Il
tradimento della cosidetta politica ha ormai di fatto
tradito anche il dettato costituzionale in merito
al principio fondamentale della rappresentanza
all'interno di un ordinamento democratico. Il famoso principio del
maggioritario, fittiziamnete propagandato all'insegna
della governabilità, ( bastava uno sbarramento ad un
minimo percentuale) è stato una creatura di per sè
incostituzionale e di malafede, allo scopo di mortificare
la libertà e condizionare i partiiti minori e alla fine
noi cittadini. Il maggioritario di
malafede ha di fatto accresciuto l'avidità di egemonia
di potere dei partiti maggiori, pronti ora per il
prossimo futuro, come il partito unico delle migliori
dittature, ad associarsi per la reciproca autopromozione. Il maggioritario di malafede ha
ridotto a zero la dialettica e la mediazione, scopo
principe dell'attività politica per contemperare
gli interessi in conflitto, ha esasperato la crescita di
formazioni politicamente inconsistenti e spesso solo di
altrettanta malafede, create al solo scopo di esercitare
poteri di ricatto, indirizzati ad ottenere privilegi
personali o benefici riducibili sostanzialmente al
commercio di potere. Ogni potere politico dal più
piccolo al più grande ha favorito la diffusione di un
sottobosco di sostegno, militante, al servizio della
propria propaganda.
Il
sotobosco ha imparato la lezione alla perfezione e come
un'eco balorda ha ripetuto all'infinito, "per monti
e per valli", la malattia tragica e demenziale
dell'autoreferenzialità inconcludente. Il sistema, che ha fallito, si
prepara ora ad esasperare ancora di più la
concentrazione di potere, camuffando con
la necessità di stabilità di governo, la prossima
riforma che stravolgerà la più bella Costituzione del
Mondo. Stiamo per andare ad esercitare un
simulacro , un fantasma di diritto di scelta, che in
realtà ci viene sottratto sfacciatamente perfino ora,
per obbligarci ad un atto di sottomissione ad un inganno
delittuoso, che se mai dovessimo mettere in atto, sarà
un falso ideologico storicamente tragico. Il nostro voto non sarà una scelta,
ma, in molti casi, nelle nostre intenzioni sarà
l'estrema espressione della speranza di evitare un male
più grave.
Senza che
nessuno ci offra il diritto ad alcuna garanzia neppure a
questo riguardo, di non essere cioè rivenduti subito
dopo per soddisfare una mafia di potere.
Indipendentemente
dal risultato elettorale, stiamo per assistere al
peggiore atto eversivo della nostra storia
repubblicana.
Una rappresentanza bugiarda, ipocrita e di malafede si è
auto eletta e rieletta fino alla nuasea, con
escamotage introdotti nella legge ordinaria,
che hanno finito per incidere in maniera sostanziale sui
principi costituzionali, cancellandoli nella
sostanza.
La prossima ineluttabile trasformazione costituzionale
tradirà non solo la forma dello Stato, da
parlamentare a presidenziale, ma introdurrà una
modifica nel principio della rappresentanza, già
abbondantemente eluso e anch'esso tradito, che
vestirà di nuova fedeltà costituzionale i
comportamenti e gli eventi della nostra storia futura.
Solo perchè, avendo modificato la costituzione, i
comportamenti che sarebbero oggi infedeli,
diverranno costituzionali, secondo la riforma.
Sarebbe bastato dare attuazione piena al dettato
costituzionale, così come esso purtroppo
provvisoriamente sta ancora scritto, per evitare questa
deriva antidemocratica.Con quali strumenti ? Ormai
lo sappiamo amemoria !
L'istruzione e la divulgazione, la comunicazione,
l'informazione e l'esempio.
L'operatività della giustizia, la trasparenza del
suo esercizio e la certezza della pena.
La presunzione a priori della non candidabilità in
pendenza di giudizio e in presenza di
condanna fin dal primo grado.
L'obbligo di dimissioni almeno immediate quando si
infrange il principio dell'investitura.
La revoca automatica e senza riesame in presenza di
condanna.
La durata limitata fissa e improrogabile
dell'attività partitica e i criteri di non
rieleggibilità nè interna al partito, nè interna agli
organi parlamentari e
di governo, nè all'interno della pubblica
amministrazione, con percorsi comunque di aiuto e
tutela, solo iniziali, all'uscita da una prestazione di
impegno a favore dello Stato.
L'applicazione disciplinata da modelli legislativi
validi erga omnes, del principo della formazione
del consenso e del rispetto continuativo dello
stesso, per tutta la durata del mandato fra
elettori ed eletti.
La possibilità di revoca del mandato elettorale.
L'istituzione del referendum legislativo.
L'obbligo per tutto il parlamento di accompagnare
l'istituto della legge di iniziativa popolare
verso la discussione in aula dei provvedimenti
proposti e il
riconoscimento della facoltà, a rappresentanti
specificamente nominati dal popolo, di istruire e
seguire ed illustrare i provvedimenti stessi di
iniziativa popolare.
L'abolizione dell'istituto del
"riconoscimento",cioè legittimazione e
finanziamento, di rappresentanze sindacali, di
associazioni e di movimenti e
il riconoscimento del diritto associativo comunque,
in presenza di un numero minimo di aderenti.
L'approvazione di una legge sull'informazione
uguale al Freedom Information Act, valido in
Gran Bretagna.
E poi a seguire...
Assisteremo invece al trionfo della cooptazione
mafiosa di potere e di interesse privato.
rino sanna
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