ACCORDO ASSICURAZIONI

Lettera aperta e comunicato stampa

ITALIA DEI VALORI

Il Coordinatore provinciale – LECCE

Dr.Carlo Madaro

Italia dei Valori della Provincia di Lecce sente l’obbligo di intervenire contro il testo unico di riforma delle assicurazioni varato ieri 2 settembre e che andrà in vigore, salvo imprevisti, la prossima primavera. Il punto della legge che crea non pochi preoccupanti dubbi è il cosiddetto indennizzo diretto: l’eventuale patrocinatore o consulente potrà di fatto intervenire solo nel caso che l’impresa non rispetti i termini previsti dalla legge 57/01. Basti pensare ad un sinistro con lesioni: la Compagnia invita il danneggiato a produrre il certificato di guarigione clinica e passano così alcuni mesi. Ottenuto il documento, formula l’offerta entro i novanta giorni successivi.

Solo allora un eventuale professionista potrà intervenire e solo per la differenza in caso di incongruità dell’offerta e solo in questi casi il suo compenso sarà a carico delle Compagnie. Il danneggiato potrà farsi assistere sin dal primo minuto dopo il verificarsi dell’evento, ma in tal caso affronterà personalmente l’esborso per l’onorario del professionista incaricato e con questo si potrà bellamente annullare la recente sentenza della Corte di Cassazione che esplicitamente addossa alle compagnie d’assicurazione le spese del patrocinio degli studi di consulenza oltre al noto articolo 1917, 3° comma, del codice civile. E i danni materiali? Anche qui nessun problema: le Compagnie saranno tenute a stipulare nuove convenzioni con le Carrozzerie per la liquidazione diretta: è il nostro carrozziere di fiducia? Quali ricambi saranno utilizzati anche ai fini della sicurezza degli stessi veicoli.

È alquanto probabile, come è già stato detto da autorevoli fonti, che i sinistri liquidati senza l’assistenza di un consulente esperto, potrebbero essere risarciti con dei valori inferiori alla vera entità del danno: ci viene in mente a questo punto un famoso detto: "pochi, maledetti e subito". La conseguenza diretta sarà la proliferazione di atti di citazione davanti ai giudici di pace per la differenza dell’ammontare non equamente satisfattoria così come un allungamento dei tempi di liquidazione ben oltre i termini di legge.

Così, una legge creata per ridurre le cosiddette spese legali sarà invece probabilissima fonte di nuovi costi: una vera e propria contradictio in termino. Non è un caso, infatti, che l’Ania si sia dimostrata alquanto cauta sulla possibilità di una riduzione delle tariffe nel breve termine, ipotizzando, senza basarsi su dati inequivocabili, che gli effetti sui premi si rifletteranno solo nel lungo periodo (o forse volevano dire mai perché nel frattempo il costo della vita sarà aumentato del 10%!). In secondo luogo, e citiamo l’opinione di un manager che non è di certo l’ultimo arrivato del settore, l’ex presidente dell’ANIA, Alfonso Desiata, "tutti i sistemi che hanno previsto l’indennizzo diretto hanno visto aumenti di danni e spese e quindi di premi. E’ stato un disastro dappertutto".

A ben vedere, le Compagnie sanno bene che già la CID produce una proliferazione di sinistri falsi, soprattutto in certe aree. L’estensione globale dell’indennizzo diretto, peraltro senza la firma congiunta del modulo CAI, renderà più difficoltose le indagini in caso di sinistri di dubbia origine. Un esempio tra i tanti: se ora è piuttosto agevole, per un liquidatore che nutra qualche sospetto, disporre la perizia di riscontro sul mezzo del proprio assicurato, quando sarà attuato questo punto della riforma, troverà certo più di una difficoltà nel disporre la stessa perizia sul veicolo del responsabile, assicurato con altra Compagnia e non disposto a prestare un’adeguata collaborazione.

In terzo luogo, e questa è un ipotesi che ci ha prospettato un nostro consulente esperto nel settore assicurativo, il testo unico del Governo sembra dimenticare le conseguenze tecnico-finanziarie e di bilancio che l’indennizzo diretto potrebbe avere sulle compagnie, anche in attesa di appositi regolamenti governativi chiarificatori.

L’effettivo andamento tecnico dei sinistri, già poco trasparente, sarà distorto, perché istantaneamente verranno aperti due o più fascicoli per sinistro dalle compagnie interessate, anche se soggetti passivi, di conseguenza aumenteranno in automatico le frequenze dei sinistri e le cosiddette riserve e di conseguenza i costi tecnici (le perizie), giacchè si instaureranno dei meccanismi di rivalsa (e forse anche dei contenziosi) tra compagnie, nonché il contenzioso tra assicurati e proprie compagnie ai fini dell’applicazione del malus tutto questo con ovvia ricaduta negativa sulle tariffe.

E’ possibile che queste valutazioni non siano state fatte in prima istanza dagli esperti del Governo, delle Associazioni dei Consumatori (che si sono mostrate così entusiaste!) ed istituti di vigilanza? Qual è allora il vero obiettivo? Invitiamo i media ad informare correttamente l’opinione pubblica e le associazioni dei consumatori a riesaminare attentamente tutte le possibili conseguenze della riforma, magari facendo un piccolo passo indietro.

Lecce, 04/09/2005