senza titolo.

 

Spargo copiose lacrime
di uomo affranto
e l'estenuante pianto ormai
mi rode l'anima.
Raramente seppi recidere
il triste laccio del passato
stretto, troppo stretto
alle mie fragili caviglie.
E mentre arranco
passo dopo passo
non faccio altro che voltarmi
e guardo indietro
laggiù, in basso
al buio esordio del mio
andare.
Vorrei discendere le scale
per riafferrare quello che è
stato
e inutilmente ormai
inutilmente
mi affanno esausto.
Volgo lo sguardo
al lungo tratto ancora
che attende il mio passo.
Affatica la mente
Faticosamente
Arranco
arranco