UNIVERSITA' E PREOCCUPAZIONE ITALIA

1. Documento approvato il 10 luglio 2008 dal Consiglio della Facolta' di
Scienze della Formazione dell'Universita' di Firenze
2. Mozione approvata il 10 luglio 2008 dal Consiglio della Facolta' di
Ingegneria dell'Universita' di Pisa

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1. DOCUMENTO VOTATO ALL'UNANIMITA' DAL CONSIGLIO DELLA FACOLTA' DI SCIENZE
DELLA FORMAZIONE DELL'UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI FIRENZE, IN DATA 10 LUGLIO
2008, IN MERITO AL D.L. 25 giugno 2008, n. 112.

Il consiglio prende atto del documento approvato dal Senato accademico il 9
luglio 2008 in merito alla manovra finanziaria varata con il DL 112 del 25
giugno 2008, ultimo di una serie di provvedimenti governativi che investono
anche l'Universita'.

In ordine ai contenuti di tale provvedimento, il consiglio esprime grande
preoccupazione sulle prospettiva e sulla tenuta dell'Universita' in Italia,
che vede fortemente compromesse le proprie caratteristiche di istituzione
pubblica statale, democratica, autonoma e laica dagli effetti di
privatizzazione insiti nella possibile trasformazione in fondazioni e dal
concreto contemporaneo disimpegno dello Stato nel finanziamento ordinario
della formazione superiore. Il provvedimento governativo, per altro assunto
con procedura d'urgenza al di fuori del dibattito parlamentare e della
concertazione interistituzionale, lede l'autonomia del sistema
universitario, compromette l'ordinaria attivita' didattica, riduce
drasticamente lo sviluppo della ricerca, incide in modo disfunzionale sui
servizi amministrativi e di supporto. Il complessivo effetto di questo
inedito ridimensionamento delle risorse comporta implicitamente l'aumento
insostenibile delle tasse per gli studenti e di conseguenza la riduzione
dell'apertura sociale dell'Universita', con ricadute inevitabili
nell'impoverimento culturale generale del paese sul piano dei saperi
scientifici e delle competenze professionali qualificate.

Il consiglio auspica che, a partire dalla riunione congiunta dei Senati
accademici delle Universita' toscane prevista per il 14 luglio 2008, si
attuino una serie di iniziative di mobilitazione in grado di coinvolgere la
societa' civile nel suo complesso, le istituzioni e i soggetti politici
locali, gli studenti, le famiglie, oltre ai dipendenti e alle
organizzazioni sindacali, ai docenti e ai ricercatori di ogni livello.

Il consiglio infine invita ad azioni istituzionali adeguate alla gravita'
della situazione da parte degli altri organi accademici delle Universita'
toscane e italiane, sollecitando tutte le componenti della Facolta' a
partecipare alle iniziative di mobilitazione e di protesta che verranno
intraprese.

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2. Mozione approvata il 10 luglio 2008 dal Consiglio di Facolta' di
Ingegneria dell'Universita' di Pisa

Il Consiglio di Facolta' di Ingegneria dell'Universita' di Pisa, il 10
luglio 2008, ha discusso e approvato la seguente mozione contro il Decreto
Legge 112/08. Come gesto di protesta, docenti, tecnico-amministrativi e
studenti hanno lasciato la seduta impedendo il raggiungimento del numero
legale necessario all'approvazione della programmazione didattica del
prossimo anno accademico.

"Mozione approvata dal Consiglio di Facolta'

Il Consiglio della Facolta' di Ingegneria dell'Universita' di Pisa,
riunito il 10 luglio 2008, esprime la propria profonda contrarieta' alle
disposizioni riguardanti l'Universita' italiana contenute nel D.L. 112/08.

Il Consiglio di Facolta' ritiene che queste misure, qui sotto dettagliate,
mentre sono presentate come volte ad un recupero di efficienza, in realta'
danneggino irreparabilmente l'Università nel suo complesso, compresi i suoi
numerosi punti di eccellenza, riconosciuti a livello internazionale.

" Il taglio, nel prossimo triennio, di 500 milioni di euro dal fondo di
finanziamento ordinario corrisponde a una frazione importante dei fondi
effettivamente disponibili dopo il pagamento degli stipendi. Un taglio di
tali proporzioni, su un fondo già largamente insufficiente, rendera'
impossibile il normale funzionamento della ricerca e della didattica
universitaria. Si noti come tale taglio si sommi al taglio di circa il 40%
effettuato contestualmente sui Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale.
" La limitazione del turnover al 20% dei pensionamenti azzera le
possibilita' di rinnovamento del corpo docente in una fase storica
cruciale; azzera le legittime speranze di carriera dei giovani ricercatori
da poco entrati nel sistema universitario; azzera le speranze di un'intera
generazione di precari della ricerca, vanificando gran parte del
fondamentale lavoro da essi svolto. Inoltre, associato all'entrata in
vigore del D.M. 270/04, il turnover ridotto comportera' da un lato
l'incremento delle ore dedicate dai docenti alla didattica, con un
progressivo soffocamento dell'attivita' di ricerca, e dall'altro una
pesante riduzione dell'offerta formativa
" Il tentativo di portare gli scatti stipendiali di anzianita' di docenti e
ricercatori da biennali a triennali, a quanto pare emendato negli ultimi
giorni, tradisce la percezione, capziosamente distorta, del corpo docente
come di un costo per il paese, invece che una risorsa.
" La possibilita' data agli atenei di trasformarsi in fondazioni (con un
semplice voto del senato accademico) e il conseguente trasferimento a
titolo gratuito dell'intero patrimonio degli atenei pubblici in mani
private introduce per decreto la privatizzazione dell'universita'. Cio'
avra' gravi ripercussioni sul trattamento economico e giuridico del
personale (a cominciare dai tecnici-amministrativi) e sulle scelte di
indirizzo in materia di didattica e ricerca. Tutto questo portera', poi
inevitabilmente, ad un notevole aumento delle tasse universitarie (le
fondazioni private non devono rispettare il tetto del 20% sul Fondo di
Finanziamento Ordinario dell'Universita').
Queste misure attaccano radicalmente ed in modo del tutto immotivato il
sistema universitario italiano, che svolge ricerca di alto livello
internazionale e mostra una capacita' didattica superiore alle risorse ad
esso stanziate. Il personale universitario merita una remunerazione
dignitosa, con la possibilita' di avanzamenti di carriera tramite
un'adeguata valutazione del proprio lavoro e con tempi certi. Un intervento
finalizzato a migliorare l'attuale sistema universitario e' improrogabile,
ma deve necessariamente scaturire da un confronto del governo con tutte le
realta' all'interno dell'universita'.
Al fine di contrastare la conversione in legge del DL 112/08, il Consiglio
di Facolta' ritiene urgente e fondamentale avviare un dibattito negli
organi collegiali dell'Universita', che comprenda gli studenti, per
valutare le forme di protesta piu' opportune che potranno esser estese a
tutto il personale. Tra queste occorrera' considerare il rifiuto di
svolgere carichi didattici superiori alle richieste di legge, il blocco
degli esami, delle sessioni di laurea e delle lezioni.

Pisa, 10 luglio 2008"