Dal sito
del candidato indipendente Larouche alle prossime
elezioni USA:
Ancora
una truffa sulla "ripresa" USA
di
alberto.
Il 5
novembre il Segretario al Tesoro USA John Snow ha
pronunciato un discorso travolgente all'"economic
club" di Washington, in cui ha affermato:
"Abbiamo assistito ad una vera inversione di rotta:
la ripresa prende chiaramente forma quest'anno".
Snow si riferiva al famoso dato del 7,2% di
"crescita" del prodotto interno lordo (PIL) nel
terzo trimestre, a detta del comunicato emesso il 30
ottobre dal dipartimento del Commercio. "Sembra
chiaro", ha detto Snow, "che siamo entrati in
una nuova fase di espansione economica. Non è un fuoco
di paglia, c'è sostanza molto concreta dietro la
tendenza alla crescita".
Nella realtà le cose stanno in maniera differente. Come
la bolla della "New Economy", che miracolò la
fine degli anni Novanta, l'euforia del momento poggia su
due pilastri: la truffa e il debito. Secondo il
Dipartimento del Commercio il PIL sarebbe passato dai
9629 miliardi del secondo trimestre ai 9797 del terzo. La
differenza è 168 miliardi, e cioè l'1,7%. La cifra
però viene moltiplicata per quattro e diventa 7,2%
grazie alla parola magica: annualizzazione.
Questo però è solo uno dei trucchi. Guardiamo bene se i
168 miliardi di cui si parla ci sono davvero. Il fattore
che incide maggiormente nella crescita del PIL del terzo
trimestre è la spesa in computer: da 354,9 a 390,3
miliardi, usando come unità di conto i "dollari del
1996". Ma il dipartimento del commercio ammette,
nello stesso rapporto, che le vere vendite di computer
sono aumentate soltanto da 82,4 a 88,3 miliardi. Com'è
possibile una cosa del genere? Lo è ricorrendo ai metodi
tutti particolari con cui si "elaborano" i dati
originali delle vendite affinché tengano conto di un
aumento della qualità del prodotto. Lo chiamano
"apprezzamento edonico". In parole povere: il
Dipartimento del Commercio sostiene che un computer che
oggi sul mercato costa 1000 dollari, nel 1996 sarebbe
costato la bellezza di 4420 dollari. Pertanto, secondo la
logica del Dipartimento del Commercio, se un'impresa
acquista oggi un computer da mille dollari, il GDP cresce
di botto di 4420 dollari. Rimettendo i piedi per terra,
5,9 miliardi di ricavi dalla vendita di computer sono
stati trasformati in un aumento del PIL di 35,4 miliardi
di dollari nel terzo trimestre: sei volte tanto.
Olre ai computer, metodi del genere vengono applicati
anche ad altre categorie. Il resto dell'aumento del PIL
è dovuto ad un aumento notevole del debito. Da alcuni
anni i privati, le imprese e le pubbliche amministrazioni
aggiungono annualmente circa 2.000 miliardi di dollari
alla pila del debito complessivo. L'ultima cifra
disponibile è quella del secondo trimestre 2003: se si
annualizza, nel corso dell'anno si totalizzeranno 3396
miliardi di debito. Un record assoluto. Messi a confronto
con i 3396 miliardi di debito, i sempre presunti 168
miliardi d'aumento del PIL appaiono poca cosa.
Intanto sul fronte del lavoro il disastro continua ad
avanzare. Secondo i monitoraggi della "Challenger,
Gray & Christmas", resi noti il 4 novembre, le
grandi corporations hanno annunciato l'eliminazione di
172.000 posti di lavoro ad ottobre, più del doppio
rispetto a settembre. Il 78% dei responsabili delle
assunzioni consultati dallo studio ha detto di non
prevedere una significativa ripresa delle assunzioni nei
prossimi tre trimestri.
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