ELETTROSMOG:
IL COMUNE DI CASALECCHIO DIFENDERE IL POTERE
DI "GOVERNO DEL TERRITORIO" INSIEME AI COMITATI
LOCALI.
UNITI PER SALVAGUARDARE LA SALUTE
La divergenza legale nasce tra:
- un Comune, quello di Casalecchio, che ha deciso di
mettere in atto il proprio potere urbanistico di
intervento sul territorio, cercando di regolamentare le
nuove immissioni di antenne per la telefonia cellulare;
- un comitato, quello della Croce di Casalecchio, che da
anni sta portando avanti continue iniziative per
risolvere una controversia delicata. L'inquinamento
elettromagnetico può comportare seri rischi alla salute
soprattutto dei più piccoli, per cui diventa inevitabile
la mobilitazione popolare;
- un gestore che fa opposizione contro l'ordinanza di
rimozione ed impugna il piano di dislocazione delle
antenne del Comune, ponendosi in netto contrasto con
l'autonomia degli enti locali. Vuole che si decida solo
utilizzando le sue regole!!!
Alla fine il TAR E.R. dà ragione al Comune a garanzia
della capacità di regolamentare e di porre linee guida
di pianificazione che consentano di individuare soluzioni
meno pericolose per i cittadini.
Il passaggio dagli atti dei tribunali agli aspetti umani
è travolgente. L'antenna contestata, camuffata
sotto un finto camino ma ugualmente pericolosa, si trova
vicino a scuole ed abitazioni, in un contesto già
duramente colpito per la presenza di mega tralicci
elettrici talmente vicini ai balconi degli edifici da
potere quasi essere utilizzati da stenditoio.
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Ricevo dal comitato Croce di Casalecchio un comunicato
sintetico che illustra le vicende che stanno conducendo
da anni contro l'elettrosmog. Potrebbero essere utili ad
altri cittadini e soprattutto ci insegnano a non
rinunciare mai a tentare di fare valere i nostri diritti,
anche se davanti abbiamo impegni e difficoltà che
sembrano insormontabili e l'arroganza infinita dei
"poteri forti".
Ciao Angela Donati "Alberi non antenne"
(12-05-05)
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Alla Croce di Casalecchio, nel mese di ottobre 2004, in
via Canonica 56 (condominio con unico proprietario) la
Vodafone ha installato due antenne (GSM UMTS) su pali
diversi e un ponte radio, tutto questo a 40 metri da una
scuola elementare e 100 dalla materna, all'interno di una
zona nella quale è già presente un elettrodotto che
attraversa le due scuole e tutto il quartiere Croce.
L'autorizzazione (silenzio/assenso) non è stata
ostacolata dal comune di Casalecchio e ciò ha reso
possibile questo scempio. Poi, in un secondo momento, ci
verrà detto che era in atto l'istruttoria con i gestori
per la collocazione dei nuovi impianti e che secondo il i
tecnici del comune la Vodafone non aveva i requisiti per
usufruire del silenzio/assenso.
Abbiamo costituito un comitato denominato «comitato
Croce contro l'elettrosmog da stazioni radiomobili ed
elettrodotti» raccogliendo firme (1.070) e contributi
per circa un quadrimestre. Come primo risultato siamo
riusciti ad ottenere dal comune il 21 Gennaio 2005,
un'ordinanza di rimozione immediata sulla base di alcune
inadempienze di carattere edilizio.
Con i contributi raccolti abbiamo a nostra volta
presentato un ricorso contro l'autorizzazione e
commissionato una perizia sulle distanze e le altezze,
con riferimento alla regolarità della documentazione che
accompagnava la richiesta di autorizzazione.
La Vodafone ha fatto, ovviamente opposizione
all'ordinanza di rimozione e nello stesso atto ha
impugnato il piano di dislocazione delle antenne
approvato con delibera del consiglio comunale nel
novembre 2004 all'indomani della nostra protesta.
Il 28 Aprile si è svolta, al TAR E.R. l'udienza che ha
respinto la richiesta di sospensiva dell'ordinanza e
quindi anche
il ricorso nel merito della Vodafone
(le motivazioni saranno rese note alla fine di maggio).
Ovviamente ci sarà da attendere per vedere se Vodafone
farà appello al Consiglio di Stato ma comunque sin da
ora il comune con una semplice raccomandata all'Enel
potrà disattivare le antenne.
Abbiamo ritirato il nostro ricorso, in quanto avrebbe
potuto creare un'altra situazione sullo stesso tema, con
il rischio di creare confusione, qualora il responso
fosse stato di diverso orientamento.
Abbiamo riassunto a grandi linee una complicata vicenda
che per ora sembra aver imboccato una strada positiva.
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