Andavamo insieme in bici
a girare senza meta
il silenzio rotto solo
dal rumore delle catene.
Tagliavamo il silenzio
di quei posti bellissimi e remoti,
dalle distese di grano ai verdissimi prati,
che sembravano d'acqua quando
il vento scuoteva appena esili fili d'erba,
che mi parevano onde infinite,
onde di un mare delicato,
profumato di fiori.
Non ci servivano le parole,
i nostri occhi per fare domande,
i nostri sorrisi erano le risposte.
Poi il tempo che non perdona,
ci ha diviso, ha diviso le nostre strade,
L'ultimo mio bacio nel tuo viso,
e tu che mi sembravi stupito,
ed io che ancora non avevo capito.
Poi un urlo nella sera, come una spada
tagliò il tuo nome arrivato dall'etere infinito,
ed il mio petto si stringeva in una morsa atroce,
singhiozzi, lacrime, senza più fine.
Il mio ricordo? Quel bacio ,
e la polvere bianca che ci ha diviso.
Non posso lasciare questa poesia, senza alcun commento,
Per Renato e per quei ragazzi che si perdono.
Non giudicare, e ne fare di tutta
l'erba un fascio perchè ogni caso è un caso a se,
ma il mare delicato e profumato di fiori,
è in realtà Renato,un ragazzo sensibile
e profondamente ingenuo.
vi allego questa poesia. un mio amico morto di overdose
Daniela Frigo