La
BIBLIOTECA RODARI Dov'è finito
Cipollino?
Di
Silvio Cinque
Il 27 novembre
dell'anno 2000 è stata inaugurata la nuova sede
della Biblioteca Rodari.
A presentarla con un
intervento emozionato, Marisa Spasiano l'attuale
responsabile che ha "traghettato" la
nave da via Morandi fino alla attuale struttura
di via Olcese a Tor tre Teste.
Tra le voci del coro di
Via Lepetit "Accordi e note" e la
presenza delle personalità del Comune di Roma,
gli assessori Borgna e Pantano, della
circoscrizione, il presidente Battaglia, e
dell'Istituzione, il presidente Poggiali e il
vicedirettore Caminito, si è svolta la cerimonia
che è iniziata alle 9.30 con un omaggio a Rodari
da parte di Rosi Robertazzi e Angela Grasso che
hanno animato con un gruppo di bambini
"Tante storie per giocare", e si è
sviluppata per tutto il giorno con interventi
delle autorità, giochi e rinfresco gentilmente
servito dalle hostess dell'Istituto Tecnico
Alberghiero . Ospite e madrina di eccezione la
signora Maria Teresa Ferretti Rodari, che è
venuta accompagnata dal nipote Francesco.
Parlare di Rodari
sembra superfluo e scontato per coloro che sono
cresciuti, come direbbe la collega Silvia,
"a pane e Cipollino".
In realtà chi fosse
Rodari e soprattutto perché, non sembra avere
risposte così scontate ed ovvie.
Ho chiesto ad alcuni
alunni delle 3 media, sez. F e G , della
sottostante scuola Parri.
Nunzia, Daniele, Marco,
Valentina e Stefano hanno volentieri risposto
alle mie domande.
Allora,
ragazzi. Una domanda fondamentale: sapete chi è
Cipollino?-
ho domandato sicuro di
ricevere risposte e battutine ironiche. Ma allo
sguardo smarrito dei ragazzi ho cercato di
precisare- Cipollino è il
protagonista di un libro di Rodari. Avete letto
niente di lui?-
Beh, si da bambino, mi
risponde Daniele- più che
altro quandero piccolino leggevo favole,
filastrocche. Filastrocche anche io interviene
Nunzia- Nei libri delle
scuole elementari che riportavano alcune
filastrocche, letture. - Una filastrocca facile
facile,- insisto, ottuso e
perverso. Beh quella
del cuore con la q, quella di Pinocchio. Anche
per Stefano, " nei libri
di seconda elementare specialmente: per me è
uguale. Alle elementari studiamo qualche poesia
in genere. - E attualmente
state leggendo qualcosa, magari non di Rodari.
Cosa state leggendo di bello?- Dei libri della Gaja junior
(la collana della Mondatori)- risponde
Roberta. Ma se doveste
scegliere tra vedervi un DVD o leggervi un libro. Leggere un libro ,- mi
rispondono in coro.- Ma
io ironizzo- sicuro? Mi è arrivata una nasata di
quelle
, sapete quando si dicono le bugie i
nasi si allungano e colpiscono
- No, no, ribadiscono
Daniele, Marco, Nunzia, Roberta e Stefano -
i libri. Va bene, il
libro invece del DVD. E se doveste accendere un
libro o accendere la televisione?- La televisione- e
su questo sono daccordo tutti.
Pensate che in futuro la
televisione o internet potranno subentrare ai
libri, vinceranno sui libri. Forse se le persone
lo vorranno-. Roberta
risponde convinta "che
sì" mentre per Nunzia:-
penso che dipende dalla società perché se è
più interessata a guardà la televisione o
navigà su Internet è logico che poi
sopravvalgono ai libri. - Daniele? Si potrebbero anche
unire forse Ho capito, cioè creare un
modo in cui entrambi possano coesistere. Ci venite
già in questa Biblioteca? Avete visto che
cè tutto? Ci sono le postazioni
multimediali, CD... Roberta
considera che allinizio tutto questo non
cera ed hanno dovuto aspettare.
- Per Marco
"Come ha detto Nunzia dipende dalle persone
se gli piace più leggere
- E a te, piace
più
eeh, navigà su internet!!
Le domande sono
finalmente finite quando li ho invitati a
visitare la sala multimediale presso la quale ci
eravamo avvicinati per l'intervista. I ragazzi
con sollievo si sono addentrati in un territorio
a loro più congeniale fatto di Dragonball e di
altri Hi Pop personaggi.
Ho chiesto al nipote di
Rodari, Francesco alcune impressioni sul suo
famoso zio-
Come posso dire, esordisce
Francesco, estrapolare una
cosa da un milione di cose risulta difficile. Mi
viene più facile ricordare il contesto che dire
qualcosa in particolare.
È
vissuto molto con suo zio? - Fino a
quando non è morto. Disgraziatamente è morto
che era giovane ed io avevo 27 anni. Oggi ne ho
47. -A casa era così fantasioso? -Assolutamente
sì, ma la mia frequentazione era quella tipica
del sabato e della domenica. Noi siamo lombardi e
gli zii avevano un piccola casa fuori Roma dove
andavamo per il fine settimana. E quei giochi che
ho visto fare prima alle due animatrici sono
quelli che vivevamo a casa. Che so: Ho inventato
una storia [diceva]. Questo è il
finale che ci ho messo io, voi cosa ne pensate? Era uno stimolo, una
interazione continua. Abbiamo avuto a
disposizione porte, pareti da dipingere.
Unassoluta libertà.- Montessoriana
libertà
.-
Direi di sì. In questa casa
ne abbiamo fatto di tutti i colori. - In questo
contesto quanto ha inciso la zia?- Questo mi
risulta difficile dirlo. Andiamo sul loro
privato.- No, voglio dire
anche lei ha fatto parte di questo
- Direi di
sì pèrché poi il contesto era unico. -
Quindi
è vero che poi dietro grandi uomini ci sono
spesso grandi donne silenziose ed
invisibili
-
Se non altro anche nel senso di secondarlo nelle
sue assenze. Voglio dire
lui era anche uno che si metteva seduto da parte
con un libro e non lo sentivi più per 3 ore.
Quindi pur essendo un genitore che è stato
sempre presente ha avuto però un carattere suo
di studioso e la sua propensione di estraniarsi
per la sua professione di giornalista e di
scrittore
Molte delle cose che sono derivano
da questa fortunata, devo dire, condizione
familiare.
Ed infine alla signora
Maria Teresa che sembra frastornata e felice da
tanta attenzione. Si è seduta ad un lato della
prima fila ad ascoltare le personalità che hanno
parlato ed ora sembra sollevata di ritrovarsi tra
i libri e le nuova edizioni delle opere del
marito nella stanza dedicata ai bambini.
Signora,
una semplice domanda. Probabilmente tornando a
casa dopo il suo lavoro di giornalista, di
scrittore lui aveva qualche idea, qualche idea
buona, grossa, profonda, importante che sarebbe
diventata poi il suo rapporto con i bambini, la
sua metodica, per rapportarsi con loro. Molte
delle cose che lui ha insegnato ai genitori ed ai
maestri costituiscono ancora fondative per il
rapporto con i bambini. Volevo chiederle quanto
di quelle cose che lui pensava nella sua casa
quante hanno avuto il suo contributo di donna che
gli è stata vicino per tanti anni. Cioè un
consiglio, un parere
Consigli
no, perché ero esattamente in un ambiente
opposto, in quanto sono unamministratrice,
quindi in un ambiente più pratico che però
poteva essere un aiuto. Non avevamo gli stessi
argomenti da trattare e quindi diventava più
completo il rapporto in quanto se lui mi parlava
del giornale o delle cose che scriveva io potevo
avere un modo di vedere che veniva dal fatto che
ho lavorato per qualche tempo nella
amministrazione di una casa editrice. Perciò
laiuto che posso dire di avergli dato è
averlo tolto, proprio per questa mia
professionalità, da qualsiasi fastidio.
-Quindi
le incombenze pratiche. Giustamente dietro una
grande persona si nasconde questo lavoro spesso
sconosciuto di donne che costituiscono
Abbiamo
avuto dei confronti anche pensando alle reazioni.
E questo soprattutto nei primi tempi. Nel periodo
in cui ha incominciato ad andare nelle scuole, il
critico maggiore è diventato il bambino e anche
l insegnante.
-Quindi
la capacità di ascoltare le critiche anche
quelle più feroci
Andava
nella scuola dove era invitato e poi conosceva
lambiente. Forse lì per lì inventava una
storia, oppure se laveva in mente la
enunciava alla reazione dei bambini. Quante volte
lui ha anche accettato specialmente nella
"Torta in cielo", la borgata il Trullo,
che cera questa bravissima maestra, che era
la Bigiaretti, quante volte è andato proprio a
consultarsi per vedere se un certo articolo
poteva arrivare o poteva essere capito.
-A
proposito della Torta in cielo, nel racconto
cè un impegno forte, civile e politico. Secondo
lei è bene che ci sia questa etica, questa
scelta netta precisa delleducatore.
Sì,
io penso che leducatore che ha un
orientamento, anche se è una questione
personale, è legato al problema e va visto una
questione di civiltà e di cultura. Penso che
leducatore deve dare qualcosa, il pensiero
non deve essere anonimo anche perché la persona
ha dei sentimenti. Anche se vuole, anche se ne fa
una questione un po neutra, il suo essere
viene fuori. Un conto è volerlo imporre e volere
che loro siano come lui vuole. Dare delle armi e
dare il materiale perché uno ci possa discutere
e fare anche una scelta, questo è il punto.
-A casa
era così fantasioso e magico?
Si
perché abbiamo avuto una vita un po
tranquilla, un po serena. Anche perché
dopo le ore del giornale [lUnità
n.d.r.]che era una vita di
tumulto, in un salone enorme pieno di telefoni,
quattro urli anche forti, una decina di macchine
allora, che lavoravano tutte insieme, quando
tornava a casa aveva anche bisogno di serenità
di tranquillità. Abbiamo avuto una figlia sola e
quindi
.
-Credo
che sia cresciuta con quei criteri
.
Beh
abbiamo cercato e credo che lei a sua volta ai
figli abbia dato qualcosa
Suo
nipote ha dei ricordi bellissimi. Si commuoveva
parlandone
Aveva
quattro anni quando la famiglia di mio cognato si
è trasferito a Roma. Quindi praticamente da
allora è sempre vissuto un po con noi
Signora
la ringrazio. La pubblicheremo sul prossimo
numero di Namir.
Si
però mi raccomando quando uno parla ha delle
espressioni che poi non vanno bene scritte.
Signora
non si preoccupi, andrà benissimo.
Allora
io aspetto.
Le biblioteche e scuole
dedicate all'illustre scrittore, giornalista,
poeta ce ne sono in Italia ben più di una, per
non parlare di quelle all'estero. Poi la
Biblioteca Rodari esiste da venti anni ed ha
vissuto e si è sviluppata in un contesto
difficile e particolare quale quello di via
Morandi a Tor Sapienza.
Ha resistito per anni a
furti, aggressioni, fastidi ed abusi di un
territorio difficile dove la microcriminalità,
ha caratterizzato e talvolta condizionato i
rapporti quotidiani.
Eppure la biblioteca, e
coloro che l'hanno curata e sviluppata fino alle
odierne inaugurazioni, (e Marisa è l'unica che
sia rimasta del folto gruppo iniziale) ha
resistito e si è radicata nel territorio fino a
diventare un servizio di prestito dei libri nei
locali della 7. circoscrizione, attraverso
lassociazione Antropos che curerà su
progetto 285/97 il disagio in età
adolescenziale.
Negli anni moltissime
sono state le attività e le iniziative che la
Biblioteca ha intrapreso nel territorio. La
Biblioteca si è sviluppata inizialmente grazie
al contributo della Biblionova, la cooperativa
che ha curato per due anni il patrimonio
bibliografico.
Marisa è stanca, ma
felice. Radiosa mi sorride perché sa quanto
possa comprendere il suo stato danimo la
sua soddisfazione. Domando perciò a Marisa
Spasiano, responsabile della Biblioteca
-Allora
Marisa, finalmente ce l'hai fatta. - Eh sì.
È bellissimo, non è vero?-
Certo.
E adesso cosa accade.- Adesso
qualunque cosa accada vorrei realizzare le
aspettative e le numerosissime richieste di tutte
le persone che sono venute e che continueranno a
venire in Biblioteca. Ma lo sai che per la
presentazione dei nuovi racconti di Moravia ieri
[29.11. n.d.r.] cerano 110 persone?.
Abbiamo fatto un mare di bibliocard ed abbiamo
ricevuto un sacco di complimenti. Il fatto è che
la gente si aspetta tanto da questa biblioteca.
È bellissimo. Ma
rispetto a via Morandi
-
Beh e tutta
unaltra cosa. Per quanto sia periferico è
certo meno isolato che non là. Qui i rapporti
sono più numerosi ed immediati. -Hai prospettive
per il futuro.
- Continuare comunque a fare
il mio lavoro di Operatrice Culturale.
Per le bibliografie
relative a Rodari la scelta di un testo rispetto
ad un altro è difficile. I libri in commercio
indicati da Alice segnala 175 titoli. La signora
Rodari consigliava per iniziare, Le
favole al telefono che vanno
lette accanto alla bambina o al bambino, e dove
si dimostra che la lontananza è solo una
"vicinanza al contrario" e determina
comunque un rapporto.
Poi La
Torta in cielo, metafora
bellissima di un mondo e di un modo di vivere
gestiti e concepiti dalle bambine e dai bambini.
È anche una favola contro il potere spesso
ottuso degli adulti.
La
Grammatica della fantasia, prezioso
e sempre attuale per chi voglia attingere dagli
insegnamenti e dall'esperienza di Rodari per
sviluppare un rapporto creativo ed interattivo
con l'infanzia e con le parole necessarie per
comunicare con essa.
Sullo stesso argomento
è Tante storie per giocare dove
l'autore precorre addirittura la tecnica del
libri-games proponendo ed analizzando diverse
soluzioni finali.
Ed infine Le
avventure di Cipollino dove
tutto è possibile per chi si senta Cipollino,
Uvetta, Zucchina ed anche, perché no, Pomodoro.
Tutti questi libri ed
in definitiva tutta la produzione letteraria di
Rodari è stata stampata in nuove edizioni e
collane da Einaudi ed Editori Riuniti.
Due siti interessanti:
http://dante.bdp.it/Rodari/studio/index.htm
Anche in England
http://www.wam.umd.edu/~inessa/homepage.html
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