Sette
righe per cominciare un romanzo.
Nell'ultimo
trimestre del 1999 presso le biblioteche Pigneto,
Penazzato, Raffaello e Rodari si è svolta l'iniziativa:
Sette righe per cominciare un romanzo, che ha avuto un
successo superiore alle aspettative.
Sono stati
esaminati 163 elaborati adulti e 235 elaborati ragazzi.
Hanno aderito anche da Torino, Macerata, Busseto (PR)
Nusco (AV) e Villaricca (NA)
La
giuria
era composta da
Rosa Di Fusco della Pigneto, da Francesca Magrì e
Nicoletta Fattorini della Raffaello, da Marisa Spasiano
della Rodari, da Gabriella Blasetti della Penazzato, da
Paola Pau responsabile dell'Ufficio Attività di
promozione alla Lettura, dalla giornalista Annalisa
Bucchieri, dallo scrittore e poeta Aurelio Picca, amico
della Biblioteca Raffaello e da Maria Rosa Valli amica
della Biblioteca Pigneto.
Quella di seguito è la trasposizione, molto riveduta,
corretta ed abbreviata, della giornata conclusiva, cioè
la Premiazione dei vincitori adulti (5+1) e dei vincitori
ragazzi (5+2) e la consegna a tutti i partecipanti di una
nomination in forma di diploma.
La premiazione si è svolta nella nuovissima sede della
Biblioteca Rodari in via Olcese 23. Ospite illustre in
veste di lettrice delle righe dei vincitori e delle
vincitrici CLORIS BROSCA.
Dopo una breve introduzione della giornalista Annalisa
Bucchieri, Cloris
legge alcuni incipit famosi tratti da altrettanti romanzi
celebri e successivamente commentati dalla giornalista:
"Ismael,
chiamatemi così... tratto dal MOBYDICK di Melville dove
il personaggio chiede complicità ed ascolto.
"Che
fai? - mia moglie mi domandò vedendomi insolitamente
indugiare davanti allo specchio- Niente - le risposi- mi
guardo qua dentro il naso in questa narice....- .dell'UNO
NESSUNO E CENTOMILA di Pirandello dove il lettore viene
introdotto subito in questo quadro quotidiano in cui non
c'è una presentazione classica dei personaggi, ma un
dialogo, anche perché questo episodio apparentemente
banale, scatenerà tutta la vicenda del libro
"L'ALCHIMISTA
prese un libro portato da qualcuno della carovana. Il
volume era privo di copertina, ma lui riuscì ad
identificarne l'autore: Oscar Wilde. Mentre sfogliava le
pagine trovò una storia su Narciso. L'Alchimista
conosceva la leggenda di Narciso......- dell'omonimo
romanzo di Coehlo che ci fa entrare un una atmosfera
favolistica ed attraverso un altro autore, Wilde appunto,
premette la morale saggia della sua storia.
Ci sono
però romanzi molto più aggressivi, molto più duri
certo non da clima di favola, come IL GIOVANE HOLDEN
" Se davvero avete voglia di sentire questa storia,
magari volete sapere prima di tutto dove sono nato e come
è stata la mia infanzia schifa e cosa facevano i miei
genitori e compagnia bella prima che arrivassi io e tutte
quelle baggianate alla David Copperfield. Ma a me non mi
va di parlarne....- Qui il Giovane Holden. non è come
Ismael di Mobidick, non cerca certo la nostra complicità
.C'è un linguaggio molto duro, molto aggressivo e
sicuramente sappiamo che non tratterà il lettore coi
guanti bianchi, non starà certo attento a dire qualche
parola di troppo. É un tipo di autobiografia, di pseudo
autobiografia un po' dissacrante, forse, anche del genere
autobiografico.
Mentre
invece forse ritorniamo a un racconto di memorie e una
presentazione di una storia di famiglia e di personaggi
CENT'ANNI DI SOLITUDINE, che è molto più classica
"Molti anni dopo, di fronte al plotone di
esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe
ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo
aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Macondo era
allora un villaggio di venti case di argilla e di canna
selvatica che rovinavano per un letto di pietre levigate
bianche ed enormi come uova preistoriche."
"Stai
per incominciare a leggere il nuovo romanzo SE UNA NOTTE
D'INVERNO UN VIAGGIATORE di Italo Calvino, rilassati,
raccogliti, allontana da te ogni altro, pensiero, lascia
che il mondo che ti circonda sfumi nell'indistinto.
La porta è meglio chiuderla: di là c'è sempre la
televisione accesa. Dillo subito agli altri:- No! non
voglio vedere la televisione Alza la voce se no non ti
sentono:
STO LEGGENDO, NON VOGLIO ESSERE DISTURBATO!! Forse non ti
hanno sentito con tutto quel chiasso. Dillo più forte,
grida: STO COMINCIANDO A LEGGERE IL NUOVO ROMANZO DI
ITALO CALVINO!!!"
Siamo molto
lontani dal lago di Como di A. Manzoni e quindi dagli
inizi dei romanzi con le grandi descrizioni
ottocentesche. Qui addirittura Calvino ci spiazza perché
fa di noi i soli protagonisti del suo romanzo. Questo
romanzo porta proprio dentro l'avventura della lettura di
un lettore che inizia ogni volta a leggere un romanzo di
cui poi perde le tracce e ormai si è affezionato alla
storia, ai personaggi. Cerca in tutti i modi di capire
dove sta lo scrittore, se lo può costringere a
continuare a scrivere quel libro.
E quindi poi è in effetti quello che poi si prova a
sentire tanti inizi così affascinanti, a voler
proseguire ad andare avanti nella storia.. E due inizi a
volte così diversi possono far part di uno stesso
autore. E noi vorremmo leggerne due di Aurelio Picca
(poeta e scrittore presente nella giuria, n.d.r.) il
primo è "BELLISSIMA" e il secondo è del
romanzo "TUTTE STELLE"
"Le
biglie avorio si colpivano e i loro secchi toc erano
assorbiti dal panno verde del biliardo. Alfredo. chino
con la stecca in pugno era già con la testa sul treno
che l'avrebbe portato da Clara ... Quella sera
abbandonava gli amici, lui che era bello e giovane senza
saperlo"-
"La
televisione era grande come un armadio. La facevano
funzionare le valvole. Era nera. A differenza degli
armadi che erano di legno marrone...."-
Io quando ho
letto i due libri trovai gli inizi molto differenti, due
stili differenti. Quello di "Bellissima" inizia
con questa immagine del biliardo, già la presentazione
dei due personaggi, già l'intuizione di una storia
d'amore
E l'altro invece inizia con la televisione, con un
oggetto.....
-----La
rassegna ha proseguito per tutto il pomeriggio
stranamente luminoso, pur essendo a gennaio, e si è
conclusa con la consegna delle nomination a tutti i
partecipanti.
L'aula magna della biblioteca Rodari era stipata di una
gran quantità di persone, soprattutto ragazzi e ragazze
che hanno risposto in maniera entusiastica e positiva
all'iniziativa. Questa risposta ne ha costituito tuttavia
la riuscita ed il limite. Perché le strutture, che sono
quelle di una scuola dismessa per carenza demografica,
non sono tuttavia in grado di contenere e organizzare un
così gran numero di persone; numero che è pur sempre
scarso rispetto ai territori (la 10., la 7. e la 6.
circoscrizione) nei quali queste biblioteche si trovano
ad operare ormai da due decenni.
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