Vuoti a perdere

"Buongiorno Signori

Io lavoro all’Enichem di Priolo, una cittadina popolata da U.C.L. come me, la cittadina si è creata attorno alle industrie che si sono stabilite lì intorno agli anni cinquanta...Sarò breve, non sono molto bravo a parlare come l’U.C.C. precedente.

Io sono un lavoratore, un operaio, la mia categoria era vista in passato con diffidenza, ma vi assicuro signori, che adesso non siamo più a rischio, non siamo più pericolosi per i vostri interessi….E ciò che vi sto narrando ne è la prova.

Un giorno nella mia bellissima fabbrica c’è stato un incidente, capita a volte. Nell’incidente sono morti due miei compag…..Scusate, volevo dire due miei colleghi, uno era sposato e l’altro aveva tre figli. Il sindacato ha protestato in maniera blanda ed ordinata: si è limitato a chiedere maggiori misure di sicurezza, ovviamente la richiesta non è stata accolta. Oltretutto i nostri padroni hanno appurato che le misure di sicurezza con l’incidente non c’entravano per niente, il sindacato non aveva perso occasione per dimostrare la sua totale inefficienza, perché mi chiederete voi… Ve lo dico subito, il problema e quindi l’incidente è stato causato da un errore dei due miei colleghi morti, non dalle misure di sicurezza assenti.

Io lavoro dalle cinque del mattino fino al pomeriggio, a volte di meno a volte di più, non c’è un orario fisso, dipende dal lavoro che c’è da fare, e la fatica si fa sentire, lo capisco e quindi è facile che si sbagli.

Un’altra volta è successo un incidente, stavolta il collega era un ragazzo di 23 anni, mi ha fatto una pena… I genitori erano disperati, li capisco poveretti…Ma in ogni caso i nostri padroni hanno dimostrato senza ombra di dubbio che l’incidente è stato causato da un errore umano. I sindacati hanno detto che in quest’ultimo periodo le misure di sicurezza erano state completamente smantellate, che il profitto dei nostri amati padroni si era quintuplicato sulle spalle degli operai che morivano come mosche a causa delle incurie amministrative…In effetti io ho notato che molte persone che lavoravano nella mia zona scomparivano da un giorno all’altro, ma sapete com’è non ci ho perso troppo tempo a pensarci, credevo fosse una normale ristrutturazione, ultimamente ne hanno fatto molte, per risparmiare, ci hanno anche decurtato lo stipendio e c’è un continuo aumento delle ore di lavoro…Ci sono stati moltissimi incidenti, ultimamente sono aumentati vistosamente, incidenti letali e non, incidenti dove un collega si è ferito o ne è uscito mutilato, incidenti senza feriti, fumate nere, esplosioni, fuoriuscita di gas tossici ecc… Spesso da Siracusa, la città vicino a Priolo, sono arrivate segnalazioni di percentuali elevatissime di gas diffusi nell’aria provenienti dalle nostre fabbriche, ma nessuno s’è n’è preoccupato più di tanto…Li capisco, i padroni dico, c’è da tenere testa alla concorrenza internazionale e quindi stanno uscendo le unghie, è normale, sono le leggi del mercato. Comunque, dato che i morti ultimamente sono stati tanti e le proteste del sindacato sono diventate sempre meno blande, i nostri padroni hanno stampato delle statistiche che dimostravano senza ombra di dubbio che i morti sul lavoro erano regolari, voglio dire….Mi sono espresso male, scusate, voglio dire che gli incidenti letali sul lavoro rientravano nella media

**** U.C.L. Unità Carbonio Lavoratore

nazionale, e quindi rientrano nella norma.. Infine esasperati dalle richieste, spesso incivili dei sindacati, i nostri amati Padroni hanno dichiarato testualmente che se dovessero cedere alle astruse richieste dei rappresentanti dei lavoratori,fallirebbero, e i lavoratori che vorrebbero tutelare si ritroverebbero senza lavoro, in mezzo ad una strada.

Ho finito, grazie."

Un applauso accompagna la fine del discorso dell’U.C.L. forse la sua riverenza servile ha ispirato tenerezza ai Padroni del Nord.

" Grazie U.C.L. la tua testimonianza è stata preziosa.

Scuserete la difficoltà di comunicare del nostro caro U.C.L. ma, come ben saprete:

"L’operaio sa una parola e il padrone mille, per questo lui è operaio e l’altro è padrone"

(risata d’approvazione).

Il potere economico è esercitato da gente come voi; persone che rischiano quotidianamente la pagnotta, esseri superiori che cercano di destreggiarsi tra le richieste dei lavoratori e la competitività del mercato….Basta una piccola concessione alle U.C.L. e si è fuori dal mercato, senza pietà, il mercato non ha bisogno di perdenti. Per questa ragione gente come voi ha sempre più fame di zone libere, franche, dove il liberismo e il neoliberismo non abbiano freni, dove un imprenditore, che per antonomasia è una persona leale e coraggiosa, può costruire il suo futuro e di conseguenza quello di tutti i suoi collaboratori che lo seguiranno fedelmente in questo difficile cammino. La Sicilia è una di queste zone, avete sentito come L’U.C.L. definiva i sindacati? I sindacati sono stati alienati dalla visione dell’U.C.L. non sono più considerati come loro difensori ma come intralci ai loro benefattori, c’è voluta molta fatica per fare loro il lavaggio del cervello, anni e anni di propaganda ma alla fine le U.C.L. sono d’accordo con noi, hanno capito chi veramente fa i loro interessi: i padroni, vale a dire voi. Quale operaio del Nord parlerebbe come l’U.C.L. che avete sentito prima, dite la verità? La Sicilia ha bisogno di sviluppo, c’è tanta gente che ha bisogno di lavorare e loro stessi sono disposti a tutto. La nostra tattica non è neanche tanto nuova, divide et impera lo avete sentito dire no? No….? In ogni modo era una tattica degli antichi romani. Noi dividiamo gli operai, anche idealmente, la cosiddetta "classe operaia" non esiste neanche nella testa degli stessi, è scomparsa, ammesso che sia mai esistita. La Sicilia è molto isolata, poco istruita e abbastanza povera, questo è quello che vogliamo, questo è quello che abbiamo ottenuto dopo decenni di correlazione tra potere politico e potere economico, dopo decenni di controllo sociale: pace e povertà come carota, morte e paura come bastone, dopo secoli di omertà e ricatti sociali che adesso qualche intellettuale delle vostre parti chiama Mafia, dopo tutto questo siamo riusciti ad ottenere finalmente una massa omogenea, uniforme, obbediente ed operativa. La correlazione tra il potere economico legato a doppia mandata con la criminalità organizzata, e il potere politico è diventato talmente stretto, che oramai non si distingueva più la differenza, l’omertà, il ricatto sociale, la povertà, la disperazione erano strumenti funzionali allo status quo, nessuno voleva cambiare le cose, anche perché gli unici che stavano male all’interno del sistema erano gli stessi che non avevano il potere di cambiarlo. L’assemblea regionale come specchio dei rapporti di forza del sistema, nessun bipolarismo, nessun vero stato di conflitto se non quello celato dalla classe dominante per non apparire tale. Questa la definizione dell’Assemblea Regionale Siciliana: interessi che si scontrano, interessi personali e di potenti lobby che si scontrano. Così nell’assemblea regionale posso trovare il medico che chiede ai malati di dargli il voto e in cambio promette loro l’assistenza che lo stato dovrebbe garantirgli, posso trovare l’avvocato che ha difeso solo mafiosi, posso trovare l’uomo venuto dal nulla che rappresenta gli interessi dei proprietari terrieri o dei palazzinari, posso anche trovare persone che vengono dal sindacato e strisciando a mo di lombrichi sono riusciti tramite furbate, ricatti, spiate, minacce e favoritismi ad entrare in un partito politico che ha assicurato loro la candidatura e la conseguente vittoria. L’identità tra il potere economico e il potere politico è però messa in pericolo dagli interessi nazionali, è messa in pericolo da tutto ciò che non è contingente e non è invischiato dal background del territorio: il diritto, la costituzione, i diritti umani, tutte queste carte scritte da gente con pochi interessi e molto tempo da perdere potevano mettere a repentaglio l’armonico ciclo di identità istituito con gran fatica in Sicilia. Ma il potere si autoconserva è naturale. La Sicilia è una regione a statuto speciale, il presidente dell’assemblea regionale siciliana (ARS) ha la stessa dignità e autonomia di un ministro del parlamento nazionale. La Sicilia avrebbe potuto usare questa peculiarità amministrativa a proprio vantaggio, ma non è accaduto questo. O forse si, ma in un altro senso. L’autonomia Siciliana è assolutamente inesistente, i cittadini…Scusate le U.C. non hanno assolutamente goduto d’alcun vantaggio derivante dall’autonomia Siciliana, al contrario hanno subito tasse particolari, istituite dall’ARS e l’ARS si è permessa di sostituire il potere politico centrale in "affari" che erano di sua competenza, proprio grazie a quest’autonomia amministrativa che, come avrete già capito è utilizzata soltanto per tutelare gli interessi del ceto dominante che si divide tra l’ARS e gli esponenti del potere economico.

Uno degli esempi più illuminanti di questo sodalizio tra potere economico e potere politico, e nel contempo dell’utilizzazione dell’autonomia amministrativa come mera legittimazione dei propri atti tendenti esclusivamente a difendere interessi dei componenti il sistema, lo abbiamo proprio qui, ve lo proponiamo adesso. Cedo la parola ad un altro U.C.C. che vi presenterà la sua relazione dal titolo: