Si canta si scrive e poi si fa festa.

 

La parola e’ ancora oggi il massimo veicolo per la comunicazione. L’essere muto provava il silenzio di - toccarsi - con gli altri rumori, quelli del ramo spezzato, delle onde del mare, del sasso che si tuffa in acqua delle bolle che scoppiano, mostruosamente triste e cosi’, un giorno, comincio’ ad emitarli. Per dolore ( il pianto della nascita nell’umano ) per gioco - per difendersi - per distrarsi - per farsi compagnia - per superare il tempo, lo spazio, l’immenso, con un solo grido. Da allora ad oggi, le cose non sono cambiate, abbiamo solo aggiunto all’uso della parola, altre forme ARTISTICHE - di linguaggio; La scrittura, il disegno, la musica, L’EVOLUZIONE-LA POESIA, e questo lo abbiamo fatto per incidere la parola sulla terra, per tentare di renderla indelebile come la natura, al tempo che passa e cosi’, forse incosciamente o per un rito magico da fare nel buco di una caverna all’ombra del fuoco, l’essere .... invento’ la storia, la propria storia collettiva, la nostra storia, iniziata proprio dall’uso della parola. Ecco perche’, quindi, questo Namir e’ stato dedicato tutto alle interviste, cosi’ come ai - racconti raccontati -, in un certo senso, in questo modo, abbiamo voluto rivivere la gioia ( che non abbandoneremo mai ) di - riportare la voce - lo strumento utile a tutti per poter dire, esprimere, rapidamente cio’ che pensa, che soffre, che ride, la propria immaginaemozione.

  

L’Equivoco dell’ Impegno ..... raccontava .....e’ credere che la parola, la letteratura, l’arte, possano aiutare la vita, io non ci credo.....aiuta sicuramente gli spiriti, le coscienze, l’idea, ma non gli uomini a sopravviere. ( pausa ), respiro’ lentamente.... Ma e’ anche vero, che la parola, la letteratura e l’arte sono la dimostrazione che .... tutta la vita non basta.

- N A M I R -.