L’idea.
Tante persone s’incontrano per discutere e capire - la poesia -. BACCHETTAbacchettone - codici - cravatte - comprate e raffinate - disegni che non portano il collo della testa, numerose parole - letture noia - registratori d’immagini dimenticate non piu’ reali della porta che limita il cerchio vuoto.
Li vedo andare nelle loro direzioni programmate, ristoranti, menu’ di seconda classe, scialpette di volpe e pellicce di nastro sintetico. Tutto ricorda la vecchia Parigi degli anni del banco quando anche io desideravo l’odore del caffe’ corretto e della cipria sulle mani bianche che scendevano all’interno dei pantaloni larghi o sotto le calze dei tacchi a spillo a pagamento. Applausi per il miglior libro baciato dal rossetto senza calore-colore e poi la pioggia i tuoni e la stupida sensazione di aver passato un’altra giornata - diversa - dalle altre piena del nostro stomaco disinteressato a cio’ che accade oltre i nostri limitati confini.
Mi alzo di scatto e grido - BASTA CON QUESTI VUOTI E DIAMO POESIA -L’AMORE-CARNALE AI POETI COSI’ SMETTERANNO DI SCRIVERE -.mani finalmente ora accarezzano i grandi seni della vita accanto....non c’e’ piu’ nulla da leggere inutilmente.
Paolo Corrente.