Oggetto: Governo - disabili - diritto allo studio.

On. Presidente

Con questa lettera voglio renderla partecipe su come vive il diritto all’istruzione quella parte degli italiani che vive la disabilità.

Sabato 13 agosto ho incontrato un’amica che fa l’insegnante. Parlando dell’inserimento scolastico dei ragazzi disabili mi ha raccontato il caso di S., un ragazzo del suo istituto, affetto da autismo iscritto alla quinta elementare. Gli è stato assegnato l’insegnante di sostegno il 4 ottobre 2004, poi a causa dell’aggiornamento della graduatoria, l’insegnante di sostegno è stato sostituito il 01 febbraio 2005.

Giovedì 18 agosto il papà di G., un disabile di 18 anni che l’anno scorso ha frequentato il quarto liceo, mi ha riferito, con soddisfazione, che finalmente quest’anno al figlio ridaranno le 18 ore settimanali di sostegno, mentre l’anno scorso le ore erano state ridotte a 9 ore settimanali.

Il prof. Salvatore Nocera, relativamente al problema dell’assistenza agli alunni disabili, afferma che << il vuoto lasciato colpevolmente da parlamento e Governo è stato sempre più colmato dalla magistratura, che oramai interviene non solo per assegnare più ore di sostegno didattico, ma anche per far rispettare le norme sulla nomina di assistenti educativi da parte di Enti locali, sull’obbligo di assegnazione di assistenza igienica da parte delle istituzioni scolastiche autonome …>>.

On. Presidente

In Italia, da qualche anno, le scuole, sulla base delle diagnosi funzionali, comunicano al CSA le ore necessarie per il sostegno agli alunni disabili dell’istituto ma, quasi sistematicamente, le ore di sostegno vengono ridotte.

Forse per rientrare nei parametri della spesa pubblica?

Gli studenti che hanno genitori che contestano o si rivolgono alla magistratura ottengono i loro diritti mentre gli studenti, i cui genitori non hanno i mezzi o le capacità di far valere i diritti dei propri figli, hanno la riduzione delle ore di sostegno o non hanno l’assistente educativo o gli ausili necessari.

Lo Stato ha il diritto di risparmiare su questi Studenti?

Possibile che per molti genitori di studenti disabili, l’arrivo del mese di settembre, significa l’inizio di una lotta per garantire il diritto allo studio del proprio figlio?

Possiamo chiamarla civile una società che non mette tutti i suoi cittadini in condizione di esercitare il diritto all’istruzione?

Eppure esiste il comma 3 dell’art. 40 delle legge n. 449 del 27 dicembre 1997 che prevede la continuità educativa degli insegnanti di sostegno in ciascun grado di scuola e prevede <<Progetti volti a sperimentare modelli efficaci di integrazione, nelle classi ordinarie, e ad assicurare il successo formativo di alunni con particolari forme di handicap…>>.

Perché non viene rispettato sempre?

On. Presidente

Il sindacato SFIDA è un sindacato sociale, non in conflitto con i sindacati dei lavoratori e non vuole entrare in conflitto con gli insegnanti di sostegno, docenti ma anche e soprattutto educatori fondamentali per la vita dei disabili, ma bisogna intervenire mettendo al primo posto le necessità dell’alunno disabile.

Con la presente, a nome del Sindacato che rappresento, aggiungo un’altra richiesta a quelle precedentemente espresse:

1) Lo Stato e/o le Regioni contribuiscano completamente all’acquisto di ausili indispensabili per la vita quotidiana dei disabili.

2) L’indennità di accompagnamento, di 443,87 euro mensili, per i disabili gravissimi, venga equiparata almeno allo stipendio lordo di una badante che lavora 36 ore settimanali.

3) La pensione di invalidità passi da 233,87 euro a 500,00 euro mensili.

4) Un suo impegno personale per una rapida approvazione della proposta di legge d’iniziativa dei deputati DI GIANDOMENICO, MANINETI, EMERENZIO BARBIERI, LUCCHESE, DORINA BIANCHI, GIUSEPPE DRAGO, ANNA MARIA LEONE, presentata il 29 aprile 2004 relativa a: Modifica all’articolo 42 del testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, in materia di prepensionamento di genitori di portatori di handicap in condizioni di gravità.

5) Un impegno del Governo affinché in Italia:

a) All’inizio dell’anno scolastico, nelle province dove il CSA non ha fatte le nomine degli insegnanti di sostegno, i capi di istituto, in piena autonomia, faranno le nomine secondo le graduatorie di istituto al momento attive.

b) Ai fini di una continuità educativa degli insegnanti di sostegno, in ciascun grado di scuola, tutte le nomine (comprese quelle dei capi di istituto) avranno valenza fino al completamento del ciclo scolastico.

c) Per gli studenti che frequentano le classi successive alla prima di ogni ciclo didattico, deve restare invariato il numero delle ore di sostegno per l’intero ciclo, salvo richiesta di modifica a seguito dei lavori effettuati nei gruppi H per cui il dirigente scolastico comunica l’eventuale variazione di ore di sostegno per ogni studente.

d) Un impegno di spesa da parte del Governo finalizzato per la nomina di assistenti educativi, per l’assistenza igienica e l’acquisto di ausili da parte delle istituzioni scolastiche.

Colgo l’occasione per porgerLe distinti saluti.

Il Segretario Nazionale

ing. Andrea RICCIARDI