pag.5

Ti faccio un esempio cretino, ma che secondo me è significativo della mentalità assolutamente becera e drammaticamente inculcata in tutti quelli che lavorano al giornale: qualche anno fa “La Sicilia” decise di regalare gli abbonamenti ad Internet, il primo abbonamento in internet gratis attivato in Sicilia fu Ngweb. Per pubblicizzare quest’iniziativa io feci degli spot, Angela Ciancio peraltro non era d’accordo, io già facevo il regista di piccole cose, ho fatto molti spot pubblicitari per Bianco, nelle campagne elettorali[…]Mi sono sempre interessato alla comunicazione politica ed alla regia. Angela Ciancio mi disse che bisognava far fare a qualcuno degli spot ed io risposi: “Ce li ho pronti”, io iniziai a descriverli e loro ridevano, come se stessi dicendo una serie di sciocchezze…Angela però, a volte mi bacchettava e a volte mi esaltava, mi chiamava “Genio e sregolatezza”…Allora dissi: “Facciamo una cosa, Angela, io ti faccio questi spot gratis e te li do dopo domani, se fanno schifo li fai fare ad un altro, me li fai rifare, quello che vuoi…Ma ora fammeli fare come dico io…” Gli spot avevano un linguaggio innovativo, girati in digitale, a seppia, con un montaggio particolare, curato da Alessandro Viani. Niente di speciale, attenzione, però come al solito, se confronti col resto…Ma tu li hai visti gli spot che fanno ad Antenna Sicilia? Sono tutti uguali!C’è la voce fuori campo, le inquadrature delle macchine se è una concessionaria…Sono cose che fanno pena! Io gli lasciai la cassetta e andai fuori, c’era un festival dell’Unità a cui volevo partecipare, tra l’altro fu li che conobbi Ettore Scola. Dieci giorni dopo, il giorno che sono tornato a Catania, sono andato a lavorare e mi hanno proposto di raddoppiarmi lo stipendio…Non aumentarlo, RADDOPPIARLO! Questo per farti capire che questi spot, insomma…Funzionavano! Erano cinque spot differenti, quattro avevano come protagonista una ragazza ed il quinto aveva come protagonista me stesso. Grazie a queste pubblicità (che tra l’altro io avevo fatto gratis!) io ho avuto molti lavori, perché c’è stata gente che si è informata per sapere chi li aveva fatti, e mi ha telefonato […] Io lavoravo la per circa un milione al mese, ma non facevo solo il giornalista, facevo il giornalista, facevo il newspaper games, facevo gli spot…Quando lavoravo su per i programmi televisivi “Tweeter” e “Part time” mi davano trentamila lire a servizio…Una miseria!

 

Salvo: “Quello che diceva Benanti!”

 

Dino: “ Si, in pratica si. In televisione mi pare proprio che dessero 30000 lire al servizio…Grazie agli sponsor del newspaper games io avevo invece un fisso di un milione più iva che poi in occasione di quegli spot mi è stato raddoppiato… Ma ecco l’episodio che volevo raccontarti è questo: una volta, per caso, andai su al montaggio perché continuavo a lavoricchiare in tv anche se ero molto assorbito dal newspaper games. Ciancio in quel periodo aveva fatto la “messa in onda automatica”, ovvero una specie di macchina dove tu metti le cassette e all’orario stabilito le manda in onda. C’è quindi un foglio prestampato con l’elenco della messa in onda perché c’è un addetto che verifica che tutto vada bene… Quel foglio è quindi il palinsesto praticamente, il palinsesto ufficiale! Alle 15:00 cartoni animati, alle 15:35 pubblicità jolly componibili ecc…La mia pubblicità era chiamata “Internet”, e nel foglio c’era scritto: “Ng Internet-ragazza in macchina”, “Ng-Internet-posta elettronica”,  “Ng-Internet-ragazza-prato”, “Ng-Internet-Coglione.”

 

Salvo: “ E’ brutta questa…”

 

Dino: “ Lo spot dove apparivo io, nel foglio ufficiale del giornale, stampato…Era definito con “Ng-Internet-Coglione”. Questo perché? Perché io per loro ero un coglione! Era uno che scassava…un montato, un presuntuoso, un fissato… in più comunista. Non gli calava! Anche a quelli che stavano la dentro! Il fatto che qualcuno aveva fatto una cosa diversa, una pubblicità con un minimo di stile, una cosa che poteva anche essere una cacata volendo… Perché eravamo senza soldi, con la mia telecamerina abbiamo girato e con Ciccio Grasso che ha fatto i titoli con un computerino… e Viani l’ha montata in mezza giornata…Non era una cosa ricca! Semplicemente avevo un’idea! Capisci? Un’idea!! E per questo (per questo voler proporre cose, avere idee…) Mi hanno odiato! La dentro, loro mi odiavano!”

 

Salvo: “ Incredibile. Davvero incredibile!Io ci sarei stato malissimo!Uno non solo si ammazza per…”

 

Dino: “Quando l’ho letto ci sono rimasto male si. Ma da una parte mi ha inorgoglito perché se rompi i coglioni ai mediocri vuol dire che sei un po più che mediocre! Capisci? Ma comunque questa era l’atmosfera con me…Soprattutto quando lavoravo in televisione, dove io ero abbastanza svelto, innovativo, gli rompevo i coglioni! Mi hanno visto come un avversario! Se a me Angela Ciancio mi diceva “Fai questo programma” magari falliva, ma magari, chissà, portavo innovazione, portavo novità, spettatori, facevo lavorare altra gente…Invece no! La mentalità “Ma chistu cu iè?! Cu spacchiu è?!”[1] Il primo servizio che io ho girato con la mia macchina digitale, con una ragazza catanese che si chiama Daniela Spina che è stata nella nazionale di scherma, era una semplice intervista a lei, però era girata in digitale e montata in digitale e io ho portato loro la cassetta bell’e pronta. Loro non l’hanno mai mandata in onda! Dicendo che s’era cancellata! Perché? Perché erano stressati dal fatto che invece di avere un cameraman con la sua ingombrante apparecchiatura BETAcam che gli costava X lire…Me l’ero fatta io da solo! Un’altra volta ho fatto un montaggio su Fabrizio De Andrè, quando lui morì… E fu una fatica mandarlo in onda. Molti di quelli che lavorano lì non lo conoscevano neppure… Fu grazie ad Andrea Lodato che potei ottenere la messa in onda. Perchè a Lodato piace molto la musica d’autore italiana, tipo Guccini, Lolli, De Andrè. Molti altri, vedendo quel servizio ne parlarono come di una cazzata inutile. Lo stesso per un montaggio su Benigni (dopo che lui vinse l’Oscar). Purtroppo questa è la mentalità di chi lavora al giornale, ed è una mentalità di merda! Inculcatagli da quest’atmosfera! Si diffida della novità a prescindere dal contenuto. Ed è una mentalità che estirpare non dico che sarà impossibile ma sarà molto molto difficile…E’ come il feudalesimo. “Noi siamo gli schiavi!” Quante centinaia di anni sono passati prima che quelli non si sono più sentiti schiavi? A Catania per avere un informazione libera e soprattutto per avere a “La Sicilia” una mentalità che punti alla verità, che punti alla completezza dell’informazione, al buon confezionamento della notizia…Che non sono aspetti secondari, sono aspetti essenziali per avere una democrazia compiuta: per avere una popolazione pienamente consapevole del proprio ruolo sociale è necessario avere una informazione ben gestita, onnicomprensiva, pluralista ecc…Prima di avere una mentalità simile a Catania passeranno anni! O dovrà succedere qualche cataclisma…Perché estirpare questa mentalità nei giornalisti la cui maggior parte sono cresciuti alla scuola della mediocrità, sarà molto, molto difficile, forse impossibile! Fava ci aveva provato in un altro modo, cioè rompendo con il clima piuttosto omertoso che c’era: lui è morto ammazzato e i suoi giornali per quanto eroici fossero alla fine hanno chiuso. “

 

Salvo: “Benanti mi ha rimandato ad Orioles ed Orioles mi ha detto – Se avessi il tempo e non avessi il nome che ho, una cosa che io farei è indagare come giornalista sul perché “I Siciliani” non avessero sponsor. Secondo lui non era una cosa omertosa, ma i vari sponsor sapevano che pubblicare qualcosa ne “I Siciliani” significava esporsi, mentre pubblicare qualcosa su “La Sicilia” no.”

 

Dino: “ Sono d’accordo. Ma significava esporsi in due sensi. Esporsi perché farsi pubblicità su un giornale antimafioso. Ma secondo me ancora più pericoloso per loro era farsi pubblicare da un giornale concorrente a Ciancio, quindi lui non ti fa più gli sconti, ti mette in un posto dove ti si vede meno…Da parte di alcuni perché poi c’è gente che a Catania fa l’imprenditore e non è mafioso!”

 

Salvo: “Lo spero!”

 

Dino: “ E quindi non ha paura di farsi pubblicità su un giornale antimafioso…Il monopolio…Ogni cosa che dico, ogni cosa che penso, anche quest’esempio che mi hai fatto tu, riporta alla perversione del sistema del monopolio. Ora ad esempio è uscito questo nuovo giornale che si chiama “Il dito”…Mi odiano quelli de “Il dito”! “

 

Salvo: “Ne “Il dito” pubblicano Orioles mi pare…”

 

Dino: “ Noo! A me una volta mi ha telefonato Enrico Escher e mi ha detto : “ Tu sei andato a parlare con Orioles, io Orioles lo vorrei morto!”

 

Salvo: “Perché?”

 

Dino: “ Perché anche i giornalisti bravi come Escher è in realtà….E intelligente…Siccome hanno la famiglia si devono adeguare a quella mentalità. “Il dito” è un tentativo…Potenzialmente un’ ottima cosa, nella pratica sono molto critico. Perchè è un tentativo per far parlare la città con un altro mezzo tra virgolette indipendente, comunque pagato da Bianco, quindi…Indipendente fino ad un certo punto. Una volta io ho scritto raccontando che la signora Alba Giardina quand’era assessore ha fatto avere al proprio figlio ed al figlio di Sgalambro con cui hanno una società, dei soldi pubblici per fare le lezioni di cinema nella scuola…Non è che ho commentato! Non sono entrato nel merito, ho solo raccontato questa cosa. Io sono stato minacciato, censurato, ho avuto minacce anche gravi…”

 

Salvo: “Dalla redazione de “Il Dito”?”

 

Dino: “ Da persone che dovevano essere in teoria amiche mie! Perché io ho fatto per anni gratis la campagna elettorale di Bianco! Mia madre è stata per anni la segretaria di Bianco, poi hanno rotto ma comunque…”Il dito” è un modo diverso per dire le cose che vuole qualcuno, il problema è che su “La Sicilia” non si può parlare male quasi di nessuno, su “Il Dito” si può parlare male di molti ma non di tutti, allora che contro informazione è?! Se è vera contro informazione puoi dire ciò che vuoi, se controinformazione significa parlare male dei nemici di Bianco e parlare bene degli amici di Bianco anche quando hanno fatto cose non positive…Neanche parlare bene o parlare male, ma parlare! Solo parlare! Di alcuni episodi di cui non si può parlare…è amara…[…] Forse questo non c’entra molto con l’intervista ma te lo dico come studente di Sc. Della comunicazione: a Catania il livello del mondo della comunicazione è veramente penoso! […] Quando si va a studiare, che so a Roma, si va a studiare fuori si ci  rende conto che qui in Sicilia siamo nel terzo mondo! La pubblicità per esempio. E non c’entra Ciancio. I cosiddetti creativi pubblicitari catanesi mi fanno VOMITARE. Nel 99% dei casi. E si credono dei grandi geni!”

 

Salvo: “Come qualità di lavoro dici?”

 

Dino: “ Come qualità. “Le mozzarelle Zappalà”, le minne, le tette, il culo, ma insomma! E così questi che fanno corsi di cinema nella scuola, di cinema non hanno mai visto neanche un Set! Siccome sono legati a questo o quell’assessore…Il comune da contributi X a gente che non ha alcuna preparazione…”

 

 

Salvo: “ Non so se l’hai letta questa cosa, ma io ne ho parlato! E’ stata pubblicata sia sull’erroneo (http://erroneo.org )sia su Namir ( www.namir.it ) . Ho scritto un articolo su Scienze della comunicazione e sulle PORCATE che hanno combinato a Catania…”

 

Dino: “L’ho letto! L’ho letto e l’ho trovato molto interessante, non avevo capito che eri lo stesso che aveva scritto l’articolo su Ciancio! Anche su “Il dito” ti hanno pubblicato!”

 

Salvo: “ Ah si? Non lo sapevo…A me fa sempre piacere e tutto quello che scrivo è sempre stato esente da copyright ma ogni volta che metto in giro qualche mio scritto chiedo solamente che se qualcuno avesse intenzione di pubblicarlo in qualche sito internet, di avvisarmi…Solo solo per piacere personale! Quello di cui hai parlato tu è stato un mio cruccio…Perché ne avrei voluto scrivere ma purtroppo la porcata dei laboratori è avvenuta dopo la stesura dell’articolo, e quindi…”

 

Dino: “Come sono andati questi laboratori?”

 

Salvo: “Non sono andati. Innanzitutto io non so se conosci la presidentessa della nostra facoltà: L’Alfieri…”

 

Dino: “ Conosco molto bene l’assistente Daria Motta che oltretutto è la sorella di quella professoressa molto brava che lavorava a S. Cristoforo di cui ti ho detto prima.”

 

Salvo: “ L’Alfieri ha organizzato il nostro Cdl mettendo 14 materie il primo anno! Poi ne ha messe 9, alcune materie sono state annullate, altre bisognava integrarle, altre bisognava ridarle, altre ancora avevano cambiato professori e programmi…”

 

Dino: “L’ho letto nel tuo articolo…E’ una follia praticamente!”

 

Salvo: “Ed io ho perso un anno in questa maniera e come me altre centinaia di ragazzi”

 

Dino: “ Me ne ha parlato anche Di Grado…Mi ha parlato in maniera devastante di questo corso di laurea in Scienze della comunicazione!”

 

Salvo: “Di Grado è mio professore! Comunque…L’ultima novità che è uscita da poco è rappresentata proprio da questi laboratori! Un ragazzo che ha scritto mi pare su “L’Erroneo” ma non ne sono sicuro…Questo ragazzo era molto più documentato di me sulla faccenda, e sosteneva che questi laboratori fossero stati dati a gente completamente incompetente[…] per non parlare del fatto che nessuno sapeva di questi laboratori se non proprio a ridosso della data di scadenza dalle iscrizioni, la prenotazione poteva avvenire solo tramite internet quindi come sempre in questo Cdl, c’è stata la corsa all’ultimo minuto e all’ultimo secondo, e chi non lo sapeva? E chi non aveva Internet? O non disponeva di un collegamento a Catania?Come me ad esempio? Tutti questi poveracci si sono riversati nei laboratori interni…I laboratori interni praticamente consistono nel fare lavoro di ricerca che poi i professori presenteranno come proprio lavoro, niente di più e niente di meno…Era una seccatura per i professori che avevano accettato quest’incarico e si vedeva! Per quanto riguarda i laboratori esterni si è evidenziato un rapporto tra L’Alfieri e “La Sicilia” davvero molto molto buono! Tant’è che quando io ho detto “Sono uno studente di Sc. Della comunicazione” si sono subito aperte tutte le porte a “La Sicilia”! Tutti quanti mi avevano detto che era impossibile parlare con gente della redazione ed invece a me hanno fatto subito parlare con Domenico Ciancio, io sono stato felicissimo di poter parlare direttamente con lui! Questi laboratori sono stati dati ad amici, amici degli amici, mogli degli amici che non avevano alcuna competenza inerente a questi laboratori.”

 

Dino: “ Per quanto riguarda il cinema so per certo che ha insegnato in questi laboratori un personaggio DEVASTANTE regista del film “Sposerò Simon Lebon” Carlo Cotti…Comunque solo a Siena si è mantenuta una certa serietà per quanto riguarda Scienze della comunicazione perché da una certa data in poi c’è stato il boom di questo Cdl e quindi… A me mi stressa moltissimo questa cosa…Perché poi si dirà in giro che la laurea in Scienze della comunicazione è una cazzata! Io mi sono fatto un mazzo così per laurearmi…”

 

Salvo: “Figurati quanto stressa me che ci sono ancora dentro fino al collo! Una volta un assistente di un mio professore, di una materia molto importante per il mio cdl ovvero Linguistica generale, mi ha candidamente detto “Vabè, alla fine voi siete laureati in lettere!” cioè non aveva neanche capito a chi stava insegnando!All’interno di cosa stava lavorando!Io sono rimasto allibito…Comunque chiudiamo questa parentesi altrimenti andiamo fuori tema …”

 



[1] In siciliano: “Questo chi è? Chi diavolo è?”