responsabilità
prevalente è sua.

I media si indignano per la malasanità; i dirigenti dei
partiti cavalcano indignazioni e proteste: ma gli stessi media e dirigenti
auspicano che per i referendum il cittadino se ne stia a casa.
Invece nelle elezioni politiche o amministrative, media e politici non sottolineano
con tanta ossessiva insistenza l'ipotesi di astenersi dal votare. Queste sono delle
scelte.
C'è molta differenza di atteggiamento: in pratica media e dirigenti desiderano che gli
italiani votino i partiti ma
che non facciano scelte autonome. Grottesche erano su "Televideo-Rai" le indicazioni di
come votare ai referendum dei 35 partiti, grottesca l'esultanza dei giornalisti alla
grande passività degli italiani.

I dati su questo referendum dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che molti italiani hanno
imparato principalmente a lamentarsi, senza sforzarsi di fare ben 7 crocette su un foglio.
Se tra i 7 referendum ce ne fosse stato uno con risvolti diretti nella vita quotidiana
l'esito sarebbe stato simile; se ce n'era uno con scritto "vuoi abrogare tutte le tasse
?", la maggioranza ugualmente non avrebbe votato. Forse sarebbe andata meglio abbinando
l'ennesima lotteria o la possibilità di un miracolo.

Molti italiani sono pronti a incatenarsi, a fare scioperi, a piangere in TV e a dire
"tengo sei figli ch' hann' a magna' ", a mostrare il degrado delle loro città. Quanto
più stanno male, tanto meno vanno a votare. Preferiscono lo sfogo
immediato all'azione e all'impegno.

Gli italiani si indignano, molto poco, per il fatto che non sono trattati da persone
civili; preferiscono riempire gli stadi, le piazze delle superstizioni e dei miracoli,
e le ricevitorie del Lotto; preferiscono sottomettersi al leader di partito o di
religione, purché sia qualcun altro a dire cosa è bene e cosa è male,
purché loro non siano gli attori della propria vita: "io non faccio politica " .
Ma sono loro stessi a comportarsi proprio nel modo più idoneo a non essere trattati da
persone attive e civili; si adeguano a quello che la cultura si aspetta da loro:
passività. Subiscono passivamente quello che viene deciso da altri.
E anche il tipo di religione diffuso oggi (in cui si delega ad altri la propria vita, in
cui l'etica non è autonoma ma proviene da altri) ha forti effetti nel modo di sentire, e
favorisce questo atteggiamento di delega, di
passività e di irresponsabilità: "tengo famiglia ... ma non mi sforzo di fare 7 crocette".
Sembra che a Crotone l'affluenza alle 12 sia state intorno al 2%, a causa di una
processione in città.

Questo atteggiamento caratteristico, composto dalla tendenza a lamentarsi e dal
disimpegno, è favorito dai media, dai poteri tradizionali, dalla cultura religiosa, ma
soprattutto dagli stessi cittadini - pecore : sono loro gli attori della loro condizione.

Vista la situazione, la prossima volta che vedremo un gruppo di disoccupati, o le
"vittime" del 98° governo in 60 anni, o degli italiani lamentarsi, si può sottolineare
anche questa passività; essa è favorita dai politici, dal governo, dai media, eccetera, ma
l'unico che consente di praticarla è l'individuo stesso. "Chi è causa del suo mal, pianga
se stesso".

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Davide

 

Rispondo .

Domanda 1:
Non ritengo positivo che chicchessia gioisca del fallimento dei referendum .
I nostri soldi sono stati spesi per nulla , se il quorum non viene raggiunto
..
E proprio dai partiti di sinistra ci si aspetterebbe un più attento riguardo
verso gli sforzi del popolo dei lavoratori , che si sa essere quello che più
duramente sopporta di pagare le tasse per nulla .
Più intellignte sarebbe stato chiedere di votare no.,
Domanda 2 :
Chi ha vinto è la solita classe politica che non vuole che le cose cambino ,
perchè a loro stanno bene come sono .
Chi ha perso sono coloro che pagan i referendum e chi li promuove .

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roberto de falco

smettendo di privatizzare tutto , difendendo la scuola pubblica,
sopprimendo il ministro della pubblica istruzione che sta riuscendo a fare
piu' danni della iervolino. ridateci la dc che era piu' a sinistra dei ds.


in questo referendum ha vinto il popolo non votando tutte le truffe della
bonino e dei ds e di alleanza nazionale.

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fbf

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.

Il referendum era basato su quesiti e tesi insostenibili, tanto che tra i pochi
partiti che hanno chiesto di andare a votare c'erano anche molte richieste di
no.

domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo questi
referendum ?

Credo che abbia vinto l'intelligenza degli italiani. Hanno perso i radicali e la
loro voglia di cambiare, indipendentemente da cosa e disinteressandosi se il
cambiamento porterebbe dei miglioramenti o meno. Ha vinto la voglia degli
italiani di ottenere un cambiamento serio e migliorativo, non una riforma fatta
così, tanto per far qualcosa.

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Roberto Marchesini

Un saluto a tutta la redazione.
domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe
distinguersi dal centro destra ?.

Passaparola!
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo
questi referendum ?

Hanno perso un pò tutti. I cittadini, che hanno preso atto, con la rinuncia
al voto, che non sono proprio proprio sovrani; hanno votato per tanti
referendum, opportuni o inopportuni non importa, ma il risultato dei
referendum è stato sempre più spesso disatteso. A un certo punto chiunque si
stanca di una farsa.
Ha perso la sinistra, che, legata ancora ad un mondo utopico, si è
dimenticata della concretezza delle persone; confidare nel raggiungimento
del quorum significa non avere il polso del sentire dei cittadini.
Ha perso pure il centro - destra. I referendum avevano uno stampo liberista,
erano stati appoggiati da Fini... questo modello è stato bocciato dai,
pochi, votanti.

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Alberto Trevisan

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe
distinguersi dal centro destra ?

Sinceramente ritengo il comportamento dei vari schieramenti politici
assurdo. Il disinteresse nei confronti del denaro pubblico, quindi di tutti
noi, e' a dir poco sprezzante. I 700 miliardi spesi per questi referendum lo
dimostrano e lo dimostra ancor di piu' il fatto che da piu' parti, sindacati
compresi, sia giunto "l'ordine" di non recarsi alle consultazione e di farli
fallire per la mancanza del quorum. Cio' dimostra pure una grande ignoranza
verso tale sistema democratico. Il non recarsi alle urne non e' come votare
"no", poiche' lascia liberi di ripresentare gli stessi quesiti dopo il tempo
necessario a raccogliere le 500.000 firme, al'incirca un anno. Se invece
avesse raggiunto il 50% + 1, e quindi si fosse ottenuto un esito valido,
sarebbe dovuto trascorrere un tempo non inferiore a cinque anni per poter
ripresentare il medesimo testo. Spero vivamente che il centro sinistra
abolisca, come in tutti i paesi civili non esiste (la svizzera), il quorum
necessario affinche' i referendum possano essere ritenuti validi per
costringere ad andare a votare o altrimenti sara' una minoranza a decidere
per la maggioranza.
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo
questi
referendum ?

Non desidero entrare nel merito del si o del no, ma ritengo che i soli ad
aver perso siano stati gli italiani che dimostrano di essere degli individui
pilotabili da questo o quello schieramento politico solo perche' vi
appartengono, e non "liberi pensatori" capaci di distinguere, all'interno
del loro partito, le decisioni giuste da quelle fortemente discutibili, che
mirano alla cancellazione di un loro diritto, quello dell'istituto
referendario. Si rendono quindi sempre piu' necessarie delle regole molto
restrittive in relazione all'informazione da parte dei mass media, per
evitare tale tipo di apatia cronica e per impedire che il "popolo sovrano"
diventi una massa di elementi neurovegetativi.

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antonio pancari

 

Il 21 maggio 2000 è stata un'ennesima amara giornata per la politica
italiana e per gli italiani tutti.
Nessuno ha vinto e tutti hanno perso, soprattutto il popolo italiano che ha
nuovamente dimostrato disinteresse e sfiducia.
In merito alla sfiducia però, mi chiedo se non sarebbe più giusto dire che
la maggior parte delle persone sanno dare giudizi affrettati e scontati ma
non hanno la minima voglia di cambiare le cose.
Non ha vinto chi si è pronunciato per il si o per il no per ovvie ragioni,
ma non ha vinto nemmeno chi ha invitato il popolo a non votare.Le partite si
vincono solo giocandole!
Non ha vinto Berlusconi che di partite se intende o almeno dovrebbe!
E nemmeno bertinotti che è abituato a lottare.E che dire di coloro i quali
sono scesi in campo per arrivare a votare ed è bastata una crisi di governo
per mettere in secondo ordine ciò che "appariva" prioritario?
Apparire è un termine che si addice alla politica di questi tempi!
Ma servirebbe anche che chi appare sia anche in grado di mantenere coerenza
e soprattutto che questo appaia chiaro agli occhi di chi non sa o non ha i
mezzi per sapere.

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fabione

 

1) Bertinotti non può essere identificato con la sinistra, anche perchè il
centro sinistra è andato tutto a votare. Inoltre è l'unica persona che si è
comportato in coerenza con quello che ha sempre detto. Al contrario
Berlusconi che nel programma di governo da lui presieduto aveva gran parte
delle soluzioni referendarie, ordinando ai suoi elettori di non andare a
votare, ha ammeso di non credere nel suo programma di governo, peraltro
fallito.


2) Direi che oltre a tutti noi che abbiamo perso un bel po' di soldi e
credibilità internazionale, in questo referendum Berlusconi è colui che ha
perso, ma più che mai i perdenti sono i nostri figli al primo, secondo o
terzo voto che hanno ulteriormente consolidato la loro disaffezione alla
politica. Questo è sicuramente il fatto più grave: i nostri politici, per
raggiungere una qualche decisione, saranno costretti in futuro ad abbassare
i cuorum portandoci ad una antidemocrazia poichè le nostre sorti saranno
decise da quei pochi e assidui frequentatori delle urne che faranno casì il
buono e il cattivo tempo.
Cordiali saluti,

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Elio Bontempo

 

Gentile redazione Namir,
faccio seguito alla Vs richiesta inviandovi l'articolo scritto da un
docente mio amico; l'articolo è tutt'ora inedito.
LA SAGRA DELL'IGNORANZA

VINCE IL COMPROMESSO STORICO E PERDE LA COSCIENZA CIVILE

Era davvero pretendere troppo che i figli dei giudizi e dei voti in
sessantesimi si leggessero 12737 caratteri, quante erano le lettere delle
sette schede dei referendum, per effettuare una scelta oculata della
risposta da dare ai sette quesiti. Nell'epoca in cui si sa leggere poco e
si
legge ancor meno era una follia sperarlo. Certo tutti quei politici, che
da
anni chiamano i cittadini a sottoscrivere la richiesta di una caterva di
quesiti referendari, se sapessero leggere le cifre dell'affluenza alle
urne
delle ultime tornate, in cui si sono presentate ai cittadini tante schede
da
aprire e da esaminare, avrebbero dovuto accorgersi della disaffezione
progressiva dal voto. Essi, invece, continuando a fare gli struzzi, hanno
proseguito nell'esercizio della sopportazione da parte dei cittadini, che
infine hanno dimostrato, rifiutando le urne per circa il settanta per
cento,
di essere saturi. L'ebetismo dei politici ha mostrato la pericolosita'
della
misura raggiunta la sera del 21 Maggio scorso, quando in tanti si sono
mostrati soddisfatti di una cosi' scarsa affluenza alle urne. Puo' dirsi
logica la soddisfazione di Berlusconi e dei suoi, se, per non far passare
il
quesito sull'eliminazione della quota proporzionale nell'elezione della
Camera dei Deputati, hanno affossato anche gli altri sei quesiti, che
rientravano tutti nelle loro linee programmatiche, invitando i loro
seguaci
a non andare alle urne? Era giustificabile una malcelata soddisfazione dei
rappresentanti di AN, che, non potendo invitare i loro elettori a non
recarsi al voto, perche' essi stessi erano stati tra i promotori di questa
tornata referendaria, hanno badato bene a non sollecitare la
partecipazione,
giustificando il proprio atteggiamento con l'assurda affermazione che il
referendum era divenuto una bandiera della sinistra? Puo' giustificarsi
una
legittima soddisfazione dei rappresentanti del redivivo occasionale
"Compromesso Storico", Rifondazione da una parte e l'arcipelago degli ex
democristiani ed ex socialisti, che si ritrovano nello schieramento di
centro-sinistra, i quali festeggiano la conservazione dei risultati della
loro politica parlamentare dei decenni scorsi per il mancato
raggiungimento
del quorum? Non si accorgono che la loro effimera soddisfazione poggia
sulle
ceneri della coscienza civica e democratica e sul pericolo che il
deleterio
esercizio della delega sta per cedere il posto a un piu' esecrabile totale
disinteresse dei cittadini per la politica, che rischia di essere affidata
nelle mani di pochi spregiudicati affaristi? Se "Democrazia e'
partecipazione", come cantava Giorgio Gaber qualche decennio fa, la scarsa
affluenza alle urne del 21 Maggio ne annuncia di certo l'agonia e
occorrera'
un buon medico, che non si vede nell'attuale scena politica, per sottrarla
a
una prossima morte, di cui dovranno essere ritenuti responsabili tutti
coloro, che con le loro azioni politiche e con i loro consigli al non voto
hanno incuneato nell'animo dei cittadini la disaffezione per la politica e
per la manifestazione della propria volonta' in occasione delle troppo
frequenti chiamate alle urne.

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Bruno Montaguti

 

Ritengo sia necessario dare un’unica risposta articolata, perché sono parte integrante di un unico e gravissimo problema che oggi colpisce il nostro Paese.

Sono profondamente convinto che a perdere, dopo questi referendum, sia stato il popolo italiano nel suo insieme, tanto aveva già perso ancora prima di disertare le urne. Hanno perso gli onesti lavoratori che, quotidianamente, producono ricchezza per il paese e hanno visto sprecare quella parte consistente che lo stato gli estorce, sotto forma di tasse (che spesso sono veri e propri balzelli), in un inutile (e questo si sapeva già ancora prima di iniziare) tornata elettorale voluta da alcuni politici che altrimenti si perderebbero nell’anonimato del parlamento italiano e usano questo sistema per mantenere una briciola di notorietà.

Ha perso quella simpatica donna anziana che voleva che io, presidente del suo seggio, votassi al posto suo. Quando le spiegai che non potevo, speditala in cabina, approfittando del mio impegno con altri elettori, ella sottovoce attirò l’attenzione della mia segretaria e in perfetto dialetto modenese le chiese di entrare nascostamente con lei nella cabina e votare al posto suo. La scena, per noi che l’abbiamo vissuta, è stata divertente, ma notevolmente significativa.

Alla fine non so cosa abbia votato quell’anziana signora, ma sicuramente era terribilmente confusa, come una grossissima parte dell’elettorato italiano: non capiva perché, e per cosa, si dovesse votare.

Ho perso io due volte: la prima come elettore perché non mi fregava niente del voto, tanto sapevo che il quorum non sarebbe stato raggiunto, se ho votato è stato esclusivamente per esercitare un diritto che ritengo sacrosanto. La seconda come presidente che, dallo spoglio, ho visto quadruplicare le schede bianche infilate nell’urna da elettori che in altre occasioni si sono sempre pronunciati, questo a riprova del disinteresse per i quesiti tra l’altro a detta degli elettori stessi assolutamente incomprensibili.

Hanno perso le altre decine di migliaia di presidenti e segretari di seggio e tutti gli scrutatori che hanno inutilmente prestato servizio nelle sezioni. Hanno perso quelle decine di migliaia di poliziotti che hanno sorvegliato le sezioni, hanno perso tutti quei funzionari dei comuni e delle prefetture che hanno svolto lavoro straordinario inutile.

Hanno perso tutti coloro che hanno dedicato parte del proprio tempo per votare, e hanno perso tutti quelli che hanno disertato le urne.

Chi ha vinto?

Chi ha usato le leggi per promuovere una marea di referendum, che si sapeva già che non sarebbero stati votati, ma servivano soltanto a far incassare quattrini a coloro che traggono lauti guadagni dal loro svolgimento (il paese è pieno di lobby).

Ha vinto una parte della classe politica attualmente in lotta per conquistare quote di potere, ma assolutamente indifferente alle esigenze reali del nostro Paese.

Seguendo le varie dichiarazioni dei leader politici, dopo i risultati refendari, ho notato che uno solo è stato onesto e lucido nell’analisi di quanto successo. Parlo di Mario Segni, (volutamente non uso il termine onorevole perché oggi ritengo che nessun parlamentare lo meriti), il quale giustamente ha osservato che l’astensione sta ad indicare la totale sfiducia del paese nell’attuale classe politica italiana.

Nella precedente campagna elettorale, legata alle regionali, non udii un solo leader politico presentare un valido progetto, ma sentii solo accusare gli avversari politici d’inettitudine al fine di giustificare indirettamente il diritto ad essere votati. Onestamente ritengo che siano stati eletti coloro che hanno meglio saputo diffamare gli avversari politici.

Le dichiarazioni di quanti hanno predicato l’astensione sono ridicole. La gente ha disertato le urne non per i loro suggerimenti, ma perché nauseata dalle farneticazioni dei troppi Pulcinella titolari, oggi, di un seggio vuoi alla camera o al senato. D’altronde che la classe politica italiana sia ormai un corpo estraneo al paese si è capito da tempo, l’episodio più significativo è stato il comportamento dei politici nostrani sul caso Craxi, durante la fase finale della sua malattia e subito dopo la sua morte.

Prima di addentrarmi nel merito vorrei precisare che Craxi fu condannato da un tribunale per avere intascato soldi provenienti da finanziamenti illeciti (se ricordo bene) e, questo, è reato da codice penale. Ora qualsiasi persona condannata da un tribunale italiano o è vittima di un errore giudiziario, oppure è responsabile del reato ascrittogli, qualunque sia il nome che porta o l’attività svolta prima della condanna. Su questo non ci piove.

Io non so se Sofri sia innocente o colpevole, ma so che pur dichiarandosi una vittima non è fuggito, non si è dato alla latitanza e ha affrontato la condanna inflittagli, dimostrando quella dignità che chi fugge non possiede.

Onestamente ho rispetto per quest’uomo e per la sua scelta, ma non ne ho per chi condannato per aver violato quelle stesse leggi da lui emanate, si è dato alla latitanza: ma la latitanza rappresenta l’arroganza del potere e il disprezzo per la legge.

Posso capire i familiari del latitante per le dichiarazioni fatte, ma non certo quelle dei politici che durante la fase finale della sua malattia chiedevano a gran voce un trattamento che non avrebbero chiesto per nessun altro italiano latitante, nelle stesse condizioni di salute, riprova che non tutti sono uguali di fronte alla legge: il politico è una razza a parte.

Nella classe politica italiana c’è chi pretende che sia riabilitato per i suoi meriti e, per questi, perdonati i suoi errori, senza pensare che ciò che di buono fece come presidente del consiglio fu soltanto il suo dovere perché pagato con i soldi dei contribuenti, e non con uno stipendio da fame, come quello di tanti onesti lavoratori.

Egli poté intascare soldi provenienti da finanziamenti illeciti, proprio per la sua posizione. Questa è un’aggravante che annulla i meriti acquisiti durante lo svolgimento delle proprie funzioni.

Il fatto che la classe politica, nel suo insieme, giudichi il suo reato soltanto un incidente di percorso e niente più, dimostra come essa ormai non sia più in sintonia col Paese reale e, con quanta arroganza si sia installata su di un piedistallo e da lì si ritenga al di sopra delle leggi che essa stessa ha emanato.

Il fatto che personaggi sia di destra che di sinistra cavalchino l’onda del disinteresse politico rientra nel gioco delle parti teso a conquistare maggior peso all’interno delle rispettive coalizioni politiche, sempre nel totale disinteresse delle reali esigenze del nostro Paese: in questo, destra e sinistra hanno comunione d’intenti. Infatti, non ho mai sentito un politico parlare dell’esigenza di giungere alle alte cariche costituzionali con spirito di servizio, ma parlarne solo in termini di potere da raggiungere e da esercitare. Soprattutto da conservare a tutti i costi.

Questi i motivi per cui oggi c’è l’impossibilità di realizzare riforme. Basterebbe solo un po’ di buona volontà per realizzarle, ci vorrebbe quello spirito di servizio che ai politici nostrani manca completamente; raggiunto il potere l'interesse personale prevale su tutto, e le divergenze sulla scelta del modello maggioritario sono solo un pretesto per non cambiare.

D’altronde un giorno, parlando di politica con un tizio, mi sentii dire che oggi entrano in politica soltanto gli eroi, gli stupidi e i poco onesti, precisando che eroi non n’esistono praticamente più, e che gli stupidi non arrivano nemmeno alla carica di sindaco. Questo singolare punto di vista mi sorprese, ma seguendo l’evoluzione della politica nel nostro paese da trent’anni a questa parte, avendo visto praticamente di tutto, compreso un presidente del consiglio affermare che il parlamento non lo lasciava lavorare e che se non ci fosse sarebbe stato meglio, erigersi successivamente a strenuo paladino della democrazia, sono giunto alla conclusione che oggi i nostri politici pensano innanzi tutto al proprio tornaconto personale, successivamente a quello del partito o schieramento che lo ha collocato in tale posizione. Resta chiaro che a questo punto non c’è più spazio, né voglia per fare anche i reali interessi del nostro Paese.

 

 

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Anastasio

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.

A parte il fatto che "cavalcare la disaffezione" e specialmente in materia
di referendum, è sempre stato (hainoi ...) troppo facile.
Io focalizzerei innanzitutto -e per bene- tale questione, anche per i molti
risvolti negativi che detto problema ci provoca (tradotto in soldoni!)

Da premettere che "il referendum" è uno strumento _importantissimo_
che il cittadino ha a sua disposizione, per far valere le propria idee,
allorchè
un parlamento "svuotato di fatto" dalle sue capacità di legiferare, non
riesce
a rispondere adeguatamente alle necessità costituzionali, o tenta (con
particolari accordi e pastette) di far passare "decreti e decretini"
assurdi,
che la cittadinanza poi, paga sulla propria pelle, in termini di
vessazioni!

Quando si parla di referendum, ci si riferisce (etimologicamente parlando)
al fatto che "il cittadino sovrano" viene chiamato, PER RIFERIRE la propria
opinione ... (infatti, referendum vuol dire esattamente "da riferire")
opinione
che valutando le questioni poste sul tappeto, potranno essere solo SI o NO
e non chissà, oppure che me ne frega a me!

E questo, non è solo un DIRITTO del "cittadino sovrano" ma anche un giusto
e sacrosanto DOVERE ... quindi, a mio modesto avviso SOLO COLORO
che sono andati "a riferire" la loro opinione, hanno effettivamente
esplicitato
questo "diritto-dovere" e quindi solo LA LORO OPINIONE, doveva essere
giustamente considerata; non riesco proprio a capire, il perchè, dobbiamo
trovare altri significati, a questo "chiarissimo" termine della n/s lingua
italiana!

Oltretutto, se consideriamo non raggiunto "il cuorum", per determinare la
validità di questo voto referendario, e quindi per avere una "capziosa"
giustificazione adatta ad invalidarlo, diamo VOLUTAMENTE e senza
possibilità di appello, dell'imbecille, a tutti coloro che hanno compiuto
il loro dovere!

E gli diamo dell'imbecille due volte, anche perchè con quella scheda
azzurra consegnataci tramite il Ministero della Sanità, viene sancito
(in aperto contrasto con quanto sopra) che in questo caso, ha diritto di
validità solo il SI o il NO ... qualunque altra risposta, verrà interpretata
come SILENZIO ASSENSO ....
Banale ma altrettanto reale, questo è il solo modo che conoscono
i nostri politici, per "turlupinarci quotidianamente" e per defraudarci
di tutti quelli che sono i nostri più sacrosanti diritti!

Ora che Berlusconi e Bertinotti applaudano e festeggiano a questa
"vittorria di pirla" lo posso anche capire ... mi auguro solo che si
soffochino in questo brindisi ... o che alla meno peggio, spendano
quel poco che resta, della loro inutile esistenza, in supposte,
generosamente approvate, dal LORO Ministero della Sanità !!!
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo
questi referendum ?

Secondo me non ha vinto proprio nessuno, ma sopratutto hanno perso
gli Italiani in toto ... e fra questi, sopratutto coloro (fra i quali il
sottoscritto)
che credono e che sperano, di poter migliorare il sistema, e che quando
vengono chiamati a dare la loro opinione, non si tirano mai indietro, anche
perchè sanno, che per realizzare QUESTA REPUBBLICA molti hanno
dato il loro sangue .. e non si sono tirati indietro, quando hanno sentito
che era importante il loro sacrificio !!!

La mia opinione più spassionata ?
Con questo referendum, abbiamo dimostrato
che per "menefreghismo" ci si puo dimenticare,
perfino dei n/s ricordi, più cari e più sacri ... ;o((( (sigh)

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Angelo Moreschini

Domanda 1:
nella attuale organizzazione politico/legislativa italiana credo che l'uso
dei referendum dovrebbe riguardare solo argomenti di interesse non marginale.
Quindi potrei dire che nel caso attuale ritengo giusto solo il referendum
sulla legge elettorale, per la quale deploro l'assenteismo, mentre per gli
altri referendum potrei essere abbastanza indifferente.
In base alla premessa fatta non c'e` da differenziarsi in nessun modo dalla
destra, e ritengo che al risultato del referendum non debba attribuirsi
alcun significato politico.

Domanda 2:
Le questioni legislative di poca rilevanza per quanto mi riguarda (e come
ho gia` detto) dovrebbero essere di competenza del parlamento e non
direttamente del popolo, altrimenti stiamo freschi....
Invece per quanto riguarda la legge elettorale col fallimento del
referendum ritengo che abbia perso il popolo Italiano che continuera' ad
essere organizzato malissimo, e ad essere coinvolto nei litigi di palazzo,
ed a pgare per questioni "... di cui non gliene potrebbe interessare di
meno...."

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Umberto Amato

Domanda2
Nessuno ha realmente vinto o perso, ma chi relmente si sente, ne' di
destra o sinistra o centro, ma semplicemente italiano e come tale pagante le
tasse che ci hanno permesso di perdere troppi miliardi in un solo giorno,
miliardi che in mano ad un buon cervello, avrebbero dato vita a tanti sogni
che aspettano di essere realizzati.

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MARCO SARAGA

 

 

SALUTI ALLA REDAZIONE ,
ALLEGO LE RISPOSTE AI QUESITI SUI REFERENDUM ,GRAZIE PER L'INVITO A
PARTECIPARE ALLA DISCUSSIONE E A PRESTO .
SALUTI : MARCO SARAGA
domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.

PRIMA DI TUTTO VOGLIO METTERE L’ACCENTO SUL MOTIVO DELL’ASTENSIONISMO , A MIO PARERE UN 64% DI ASTENSIONISMO NON SI è VERIFICATO PER DISINTERESSE ALLA POLITICA , UNA PARTE LA PASSO MA IL RESTANTE SI è ASTENUTO PER MOTIVI POLITICI , PER FIDUCIA AI PARTITI CHE FORMAVANO IL COMITATO DEL NO E PER RAGIONI INTERPRETATIVE PERSONALI . LA SINISTRA IN GENERALE , HA MOLTE DIFFICOLTA A DISTINGUERSI DALLA DESTRA , IN QUESTI ULTIMI ANNI HA CONDOTTO UNA POLITICA LIBERISTA , FACENDO PASSARE PROVVEDIMENTI CHE IN PIENA ERA DEMOCRISTIANA NON SI AVEVA IL CORAGGIO DI MOSTRARE IN PARLAMENTO , PER LA PRESENZA DI UN FRONTE OPERAIO BEN ORGANIZZATO. RIFONDAZIONE è UN DISCORSO A PARTE , HA MOLTE PECCHE , BEN LONTANO DALL’ESSERE UN PARTITO INTEGRALMENTE MARXISTA - LENINISTA , MA CI PROVA , VALE A DIRE CHE IL SUO IMPEGNO è DI TIPO SOCIALE , DI CLASSE , PERCIò LA SUA INTERPRETAZIONE DEI REFERENDUM è STATA L’UNICA REALISTICA , OSSIA UNA SERIE DI COLPI CONTRO I DIRITTI DEI LAVORATORI ( REFERENDUM SUI LICENZIAMENTI) E CONTRO LA DEMOCRAZIA NEL NOSTRO PAESE ( REFERENDUM SUL MAGGIORITARIO).

LA SINISTRA DOVREBBE CONDURRE UNA POLITICA CHE INTERESSI LE CLASSI SUBALTERNE ( EVOLUZIONE DEL CLASSICO PROLETARIATO) E DIFENDERE LE CONQUISTE SOCIALI CHE ANCHE PERSONE COME QUELLE CHE SONO ADESSO DEI DS HANNO CONTRIBUITO, NEGLI ANNI PASSATI , A COSTRUIRE. LA CORSA AL CENTRO , AL LIBERO MERCATO , NON GIOVA AL POPOLO , SEMPRE PRONTO A PAGARE PER L’OCCHIO MIOPE DEI SUOI RAPPRESENTANTI , MA AL PADRONATO E ALLA COSTRUZIONE DELLA SOCIETA LIBERISTA INTEGRALE , UN RITORNO AL MEDIOEVO, ALLA SOCIETA DELLE BARBARIE.

domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo questi
referendum ?

COSA DEVO RISPONDERE? HA VINTO IL BUON SENSO , AIUTATO DA UNA BUONA DOSE DI FORTUNA . HANNO VINTO GLI OPERAI E I LAVORATORI IN GENERE , UN Po’ Più PROTETTI DALL’ARBITRIO DEI PADRONI-DATORI DI LAVORO , HA VINTO L’EQUA COMPETIZIONE POLITICA , SPAZZATA VIA DA UN’IPOTETICA VITTORIA DEL MAGGIORITARIO . L’ABBIAMO SCAMPATA BELLA ANCHE QUESTA VOLTA .

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Serena Sangiorgi.

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'

stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.

Non ho trovato una risposta facile a questa domanda. E anche questa che
mi sento di dare adesso non so quanto possa piacere, perche' puo'
sembrare fuori moda. La risposta l'ho trovata a teatro, al Socrate di
Cerami recitato da Proietti. Uno spettacolo intenso, pieno di
significato, che mi ha fatto toccare con mano il senso del teatro antico
riproposto ai tempi di oggi: impegno, impegno a 360 gradi, quello che
sconfina continuamente dal privato al pubblico, che diventa quindi piu'
che "politica" una visione del mondo e del proprio posto in esso. E
coerenza con questa visione, e forza di starci dentro.
"Le parole significano": detto in teatro, questa frase ha un doppio
rimando: politico appunto, relativo al testo recitato, che parla della
coerenza della scelta personale di Socrate e delle sue conseguenze nella
vita ateniese; ed anche un rimando alla potenza del messaggio che il
teatro puo' trasmettere, immutato nei millenni alla faccia del computer
e del mondo virtuale. E anche, appunto ma piu' sottile, un rimando alla
"politica dell'immagine" come teatro della politica e politica fatta
teatro...con "noi" come pubblico.
Impegno, coerenza, e fischi del pubblico se lo spettacolo non piace.
Direi che la vicenda dei referendum si puo' benissimo spiegare in questo
modo. Ma bisogna saperlo, che esiste questa chiave di interpretazione: e
quindi, da brava bibliotecaria, invito tutti a vedere questo Socrate, e
a leggere quello che vi sta dietro...i commenti del pubblico uscendo
erano molto interessanti: "Ma guarda, duemila anni fa succedevano le
stesse cose di adesso!" "Sembra di essere al giorno d'oggi". Certo,
l'autore del copione e' un nostro contemporaneo, ma leggere l'Apologia
di Socrate, o il Critone, tenendo acceso un telegiornale in sottofondo
fa lo stesso effetto...
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo questi
referendum ?

Questa domanda mi pare mal posta, perche' parte dal presupposto,
abbondantemente pompato dai media, che per il referendum ci dovesse
essere per forza un vincitore e uno sconfitto. Ma non sono elezioni!
Finche' ci si presta a questi giochetti certo che qualcuno dira' "ho
vinto" ma siamo noi che non dobbiamo abboccare. L'unica cosa certa di
queso referendum e' la bassa affluenza, che a mio modo di vedere
significa una sola cosa, come ho gia' detto: la gente e' stanca di
sentirsi tirare per la giacca ad ogni passo. La politica sta diventando
troppo simile ad una vendita di enciclopedie porta a porta.

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Pierluigi

 

Il giorno ventuno Maggio di quest'anno non sono solo stato spettatore passivo dell'andamento del referendum. Ero lì in un seggio del mio Comune, perché mi avevano nominato scrutatore. Al di là della tristezza e della noia che abbiamo provato nel vedere come altri miliardi sono stati spesi inutilmente, ho avuto la sgradevole sensazione di aver trovato una maggioranza di risposte "SI" al referendum n. 6. Quello sui licenziamenti. Per fortuna la tendenza nazionale è stata in negativo. Mi sono chiesto allora... "ci stanno provando"... "plagiano la mente delle persone"... "assurdo, ci facciamo male da noi stessi".
Non credo che questa volta ci siano vincitori. Né Bertinotti, né Berlusconi. Ho soltanto l'idea che oramai le persone cerchino di farsi male da esse stesse. Nessuno si rende conto di che cosa si fa, nessuno si rende conto di cosa si dice. La politica si sta allontanando dalla vita reale e le persone si fanno mettere idee in testa dal primo che capita. Non votare è anche un diritto, ma portare avanti una lotta politica affinché non si vada a votare è un dramma.
Il risultato del referendum non permette di stabilire vinti e vincitori, ma come al solito la classe politica interpreta come vuole.


Destra e sinistra sempre più simili? No, non credo. Penso piuttosto che la sinistra non abbia più idee. Da un lato c'é Bertinotti legato ad un movimento che esprime e mantiene i "toni" rossi della politica. Dall'altro (da Veltroni a Mastella) manca l'identità. Diversamente dalle altre persone, io credo che la colpa di tale situazione non sia tutta della sinistra. Purtroppo ci sono l'economia europea di Maastricht e l'economia mondiale della globalizzazione che vogliono governare le persone e le persone non hanno strumenti forti per contrattare con loro. La politica, la giustizia, il sindacato, le associazioni dei consumatori non sono ancora internazionalizzate e quindi sono incapaci di controbattere le forze multinazionali. Spero che Bertinotti e i cugini dell'Ulivo si accorgano di questo e si rimettano a lavorare insieme per ricostruire una difesa internazionale più forte a tutela dell'uomo.

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Stefano Cattaneo.

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe
distinguersi dal centro destra ?.

una possibilità sarebbe stata ad esempio, chiedere l'astenzione sugli altri
sei referendum, e il no su quello dei licenziamenti. Ma, ci sarebbe stato il
rischio che la destra facesse altrettanto, invitando a votare si, su quel
referendum, e magari vincendo. Credo quindi abbia fatto bene Bertinotti a
non rischiare, se la destra fa una cosa utile, inutile volersi distinguere:
Ricorderò una frase di Churchill in risposta a chi lo criticava per essersi
alleato con Stalin: "Se Hitler, dichiarasse guerra all'inferno, mi alleerei
subito con il diavolo". Credo che valga anche per Berlusconi.
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo
questi referendum ?

A vinto la ragionevolezza e la pigrizia. Una buona cosa sarà quando la
sinistra potrà difendere la democrazia, la giustizia, il lavoro, a viso
aperto con il no, senza allearsi con il menefreghismo nazionale.
Gli sconfitti sono Pannella, Bonina, e, Fini, ormai condannato a fare il
lacché a vita

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blacksheep

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.

Per quella parte della Sinistra che, fortunatamente, ancora ha una netta
coscienza di ciò che *non* è di sinistra, questa potrebbe essere la
buona occasione per dire , o per reinventare, ciò che va invece
considerato di sinistra; ovvero, se la sinistra sta attraversando una
crisi di identità, di fronte ad un mondo in continua evoluzione,
questo è il maledetto momento in cui bisogna essere attivi, trovare
nuovi modi per confrontarci con la dinamicità del nostro presente,
cosa che deve avvenire senza seguire false piste, senza lasciarci
prendere da facili e ingannevoli entusiasmi, senza cadere nel
qualunquismo omologante figlio del benessere borghese, e padre troppo
spesso di ogni sorta di ottusi fascismi, laddove non si sappia
convertire il benessere economico in diffuso progresso culturale ed
intellettuale.
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo questi
referendum ?

Non credo purtroppo che tutte le persone che non hanno votato lo
abbiano fatto perchè hanno avvertito la tremenda gravità di alcuni
dei quesiti proposti. Per il momento chi ha vinto è chi in questo Paese
ci vive; non siamo ancora in una monarchia costituzionale soggetta ad
un manipolo di figuri che del vero progresso culturale e sociale
dell'Italia se ne sbattono.

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Damiano Bortolato

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.

Berlusconi ha solo fretta di andare alle elezioni, quindi qualsiasi altra
cosa bella o brutta che sia passa in secondo piano.... (vuole battere il
ferro prima che si raffreddi!)
Bertinotti rappresenta fondamentalmente una forza antidemocratica quindi
festeggia perché il cittadino, o come direbbe lui il "popolo", non ha voluto
(o potuto) prendere una decisione, proprio come accade nei paesi
comunisti.... la cittadinanza è talmente abituata a far decidere qualcun
altro al posto suo, che non è più in grado di prendere decisioni quando ne
ha la opportunità!
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo
questi referendum ?

Ha vinto la classe politica da estrema sinistra a estrema destra e hanno
perso tutti i cittadini,
compresi quelli che sono andati al mare (anche se non lo sanno).
Alle elezioni politiche quando uno decide di non andare a votare (e ha il
diritto di farlo) significa che fa decidere agli altri al posto suo ...
(infatti non esiste quorum).
Perché non si fa lo stesso con i referendum?

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Roderigo

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe distinguersi
dal centro destra ?.

Dopo aver perso le regionali, i Ds hanno cercato incautamente una rivincita nel
referendum elettorale. Berlusconi, seguendo i consigli dei suoi sondaggisti, ha
cavalcato il prevedebile astensionismo per dare una vigorosa mazzata al governo,
anche a costo di rinunciare alla libertà di licenziamento ed alla sua lotta
contro la magistratura. Quella berlusconiana è stata una mossa d'attacco.
Al contrario, per Bertinotti la posta in gioco non era la sconfitta del governo,
ma la sopravvivenza del suo partito: sommare l'astensionismo militante
all'astensionismo fisiologico era la via più sicura per vincere. Chinuque al suo
posto l'avrebbe percorsa. Quella bertinottiana è stata quindi una efficace mossa
difensiva. Anche per questo i due non possono essere messi sullo stesso piano.
Tanto più che Rifondazione comunista è da sempre per il sistema proporzionale,
mentre Berlusconi in materia ha cambiato idea più volte. Inoltre, mentre il
mancato quorum, non corrisponde, per gli effetti che ha determinato sul piano
dei contenuti agli obiettivi di Forza Italia, l'opposizione comunista ai
referendum antisociale e antiproporzionale è stata coerente e speculare a quella
di Confindustra, che ha cercato in un colpo solo di colpire i lavoratori nei
diritti alla tutela sindacale e nei diritti alla rappresentanza politica.
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo questi
referendum ?

Il 21 maggio sono stati sconfitti prima di tutto il tentativo d'introdurre una
indiscriminata libertà di licenziamento e una concezione della governabilità
contrapposta alla democrazia rappresentativa. Hanno perciò vinto due contenuti
progressisti e sono state sconfitte prima di tutto i radicali, An e la
Confindustria. Tuttavia, a causa dell'ottusa rincorsa al centro dei Ds e
dell'astuzia berlusconiana, tutto questo è stato rappresentato come un trinfo
del centro-destra ed una disfatta dei democratici di sinistra.


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Spreafico Massimo

 

Rispondo alla prima domanda:
Io ho sempre votato a sinistra perchè ho sempre ritenuto che a parte l'
utopia comunista e la menzogna dell' ateismo, la sinistra fosse comunque più
vicina alla gente che lavora e fatica, che ha la famiglia da mantenere, che
vive degnamente del proprio lavoro e non pensa solo a far soldi, che è
libera di avere le proprie idee o la propria fede senza dover sottostare
alle ideologie o a poteri economici.
Insomma, a parte i compromessi della politica, ho sempre pensato che la
sinistra incarnasse maggiormente il mio ideale di società libera.
Tuttavia, da quando la sinistra è al governo, Prodi, D'Alema, Veltroni,
Bertinotti & Company ce l'hanno messa tutta per farmi cambiare idea, non ci
sono ancora riusciti ma senz'altro ora sono molto più diffidente.
E poi non posso sopportare alcuni dei collaboratori che quelli dei DS si
sono scelti, ad esempio Chicco Testa e la Melandri, ovvero splendidi 40enni
che non hanno fatto nessuna fatica nella vita perchè figli di papà e ora si
fanno passare per manager navigati.
La ciliegina sulla torta quelli della sinistra (se si può chiamare ancora
sinistra) l'hanno messa con il governo Amato, la cui colpa maggiore non è
stata nè quella del 6/1000 sui c/c bancari nè quella di aver riciclato
Intini, ma il fatto che Amato con la sinistra proprio non ci azzecca nulla.

Soluzione: All'Italia non serve avere la sinistra a tutti i costi al
governo. Meglio una sinistra vera all' opposizione e una sinistra finta al
governo.
Quelli sopravvissuti del centro-sinistra, al netto dei Mastella e che non
vedo l'ora torni sotto le sottane di Silvio a riformare la balena bianca con
tutti gli ex-DC , dovrebbero essere meno codardi.
Se proprio non tutti possono stare in parlamento, qualche splendido 40enne
(Veltroni, Melandi , Testa per fare dei nomi) potrebbe iniziare a lavorare
(non nelle fondazioni come D'Alema, ma in questa splendida new economy che
anche loro hanno contribuito a lavorare, la quale se non lavori in ufficio
fino alle 21:00 per sconfiggere la concorrenza del Web e del villaggio
globale, sei out, alla faccia di tutti i permessi per cure parentali tanto
sventagliati per propaganda elettorale).
Insomma quelli di sinistra devono contarsi, Bertinotti deve finire di fare
il nostalgico, la falce e martello non la usano neanche i pochi operai
rimasti, si scelgano un capo meno 'fighetta' di Veltroni (scusate il termine
ma rende bene), se sua emittenza Silvio vuole si faccia una legge elettorale
ma ciò non deve essere un pretesto per fare flanella un anno, e si vada alle
elezioni.
Se proprio l' Italia scopre di non essere di sinistra, beh tanto meglio,
lasciamo fare a Silvio, penso che tra 5 anni
ci sarà ancora abbastanza democrazia per non rieleggerlo più. Insomma
cerchiamo di avere tutti un po' piu' di coraggio.

Rispondo alla seconda domanda:
Secondo me non ha vinto nessuno perchè i referendum erano una cosa seria
prima che venissero strumentalizzati dai politici, questo gli italiani l'
hanno capito da un bel pezzo e non votano più seguendo il dettame dei
politici. Quindi non credo si possa attribuire la vittoria a Berlusconi.
A parte la parentesi del referendum di Segni, ultimo referendum serio che io
ricordi e comunque a quei tempi l'innamoramento tra italiani e politica era
esaltato dalle speranze di Mani Pulite (quante illusioni inutili), a
screditare i referendum aveva cominciato qualche anno fa' Craxi con il far
mancare il quorum sul referendum sulla caccia e da allora è stato un
continuo peggiorare.

Nessuno ha vinto, e' stata una sconfitta per tutta la democrazia perchè ora
abbiamo un strumento di democrazia in meno, dopo la figuraccia chi si
azzarda a proporne altri ?
Ma perchè i referendum non vengono posti su questioni importanti diciamo di
valore etico o costituzionale come ad esempio:
- Volete voi eliminare la legge Merlini sulla prostituzione ?
- La droga deve essere liberalizzata ? (almeno Pannella la finisce di
tediarci)
- Qualcuno ci hai chiesto se eravamo d'accordo di entrare in Europa come
hanno fatto altri paesi europei ?
- Perche' nessuno ci chiede se siamo d'accordo di accettare sul mercato i
cibi OGM ?
- Possono i gay adottare uteri o bambini ?

Chi l'ha detto che i referendum devono essere solo abrogativi ? Basta fare
una legge che introduce quelli propositivi, ah ma dimenticavo che le leggi
sono cose serie e per come siamo messi con l' immobilismo parlamentare e'
una parola fare leggi !!!
E' mai possibile che il popolo sovrano viene interpellato solo quando i
parlamentari non riesco a fare leggi ?
Interpellino gli Italiani anche su questioni più importanti, o forse il
nostro parere non interessa quanto ci sono di mezzo interessi sostanziosi.

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trinity.

 

domanda 1 - Berlusconi Bertinotti, festeggiano entrambi per il mancato
quorum referendario. Certo cavalcare l'onda del disinteresse politico e'
stato piu' facile, ma come rifondazione e la sinistra dovrebbe
distinguersi dal centro destra ?.

Come si può festeggiare per qualcosa che era scontato sin dall'inizio vista
la sfiducia degli italiani per l'appuntamento annuale referendario,in cui
,con termini incomprensibili,si chiede una risposta ad argomenti che spesso
significano di più alla singola categoria che alla massa,o che al popolo
sono indifferente.
Non la definirei,dunque, una vittoria perchè non penso che nell'astensione
al voto ci siano scelte politiche ma un reale malcontento per questo
costante bisogno di criticare quanto è proposto dal governo,non cercando la
soluzione del dialogo a fini costruttivi.
Oramai ogni tipo di votazione in Italia è privata della sua finalità
concreta ed è interpretata come una selta politica,una motivazione per
indirre nuove elezioni...Cosa può fare la sinistra ?Deve soltanto a
risolvere i problemi inerenti al paese evitando una politica che sia
semplice opposizione finalizzata non al bene del paese ,ma finalizzata alla
propria prossima canditatura ,mostrando l'immagine di un'Italia come una
nave malandata,che cambia direzione al cambiar del vento,senza una precisa
rotta.
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo
questi referendum ?

Gli italiani mostrandosi compatti nell'esprimere la sfiducia di essere
realmente ascoltati.Sconfitti sono coloro che li hanno proposti e le finanze
italiane,che ancora una volta sono state sperperate inutilmente.
Il referendum ci deve essere perchè si deve esprimere le proprie opinioni,ma
deve essere espresso in modo comprensibile,e deve realmente riguardare
aspetti importanti per la vita del paese in quel momento.

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Migliaccio Maria

 

Rispondo alla seconda domanda:
domanda 2 - secondo lei - chi ha vinto e chi ha perso realmente dopo
questi referendum ?

Non so chi ha vinto. Non credo ci possa essere un vincitore.
Posso pensare, invece, a chi ha perso: noi Italiani.
E' mai possibile che, in una società democratica quale è la nostra, alcuni
partiti possono permettersi di invitare a NON andare a votare? Io lo reputo
un fatto inammissibile. Una mancanza di rispetto verso chi ha combattuto per
consegnarci questi diritti.
Una mancanza di rispetto.

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