RICORDARE
GENOVA Doriana
Goracci
Ricordavo un'altra Genova...Era
un lontano luglio del 2001.
Un luglio che ha modificato sostanzialmente la mia ed
altrui esistenza, il
modo di osservare la vita e gli "altri" vicini
e lontani.
Allora presi dei giorni di ferie per andare con mia
figlia sedicenne a
Genova.Morì in quei giorni un ragazzo poco più grande
di lei. Ero una con
i capelli bianchi già allora, una che si portava dal '68
la speranza di un
mondo migliore. Sono state scritte tante bugie, tante
cose raccontate nei
processi, tante registrazioni, tante foto, tanta rabbia.
Pochi hanno raccontato, con i mezzi che potevano, la
forza e la gioia che
ci hanno dato quei giorni. Il sentirci sempre"
vicini e
lontani".Distrattamente, lo ammetto, sento oggi
ripetere dai media il nome
di quella città:Genova !
Sobbalzo: le devastazioni, gli arresti, gli scontri hanno
ben altri
protagonisti, ben altri fini. Eppure se ne parla...
Lo smarrimento è lo stesso, il sorriso diventa smorfia
di disgusto, che
conosco bene quando la violenza la fa da padrone.Ho avuto
paura in quei
giorni, oggi di più, per il velocissimo degrado nel
quale ci stanno
mettendo.Certamente la fatica, l'energia, le speranze, i
progetti e le
parole di 700 donne provenienti da tutto il mondo a
Gerusalemme per un
convegno internazionale e autofinanziato tra il 13 e il
18 agosto, non ha
fatto notizia, non è stato neppure menzionato.
Rimango ostinatamente una Donna in Nero, non una black
block (se mai
fossero esistiti...)
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