Senza titolo.
Il signor Wilkinson chiuse la riunione di redazione. Prima di dare l'avvio alla stampa del giornale gradiva rivedere tutte le bozze, le pagine e gli articoli in religioso silenzio; questa operazione gli prendeva pi- o meno un'ora, a volte piu', ma mai meno. Per minimo un'ora doveva personalmente rivedere tutto il giornale dalla prima all'ultima parola. "Del resto -si ripeteva- adesso sono il direttore del quotidiano piu' letto del pianeta".
Altra operazione che lo entusiasmava particolarmente era avviare di suo pugno le macchine che stampavano il giornale. Il World News , fondato nel 1998 (cinquanta anni prima) da Vezios Maria, era nato come un giornale di provincia. Oggi, nel luglio 2047, mandava in stampa la bellezza di oltre un miliardo di copie al giorno. Ed il signor Wilkinson era fiero di avviare di suo pugno le macchine che avevano il compito di sposare carta ed inchiostro. "Del resto -si ripeteva- adesso sono il direttore del quotidiano piu' letto del pianeta".
E poi veniva il momento piu' ambito: l'attesa della prima copia fresca fresca di stampa.
Alcune macchine predisponevano i giornali stampati nell'enorme magazzino, in risme da mille. Altre caricavano i furgoni, ed altre ancora guidavano i furgoni fino alla stazione e all'aeroporto. Prima che questi fenomenali robot cominciassero il loro vorticoso, eterno giro, il signor Wilkinson afferrava la prima copia della prima risma del World News ed andava a leggerla sulla terrazza della redazione. Nessuno mai fino ad allora si era lamentato per quella risma di 999 giornali invece che mille, ma il signor Wilkinson non temeva lamentele. "Del resto -si ripeteva- adesso sono il direttore del quotidiano piu' letto del pianeta".
Dalla terrazza si godeva la vista dei furgoni automatizzati che incessantemente per tutto il giorno entravano ed uscivano dalla redazione. Erano costretti ad un superlavoro, se considerate che soltanto un mese prima dovevano consegnare appena due milioni di copie contro il miliardo attuale. Il signor Wilkinson si accoccolo' sulla sedia a sdraio e si mise a leggere il giornale, anche se ormai era in grado di recitarlo a memoria.
In prima pagina spiccavano i segreti del buon giornalista -parte VII- di Peter Latyno, ed all'interno i pezzi su cui maggiormente si soffermò il direttore furono le ricette di Michael Ottawi, l'oroscopo di Sir Philip Sabatins ed un trattato sulla solitudine a cura di Mark Pakiotti. Chiaramente erano tutti suoi pseudonimi; l'intero giornale era scritto soltanto da lui, da Fabius Wilkinson.
Chiuse il World News infastidito dalla noia che cominciava a provare nel rileggere l'ennesima volta l'articolo "Cosa ho mangiato ieri a colazione", e l'andirivieni di furgoni lo riporto' ai calcoli della mattina: con la carta rimasta in magazzino, poteva sostenere questa tiratura al massimo per un altro mese. Nessun problema, tanto non si aspettava di sopravvivere cos a lungo.
Ancora con gli occhi sui furgoni fu preso da un improvviso moto di tristezza nel pensare a tutti i suoi giornali, a tutte le sue creature abbandonati davanti agli aeroporti ed alle stazioni, senza la speranza che nessuno mai li avrebbe raccolti.
Il vantaggio di essere direttori di giornale era avere sotto controllo tutte le notizie del pianeta, ed il vantaggio di esserlo nel 2047 era che i computer di tutto il mondo raccoglievano informazioni per lui. Una mattina di due settimane fa, il mondo era impazzito e Fabius aveva fatto appena in tempo ad infilarsi in un rifugio anti-armi chimiche. All'uscita dal rifugio scansando i corpi di amici e collaboratori, era corso al suo terminale ed aveva chiesto al computer a quanto ammontavano le perdite; sul terminale apparve: PERDITE IMMENSE. Chiese allora quanti sopravvissuti, e qui il destino gli gioco' lo scherzo piu' crudele; sul terminale apparve: UNO.
Tutto cio' era accaduto solo due settimane prima, ma al signor Wilkinson parevano ricordi lontani negli anni. Decise in quel momento, scuotendosi e rivolgendo lo sguardo dai furgoni alla città… fantasma, che quando avrebbe sentito la morte vicina avrebbe ulteriormente aumentato la tiratura del giornale per portarla ad oltre tre miliardi di copie con un edizione speciale sulla storia della sua vita. Troppo egoistico? Nessuno si sarebbe lamentato. "Del resto -si ripeteva- adesso sono il direttore del quotidiano piu' letto del pianeta".
Giorgio Fano