OPPORTUNITA' E OPPORTUNISMI

Parto dal dibattito di stamattina sulla visita di  Fini in Israele  e la sua "abiura" del fascismo , ad Omnibus sulla Sette.

di mara muscetta.


Al di là della opportunità di questo viaggio  , che nelle parole di d'Urso  costituisce una valida 'iniziativa politica  per  accreditare A.N . nella destra europea  delle nazioni, difesa da Pasqua e da altri esponenti del PPE, di chiara ascendenza antifascista,  mi interessa riprendere la definizione gobettiana del fascismo , citata da Franchi: "Il fascismo:  Un'autobiografia della nazione".
 Infatti é stato il nazionalismo frustrato dalla pace di Versailles il sentiero  percorso da tanti italiani, dopo la prima guerra mondiale, che ha portato il paese ad incamminarsi verso il fascismo, dandogli , nella sua fase iniziale, tutto il consenso. Fino alla guerra d'Etiopia, e fino alla guerra di Spagna.  
Fra questi italiani  c'erano anche molti ebrei,  i cui avi si erano  spesi  moltissimo durante il Risorgimento, e che poi, avevano seguito  il Duce  sulla china, vuoi per entusiasmo nazionalistico, vuoi per passività, vuoi per opportunismo e tutela dei propri interessi.  Fino alle leggi razziali.
Ma con una grande eccezione : i fratelli Rosselli,  a Firenze, con la rivista   "Quarto Stato" e poi  quelli torinesi del gruppo Giustizia e Libertà,  che il fascismo ha scrupolosamente eliminato o mandato in"villeggiatura".   Fini oggi si riconosce  nel nazionalismo di Sharon, fino ad approvare la costruzione del Muro,  perché proprio in quel   muro   vuole ritrovare le ragioni dell'Europa delle Nazioni, e nel contempo  la propria collocazione ideale,  per la difesa contro il terrorismo ,senza se e senza ma.  
Dimentica però che gli episodi di  antisemitismo in  Italia e in Europa  vanno  di pari passo  con episodi smaccati di  Islamofobia , praticati   in  Padania,  dalla Lega e da   Bossi, suo compagno di merende.
Il voto agli immmigrati é una foglia di fico per coprire le sue vergogne,  allo scopo di   sdoganarsi in Europa ed allinearsi alle posizioni  liberali della destra francese, che naturalizza addirittura gli immigrati.  Cio nonostante  ha suscitato    le giuste reticenze di tanti ebrei italiani e israeliani che si oppongono con  forza  a quel Muro di Sharon   perché atroce riproduzione dell'antico Ghetto,
Noi preferiamo gli ebrei israeliani che costruiscono "privatamente" il Ponte , a Ginevra,  insieme   ai palestinesi di buona volontà.
Ritornando all'"autobiografia della nazione", oggi sappiamo che il fascismo vinse anche perché gli uomini del Risorgimento,  come Crispi e  Giolitti  non hanno   difeso con intransigenza  la legalità (Crispi era largamento implicato  nella criminalità mafiosa in Sicilia,  e  Salvemini  chiamava Giolitti " il ministro della malavita" ).
Personalmente non ho dubbi sulla "buonafede" di Fini nel cogliere la grande opportunità che la politica nazionalista di Israele gli offre in questo momento. Invece  i miei dubbi vertono soprattutto sulla estrema docilità con la quale ha accettato  le violazioni della  "malavita" attuale, e  la trasgressione della   Costituzione  antifascista e della libertà di stampa con la legge Gasparri. In questo si rivela in linea col  passato  regime . Anche se dichiara di deprecare  il fascismo di Salò e le sue complici responsabilità nella Shoà, quelle si,  il male assoluto, personalemente  non mi basta.   Ricordo quanto diverse fossero  le sue posizioni  politiche  al tempo di Mani Pulite e mi rammarico che non  abbia  più tempo per tutto questo. Oggi  per lui  si  tratta invece  di contrapporre al progetto Prodi dell'Unità delle sinistre in Europa, l'unità delle destre delle nazioni.  

Il lupo cambia il pelo ma non il vizio.