...Vogliamo parlare un po' di petrolio?
prova a cercare su Google "peak oil", e ne leggerai delle belle!


Eccoti comunque una mia mini-sintesi del problema, concernente
il complesso energia/economia/ecologia/popolazione.
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- Importanza del petrolio

La nostra civiltà si è venuta man mano
"adagiando" sempre più sul petrolio, onde
soddisfare le sue più disparate necessità.
Oggi il petrolio risulta fondamentale per i
trasporti, per l'energia elettrica, per la
chimica in generale, ed in particolare per
la plastica ed i fertilizzanti.
Senza tema di esagerare, la nostra attuale
società senza il petrolio sarebbe come un
corpo senza lo scheletro.
In pratica, si è venuto configurando quel
classico errore consistente nel "porre tutte
le uova in un sol cesto".


- Influsso sull'economia

Grazie all'abbondanza ed alla economicità del
petrolio, importantissima materia prima ed
ancor più importante fonte energetica, la
nostra economia capitalistica ha potuto
espandersi in tutta la sua magnificenza ed
opulenza, con ritmi di crescita esponenziali.


- Influsso sulla popolazione

Grazie a tutto ciò, la popolazione sulla terra
ha seguito una analoga espansione esponenziale,
passando da meno di un miliardo ad inizio secolo,
agli attuali 6,4 miliardi.
Attualmente il ritmo di crescita è tale che si
ha il raddoppio della popolazione ogni 35 anni.
Nel 2040 dovremmo essere 13 miliardi, in teoria.


- Influsso sull'ecosistema

"Va senza dire" come queste crescite tumultuose,
o meglio, *esponenziali*, vengano "mal digerite"
dall'ecosistema, sempre più insidiato
dall'inquinamento, dalle deturpazioni urbane e
dalla pressione demografica


- Quantità di petrolio utilizzata

L'anno scorso si sono consumati in media 80
milioni di barili al giorno (1 barile = 160
litri), per un totale di 29 miliardi di barili.
Quest'anno si stima ne consumeremo in media 84
milioni al giorno, per un totale di 30 miliardi.
Gran parte di questi incrementi sono dovuti alla
impetuosa crescita economica dei due giganti tra
le nazioni del mondo: Cina ed India (insieme
hanno poco meno della metà della popolazione
mondiale), che stanno finalmente emergendo dalla
loro condizione di sottosviluppo.
Date le caratteristiche strutturali di questa
loro crescita, oltre alla (più lieve) crescita
di tutte le altre nazioni industrializzate, è
più che lecito presumere una crescita media nel
consumo di petrolio pari almeno ad un 3% annuo,
nel prossimo decennio.


- Quantità di petrolio esistente/consumata

Questione, questa, quanto mai complessa.
Diciamo che la maggior parte degli esperti del
settore ritiene che sulla terra si siano
prodotti, in svariate centinaia di milioni di
anni, circa 2.000 miliardi di barili di petrolio.
Vi è una minoranza di "ottimisti", che opina
possano essere quasi 3.000.
Riguardo a quanto ne abbiamo già consumato, vi
è una sostanziale convergenza sulla cifra di circa 1.000
miliardi, OVVERO LA META' DEL TOTALE,
rispetto la stima dei 2.000 miliardi.


- Disponibilità del petrolio

E qui iniziano le "dolenti note".
Un primo "conto della serva" sembrerebbe dirci
che avremmo petrolio per 1.000/30 = 33 anni, ma
bisogna considerare la famosa crescita del 3%,
il che ci porterebbe a soli 23 anni.
Ma anche questa seconda stima è sbagliata.
Purtroppo, l'estrarre petrolio non è come il...
versarsi del vino da una bottiglia!
Il pozzo di petrolio ha un suo ben preciso
"ciclo di vita", come si è potuto chiaramente
desumere da una pratica ormai quasi secolare.
Il grafico che fornisce la produttività tipica
di un pozzo di petrolio è a forma di campana:
inizialmente cresce molto, ed anche molto
velocemente; quindi si assesta in una fase di
lieve crescita (grazie soprattutto ai progressi
tecnologici); INFINE, UNA VOLTA RAGGIUNTA
LA META' CIRCA DEL SUO CONTENUTO
ORIGINARIO, TENDE LENTAMENTE A CALARE.
Tutto ciò viene a significare, ricordando che
dovremmo essere già giunti (o almeno assai
prossimi) ad aver consumato la metà del petrolio
esistente, che non sarà più possibile
incrementare l'estrazione di petrolio, ma anzi
essa andrà calando, per quanti sforzi si facciano.
In effetti, quasi tutti i paesi produttori di
petrolio sono già in fase calante (eclatante il
caso dell'Indonesia: è uno dei paesi dell'OPEC,
ma da quest'anno diverrà un paese importatore!),
ad eccezione di un pugno di paesi, tra cui, in
particolare, Iraq, Iran, Arabia Saudita e Kuwait.
(Notare l'Iraq, ed anche l'Iran...).


- Sostituzione del petrolio

Energia nucleare: Un aumento massiccio di
centrali nucleari ci farebbe soltanto guadagnare
qualche anno, prima che anche l'uranio aumenti di
prezzo, e quindi si esaurisca; e tutto ciò al
prezzo di migliaia di tonnellate di
pericolosissimi materiali di scarto che
rimarranno radioattivi per migliaia di anni.
Inoltre, con l'energia nucleare non si possono
sintetizzare i vari materiali plastici nè, cosa
massimamente importante, si possono realizzare i
fertilizzanti... e vi ricordo che ci sono 6
miliardi di persone da far mangiare.
Senza il massiccio uso di fertilizzanti chimici,
si è calcolato che non si potrebbe dar da
mangiare a più di MEZZO MILIARDO di esseri umani...

Energie alternative (solare, eolico, etc.):
semplicemente impari al compito di sostituire il
petrolio, e comunque in una fase di assoluto
ritardo sui tempi, visto che non abbiamo davanti
a noi venti o trent'anni, ma solo un paio d'anni, al più...


- Prospettive future

In conclusione, tra calo della produzione di
petrolio ed aumento della domanda del medesimo,
è facile capire che avremo un aumento astronomico
del suo prezzo, in una prima fase, e poi chissà
che non si arrivi ad una guerra...
(Considerando l'Iraq, forse le guerre per il
petrolio sono già iniziate...).
E' facile altresì prevedere grossi sconvolgimenti
sociali, man mano che le nostre economie andranno
implodendo per mancanza di petrolio ad un prezzo
abbordabile; questo perchè ogni merce o servizio
fa un uso diretto o indiretto del petrolio o dei
suoi derivati, e pertanto vi saranno aumenti di
prezzo astronomici e generalizzati che
abbatteranno i consumi, e quindi l'occupazione,
che a sua volta farà ulteriormente calare i
consumi, e così via, in un perverso circolo vizioso...
Questi sconvolgimenti sociali che dicevo non è
improbabile che evolvano, alla fine, in vere e
proprie guerre civili...
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Nicola

 

 

 

 

 

 

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