intervista alla pittrice SILVIA CASTALDO

Silvia Castaldo pittrice, come nasce una sua opera, perché dipingi? Perche si spinge a realizzare… che cos’è che la spinge a realizzare un’opera?

Un momento di concentrazione come tutti penso, le mie opere nascono da emozioni, sentimenti, stati d’animo istintivi, molto istintivi e quindi, anche da un’espressione, una libertà di espressione.

Quali sono stati i tuoi studi?

io inizio da bambina, vedendo dipingere mio zio, avevo un’ammirazione per questo zio, anche se non mi piacevano in genere le sue opere, cioè figurativo, lui faceva figurativo, ritratti, panorami. Quindi da bambina ho condiviso da sempre quest’amore per la pittura, e ho iniziato a disegnare con la matita, i pastelli, le prime cose, le tempere…

e poi è andata a scuola..

disegnavo di tutto qualsiasi cosa, in qualsiasi momento, anche quando andavo a scuola; avevo questa mia aspirazione che era dipingere, disegnare. E’ nata così, poi dopo piano piano ho fatto altri tipi di studi, tutt’altro… non ho fatto accademie, quindi autodidatta, ho deciso di dedicare più tempo alla pittura.

Senta quali pittori le piacciono della storia dell’arte?

mi ha appassionato molto Picasso, Paul Klee, la schiera delle avanguardie storiche, arrivando poi a Pollock.

C’è molto Pollock nelle sue opere?

Si abbastanza, per me è stato un passo importante, scoprire la vita di Pollock, tutto quello che lui cercava di esprimere, la storia dell’individuo stesso.

Senta le volevo chiedere, gli artisti hanno bisogno dei critici?

Si, penso di si, anche nella storia il critico ha avuto una certa rilevanza, almeno in epoche passate, poi recentemente..

Siamo tutti d’accordo che recentemente insomma, questi… c’è la fila

Secondo me…oggi la situazione è cambiata, per me ha prevalentemente un’aspetto speculativo!

Esatto!!

Tutto ciò che gira intorno al mercato dell’arte, secondo me oggi è in difficoltà, è bloccato, gestito da pochi eletti, e quindi è una cosa un po’ così… li vedo come falchi, sono un po’ estremista come in tutte le cose, però si… la richiesta è subito quella del gettone presenza, almeno nel mio piccolo…

Diciamo che i critici prima si occupavano degli artisti, adesso invece è viceversa?

Si, apprezzavano il loro lavoro le gallerie e i critici, facevano questo per quello che ne so io, poi… loro investivano sull’artista! oggi secondo me accade l’opposto, è l’artista che dovrebbe investire su loro.

Si

È quindi tutto un giro molto complesso, difficile…

Si piuttosto ignobile, insomma… senti volevo chiederti, ne parlavamo prima di andare in onda, come mai tutti questi cambiamenti pittorici, sei passata da Pollock ad altri etc. in che fase sei?

Io ho iniziato un po’ così per aspirazione, quindi attratta da questo mondo! amo molto la ricerca, lo studio dei materiali, i colori, spesso ho molte idee, che però non riesco a sviluppare per mancanza di tempo, distratta da tante cose,dal mondo in cui vivo, la frenesia, gli eventi, il caos e quindi vado in confusione mentale! Però riesco a concentrarmi in quello che poi voglio esprimere.

Certo!

cerco di esprimere quello che sento anche se è molto personale! Ai miei quadri astratti, io dico sempre… è inutile dargli un significato, una rappresentazione, è tutto relativo, tutto personale.

E’ emotivo! è emozione!

Si si!

Senti, volevo sapere per quale motivo secondo lei nei quadri contemporanei viene a mancare il discorso sul sociale, insomma non si parla di guerra, di scioperi, di emarginazione, di gay etc. etc. etc.

Perché evidentemente c’è un distacco sociale, cioè o la cosa è troppo personale oppure è meno personale, però nel contempo la gente forse non la vuole…

E chi lo decide??

La gente vuole soltanto il paesaggio, oppure la rappresentazione figurativa!

Chi lo decide… non lo decide l’artista? Ma non lo decide l’artista questo?

Si

Cioè lei prima faceva riferimento a Picasso…

Si lo decide l’artista, evidentemente il globale, la massa è rimasta all’epoca arcaica…

Lei prima faceva riferimento a Picasso, Picasso ha disegnato la "Guernica"?

Si

E’ un quadro di valore storico, sociale!

Si è un quadro rivoluzionario, lui era un personaggio, si…

Perché adesso gli artisti non leggono neanche il giornale? Non si interessano degli eventi sociali, non viene riportato nei quadri questo?

C’è una censura globale, io questa cosa della censura la sento, oggi come oggi, in televisione… censura in generale. È tutto un po’ soffuso, sotteso, a me dà fastidio, però poi alla fine quelli che decidono secondo me non è il piccolo artista come me… io sono positiva nel mio piccolo però poi nella massa magari la mia arte non è vista come una cosa importante, perché abbiamo parlato prima, i critici e le gallerie hanno un’influenza, basta avere degli agganci, chi riesce ad agganciarsi bene è normale che emerge, ha una sua storia artistica, non a tutti è data la stessa possibilità!

Certo!

Questo è rilevante oggi come oggi, io la percepisco questa cosa!

Senti, nelle rappresentazioni dei quadri che fai, cosa vorresti lasciare alle generazioni future, attraverso le tue opere?

Il mio intento è quello di riuscire a dare all’immaginazione dell’osservatore una traccia, una indicazione, che porti oltre la realtà visiva, ecco perché mi piace l’astratto, perché è impossibile, impossibile… (è avvolte possibile) svelare un’identità insita attraverso la materia, nella materia, quindi è complesso, però piacerebbe fare questo, piacerebbe che la gente apprezzasse non solo il figurativo, ma anche la materia, il colore, quindi tutto quello che è fantasia, surrealtà etc. uno stimolo dell’animo altrui!

Senti, sono su fogli le tue opere? Quanto sono grandi?

No sono su tela, su juta, su qualsiasi cosa, anche su compensato, su legno, dipende dall’ispirazione!

Quante ne avrai fatte?

Una cinquantina, nel mio sito… si una cinquantina!

Senti Silvia Castaldo che libri stai leggendo?

Libri!!! io leggo un po’ di tutto!

Sul tuo comodino che c’è?

"Il Cacciatore di Aquiloni" molto attuale, mi piace molto Marcela Serrano, ho letto anche recentemente "Donne che corrono con i lupi".

Di donne nell’arte chi conosci?

Recentemente che ancora vive Carla Accardi, secondo me è un’artista favolosa!

Sei la prima che fa riferimento all’Accardi, che insomma voglio dire no…?

A me piace molto, io se posso la seguo si!!! Poi grandi artiste Frida Kahlo mitica pittrice messicana, negli anni cinquanta-sessanta c’era Tamara De Lempicka, che faceva figurativo, comunque molto bello. Secondo me le donne nell’arte sono più oggetto che soggetto!!

Certo!

Fanno arte, la fanno bene, però è come che non credono fino in fondo e quindi alla fine…

Diciamo che fino ad adesso non sono state considerate è, ultimamente nell’arte contemporanea?

Si, non sono state considerate, perché, fermate, limitate da pregiudizi della società sia del tempo che attuale!!

Certo!!

Quindi la gente alla fine è poco sensibile a comprendere le aspirazioni personali di magari soggetti comuni.

Vivi di arte?

Si, diciamo di si, abbastanza ma potrei fare di meglio…

Cioè nel senso, quando io dico vivi di arte, vendi le opere? Ci campi?

No!!!

Ah ecco…

Che lavoro fai?

In questo momento non lavoro… ho molti amici che comunque mi danno soddisfazione, apprezzano le mie opere, comprano dei pezzi!!

Ma stai studiando? Io non so quanti anni hai? Scusa se lo chiedo, non si dovrebbe dire…

38 anni tra un po’ di mesi, sono abbastanza cresciuta.

Siamo nella fase dove si comprende insomma…

Si, si!!

Senti per chiudere questa bellissima intervista! Volevo chiederti, gli artisti come tante altre classi sociali vengono considerati diversi, c’è bisogno della diversità in questa società?

Ma in questa società non penso, perché ormai c’è di tutto, è stato scoperto di tutto, quindi la diversità…

Eppure fa scandalo, a volte…

Si, fa scandalo però sono meteore…

I gay, no, gli handicappati no, gli africani no, gli immigrati no…

Sono meteore secondo me, pur di far successo… fa scandalo! Però bisognerebbe approfondire lo scandalo, per vedere se veramente è studiato o meno.

Si ma no no… non mi sono spiegato, la diversità in questa società viene accettata o no?

Non viene accettata secondo me no!!

Perché?

Perché è una questione di moralità, forse noi italiani (io parlo per quello che riguarda gli italiani) dicono che sono molto evoluti, però poi nel sunto, nel cuore non è così, si sconvolgono ancora a tante cose che accadono tragiche e meno tragiche! E quindi sono…oggi come oggi, non mi sorprende più niente.

Però la maggior parte della società è invece ancora… con il diverso perché non va d’accordo secondo te? Il diverso che può essere l’artista…

Perché il diverso arriva fino ad un certo punto e non si amalgama, non riesce ad amalgamarsi, perché per una questione morale, cattolica e quindi rimane emarginato.

Sei cattolica?

No cattolica no, ma cristiana diciamo…

Va bene, allora su questo ci lasciamo, io ti ringrazio!

Grazie a voi!