fotografo - pittore - MELO FRANCHINA

Borges, in uno dei suoi racconti, descrive un artista che osserva l’eterogeneità dei soggetti dipinti nel corso di tutta la sua vita e si accorge che essi formano un mosaico che raffigura il disegno del suo volto.

Se osservo la mia produzione artistica vi scorgo una costante che indica una direzione. Che si sviluppa, tuttavia, attraverso una biforcazione, com’è nella natura dei “gemelli” - sono nato il 31 maggio 1949, a Castell’Umberto (Me), vivo a Roma dove svolgo anche l’attività di architetto - è il progetto che domina su tutto.

Questo avviene, sia quando a prevalere è la ricerca della bellezza e della libertà – con opere di pittura e con la fotografia – sia quando ri-cerco, nel caos del linguaggio, modi espressivi per restituire senso alle cose. Con progetti, d’impegno sociale, dalla valenza artistica e politica, guidati da un elemento narrativo.

Questo è il percorso degli ultimi anni, a partire dal periodo della guerra in Kossovo.

Sono anni in cui, il disorientamento per gli stravolgimenti planetari determinati dalle guerre, per le sofferenze prodotte dalla nostra “civiltà” ad altri popoli, hanno prodotto in me interrogativi anche sul senso stesso del fare “Arte”.

In conseguenza a ciò è mutata la logica dei progetti: ogni progetto affronta un aspetto di un unico percorso tendente a costruisce reti di relazioni ed eventi, per incidere sulla presa di coscienza collettiva di ciò che tende a rimanere “invisibile”.

Questa stessa logica mi ha spinto a promuovere il gruppo Arte in Movimento, che partecipa, con iniziative artistiche, al Movimento Altermondialista. Progetto che tende ad attivare un continuo e crescente scambio di idee, emozioni e forme, coinvolgendo persone accomunate da sensibilità artistica.

Le iniziative più significative di questo percorso:

installazioni varie; appelli ad artiste ed artisti per un’opera da produrre in occasione della Fao a Roma, ed in occasione del Social Forum di Firenze, dove si chiedeva un “lenzuolo per la pace”; il progetto “un alfabeto di pace”, con varie iniziative performative conseguenti.

Ho contribuito a creare un altro gruppo denominato “Arte X”, nato a seguito dell’appello, ad artiste ed artisti, di produrre un’opera da donare ad Un Ponte per…per sovvenzionarne un progetto di solidarietà, nel momento drammatico che stava vivendo la Ong.

Il gruppo ha poi prodotto numerose altre iniziative, fra le quali il progetto “In-sabbia” – che ha coinvolto anche diverse scuole di Roma - con opere ispirate ai tanti eventi “insabbiati” – da Piazza Fontana a Calipari - che attendono verità e giustizia.

Per ogni progetto cerco i linguaggi più adatti:

installazioni, fotografia, opere pittoriche, video, scrittura, architettura. Spesso mescolandoli.