La destra in Italia
raggiungerà alle prossime elezioni l'ottanta per
cento dei voti. Ciò a causa della decomposizione del
Partito
Democratico in atto squassato da una crisi irriversibile,
una crisi
di valori, di identità, di ruolo.
L'adesione convinta di Amato alla Commissione Alemanno, i
comportamenti dei sindaci del pd su questioni cruciali di
rispetto
dei diritti umani, comportamenti concorrenziali alla lega
nelle
pratiche discriminatorie e nelle persecuzioni contro i
poveri ed i
poverissimi, il rifiuto di Chiapparino, Bassolino e
Cacciari di
firmare il flebile appello contro il governo Berlusconi
sono le
manifestazioni più appariscenti di una crisi profonda
che è insieme
crisi della sinistra propriamente detta e crisi
dell'ulivismo, fase
avanzata dignitosa e democratica oggi distrutta dalla
involuzione
dei valori e dei riferimenti sociali.
Tra Famiglia Cristiana ed il
Vaticano il PD nel suo enorme corpo di amministratori e
politici è
schierato con il Vaticano.
Quando Parisi aderisce alla manifestazione di Piazza
Navona vuole
continuare a testimoniare l'esistenza di una anima
ulivista che è
stata travolta dalle pratiche del governo Prodi e dalla
cancellazione di ogni identità progressista del PD.
Il PD nasce per governare nel segno della politica
liberista e
confindustriale. Il gravissimo gesto di rottura con la
sinistra
radicale lo consegna nella mani del blocco di potere
della borghesia
postindustriale, speculativa e parassitaria oggi ben
rappresentata
dal Corriere della Sera più che dal Giornale della
famiglia
Berlusconi. I falchi della Confindustria eletti nel PD
sono il
pegno tangibile del capovolgimento di fronte sociale.Gli
ideali
ulivisti che fecero il primo centro-sinistra sono stati
tutti
accantonati.
Addirittura derisi come reperti
del passato. Non solo
attacco al welfare ed indifferenza per la questione
salariale ma
erosione di quanto resta dei diritti dei lavoratori con
il concorso
all'abolizione del contratto di lavoro, alla campagna
contro "i
fannulloni" che prelude alla privatizzazione di
pezzi importanti
dello Stato, dell'INPS e dell'Inail.
Un Partito che nasce solo per governare lisciando il pelo
alla
tigre del razzismo, della lotta ai diritti degli
immigrati, dei
carcerati, incapace di fare opposizione dal momento che
tutti i suoi
convincimenti più profondi sono tarati sulle scelte
della destra. La
differenza tra Bersani o PadoaSchioppa e Tremonti è
soltanto
apparente e superficiale. Basta vedere le
liberalizzazioni e la
finanziaria del governo Prodi.
In queste condizioni, la destra ha stravinto e non le
resta che
continuare l'opera di demolizione della Costituzione.
Questa opera
sarà continuata con la collaborazione della Presidenza
della
Repubblica (che ha già accettato a tamburo battente il
lodo Alfano)
e con i parlamentare del PD.
Se il PD resterà intero o si frantumerà a questo punto
non
è più una questione importante. Si era suicidato
disancorandosi
dalla tradizione del socialismo e del progressismo
cattolico e
scegliendo le misere opzioni di Rutelli di Fassino e di
D'Alema.
Veltroni è il demiurgo della dissoluzione. Non gli resta
che
consegnare le spoglie di ciò che fu il movimento
progressista e
democratico alla destra..
Temo che nel corso dei prossimi quattro mesi tutto sarà
compiuto.
Pietro Ancona
|