gli elaborati dei
vincitori
della sezione adulti
Il segreto di Virginia
La cena era quasi pronta: I
bicchieri ballano. Il mestolo gira la pasta addormentata nella pentola. Coltelli
e forchette pendono dalla cerata a quadretti di nonna Giulia. Qua e là un
maccherone e un pezzo di parm igiano. Mastico. Sapori di dolce passato. Le
immagini sfocate di quei teneri pranzi domenicali si riflettono nel piatto pieno
di sugo. Tutti quanti a casa di nonna Giulia. Aria fresca e immense tavolate.
Coccole di zii e cugini. Io piccola piccola in una sedia troppo grande per me. E
mio padre vicino. Lo guardo. Vorrei capire i suoi discorsi difficili. Ma
preferisco giocare con la mollica di pane. Papà mi tiene la mano. Complicità.
Lui sa. Sa che il minestrone della nonna è il mio peggior nemico. maledetto
groviglio di erbacce cattive. E così mi tende il salame. Sotto il tavolo. Di
soppiatto. Ancora una volta non mi ha tradito.
La tensione aumenta. Non devo essere scoperta, perché quello è il nostro
segreto (Virginia)
b)Le due vecchie, Uta e la serva, si
erano rintanate nel cantuccio del muro, un angolo tutto lurido e sbrecciato,
dove di solito si accumulavano le immondizie. Erano diventate anche loro parte
del muro, tanto ci si appiccicavano come se volessero nascondersi. La bambina
ebbe un brivido di ribrezzo, le sembravano come due strani bacarozzi neri che
vagavano in mezzo alla sporcizia. In quei tempi tristi di guerra tutto era
possibile ma lei si domandava cosa mai facessero quelle due con una sedia sulla
testa ciascuna appoggiata sopra a una ciambella di stracci.
(Bertilla Mayer)
Matilda amava le pietre. Ma in
realtà, più che le pietre, amava gli animali. E più ancora degli animali
amava due esseri: Cisia e Cesco. Cisia era il suo bimbo adottivo, Cesco il suo
amore perduto. Per entrambi avrebbe dato la vita. Ma entrambi meritavano ben
più di quel misero dono: Cisia un altro bacio. Cesco un altro schiaffo (Matilda)
Avevo sei anni e un sogno: una bici
tutta mia. Mia nonna mi diceva:<Te la regalerò quando farai gli esami di
quinta>. Avevo sette, otto, nove anni e un sogno: quella bici tutta mia.
<Studia, studia, - diceva mia nonna -, vedrai che bella bici ti regalerò>.
Avevo dieci anni, studiavo tanto. Mi preparavo agli esami di quinta che erano a
giugno. Ma a maggio mia nonna morì. (Cececco)
Lontano dagli occhi.
Il dolore non esiste. Si dipinge nel cuore. Colora l'anima di nero e rosso. Ma
non esiste. Esiste il pianto. Esiste il grido. Il dolore non c'è, è il male in
ognuno di noi. Da dentro. Da fuori. Cammino da ore, sotto la pioggia. Non trovo
risposta. Ho le mani nelle tasche dell'anima. Sono vuote. Nessuna risposta. Casa
è vicina qualche metro: Ecco il civico 34. Mi sono perso nelle vie di specchio.
Fra le luci dei lampioni, riflesse dalle pozze. Un labirinto di perché. Salgo
le scale. Una dopo l'altra. Come il tic tac della pioggia. Come il battito del
cuore. Soffio di vento come un grande respiro. Rimbalzo sul materasso fra
grovigli di coperte che nascondono i miei sogni. A domani (Hugo
Sanchez)
premio speciale
La prima cosa è la trasparenza del cielo. La seconda l'intensità della fiamma.
La terza la lontananza delle stelle. Poi questo vuoto. Pieno. Denso. Segue il
silenzio. Riempie tutto. Nelle pieghe e sotto la pelle lentamente si insinua. E
aspetta. Io aspetto con lui. Perché aspetto? Perché l'attesa chiama: l'attesa
della gioia ci presenta il dolore. L'attesa della pioggia ci conduce alla
profondità del cielo e la mia attesa chiamerà lei, ovunque essa sia. Questa è
l'ultima cosa. (Betty Boom)
Sezione Ragazzi.
Era stupenda di furore, con quel suo
viso dall'ovale puro, con quei suoi occhi neri, dove il bianco ricordava
l'incorruttibile. Appena la vidi mi sentii vacuo, sì, vacuo di lei forse,
innamoratomi all'istante, o forse delle sue timide labbra, o dei suoi splendidi
occhi, ma sicuramente innamorato di lei!
(Libra)
Ultimo volo nel Serenghety
Mi sono infiltrato da pochi giorni in un commando di bracconieri e cacciatori di
frodo per riuscire a sgominare la banda che sta distruggendo ogni forma di vita
animale nel Serenghety. Ho capito che proprio ieri hanno ucciso cinque ocapi,
sette ghepardi e quattro leopardi che domani scuoiati dovranno raggiungere il
porto di Mombasa e di lì Amsterdam per poi finire nelle pelliccerie di mezza
Europa. Sto cercando di mettermi in contatto con i miei uomimi, ma un uragano mi
impedisce i collegamenti. "Pronto?Pronto?Mi sentite?" Uno sparo nella
notte e un tonfo sordo poi....il silenzio (Sampei)
Sono ormai dieci anni che ho
"ammainato la bandiera". Ormai sono vecchio e prima che il mondo si
dimentichi di me, del grande Juan de Cortès, l'indomabile pirata, vorrei
scrivere le mie memorie. Non he siano migliori di quelle di chiunque altro, ma
per anni ho dovuto celarmi dietro un falso nome, per non ritrovarmi appeso ad
una forca. Nonostante tutto per le bravate e le malefatte che ho attuato me lo
meriterei, di morire. (Lupo di mare)
Un amore senza vita
La neve danzava. Il vento soffiava. Il sole era nascosto. Mi dondolo
sull'altalena. Ti vedo arrivare, alto, robusto in tutta la tua vitale energia,
con una borsa da viaggio in mano e un'espressione dolce e cortese sul volto mi
vieni incontro pur senza conoscermi. La neve danza. Il vento soffia. Il sole si
è nascosto. Il mio cuore è a pezzi. (Shirley)
All'alba i vagabondi senza tetto
dormicchiavano ancora ronfando contro i muri del vecchio edificio. Unico segno
di vita insieme a qualche gatto spelacchiato che si spulciava vicino ai bidoni
dell'immondizia. Il puzzo insopportabile di quell'insieme di cose e di anime
contrastava con i primi raggi del Sole, che a dispetto di tutto ritornavano come
ogni giorno in quello scenario senza speranza, con una nuova, quotidiana, eterna
promessa. ( Christina)
Nell'aula del tribunale, Wilton Khan
osserva con rabbia il volto impassibile dell'imputato, il cui sorriso beffardo
lasciva capire a chiunque l'insana convinzione di essere prosciolto dall'accusa.
Lui era l'unico a conoscere i fatti, ma non poteva parlare, era venuto a
conoscenza della corruzione operata sui giurati da quell'essere abbietto, il
signor Jhonson, il ricco, il temuto, il rispettato signor Jhonson, un fremito di
rabbia lo pervase, avrebbe potuto parlare, farla finita, gridare la verità, ma
il volto di quell'essere indifeso senza vita gli si era stampato nella mente. (Heinz)
Un terranova per le vie di Boston
"Cuccioli aspettatemi qui, io vado a cercarvi il cibo!" Fu quella
l'ultima volta che la vedemmo. Eravamo in sette, tutti neri tranne me che ero
bianco come la panna e questo mi faceva sentire diverso. Ero l'ultimo nato di
una cucciolata di terranova , il "cocco di mamma" con mia grande gioia
e un po' d'invidia dei miei fratelli. Da quella volta mia madre non tornò più,
la vidi allontanarsi mentre guaiva disperata, le corsi dietro, ma le mie zampe
corte non ce la fecero a raggiungerla, la persi di vista. M'avventurai per le
strade di Boston, ma non avrei mai potuto immaginare che quella
ricerca avrebbe cambiato la mia vita di Terranova.... (Golden
Girl '97)
Nominations ragazzi
Io non capirò mai i grandi, mai! Sono
troppo strani: ti dicono di non leggere a tavola, di non appoggiare i gomiti,
mentre è quello che loro fanno sempre. E quando chiedi: "Perché tu sì ed
io no?" Rispondono "Io sono un adulto. Capirai da grande!" E
allora visto che non ho voglia di diventare scorbutico e antipatico, ho deciso
che da oggi non crescerò più. (Kiara
del deserto)
Come farei se non ci fosse la mia cara
e adorata notte! Un lungo e rilassante momento della giornata, in cui la mente
si libera di tutti i pensieri ed accumula le forze necessarie per affrontare il
giorno seguente. É paragonabile ad un'incantevole sinfonia che attraversa il
corpo lasciando una scia magica. (Stella
della notte)
La funzione di confidente, che assume
un amico del cuore è quella che ci consola quando, esasperati dai nostri tanti
problemi o preoccupazioni, confidiamo a lui tutto il nostro stato d'animo. Era
il 1940 e la guerra incalzava, perseguitava tutti gli ebrei. Durante l'estate
Joseph camminava tranquillo per le strade deserte, mentre andava al negozio di
alimentari con la tessera per comprare il pane, finché Maurice non l'aiutò a
nascondersi dalle SS. (Esca con F.R.)
Alla mia adorata nonna dedico questo
romanzo. Lei sedeva sempre sulla stessa sedia accanto a questo tavolo tondo. La
sua sincerità, la sua lucidità, la sua forza il suo carisma si manifestavano
nell'espressione del suo volto ormai assorto in preghiera. Da quel viso, una
volta incorniciato da capelli scuri, ora grigi, traspare una perplessità che la
rende, ancora oggi, incredula di fronte al misterioso labirinto della vita. (Kikka)
A proposito di incipit
"Nel 2000 le cose cambieranno" così dicono tutti. Ma per ora l'unico
vero cambiamento è Internet, c'è Internet dappertutto: www.qua, www.là.
Almeno così la penso io, Albert, un ragazzo di quindici anni. Per convincervi
è necessario che vi racconti di quel che mi ha detto Francys, che ha 82 anni e
mi vuole bene. Ma prima dovete saper cos'è un incipit. Dopo averlo scoperto,
mettetevi comodi e seguitemi attentamente. (Wind)
Era il marzo del 9000 quando atterrai
su Marte. Naturalmente senza armatura, poiché nel 6000 era stata creata una
fascia d'ozono. Secondo la mappa che avevo salvato sul computer dovevo essere
vicino alla palude presso l'enorme distesa di alberi spogli. Appena vidi quel
viscidume sobbalzai: era pece bollente! In giro non c'era una nave da carico ed
il ponte era rotto. (Gonzales Raul)
Il giorno fortunato
Il giorno fortunato sarà quando andrò bene a scuola e spero che ciò accada
presto. Io sono un ragazzo straniero e sto in Italia da otto mesi, perciò non
parlo ancora bene l'italiano. Questo lo scrivo per cercare di migliorare
nell'italiano scritto. Per fortuna sono capitato in classe con dei compagni
bravi: tutti mi aiutano e io accetto la loro amicizia.
(Alex)
Eccomi là, stavo salendo le scale che
portano alla mansarda, mi ero deciso ad affrontare la paura, il mio più grande
timore: aprire la porta della soffitta. L'avevo sempre vista come un luogo
abitato dai fantasmi, dai mostri, ma quel giorno avevo deciso che era giunto il
momento di affrontare quella porta, il valico tra il mio mondo e............(Vegeta)
Quando ripenso a quella notte di San
Lorenzo mi corre un brivido lungo la schiena, ho ancora stampata in mente quella
maledetta storia. Ero in vacanza a Oxford e contemplavo le luminose stelle nel
cielo. Ma all'improvviso un rumore sordo e qualcosa apparve. La luce lunare mi
permise di intravedere una affusolata sagoma, poi un lampo rosso, accecante, e
il buio cielo tornò tranquillo. (Renzo
Tramaglino)
Come al solito mi ero innamorata del
ragazzo sbagliato. Era alto biondo e con gli occhi chiari, non lo avevo mai
visto in giro: infatti era da poco che viveva nella nostra cittadina. Era stato
un colpo di fulmine. Lo incontrai per la prima volta nella biblioteca vicino
alla scuola; è lì che facemmo amicizia. (Selene)
Il vento gelido soffiava imperterrito
tra le case, sollevando le foglie come fossero uccelli impazziti. Le trombe
d'aria scuotevano i vetri; nel silenzio più profondo sentiva lo stridio dei
cingoli sull'asfalto I carrarmati erano lì, fermi, neri, pronti a distruggere.
( Sharuk)
La porta dell'Universo
Lassù nel cielo smarrito, a centinaia di anni luce, brillano dei "Buchi
neri" di dimensioni cento volte maggiore di quelle del nostro Sole. Di loro
non si conosce alcunché nell'origine né il significato, ma solo ipotesi,
spesso banali e fantastiche. Alcuni ritengono infatti possano essere solo
gemelli del nostro Sole, altri invece sostengono che entrando in un Buco nero si
potrebbe passare in un altro Universo. Insomma i Buchi neri non sarebbero altro
che delle porte su altri mondi. Quel che è certo però è che ormai da un
centinaio di anni la Natura e il significato dell'Universo sono oggetto di
grandi ricerche, e se è vero siamo esseri pensanti, chissà se................(T.S.)
"Era lì immobile, solo il manico
del coltello insanguinato sporgeva dalla tua gamba non so come tu abbia fatto a
riuscire bene questo scherzo di pessimo gusto". Questa fu l'analisi della
professoressa del russo che era rimasta impassibile: non c'era verso di
impaurirla. Eppure questa volta avevo usato anche del vino rosso per fingere il
sangue. Con la professoressa era una sfida personale: dovevo riuscire a farla
impensierire per me. (Uzbekistan
Taskent)
Quella sera Johan era più stanco del
solito. Era stata la scuola a stancarlo e in particolare i suoi compagni che lo
prendevano in giro chiamandolo "bastardo". Ebbene sì, Johan era solo,
infatti i suoi genitori se n'erano andati in un incidente stradale quando era
ancora in fasce. Erano corca le sette e mezza ma Johan non aveva nessuna voglia
di mangiare, sentiva qualcosa di strano nel suo stomaco che faceva male. Johan,
ad un certo punto, si alzò e scese le scale...... (Kevin)
Una vita mai desiderata
La piccola marchesina Elisabetta sedeva composta sul ricco divano, girando il
cucchiaino in una tazza da tè. I folti capelli lunghi sembravano incorniciare
il suo visetto pallido e magro. Gli occhi grandi, fieri ma tristi scrutavano di
nascosto la donna che le stava di fronte: un viso dall'età indefinibile
risaltava fra le pieghe di un velo nero. La piega della bocca, grande ma ben
fatta, dava l'impressione di grande orgoglio, mentre gli occhi.....
(Shine)
"Gli uccellini in questi giorni
sono molto turbolenti eh! Disse Alan, mentre affacciato alla finestra osservava
di sottocchio il suo compagno che lo ascoltava insospettito. Non si fidava di
lui, c'era qualcosa in quell'uomo che non gli piaceva fin dal primo giorno in
cui gliolo avevano raccomandato come guida. L'impresa era rischiosa, ma niente
l'avrebbe fatto rinunciare a costo di andarci solo...... (Shari)
Redazione Namir.