UN PAPATO CHE FA CHIAREZZA

La gerarchia cattolica, ancora una volta, è stata pienamente coerente con se stessa, con il suo potere, con la sua azienda ecclesiastica. Di questo dobbiamo prendere atto.

I cardinali non hanno eletto un uomo dai lineamenti incerti.

Hanno scelto il rappresentante più significativo dell'assoluta continuità con papa Wojtyla, un uomo che metterà tutte le sue energie in una direzione autoritaria, omofobica, sessuofobica, antidemocratica, accentratrice.

Finalmente c'é chiarezza! Il papato è contro la liberazione delle donne, dei gay e delle lesbiche, a favore dell'ipocrisia del celibato obbligatorio dei preti, contro la ricerca teologica, contro le seconde nozze.

Un papato che si inserisce nel solco trionfalista di Wojtyla aiuterà il popolo di Dio a ribellarsi contro questa tirannia.

Una grande speranza

Finalmente non c'é dubbio: la gerarchia non sta a destra dando l'illusione di guardare a sinistra.

Qui ci troviamo di fronte ad un papato incarnato da un uomo, Joseph Ratzinger, della destra più retriva. A ben pensarci, se il nostro cuore si fa attento al messaggio di Gesù, questa struttura ecclesiastica oppressiva può rappresentare l'opportunità di capire il vero ruolo della gerarchia.

Nutriamo una grande speranza. Occorre, a nostro avviso, imparare la libertà delle figlie e dei figli di Dio fuori dalle obbedienze sacrali. E' un'ora importante, un invito a deciderci; un'ora in cui l'obbedienza al Vangelo può tradursi in libertà, responsabilità, gioia, creatività.

Questo papa "buttafuori" farà il vuoto degli uomini e delle donne che hanno il gusto della libertà responsabile e attirerà quanti hanno la scelta o il "destino" dell'obbedienza.

Con enorme fiducia continuiamo il nostro cammino come tentativo di vivere sulle tracce di Gesù di Nazareth e non sarà lo squallore vaticano a toglierci la gioia di vivere e di credere. I padroni di questo mondo, politici o religiosi, non governano più i nostri cuori e non dirigono più le nostre vite.


La Comunità cristiana di base di Pinerolo

Pinerolo, 19 aprile 2005

BENEDETTO XVI: LA CHIESA E' ALTRA COSA...
intervista a don Franco Barbero

D) Quali sono le sue prime riflessioni sulla elezione del nuovo papa?

R) In realtà non credevo che si arrivasse a tal punto di degrado istituzionale. Però devo riconoscere che la gerarchia cattolica sa essere coerente fino in fondo nel perseguire i suoi obiettivi di dominio e di repressione.


  D) E quindi?

R) E quindi sono lieto di questa elezione. Nessuno potrà più illudersi. Il papato è una struttura che accentra, impedisce la collegialità e il libero confronto nella chiesa. E’ funzionale ad una chiesa del battimano, dello spettacolo. Chi non partecipa ai riti del consenso viene visto con sospetto. Ma, tutto sommato, anche questa non è una novità.


  D) Lei sembra leggere questa elezione non come un inverno ecclesiale, ma quasi come la possibilità di una primavera. E’ così?

R) Esattamente. Voglio fare qualche esempio. Chi si illudeva che, dopo il gelo di Wojtyla, ci fosse almeno un clima più temperato, deve prendere atto del ghiaccio di Benedetto XVI. Il che pone fine alle illusioni. I teologi e le teologhe della liberazione, le donne, i gay e le lesbiche, i separati e i divorziati, i preti e le donne che vivono relazioni clandestine sanno che le porte sono chiuse. Questa è la chiesa del “bussate e vi sarà chiuso”. Dal Vaticano non nasce sostanzialmente nulla che parli di libertà, di corresponsabilità, di rispetto dei diritti delle persone.


  D) Eppure anche Ratzinger appoggiò Wojtyla contro la guerra?

R) E’ tempo di smetterla con questa retorica pacifista. Mentre il papa reiterava inviti alla pace, il Vaticano ordinava ai vescovi americani di sostenere compatti e con ogni mezzo la rielezione di Bush, il signore della guerra. Il Vaticano non ha solo due facce. Ne ha tre: una per la retorica populista, una per le trattative nascoste, una per illudere il nemico affinché domani possa eventualmente diventare l’alleato di turno.


  D) Quali saranno, secondo lei, le prime mosse del nuovo papa?

R) Ci saranno, come di consueto, le nuove nomine e gli omaggi… Ma ora è importante ritornare alle cose serie: alla fede, alla politica, ai problemi della gente. Lentamente sto constatando che, finito il teatro nauseante di queste tre settimane, si stanno levando molte voci critiche nella società e nella chiesa. Lo spettacolo ora lascia il posto a un inizio di riflessione. I giornali riprendono a parlare dei problemi veri.


  D) Ma non le sembra che questa elezione getti molta gente nello sconforto?

R) Certo, c’è l’esultanza dei movimenti ecclesiali di destra… che sono la quasi totalità… Ma cade nello sconforto chi non si è ancora liberato dalle illusioni… chi aspetta la magia di un papa rivoluzionario… Chi invece in questi anni ha prestato attenzione alle dinamiche profonde dell’istituzione cattolica ufficiale, non è affatto sorpreso. Non facciamo gli ingenui. Questa è la realtà della chiesa cattolica nelle sue istanze gerarchiche. Chi vuole capire e svegliarsi, si dia una mossa, parli chiaro e si dissoci. I mugugni non servono, i discorsi in sacrestia nemmeno. E’ tempo di parlare con chiarezza, pregare con fiducia, agire con decisione per una “chiesa altra”. Potrà forse toglierci la fiducia in Dio e rapirci il sogno di un mondo più giusto questo papa reazionario? Il papa è proprio il mio ultimo pensiero e la chiesa è un’altra cosa.


(a cura di Paolo Sales)
Pinerolo, 20 aprile 2005

Da: www.viottoli.it

 

 

 

 

 

 

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