----- Original Message ----- From: Mara.Muscetta To:
La doppia
radice del terrorismo, una strategia
multipla per combatterlo
di Mara Muscetta
Quando i media parlano di terrorismo hanno la
deplorevole tendenza di marcarne l'inizio l'11
settembre , con l'attentato alle due torri,
tralasciando un elemento fondamentale: i centomila
morti e più che esso ha prodotto in Algeria, a
partire dalla vittoria annullata dei fondamentalisti
islamici.
La prime ripercussione in Francia, si ebbe
all'aereoporto di Marsiglia nel 1995, che segno' il
sequestro di ostaggi da parte di un Commandos di
islamici , liberati poi da un efficace intervento
delle teste di cuoio. Nel momento dell'attentato alle
Torri l'intelligence in Usa era ben lonatana
dall'essersi organizzata in modo analogo negli
aereoporti, dove i servizi di controllo erano
affidati a persone provenienti da paesi arabi, pagati
male, e scarsamente operativi,come disse Loutvack in
una famosa serata di Porta a Porta, nei giorni
seguenti all' 11 settembre).
L'episodio
di Marsiglia spinse il governo di destra, uscito
appena vittorioso dalle elezioni, ad affrontare lo
spinoso problema della prevenzione, con il famoso
piano Vigi-pirates, in vigore ancora oggi, e tornato
assolutamente necessario, specialmente dopo la
richiesta ricattatoria al governo francese di
un'ingente somma di denaro , per evitare in Francia
un altro attentato analogo a quello di Madrid.
La tragedia algerina é ben presente agli occhi dei
francesi, che hanno con il paese vincoli
strettissimi, e di natura storica, economica e
culturale, e che hanno fornito fin dagli anni
settanta spazi occupazionali utilissimi per lo
sviluppo dell'industria francese dell'auto.
Questi spazi hanno subito una colossale restrizione
negli anni '80 e '90 , nel quadro della crisi europea
del settore, determinando una disoccupazione cronica
, particolarmente grave per tutti i magrebini, causa
importante di quella regressione identitaria di
natura religiosa, di cui il velo é anche
espressione.
Secondo l'intelligente analisi di Foued Allam su
Repubblica (16 marzo 2004), gli stessi elementi
marocchini arrestati in Spagna ,a seguito della
strage di Madrid, sono stati individuati anche come
corresponsabili dell'attentato a Casablanca del 2002.
Si potrebbe già tracciare un identikit generazionale
degli attentatori, la frangia estrema di quei "
trentenaires enragés", socialmente esclusi
dalla modernizzazione in Marocco (ma anche in Algeria
nel decennio precedente), che pur vedendo il trionfo
di computers e telefonini, é ancora fortemente
marginalizzata sul piano socio-economico, sia nel
magreb che nelle società francese e
spagnola.
La
recente legge francese sulla proibizione dei segni
manifesti religiosi troppo ostentati negli spazi
pubblici avrebbe aggravato le tensioni, e già un
avviso anonimo pervenuto alle redazioni de "Le
Monde" minaccia punizioni forti anche per la
Francia, menzionando proprio la legge contro il velo.
Infatti
esso segna fortemente il ripiego identitario della
comunità islamica, in nome della libertà personale,
quello stesso velo contro il quale si sono espresse
le donne laiche algerine , che o sono state
massacrate per aver sfidato i diktat degli
integralisti sul territorio nazionale , o che sono
state costrette all'esilio in Francia perché
minacciate (Salima Ghezali, Asia Djebar, Horrya
Saoui).
Le politiche restrittive dell'emigrazione
rafforzatesi con i governi di destra hanno inciso sul
fenomeno per cui alcuni trentenni nordafricani
vanno ad ingrossare le fila della manovalanza del
terrore, addestrandosi in parte nei campi afgani
prima e oggi anche in quelli irakeni. Il loro
reclutamento presuppone ingenti somme di denaro, che
sono in parte reperibili attraverso il fiorente
commercio della droga afgana, assicurato dalla
criminalità organizzata indiana,( che ora anche la
Cia ha finalmente identificato,) e che la
presenza di truppe occidentali sul territorio afgano
non ha affatto combattuto.
Ben diversa la connotazione socio-economica della
cupola dirigente del terrore, controllata da ricchi
sauditi e ricchi egiziani, acculturati ad Oxford e
alla London School of Economics, o di Amburgo (come
il defunto Mohamed Atta) i quali sono stati
in grado di utilizzare gli strumenti
conoscitivi loro forniti dalle grandi scuole
occidentali , per mettere in opera una lucida e
potente strategia di attacco economico , supportato
dagli attentati: quella del prezzo del barile
di petrolio greggio, che allo stato attuale l'Opec
aveva fissato a 30 dollari e che loro vorrebbero
portare a 140. Il loro obiettivo politico é di
rovesciare i governi arabi moderati, allineati
sulla piattaforma dei prezzi vantaggiosa per
l'economia occidentale.
La seconda guerra all'Irak, decisa dalle teste d'uovo
conservatrici in Usa, ben prima dell'11 settembre, é
la premessa di questo braccio di ferro, e non la
conseguenza dell'attentato
alle due torri.
La
strategia per combattere il terrorismo da parte
dell'Europa oggi dovrebbe quindi , a mio avviso ,
articolarsi in modo diversificato:
1) rinunciare all'occupazione militare dell'Irak,
sostituendola con quella , sotto egida ONU , di paesi
che non hanno mai fatto la guerra (paesi arabi e
intercontinentali, come Brasile, India), i soli che
potrebbero contribuire alla stabilizzazione della
regione, coadiuvati da:
a)
Un piano coordinato e rafforzato di intelligence
antiterrorismo (sul piano europeo e mondiale).
b) Una politica di concreti aiuti economici allo
sviluppo (tipo piano Marshall) per tutto il
Nord-Africa, compresa la politica di pacificazione
anti-muro tra Palestina ed Israele, con forza Onu di
pronto intervento per separare i contendenti.
c) una revisione radicale a 360 gradi delle politiche
energetiche fin qui seguite , che vada nel senso del graduale
abbandono del petrolio a vantaggio delle energie
alternative.
by www.osservatoriosullalegalita.org
_____________
Bologna,
mercoledì 17 marzo 2004
Dalla
rivista AGGIORNAMENTI SOCIALI
di Marzo 2004 trascrivo (vedi
qui di seguito e anche in allegato) questo
articolo-editoriale di padre BARTOLOMEO SORGE
S.I. chiaramente diretto ai vescovi
italiani: il titolo è eloquente, laccusa è
precisa. Su questo tema si era già espresso: 1)
il presbitero cattolico don Giorgio Morlin (Parroco a
Mogliano Veneto (Tv) - tel&fax: 041-453810)
2) (dalla rivista mensile
Jesus di ottobre 2003) lon. Franco
Monaco 3) il monastero di Bose. Il
sottoscritto ne diffuse i tre testi (che riporto anche qui in allegato)rispettivamente
il 30 giugno 2003, il 2 gennaio 2004 e il 9 febbraio
2004. Scrissi in quelle occasioni:
«
mi sembra di grande importanza che
si
levi in forma così perentoria una voce di dissenso
circa il silenzio della
chiesa-istituzione relativamente a problemi di così
notevole interesse generale ed estremamente rilevanti
da un punto di vista etico.
Sarebbe
molto bello se anche su problemi di questo tipo si
levassero alte le voci della CEI
dalla quale
invece pervengono spesso richiami e incitamenti al
finanziamento della scuola privata, alla firma
dellotto per mille alla chiesa cattolica
e altre cosette simili.
I
salti sul carro del vincitore sono cosa
sempre molto triste, ma ancor più lo sono quando il
tutto avviene per un banale e non certo evangelico
piatto di lenticchie!»
Io
credo che don Giorgio Morlin, lon. Franco
Monaco, il monastero di Bose ed ora Padre Bartolomeo
Sorge affermino il vero.
Voi
cosa ne pensate?
Shalom-salaam
a tutti, ma proprio a tutti, specie a chi ha il
coraggio della parresia e anche a chi
crede che un acritico (e spesso servile) silenzio nei
riguardi dei propri superiori
ecclesiastici sia segno di grande fede.
Domenico
Manaresi
Mitt.
Domenico Manaresi - via
Gubellini, 6 - 40141 Bologna - tel&fax
051-6233923 e-mail: bon4084@iperbole.bologna.it
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Original Message ----- From: "carmen
plaza" <carpla17@hotmail.com>
Sent: Monday, March 15, 2004 12:06 PM
> Ci è costato TROPPO CARO: 200 morti, quasi 1000
feriti, sangue, dolore,
> menzogna.
> Ieri siamo tornati ad un governo di sinistra.
> Adesso aspettiamo si compiano le promesse, i
soldati che ritorniranno dall
> Irak, etc
>
> Il popolo spagnolo ha riaggitto, ma NON
DIMENTICHIAMO, ci è costato TROPPO
> CARO.
>
> Speriamo che la prossima caduta SENZA SANGUE sia
quella di Berlusconi e
> tutti i tirani del denaro che fanno pagare agli
innocenti.
>
> Vi abbraccio forte.
>
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Una
riflessione su quanto successo a Madrid o su
quanto dice max max a
proposito della pessima informazione che ci circonda,
delle bugie che ci
vengono continuamente perpetrate, sia dai politici ,
che da giornalisti
affiliati, non è semplice da farsi.
Posso solo dire che io ho sempre creduto e
credo nell'uomo. L'umanità viene
prima di tutto.
E' vero spendiamo soldi per trovare vaccini alle
malattie e intanto ne
creiamo delle altre(vedi il virus dei polli).
Parliamo di pace, ma la nostra industria di armi è
fra le prime al mondo, e
qualcuno si è anche permesso di non firmare un
trattato per la messa al
bando delle mine antiuomo(più antibambino direi,
visto che chi le costruisce
le fa anche con fattezze particolari e colori
sgargianti in mod da attirare
la grande curiosità di un bambino).
Parliamo di pace e nel organizzare una manifestazione
in favore della stessa
esprimiamo la volontà di fischiare certi personaggi
che vogliono
partecipare.
Siamo il popolo che ha più cellulari, macchine
sportive non ci manca niente.
Ma solo grazie ai volontari la signora Maria di
turno, ha qualcuno che
l'aiuta, le parla, la conforta.
Pochi hanno l'animo del missionario e non si pretende
che tutti quanti
l'abbiano(me compreso).
Ma dobbiamo tutti insieme piantarla di spararci
addosso(metaforicamente) e
ritrovare una unita di inatenti e vedute che ponga
l'uomo su tutto.
Parole scontate, vecchie, trite e ritrite, tutto ciò
che si vuole, ma sono
il fulcro di questa vita, se questa vita la vogliamo
vivere sapendo di aver
messo un tassello anche piccolo, per costruire un
grande futuro.
La nostra unica possibilità è crescere
sapendo che non saremo considerati
solo per quello che abbiamo ma per quello che
realmente siamo e purtroppo
oggi come oggi, parlando ad esempio del quadro
politico italiano, questa
idea non esiste a destra e tantomeno a sinistra.
La nostr unica possibilità è crescere nel
rispetto delle diversità, dei
territori, delle religioni e crederci davvero in
questo, non farlo solo come
atto di propaganda.
La nostra unica possibilità é... davvero per
una volta provare a mettere in
pratica tutto ciò, imparare a donare, aspettandosi
in cambio un sorriso o un
grazie oppure niente.
VITALI LUca.
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