«Immigrati,
non più di 150 mila allanno»
Il
demografo Blangiardo: giusta la riflessione del
Quirinale, in Italia stiamo stretti
ROMA -
«E vero: rischiamo di stare troppo stretti. Ed è
verissimo: la capacità di accoglienza del nostro Paese
non è illimitata».
Gian Carlo
Blangiardo,
demografo dellUniversità Statale di
Milano-Bicocca, concorda con le dichiarazioni del
presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi sui
flussi della nostra immigrazione. E lo fa guardando
cifre, statistiche, proiezioni.
Stiamo stretti
professore? Che vuole dire?
« Siamo in tanti in poco spazio. Basta guardare le cifre
per capire: in Italia ci sono 192 abitanti per chilometro
quadrato. Contro, i 65 del Marocco, per dire uno dei
Paesi da dove arrivano gran parte dei nostri immigrati. O
anche i 49 del Senegal, i 65 dellEgitto, i 120
dellAlbania. In questi paesi teoricamente hanno
spazio, ma non sempre possono sfruttarlo. E poi non hanno
di che vivere. Per questo arrivano da noi. Cè una
grande sproporzione economica».
In
cifre?
«Il reddito medio pro capite di un italiano è, ogni
anno, di oltre 24.000 euro (cifra calcolata a parità di
potere di acquisto). La media dei Paesi dellUnione
europea è anche un po' più alta, di 27.300 mila
dollari. E questo contro i 3.277 euro dellAlbania,
i 1.529 del Senegal, i 3.605 del Marocco o i 4.261 euro
delle Filippine. E normale che da questi Paesi
cerchino di arrivare qui da noi, attratti dal benessere,
desiderosi di una vita diversa».
Ma
qui da noi cè posto per loro?
«Nel breve periodo posto cè nè poco,
adesso stiamo davvero stretti. Ma se ragioniamo sul medio
periodo (ovvero da qui a una ventina danni) e sul
lungo periodo (i prossimi cinquantanni) il discorso
cambia: da noi gli spazi si creeranno per via del crollo
della nostra natalità. Possiamo pensare di dare una
discreta accoglienza».
Ragionando
così che calcoli possiamo fare? Ovvero: quante persone
possiamo accogliere fisicamente?
«In sintesi: da qui al 2050 in Italia possiamo dar posto
a 7-8 milioni di immigrati».
Che
vuole dire?
«
In pratica possiamo programmare un flusso di circa 150
mila immigrati lanno».
E
come ci arriviamo a questa sintesi?
«Con
le proiezioni delle cifre della nostra popolazione. In
Italia oggi siamo circa 58 milioni. Saremo 55 milioni nel
2025 e scenderemo a 46 milioni nel 2050. Un trend simile
ad altri Paesi europei, come la Germania, a esempio, dove
adesso sono 82 milioni e diventeranno 70 milioni nel
2050. Tutto il contrario di quello che succederà nei
Paesi di origine dei nostri immigrati».
Ovvero?
« In media lì hanno un tasso di natalità doppio, se
non più che doppio, rispetto al nostro. Per capire: in
Marocco oggi sono 29 milioni, saranno 48 milioni nel
2050. E nelle Filippine sono 77 milioni e diventeranno
129 milioni. Così in Senegal e in Albania, dove le
popolazioni raddoppieranno letteralmente».
Se
oggi in Italia siamo 58 milioni e diventeremo 46 milioni
nel 2050, vuole dire che la popolazione diminuirà di
circa 12 milioni. Perché lei dice che possiamo
accogliere soltanto 7- 8 immigrati?
«Perché i calcoli dei flussi migratori non si possono
far e in maniera così aritmetica. Quando parlo di 7-8
milioni considero un ricambio fisiologico della nostra
popolazione . E per fare i calcoli dobbiamo tener co nto
dei loro tassi di natalità ».
Non
ha appena detto che i loro tassi di natalità sono doppi,
se non di più, rispetto ai nostri miseri 1,2 figli per
donna? In questo caso 7-8 milioni potrebbero essere anche
troppi, no?
«Ho già detto
che non si possono fare calcoli così aritmetici. Da qui
a i prossimi cinquantanni dobbiamo considerare che
avremo a che fare con generazioni di immigrati che si
integrano , si naturalizzano, prendono le nostre
abitudini, i nostri ritmi ».
«E
dunque?»
«Dunque, nel tempo, si adegueranno anche ai nostri tassi
di natalità»
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