La nave non va
GALAPAGOS


In dodici mesi il prodotto lordo italiano è «aumentato dello 0,1%». Come dire: l'economia italiana è bloccata. Il dato del primo trimestre è peggiore delle peggiori previsioni. Ma quali previsioni? Non certo quelle degli istituti indipendenti e neppure quelle della Confindustria che all'unisono da mesi ripetono che anche scontando una accelerazione nella seconda parte dell'anno, il Pil nel 2002 crescerà al massimo dell'1-1,4%, con tutte le conseguenza inevitabili sui conti pubblici. In verità, le previsioni delle quali tutti discutono sono quelle del governo che ostinatamente seguita a propagandare una crescita-obiettivo nell'anno del 2,3% negando che vi siano problemi per i conti pubblici. Forse il governo Berlusconi non è fortunato: l'economia naviga in bonaccia da un anno e mezzo, ma anziché ostinarsi a accusare i precedenti governi per gli extra-deficit che starebbero impedendo le riforme avrebbe dovuto affrontare la situazione con una politica di rilancio dell'economia. Anche perché fare riforme quando tutto va bene è facile, quando l'economia è «imballata» è complicato. E, non a caso, dai tempi del primo centrosinistra (quello di Nenni) è sempre stata la sinistra - chiamata a governare - a cercare di far quadrare i conti con la politica dei sacrifici.

I primi a tradire Berlusconi e Tremonti sono stati gli industriali: gli investimenti stanno crollando e su quelli pubblici che sarebbero dovuti decollare (grazie al capitale privato) con i projet financing non è arrivata una lira e sono tutti fermi al palo. Tanto che a Berlusconi e Lunardi non è rimasto che inaugurare le opere del centro-sinistra e inventarsi la Infrastrutture spa che fornirà ai privati soldi e garanzie per consentire la realizzazione di opere pubbliche eludendo (come ha riconosciuto lo stesso Berlusconi a
Panorama) i vincoli di Maastricht.

Questo governo, che in poche settimane ha sistemato tutti gli affari di Berlusconi e ridato la patente di onestà ai pirati della lira, ora che è alle prese con una congiuntura negativa non sa proprio dove mettere le mani. E per questo rilancia: con le continue promesse di riduzione della pressione fiscale, con le continue dichiarazioni di ottimismo (sono mesi che ripetono che il peggio è passato e il futuro sarà radioso) che nascondono un keynesismo d'accatto che gioca la carta delle aspettattive per cercare di non far precipitare la crisi.

La situazione economica, però, sta precipitando. A marzo la produzione industriale è scesa di oltre il 7%, gli ordinativi sono in rosso e se per caso il prezzo del petrolio aumenta ancora un po' (ieri ha superato la soglia dei 29 dollari il barile) l'inflazione riprenderà a correre penalizzando i redditi fissi, cioè i consumi. E, in questo quadro, è prevedibile che nei prossimi mesi si arresti anche la crescita dell'occupazione, dando un altro colpo ai redditi e ai consumi, rendendo ancora più precario l'equilibrio dei conti pubblici, oltre che quello di milioni di persone che si vedranno sfilare dalle tasche un'altra fetta di stato sociale a maggior gloria dei profitti.

Il governo Berlusconi legge per legge Il monitoraggio dell'attività legislativa promossa dall'esecutivo: i testi delle norme approvate divise per temi, l'agenda parlamentare, i collegati alla Finanziaria. a cura di Serena Uccello e Donatella Visconti

L'agenda parlamentare

La novità del giorno Concluso al Senato l'esame del collegato Ambiente. Il voto finale dopo le AmministrativePunto di partenza: il programma dei 100 giorni. Così è stato infatti definito il pacchetto di riforme che il Governo ha avviato nei primi mesi di attività. I provvedimenti dei "Cento giorni" sono stati presentati in Parlamento il 2 luglio 2001 scorso sotto forma di tre disegni di legge:
-Primi interventi per il rilancio dell'economia,
-Delega al Governo in materia di infrastrutture e insediamenti industriali strategici e altri interventi per il rilancio delle attività produttive
-Delega al Governo per la riforma del diritto societario
e di un decreto legislativo che recepisce la direttiva europea 99/70/Ce relativa all'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato.

Al di là dei riferimenti normativi, questi provvedimenti sono stati meglio conosciuti con le definizione più varie: dal piano di emersione dell'economia sommersa, al contratto di lavoro europeo, alla Tremonti bis.

Il contratto di lavoro europeo (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 6 settembre 2001, 368) recepisce la direttiva dell’Unione in materia di contratto di lavoro a tempo determinato e prende atto dell’accordo sottoscritto dalle parti sociali. Il provvedimento stabilisce che il "lavoro a tempo determinato e quello a tempo indeterminato dovranno avere parità di status giuridico, nel rispetto di un preciso catalogo di garanzie". Per prevenire abusi è stabilita una durata massima totale per le sole ipotesi di proroga dei contratti con termine iniziale inferiore a tre anni. Sono previsti forti incentivi alla formazione.

Occupazione

Attuazione della direttiva europea sul tempo determinato

Decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368

La relazione illustrativa


Il piano di emersione dall’economia sommersa (ovvero la legge 383 del 18 ottobre 2001), prevede incentivi fiscali e contributivi che crescono in misura proporzionale al volume di lavoro che viene fatto emergere. Sull’area dell’economia che resta sommersa si concentrerà viceversa un programma straordinario di accertamenti.

Sommerso

Riduzione del cuneo fiscale e contributivo

La risoluzione 191/E
Le misure per la detassazione degli utili reinvestiti in beni strumentali (Tremonti bis). Rispetto alla "dual income tax" (Dit), il campo di applicazione è esteso agli investimenti in capitale umano, attraverso la detassazione degli investimenti in formazione e aggiornamento professionale. La platea dei soggetti beneficiati si allarga ai lavoratori autonomi, alle banche e alle assicurazioni. Il provvedimento è diventato legge, la 383, il 18 ottobre del 2001.

Tremonti

Detassazione per le imprese del reddito reinvestito e sgravi per le assunzioniLa legge spiegata dall'Agenzia delle Entrate



La Legge Obiettivo. In base a questo provvedimento, diventato legge - la 443 - il 21 dicembre del 2001, ogni anno verranno identificati i progetti di realizzazioni infrastrutturali nella Legge Finanziaria. La legge obiettivo dovrebbe consentirà di superare tutti gli ostacoli giuridici e, quindi, di realizzare concretamente e velocemente i progetti. Le opere non si limiteranno alla rete viaria, ma anche all’ampliamento di porti e aeroporti e allo sviluppo di sistemi di collegamento informatico. Saranno finanziate prevalentemente dal capitale e dall’iniziativa privata.

 Grandi opereLegge obiettivo: un pacchetto di interventi per il rilancio delle infrastrutture Legge 21 dicembre 2001, n. 443

La relazione illustrativa


Le misure per la New Economy (diventate la legge 383 del 18 ottobre del 2001). Per evitare che la bassa capitalizzazione societaria ostacoli la nascita di imprese innovative basate sullo sviluppo di idee, viene introdotta la possibilità di sottoscrivere il capitale sociale con uno strumento del tutto nuovo: una polizza assicurativa ad hoc. La legge stabilisce, inoltre, che la proprietà delle invenzioni realizzate nelle università e nei laboratori di ricerca venga restituita agli inventori che avranno il diritto di registrarle a loro nome. Alle Università e ai laboratori di ricerca competerà una quota significativa dei guadagni ottenuti dagli inventori.

New Economy

Detassazione del "venture capital" e incentivi per i giovani laureati

Le disposizioni per la delega al Governo in materia di riforma del diritto societario. La riforma, diventata legge - la 366 - nel 3 ottobre 2001 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'8 ottobre 2001, ha l’obiettivo di definire i compiti degli organi sociali e di semplificarne la disciplina. La riforma della legislazione societaria riprende i temi già discussi in Parlamento nel corso della passata legislatura.

Diritto societario

Le novità del disegno di legge delegaLegge delega n. 366 del 3/10/01


Le misure per la liberalizzazione delle ristrutturazioni immobiliari, inserite nella legge 443 del 21 dicembre 20001, permettono di ristrutturare internamente gli edifici, rispettando volumi e facciate, con una semplice denuncia di inizio di attività.

 EdiliziaAbolizione dei permessi per le ristrutturazioni di case, negozi e laboratori

La relazione illustrativa


Le misure per la semplificazione fiscale, inserite nella legge 383 del 18 dicembre del 2001, prevedono la soppressione di una serie di adempimenti contabili e fiscali, dalle dichiarazioni periodiche dell’Iva alla vidimazione dei registri, dal versamento delle imposte a Ferragosto alla soppressione sostanziale della dichiarazione dei sostituti d’imposta per un ammontare totale annuo di oltre 190 milioni di adempimenti.

Con le misure per la soppressione di adempimenti burocratici inutili a carico delle imprese, inserite nella legge 443 del 21 dicembre del 2001, vengono snellite e semplificate le norme contenute nel Decreto 22/97 per la gestione dei rifiuti, riducendo il numero delle imprese tenute ad alcuni obblighi e selezionando i soggetti per quanto riguarda la denuncia annuale.

Le misure per la riorganizzazione dell’amministrazione finanziaria (legge 383 del 18 dicembre del 2001) prevedono che funzioni statali in materia di giochi, scommesse e concorsi a premi vengono ricondotte ad una struttura unitaria, che verrà individuata e disciplinata da un apposito regolamento.

Burocrazia

Riduzione dei 100mila provvedimenti, tra leggi e regolamenti (Una parte del processo di semplificazione burocratica, quella relativa allo snellimento degli adempimenti fiscali delle imprese, è stata inserita nella legge sul Rilancio dell'Economia)

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Le misure per la soppressione dell’imposta sulle donazioni e sulle successioni (legge 383 del 18 dicembre del 2001). Nelle intenzioni del Governo, oltre ad eliminare una tassa datata rispetto alla crescente dematerializzazione della ricchezza e a creare le condizioni per un possibile rientro di capitali dall’estero, la soppressione libererà risorse amministrative destinabili ad altri più efficaci impieghi.

Successioni

Abolizione della tassa attualmente in vigore


I nove collegati alla Finanziaria.
Oltre al pacchetto dei Cento giorni l'attività del governo si è concretizzata anche nella messa a punto dei Collegati alla Finanziaria, attualmente tutti in discussione. I nodi principali da sciogliere riguardano la riforma del mercato del lavoro, in particolare la proposta del governo di abolire l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, e la revisione degli ammortizzatori sociali. Mentre è arrivata al primo giro di boa, con l'approvazione alla Camera, la riforma fiscale. Tra i punti centrali della delega e tra quelli che più hanno suscitato polemiche nei mesi scorsi c'è la nuova imposta sul reddito, destinata a prendere il posto dell'attuale Irpef. Si tratta di un'imposta articolata su due aliquote: una del 23% per i redditi inferiori ai 100mila euro e una del 33% per i redditi superiori. A questi si aggiunge un'area di esenzione per i redditi minori. La no tax area che già dal 2003 dovrebbe crescere fino a una soglia compresa fra i 6mila e i 9mila euro (12 e 18 milioni di lire).