Nato il 22 marzo 1940 a Milano
TESTARDO, capace, uomo intelligente e
di elevata cultura, determinato e impaziente, di lui i
giornali dicono sempre qualcosa, soprattutto quando c'e'
di mezzo il sindacato cgil, con il quale condivide alcune
linee, gli operai, i giovani del social forum, le
minoranze etniche e chi socialmente non viene
considerato.
RICORDIAMO LE SUE PAROLE FINALI
DELL'ULTIMO CONGRESSO DI RIFONDAZINE COMUNISTA :
"Noi
ci sentiamo ebrei, come ci sentiamo neri, aborigeni,
islamici, cristiani, immigrati, omosessuali, lesbiche. Ci
sentiamo parte di tutto il mondo leso nei suoi diritti e
nella sua dignità".
La sua attività politica comincia nel
1964 quando entra nella Cgil e diventa il segretario
della locale Federazione italiana degli operai tessili
(lallora Fiot). Nel 1972 si iscrive al Partito
comunista italiano, schierandosi con la corrente di Pietro
Ingrao. Dopo una breve parentesi nel Partito
socialista italiano, si trasferisce a Torino e diventa
segretario regionale della Cgil (1975-1985).
Durante questo periodo partecipa alle protesta degli
operai Fiat, terminata con loccupazione per 35
giorni della fabbrica di Mirafiori (1980). Nel 1985 viene
eletto nella segreteria nazionale della Cgil, seguendo
prima la politica industriale e quindi il mercato del
lavoro. Nove anni dopo lascia lincarico per entrare
nel Partito della Rifondazione comunista.
Il 23 gennaio del 1994 diventa segretario nazionale del
Prc, e sempre nello stesso anno è eletto deputato
italiano ed europeo. Nelle elezioni politiche del
96 fa un accordo di desistenza con il
centro-sinistra (Ulivo); il patto prevede che
Rifondazione non si presenti nei collegi uninominali, e
che lUlivo lasci via libera a circa venticinque
candidati di Bertinotti che vengono eletti sotto il simbolo dei
"Progressisti".
Con la vittoria di Romano Prodi, Rifondazione
entra a far parte della maggioranza di governo, anche se
si tratta di un appoggio esterno. Il rapporto con la
maggioranza sarà sempre molto teso e nellottobre
98 Bertinotti, in disaccordo sulla legge finanziaria proposta
dallesecutivo, provoca la crisi di governo. In
extremis, Armando
Cossutta cerca di salvare
lesecutivo staccandosi da Rifondazione comunista e
fondando i Comunisti italiani. Per un solo voto Prodi
viene sfiduciato.
NANI MORETTI CRITICHERA' senza mezzi
termini, questa rottura determinata da FAUSTO BERTINOTTI
:
Continuiamo così, facciamoci del
male
Nanni Moretti, dal festival del cinema di Cannes, lancia una
dura accusa a Rifondazione comunista e al suo segretario.
«Il responsabile della sconfitta dell'Ulivo? Fausto
Bertinotti. Non capisco perché Berlusconi ringrazi
milioni di persone, è sufficiente che ne ringrazi una
sola». «Sono allibito dal compiacimento di Bertinotti,
prosegue Moretti, la destra ha vinto e un uomo politico,
responsabile e di sinistra non ha nulla di cui
compiacersi. Ma forse Bertinotti non è nessuna delle tre
cose». Un giudizio implacabile, insomma, che ripropone
un clima di guerra a sinistra, il meno indicato per
capire le ragioni della vittoria delle destre e
rilanciare un'opposizione efficace.
BERTINOTTI
RISPONDERA' ALLE ACCUSE :
«Moretti prende lucciole per lanterne.
Si potrebbe ricordare che Rifondazione, non presentandosi
all'uninominale alla Camera, ha regalato oltre 40
parlamentari al centrosinistra e che questo, se avesse
rinunciato alle liste civetta, avrebbe potuto ottenere
anche per il Senato un risultato diverso. Ma non è solo
questo il punto. Si potrebbe invece chiedere a Moretti:
chi ha fatto vincere davvero la destra? Chi ha fatto la
guerra nei Balcani o chi si è opposto ad essa? Chi ha
dato finanziamenti alla scuola privata o chi ha difeso la
scuola pubblica? Chi si è opposto alla
flessibilizzazione del mercato del lavoro o chi l'ha
appoggiata e incoraggiata?
Ci piacerebbe sapere come si sarebbe pronunciato Moretti
su queste questioni.
Molti intellettuali del centrosinistra si ergono, ormai,
a tribunali del popolo, tribunali etici addirittura.
Continuando così arriveremo all'Inquisizione. In questi
giorni assistiamo ad un fenomeno curioso. Mentre i
dirigenti politici del centrosinistra tentano di
riannodare il fili di un dialogo con Rifondazione
comunista, un'area di intellettuali e di ceto
professionale legato al centrosinistra che occupa posti
di rilievo nei giornali, nelle televisioni e nel mondo
dello spettacolo ha una reazione da regime, demonizzando
il diverso da loro. In questo modo ha rivelato una
malattia profonda di un mondo influente costituitosi
attorno al centrosinistra, quello dell'arroganza: una
delle cause, non ultima, della sua sconfitta. Me ne
dispiace soprattutto da parte di Moretti. Un
intellettuale non dovrebbe mai perdere la capacità di
giudizio critico».
Il terzo congresso del Prc prima, (dicembre 1996) e il
quarto poi, (marzo 1999) confermano Bertinotti
segretario nazionale. Nel giugno 1999 è rieletto
deputato europeo.
Per le elezioni politiche del 2001 Bertinotti
ha scelto di aderire ad un "patto di non
belligeranza" con il centro-sinistra, senza un reale
accordo sul programma: i rappresentanti di Rifondazione,
cioè non si sono candidati nel maggioritario, ma solo
nella quota proporzionale. Una mossa che secondo alcuni
ha portato alla sconfitta la coalizione guidata da Francesco Rutelli visto che da solo il partito di Bertinotti
ha avuto il 5 per cento dei voti.
Partecipa ai cortei degli anti global che contestano il
summit dei G8 di luglio 2001 a Genova. E si ritaglia un
ruolo di leader del neonato movimento di piazza.
Ha pubblicato alcuni libri tra i quali : La camera dei lavori
(Ediesse); Verso la democrazia
autoritaria; (Datanews); Tutti i colori del rosso; (Sperling & Kupfer); Le due sinistre (Sperling & Kupfer).
Di lui Francesco Rutelli ha detto: "Il
segretario di Rifondazione sbaglia ma fino all'ultimo
tenterò di trovare un accordo, non politico, ma su
alcuni punti di programma. Nel mio ci saranno alcune
proposte di giustizia sociale alle quali Bertinotti
non potrà dire di no".
CERTO E' che con l'ultima
proposta di FASSINO, sulle decisioni da prendere a
maggioranza all'interno della coalizione, e l'attacco
frontale e di chiarimento da parte di COFFERATI, tutto
cio' deve ancora nascere, ma su una cosa oramai siamo
certi tutti, per battere le destre bisogna unirsi e
opporsi nei confronti dei numerosi problemi sociali
presenti in questo momento nel nostro paese.... FAUSTO
BERTINOTTI al contrario di quanto pensano alcuni, oggi
come non mai e' una risorsa e persona intelligente,
fondamentale.
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