Verso il XV° congresso

Per una vera svolta della Cgil 

II prossimo congresso della Cgil dovrà misurarsi con le questioni di fondo che riguardano il sindacato; dal crollo del potere d'acquisto dei salari, alla dilagante precarietà che in questi anni è divenuta la condizione unificante tutto il mondo del lavoro. Sono precari sempre più lavoratori, da quelli del lavoro diffuso e disperso nel territorio, a quelli della grande industria, dei servizi e della funzione pubblica.

Sono differenti i gradi di precarizzazione, ma tutti i lavoratori subiscono questo attacco generale ai diritti e alla sicurezza. Lotta alla precarietà significa non solo abolire la Legge 30. Questa è una scelta indispensabile, ma non sufficiente. Occorre contrastare tutte le forme di precarizzazione realizzate con il Pacchetto Treu e avviare una nuova stagione di lotta contro  tutti questi sistemi di sfruttamento.

L'affermazione dei diritti delle persone deve diventare la leva per affermare un diverso modello di sviluppo. La lotta per i diritti dei migranti è parte fondamentale della lotta contro la precarietà. Non si tratta solo di abolire la legge Bossi-Fini, che privatizza il permesso di soggiorno, affidandolo nelle mani di chi assume i migranti. Si tratta di cambiare la logica della stessa legislazione del centrosinistra, a partire dall'abolizione di strumenti odiosi di repressione, quali i Cpt.

Le politiche contrattuali sostenute dalla Cgil, con rare eccezioni, non hanno prodotto la svolta necessaria per costruire un argine alle politiche neoliberiste del Governo ed agli attacchi ai diritti, al salario ed alla contrattazione di Confindustria.

E' necessaria una vera svolta nelle politiche contrattuali della Cgil che riaffermi il punto di vista autonomo del lavoro sulle ragioni d'impresa, rompendo i vincoli e le subordinazioni che gli accordi del luglio '93 hanno imposto alla contrattazione. Il patto del 23 luglio e la politica dei redditi sono tra le cause della depressione dei salari e della riduzione del potere d'acquisto dei lavoratori e delle lavoratrici, per questo a quel modello di relazioni sindacali non si può tornare, la politica dei redditi non può essere un vincolo o un obbiettivo sindacale.   

Bisogna abbandonare ogni modello che comprima la capacità contrattuale del sindacato di aumentare i salari, bisogna invece rafforzare il ruolo dei contratti nazionali e sostenere i redditi da lavoro e le pensioni anche con meccanismi automatici.

La Cgil in ogni quadro politico e sociale ha il dovere e la necessità di affermare la propria indipendenza dal governo, dai padroni, dai partiti o dalle coalizioni politiche. Occorre passare dal concetto di autonomia a quello di indipendenza, perché il sindacato può trovarsi di fronte governi avversali, come è il governo delle destre, ma non può avere governi amici.

Le rappresentanze nei luoghi di lavoro, devono essere elette proporzionalmente ai voti ricevuti dalle liste, senza quote garantite per nessuno. Va reso obbligatorio l'uso dello strumento referendario come mezzo per esprimere democraticamente il giudizio sulle piattaforme, sulle proposte contrattuali, e di accordi tra le parti.


La scuola, la formazione e la cultura devono essere sottratti al dominio del mercato.Va abrogata la controriforma del governo di destra (legge Moratti), ma senza fermarsi di fronte alle riforme sbagliate del centrosinistra.

Occorre riportare tutto il sistema pensionistico dentro il sistema pubblico, per garantire soprattutto alle nuove generazioni una pensione adeguata. Inoltre va attuata una grande mobilitazione per impedire il passaggio automatico del TFR nei Fondi pensione integrativi tramite la regola del "silenzio assenso"

Bisogna garantire il diritto alla casa. Vanno bloccati gli sfratti e bisogna rilanciare un piano di edilizia popolare, di lotta alla speculazione edilizia, di affìtto delle case a basso costo, in particolare per i bassi redditi, i giovani, i migranti e gli studenti.

Occorre contrastare i processi di privatizzazione e liberalizzazione dei servizi pubblici, prevedendo un nuovo massiccio intervento dello stato nell'economia e nel sociale.

Assemblea Regionale – Veneto

Interviene Giorgio Cremaschi Segreteria Nazionale Fiom  

Coordinano

  Enrico Pellegrini    Direttivo Filcams Cgil Venezia

Rudi Tommasin      Direttivo Slc Cgil Padova     

    Lunedì 13 Giugno  ore 15,00
      Sala Di Vittorio sede CGIL Veneto

Via Peschiera 5 - Mestre (Venezia)

RETE DEL 28 APRILE PER L'INDIPENDENZA E LA DEMOCRAZIA SINDACALE

Seguono firme di adesione all’iniziativa:

Bortolozzo Gino Direttivo Filtea Cgil Veneto, Squizzato Maria RSU Filtea Cgil Superior, Coccoli Gianfranco Rsu Fip, Fulvio Frigo RSU Marzotto Direttivo Nazionale Filtea Cgil, Francesco Doro Direttivo Regionale Veneto Fiom Cgil, Vettore Marco Rsa Elettroingross Padova, Marceca Antonino F. P. Venezia, Messina Francesco Filt Cgil Venezia, Claudio Lo Bosco  RSA Cgil  Provincia di Padova, Bomaguro Giansandro Filtea Cgil Vicenza, Medda Giampiero Filtea Cgil Vicenza,

http://www.ecn.org/coord.rsu/doc/altri2005/2005_0613_veneto.htm

Per adesioni all’iniziativa-inflessibile@virgilio.it

 

 

 

 

 

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