INTERVISTA AL SENATORE NUCCIO IOVENE

Di massimo d’andrea.

BIOGRAFIA

Come va la nostra economia italiana alla quale Silvio Berlusconi ci spinge a credere con proclami di fiducia ?

Come ci dicono gli indicatori economici che si registrano quotidianamente, e’ grave, c’e’ un apparato produttivo in declino e in smantellamento, come l’ultima vicenda di Terni testimonia, c’e’ un sud che arranca e fatica, ritornando ai minimi storici con i suoi rapporti con il nord del paese, come le prospettive di crescita e di sviluppo, c’e’ un futuro completamente negato alle giovani generazioni, che fanno fatica a trovare un lavoro e se lo trovano e’ un lavoro di poco tempo. Tutto questo testimonia, dopo quattro anni di governo Berlusconi, come sono esattamente le nostre situazioni interne legate all’economia di sviluppo.

Sud in crisi, ma e’ proprio quella la parte d’Italia, in cui Silvio Berlusconi e questa maggioranza prendono piu’ voti…

Credo da questo punto di vista, le prossime elezioni regionali riserveranno a Silvio Berlusconi, grosse sorprese, proprio perche’ la cura nei confronti del Mezzogiorno e’ stata drastica, la stessa parola : “ Mezzogiorno “ e’ stata cancellata dalle finanziarie e dalla politica di questo governo, sostituendola con : “ aree in ritardo di sviluppo “ , negando cosi’ una problematica economica meridionale nel nostro paese. Manca una lotta seria alla poverta’, e’ stato cancellato il reddito minimo d’inserimento, non ci sono misure di contrasto all’emarginazione sociale, non ci sono politiche attive del lavoro, sono state cancellati tutti gli incentivi automatici, ridimensionati i fondi sia per la 488, sia per i patti territoriali, contratti d’area e tutta la politica di concertazione di programmazione negoziata, tutto cio’ comincia ad essere ben evidente in questa area geografica italiana dimenticata dalle politiche attuali di governo.

Ma quando uno Stato, taglia le tasse ai ricchi e lascia sostanzialmente invariata la busta paga delle medio e basse classi sociali, non pensa che tutto cio’ sia progettuale?

Non c’e’ dubbio che in casa nostra sia la linea politica che questo governo sta perseguendo. Basti pensare al falso in bilancio, alle leggi su misura per una sola persona, ai condoni, al rientro dei capitali dall’estero. Tutto e’ stato costruito per rendere legale aree di illegalita’ diffuse, per premiare i ricchi e i furbi, e per lasciare alla deriva, gli operai, i disoccupati, i cittadini onesti, coloro cioe’ che avrebbero avuto diritto ad una considerazione e ad un’attenzione diversa.

Le imprese del sud, per rimanere in tema, si lamentano dell’importazione di prodotti cinesi, indiani e cosi’ via, che visto il basso costo che hanno in manodopera riescono ad essere sul nostro mercato a prezzi minori di quelli italiani. La lega parlava di dazi nei confronti di queste importazioni, cosa bisogna realmente attuare per poter rilanciare le imprese italiane e i nostri prodotti, e non c’entra nulla il non controllo dell’euro che da quando e’ in vigore ha fatto triplicare i prezzi al dettaglio ?

Sicuramente non c’e’ stata una politica attenta e di controllo per evitare le speculazioni dall’introduzione dell’euro, cosi’ abbiamo assistito al ritorno della problematica del caro vita, alla ripresa dell’inflazione, eccetera. Ma la moneta e’ in qualche modo il termometro dell’economia, non e’ di per se la causa dei mali. Nella sfida della globalizzazione l’Italia non puo’ pensare di competere con la Cina, con i paesi del Sud Est asiatico, con altre realta’ sul fronte della produzione a bassi costi, non deve essere questo il terreno sul quale dobbiamo insistere. Il nostro paese puo’ reggere la sfida della competitivita’ e della competizione internazionale solo se riesce a valorizzare le sue tipicita’. Noi dobbiamo puntare sulla qualita’ dei nostri prodotti, sull’unicita’ di questi prodotti che derivano dalla nostra cultura, dal nostro ingegno dalle nostre tradizioni e storie. Su questo, soprattutto nel Mezzogiorno, bisogna investire e intervenire, rendendo unico il prodotto italiano e quindi irripetibile e non duplicabile.

Mase questo governo taglia i fondi per la ricerca e non li adegua alle esigenze, come se ne puo’ uscire ?

Esatto, questo governo va esattamente nella direzione opposta rispetto a quanto sarebbe necessario ed utile nel nostro paese e questa e’ la drammatica realta’ dei fatti.

Queste sono politiche economiche che riguardano tutta l’Unione, che ora e’ rivolta nuovamente ad ascoltare l’America. Secondo lei che cosa e’ venuto a fare Bush in Europa ?

Bush e’ in difficolta’, la sua politica imperiale di unica potenza al comando, ha esposto il suo paese oltre misura, impegnandolo in una guerra che pensava breve e di facile conclusione, che in realta’ si e’ rilevata e continua a rilevarsi drammatica e tragica. Bush continua con la sua idea di innescare altre guerre, l’Iran, la Siria, e quindi ha necessita’ di non sentirsi isolato ed e’ corso in Europa, nel tentativo di unire un rapporto con quegli alleati che aveva considerato superflui ed inutili.

E che risposta sta dando l’Europa a Bush in merito ?

Non c’e’ una risposta univoca, abbiamo l’atteggiamento dei : “ pierini “, cioe’ i primi della classe, Berlusconi e suoi alleati, che puntano sostanzialmente ad una adesione acritica all’amministrazione americana e poi c’e’ invece l’atteggiamento diverso, piu’ serio e responsabile, da parte degli altre paesi europei, compresi i paesi di centrodestra come ad esempio la Francia, che sono molti critici e riflessivi. Non c’e’ dubbio che l’Europa deve cominciare a giocare un ruolo piu’ forte nello scenario internazionale, se vuole contrastare seriamente le prospettive americane e imporre una visione multilaterale. Per fare questo c’e’ bisogno di una politica piu’ coesa, con maggiore capacita’ di visione, prospettiva e di unita’, ma da tutto cio’ purtroppo siamo distanti.

Silvio Berlusconi, continua a sostenere la sua idea di tagliare le tasse, lo vuole fare ancora e lo propone sempre sotto elezioni elettorali. Vogliamo dire cosa significa tagliare le tasse ?

Intanto, come si e’ visto, il taglio delle tasse attuato dall’attuale governo, si e’ rilevato una misura assolutamente propagandistica e indirizzata a favorire i ceti ricchi e ultraricchi del paese, questi tagli si sono rilevati inesistenti e ininfluenti per le tasche della stragrande maggioranza dei cittadini e del popolo italiano. Il quale pero’ ha gia’ avuto dei danni seri, da questa prima manovra economica, perche’ il taglio delle tasse pesa poi anche in un taglio dei servizi sociali, in una peggiore erogazione di questi, in una loro sostanziale diminuzione. Quindi maggiore difficolta’ per quanto riguarda la scuola pubblica, per quanto riguarda una sanita’ eguale e per tutti, con i comuni lasciati a se stessi e sottoposti per il quarto anno consecutivo ad un taglio dei trasferimenti delle risorse. Quelle briciole di tasse, tagliate da questo governo, si sono trasformate in peggiore qualita’ della vita, minori servizi, minore efficienza della pubblica amministrazione e contemporaneamente in un aumento delle imposte locali perche’ i comuni, si sono trovati davanti ad una scelta drammatica da fare, o ridurre drasticamente le loro attivita’ o aumentare le imposte locali, dall’ici, come l’addizionale irpef, alle altre misure che erano di competenza locale o regionale.

Primarie si o primarie no ?

Le primarie possono essere uno strumento utile e come si e’ visto in grado di determinare sorprese e mi riferisco all’esperienza pugliese avvenuta di recente. Il problema e’ che dovrebbero essere codificate perche’ sono uno strumento di mobilitazione e partecipazione del proprio elettorato e della propria base militante. Ma sarebbe importante che si svolgessero in un contesto chiaro, di regole, scelte e decisioni, perche’ solo questo puo’ garantire trasparenza e possibilita’ di un vero esercizio democratico.

Se la sinistra torna al governo, quale azione politica cerchera’ di realizzare prima su tutte ?

Il programma dei cento giorni, abolire le controriforme piu’ gravi che il centrodestra ha portato avanti come la legge trenta, quella che ha reso totalmente precario il lavoro. La Bossi-Fini, che ha introdotto una logica vessatoria nei confronti dell’immigrazione nel nostro paese e la controriforma della scuola della Moratti e contemporaneamente riproporre una prospettiva di fiducia in Italia, nelle sue risorse e grandi possibilita’, che la politica del centrodestra ha mortificato in modo gravissimo.