Compagni

di enzo bianco.

prefazione di aldo cormio.

Casa Editrice Argo - email - argo.@anet.it

Quando mi e' stato inviato, in redazione, questo libro, stavamo appunto elaborando il nuovo Namir con le domande da porre sulla questione storica - Fascismo Comunismo - e il titolo - Compagni - ci faceva pensare ad una riflessione esplicata nelle pagine, partigiana e solo di sinistra. Poi dopo aver parlato con Enzo Bianco, l'autore del libro, al telefono, ed essendo stato colpito dalla sua tranquilla modestia, espressa nella sua gentile comunicazione,             ( carattere questo che non appartiene a quasi tutti gli scrittori ), spinto dalla curiosita' e dalla fresca intelligenza espressa dall'autore del libro, mi sono inoltrato a leggere i contenuti. Le pagine, scivolano nella mente con un piacere indescrivibile, Enzo Bianco, ha fatto una ricerca sulla resistenza del sud, ammirevole e dettagliata, minuziosa, silenziosa,critica, dimostrando quanto tutta l'Italia ( e non solo al nord ) ha vissuto gli eventi dell'evolversi fascista ed anche quanto il carattere del popolo di Lecce, tutto, - borghese - contadino - ricco -, sia, monolitico, quasi roccioso e distratto agli avvenimenti, legato come un albero alle proprie radici culturali piu' che a quelle dell'evoluzione storica. Ma in queste pagine ci sono anche testi ripresi dai giornali di quel periodo, che si chiamavano - La folla - L'Ordine - Il tallone d'Italia - , solo i nomi, danno il sapore e la descrizione di un tempo e di una memoria, che l'autore in ogni pagina, con fluidita', ripeto, riesce a donare ancora e a renderla nuovamente viva e presente. Il potere dei - tabacchini - l'indifferenza dei contadini, gli atti eroici di alcuni che avevano fiutato quanto poco di buono stava accadendo e che hanno pagato con la vita, questo - osservare orizzonti futuri - , ed alcuni passaggi riportati fedelmente dall'autore, scritti chiusi in chissa' quale cassetto ma che scuotono, riportati alla luce, ancora il nostro quotidiano :

Il giovane Armando Povero che nell' Aprile del 1913, nell'articolo Progresso o regresso ? scrive : - L'emancipazione non consiste nel saper schiamazzare per ottenere un miglioramento economico provvisorio che viene poi compensato da qualche aggravio, ma nella evoluzione dell'anima, della coscienza....., Si grida, si schiamazza, si vuole, ma si e' viziati e divisi. E cosi ? non si fara' mai niente. E ancora : - Bisogna svegliare le intelligenze e le anime, bisogna sentirsi forti per la lotta e comprenderne tutte le sublimità, bisogna combattere per il bene comune e non pel bene proprio, bisogna saper coordinare gli sforzi singoli per avere maggiore forza e piu' di tutto bisogna avere coscienza di cio' che si fa.

 

Parole forti, che si sentono perche' non si possono evitare, come quest'altro passaggio scritto nel libro, ma che di volta in volta, in questa Italia di - nulla - si osserva ancora negli eventi politici :

 

A fine mese finiscono in carcere due sovversivi - Salvatore Corallo e Vincenzo Renna : una pattuglia di carabinieri li aveva incontrati di notte, mentre " cantavano a squarciagola Bandiera Rossa : invitati a smetterla non solo continuavano nel canto ma finirono con l'oltraggiare i due militari, che li trassero in arresto ". Il fascismo comunque dilaga anche nel Salento ; ci sono, e' vero, i " puri " quelli della " prima ora ", ma il grosso e' fatto di trasformismo e di clientelismo, di salto sul carro dei vincitori. Scrive il " Tallone d'Italia " che " molti si sono iscritti ai fasci con la stessa mentalita' con la quale hanno assicurato la propria vita contro gli infortuni o la loro uva contro la grandine ".

Un libro importante, che verso sera avevo finito di leggere senza essermi reso conto del tempo passato e della memoria tornata, un libro che spiega la storia di un sud - Salento che sembra non essere stato mai partecipe e che invece ha fatto tanto per questa Italia, che, continua a fargli pagare un prezzo indecoroso, oltre che nella vita economica del lavoro, anche nei ricordi, non indicandolo mai importante, come invece e' stato, in certi momenti storici del nostro paese.

L'unica pecca, e' la riproduzione delle immagini, che  per quanto documentano dovevano avere piu' spazio e incisivita' grafica, il libro ne e' pieno, giustamente, ma non hanno il merito visivo tecnico che esprimono.

Detto questo, ringrazio Enzo, per avermi dato un nuovo frammento di storia, coloratissimo, caldo come una giornata di pomeriggio d'estate, da aggiungere al mio modesto mosaico culturale.

Grazie - redazione Namir.

 

La Argo Casa editrice sorge a Lecce nel 1992, quando si fa netta la consapevolezza che quella che Vittorio Bodini chiamava la " periferia infinita " era improvvisamente diventata un tumultuoso crocevia di popoli e culture. Non per questo il Sud era meno Sud, ma la volonta' di abbattere le frontiere e la " gioia di partire alla ricerca dell'altro "

finivano di essere il pio desiderio di attardati intellettuali di formazione umanistica per divenire un impellente bisogno di ogni cultura di fare i conti con la propria identita'.

Per contatti o consultazione del catalogo :

Sito internet - www.argo.anet.it